seanma
Reg.: 07 Nov 2001
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Da: jjjjjjjj (MI)
|  Inviato: 09-12-2004 19:40 |
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Come si fa a parlare,a sussurrare,ad accennare ad un romanzo che sfugge,corre come il suo protagoniosta per i viali della vita e della fantasia,che ci colpisce e ci lascia sanguinanti a terra,pronto per colpirci subito dopo con un più violento colpo?Come si fa a narrare di una narrazione che ci sventra,ci lascia senza forze,ci commuove,ci intenerisce,ci inchioda,ci fa riflettere?Ogni parola è un soffio più o meno violento,di una brezza briosa e vulcanica come il suo protagonista,mefitica e rarefatta come il suo protagonista.I nostri,quelli di chi scrive ora s'intende,sono occhi doppiamente privilegiati:occhi su una finestra del passato,occhi su la finestra del ricordo.Un passato che non ci è mai appartenuto,che abbiamo solamente sfiorato in mattine estive piene di goia e mani invernali di deprimente torpore,un passato che abbiamo raramente assaporato con la pienezza di una corrispondenza totale,un passato che abbiamo sempre salutato con indifferenza annoiata.Un ricordo che non è ricordo,un ricordo che è vita,un ricordo che è consapevolezza,un ricordo che(forse )ci autorizza a sputare sui nostri stessi piedi.Un ricordo che ci fa potenti e impotenti come Achille,eroe mediterraneo pari a dei senza volto e spirito,un ricordo che ci fa tremolanti e titubanti come Ulisse,eroe postmoderno caro a mortali senza testa e senza anima.Un ricordo che ci fa partigiani mentre scriviamo,ma neanche poi tanto.Perchè è impossibile non farsi travolgere dalla forza dirompente di questo epos che epos non è,di questya storia urbana che prende a prestito nomi mitici,e che ci ferma e ci dice,come un epigramma antico:"Passante,fermati e leggi la mia vita.Leggi cosa sono stato,cosa avrei voluto essere,cosa gli altri vogliano che io sia".Ulisse,Achille,Penelope,Febo.Tu lettore,sei ciascuno di loro e nessuno di loro.Non nasconderti dietro le tue gambe sane:anche tu vorresti poter stare sul trono,anche tu vorresti poter essere mitico,anche essendo "anormale".Tu,non nasconderti dietro le tue gambe malate:anche tu vorresti navigare nel mondo e renderti conto che non era il mare che sognavi,navigare sulle gambe di una donna e renderti conto che è quella giusta,che non hai bisogno d'altro per completarti.Non nasconderti dietro aglin urli di potere:anche tu vorresti fermare un secondo e sussurrare a te stesso che meriteresti di meglio.Benvenuti a Omeroland 3000,la città dei paradossi,delle lacrime,delle apocalissi,delle verità come segreti e delle bugie come verità televisive da tenere nel taschino come personale Virgilio insieme con la propria coscienza di "uomo libero".Achille è chi scrive,chi parla da una tenda,da un gabinetto pubblico,chi spia o vorrebbe farlo(dalla serratura),chi vorrebbe ma non dice,il demone privato della sincerità.Io,si forse,sono Achille.Ma tutti voi avete lo stesso diritto che ho io di essere Achille,come io ne ho di essere Ulisse,tanto quanto voi.Ma noi leggiamo,noi viviamo per plasmare un "mito" al di là di questo mito millenario,al di là di stereotipi:Elena non esiste,si è combattuto per niente.Ma un mito nel mito c'è:quello di noi che conduciamo la nostra vita incuranti di ciò che facciamo,prometytendoci di dimenticare tutto fuorchè noi stessi,impossibilitati a cogliere l'eternità di un "dolore da niente",incapaci di scorgere la vita dove essa più si manifesta,più nascosta e percio più visibile,nella "pagina più bianca" nella "pagina più inutile":
A-C-H-I-L-L-E
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sono un bugiardo e un ipocrita |
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