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Autore Romanzo Criminale
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 06-03-2006 18:23  
Una premessa è d'obbligo. ROMANZO CRIMINALE non fa e non è la cronistoria della famigerata Banda della Magliana che piegò Roma per un quindicennio tra il 1977 e il 1992 prima di crollare a causa di gravi faide interne.Piuttosto,l'opera,come sottolineato anche dall'autore,tenta di trasfigurare la vicenda ispiratrice e il contesto storico in una prospettiva innovativamente mitopoietica e prettamente narrativizzata. Ma parlarne in termini tanto freddi e distanti,non renderebbe giusta e completa giustizia a questo poliedrico epos romanzesco e romanzato,capace di arrivare a toccare i punti più bassi di un esistenza miserabile e portarsi nel contempo a sfiorare vette di un lirismo drammatico mai banale e degno della più pregnante tradizione tragica. Impossibile non partire dal cuore di questo capolavoro: i personaggi. Tutti-quasi- portano nel soprannome,unico sintagma in grado di definirli e identificarli nel dipanarsi lento e atletico della vicenda il senso primario della loro esistenza,tanto sui ricostruiti palcoscenici della Storia quanto nei fitti e pressanti cunicoli della pagina scritta.Una caratterizzazione spicciola,spesso aneddotica(TRENTADENARI, LIBANESE ecc..) a volte indizio di mistero e ambiguita(Il Maestro,il Vecchio...) raramente segno di opportunismo egoistico(Patrizia, Il Nero); nomi che sono personaggi e non persone,nomi che sono vite caratteri. Caratteri che si incrociano,si scontrano,si odiano(molto) e si amano(poco). Personaggi che fanno parte di una costruzione narrativa tra le più complesse,stratificata ad incastro ed incrocio,dove nulla è ciò che sembra e quanto detto in una pagina può venir apoditticamente smentito nella successiva. L'ascesa di una piccola ma ambiziosa banda di borgata (formata agli inizi dal Libanese,dal Freddo,da Dandi e Satana) verso la conquista dell'intera città eternà e dell'intero Centro-Sud, è narrata con l'intenzione precisa e mirata di farne un vero e proprio racconto mitico. Il tratteggio episodico,sfasato e scheggiato di tutti i personaggi dai minori sino ai protagonisti passando per gli antagonisti- rappresentanti più o meno integerrimi del debole potere statale- permette a fatica e solo dopo molte pagine di anticamera,il delinearsi compiuto di personalità finzionali complete e sfaccettate. Esempio emblematico di questo processo è il destino narrativo del Freddo.All'inizio lo vediamo in disparte,a fare da spalla lucida al prorompente Libanese;successivamente lo osserviamo assumere brevemente su di sè le strenne del capo,per poi abbandonarli gradatamente e finalmente scoprire il proprio vero volto:quello di un uomo fragile,incappato in destino non suo e non voluto,dal quale seppur con fatica è felice di liberarsi. Ideale contrappunto morale e narratologico all'esperienza del Freddo è quella speculare e contraria del commissario Scajola,unico personaggio di spicco del romanzo a essere chiamato col nome proprio. Per Nicola la faticosa rincorsa a quella scaltra organizzazione di mezzi parvenu bramosi di successo è una tacita fuga verso un se stesso ancora non del tutto scoperto,un indagine tra le più difficili. E non a caso in una prima parte dove prevale il tono da "epica barbara" su quello più prettamente tragico,le pagine con cui ci viene presentato il tremendo terremoto interiore di Nicola(significativamente concretantesi su un piano sessual-sentimentale) sono caratterizzate da quella soffusa profondità di dettato,a dispetto del mancato adeguamento della forma a un registro contenutistico più elevato rispetto a quello "cazzaro" incarnato dagli eroi neri,che sarà dato di ritrovare successivamente in più passaggi nel corso del romanzo,soprattutto qualora si tratti di reinventare il modello del "monologo interiore" o l'indiretto libero, a uso e consumo di personaggi particolarmente meditativi o di situazioni specialmente sostenute: si pensi per esempio alle teatrali e ieratiche entrate di un personaggio come il Vecchio,non esente da onorevoli reminiscenze addirittura manzoniane, o altrimenti alle ultime pagine,dove un intero mondo,un intero sistema di valori e corrispondenze(sia interne che esterne alla vicenda) è sradicato con violenza estrema mentre uno spaventoso e disperante afflato tragico,spinto fino a estremi inimmaginabili,è splendidamente sublimato in un cinismo nullificante e paralizzante,come a congelare in un eterno presente il momento che non si potrà compiere. Come l'unico sogno che accomuna buoni e cattivi,giovani e vecchi,mafiosi e criminali comuni,prostitute e donne altre. Questo sottile gioco degli opposti attraversa l'opera sia verticalmente (diacronia) che orizzontalmente(sincronia) contribuendo a creare un domino praticamente inestricabile di sogni,desideri,passioni, sentimenti,animalità e ipocrisia che può essere decifrato solo con la lungimirante prospettiva di riscatto(dalla sorte,dai nemici,dagli amori traditi o rifiutati) che zampilla da ogni pagina,che pervade ogni parola di finanche la più piccola canaglia di questo spiazzante,indescrivibile e ingiudicabile ROMANZO CRIMINALE.


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sono un bugiardo e un ipocrita

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 06-03-2006 18:31  
Il tuo intervento Seanma è interessantissimo e condivisibile in toto..però siamo su un forum di cinema e posti "Romanzo Criminale" nella sezione dedicata alle altre arti!
A meno che tu non volessi concentrare l'analisi su qualcosa di diverso..
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Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 06-03-2006 19:05  
Ma io parlo del libro.....
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al1982


Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 686
Da: Sondalo (SO)
Inviato: 06-03-2006 19:18  

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La pubblicità si appiccica ai nostri sentimenti,
e compriamo di continuo ciò che non ci serve.

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 06-03-2006 19:53  
Ah ecco..non sapevo esistesse il libro. Scusa la mia ignoranza...
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Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 06-03-2006 19:59  
quote:
In data 2006-03-06 19:53, Julian scrive:
Ah ecco..non sapevo esistesse il libro. Scusa la mia ignoranza...


Figurati.... non mi sento di consigliartelo perchè è sì splendido ma lungo quasi 700 pagine.... e come complessità è al livello di Ellroy.... con talento infinitamente maggiore.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-03-2006 20:03  
quote:
In data 2006-03-06 19:59, seanma scrive:
quote:
In data 2006-03-06 19:53, Julian scrive:
Ah ecco..non sapevo esistesse il libro. Scusa la mia ignoranza...


Figurati.... non mi sento di consigliartelo perchè è sì splendido ma lungo quasi 700 pagine.... e come complessità è al livello di Ellroy.... con talento infinitamente maggiore.



Seanma, Di Cataldo ha scritto un libro più corto del tuo intervento (comunque condivisibile)
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 06-03-2006 20:06  
quote:
In data 2006-03-06 20:03, EtaBeta scrive:
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In data 2006-03-06 19:59, seanma scrive:
quote:
In data 2006-03-06 19:53, Julian scrive:
Ah ecco..non sapevo esistesse il libro. Scusa la mia ignoranza...


Figurati.... non mi sento di consigliartelo perchè è sì splendido ma lungo quasi 700 pagine.... e come complessità è al livello di Ellroy.... con talento infinitamente maggiore.



Seanma, Di Cataldo ha scritto un libro più corto del tuo intervento (comunque condivisibile)


sè vabbè... premiamo almeno il tempo speso... 3 ore 3....
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