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Autore Euro vs Lira
josebono

Reg.: 14 Gen 2005
Messaggi: 1606
Da: partinico (PA)
Inviato: 29-06-2005 14:24  
il tuo cervello non lo hai mai visto!

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TesPatton

Reg.: 09 Giu 2004
Messaggi: 7745
Da: Pn (PN)
Inviato: 29-06-2005 17:59  
quote:
In data 2005-06-29 08:30, josebono scrive:

Un panino imbottito 1000 lire ora un euro:
aumento 100 %.




Ma il panino imbottito non l'ho mai pagato 1000 lire, come non lo pago adesso 1 Euro. Dove li hai visti questi prezzi?

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josebono

Reg.: 14 Gen 2005
Messaggi: 1606
Da: partinico (PA)
Inviato: 30-06-2005 08:32  
in tutta la provincia di Palermo.

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 30-06-2005 09:22  
quote:
In data 2005-06-29 10:13, Alessandro scrive:
quote:
In data 2005-06-29 08:30, josebono scrive:
il canone Rai era 100.000 lire e ora 100 euro: aumento 100 %.
Un panino imbottito 1000 lire ora un euro:
aumento 100 %.
Senza parlare di luce, gas, acqua e tutti gli altri aumenti...abbigliamento,scarpe,ecc.


Sì, e non ci sono più le mezze stagioni.
Quando era 100.000 lire?? Non hai precisato l'anno.
Nel 2001 il canone Rai era poco più di 175 mila lire!!!!!!!!!!!
Vai a ricontrollare i tuoi dati, ammesso che tu ne abbia. Per favore, smetti di fare il finto tonto.


Questo ti basta?

Sai leggere? Leggi la prima riga.
E poi prova a tacere, se ti riesce.


Io un panino imbottito lo pagavo 4500-5000 lire nel 2001. Nello stesso posto lo pago 3 euro (5850 lire circa), cioè il 15% in più. Tanto, un po' troppo. Ma non il 100% in più.




Be'?
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Io sono tutti.

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 30-06-2005 11:11  
quote:
In data 2005-06-17 23:02, Donsalieri scrive:
All'inizio ci sarebbero problemi,mai gravi quanto quelli creati dall'euro.LIRA ADESSO!!Provate a ricordare i vekki tempi...Ora abbiamo la metà dei soldi.L'altra sera sono andato a bere una coca in un discopub,me costata 5€.Se quando cèra la lira mi dicevano 10mila,sarei scappato!!!Questo è un esempio banale pensate bene anke voi alle vostre spese.Cmq ognuno la vede come vuole.Certo ci sono i lati positivi per ki va all'estero,ma secondo me sono più quelli negativi.Ciao


Secondo te se tornassimo alla lire i prezzi calerebbero?
Illuso...

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 01-07-2005 06:09  
Ragazzi... ma parlate ancora? Mulini a vento eh? Certo... la nostra economia con la moneta forte Lira... i prezzi che tornano quelli del 1960. Certo... le sigarette a 2500 lire, i cellulari regalati, il canone RAI a 16.000 lire, bocca-fica 2000 lire... per tutto il resto c'è MINKIACARD? Vabbè... non ho parole

Meno male che ancora gira gente come Ascanio, greenday, millio e qualche altro, altrimenti qua solo il suicidio serve... il canone a 98.000 lire? Sì, nel 1978 quando mio padre guadagnava 600.000 lire al mese come professore di ruolo di lettere classiche al liceo... MA DAI!!! MA SUUUUU!!! MA DDDDAIIIIIIIIII!!! ABORRO!!
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Le prove dell'invasione Americana

La CEI e le sue becere figure

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Ipsedixit

Reg.: 10 Gen 2005
Messaggi: 702
Da: Potenza (PZ)
Inviato: 01-07-2005 06:16  
I prezzi sono raddoppiati non c'è dubbio. Ricordo infatti che prendeov il latte Granarolo a 1000 lire al litro in OFFERTA. Oggi in offerta (se la fanno) lo trovo a 0.80 non di meno. Alcuni beni primari sono aumentati, ma la benzina ragazzi è alle stelle... e meno male che siamo a 1.26 col dollaro (almeno lì ero rimasto). Se fossimo rimasti al rapporto 1:1 del 2001 pagando il petrolio in dollari dovrebbe costare il 26% in più! E i pullman? Il biglietto ATAC per Bus cittadino (almeno a Roma) è passato da 1500 lire a 1 euro in 3 anni... ragazzi questo significa 30% secco di aumento... ci sono cose che costano di più. Oggi andare al cinema sta diventando un lusso. Porti fuori una tipa a cena (dio non voglia sia la strafiga di turno che vuole andare all'Art Cafè discoteca-fighetti di Roma 40euro l'entrata se ti va di culo e hai giacca e cravatta) meno di 25 euro non te ne esci per una pizza e bibita in una normale pizzeria del cazzo lasciando prendere a lei (a dieta tutta la vita e mangia come una maiala a digiuno da 1 mese quando esce con voi) quello che le pare arrivi a 30-40 euro... ragazzi... 80.000 baiocchi... Ma tutto questo è colpa di quella gente che ha permesso che tutto ciò avvenisse, perchè chi lavora in proprio ha un grande vantaggio rispetto a chi lavora a dipendenza: alza i prezzi e sti cazzi. 3% di inflazione? su il 3% i prezzi del fruttivendolo... qual è il problema? Sono i dipendenti che non prendono il 3% sullo stipendio.

Vabbè... cmq come mio solito ho sproloquiato dicendo una marea di cose risapute. Perdonatemi e ciao.
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Le prove dell'invasione Americana

La CEI e le sue becere figure

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McMurphy

Reg.: 27 Dic 2002
Messaggi: 7223
Da: Verano Brianza (MI)
Inviato: 11-07-2005 11:16  
Qualche dato in piu' per donsalieri (se riuscisse a leggerlo):

da "Affari e Finanza"-Repubblica
I cinque grandi meriti dell’euro che cancellano la memoria della lira

FRANCESCO ARCUCCI

A coloro che ritengono che l’Italia avrebbe dovuto conservare la lira non entrando nella moneta unica o che sostengono la necessità di uscire al più presto dalla moneta unica europea è facile rispondere. Basta ricordare che cosa era la lira. Una moneta ridicola, disallineata anche visivamente rispetto alle monete maggiori, con tutti quegli zeri, con la tendenza a registrare tassi di inflazione, dal 1975 in poi, del 10% o anche del 20%, con il disprezzo da cui era circondata all’estero per cui nei bordereau delle banche, degli uffici cambio e degli alberghi — quando e se appariva — era messa sistematicamente all’ultimo posto e spesso indicata con un fogliettino scritto a mano. Per non parlare della sua tendenza a svalutarsi: il marco tedesco e il franco svizzero erano cresciuti di quasi dieci volte e il dollaro di oltre tre volte dal 1972 al 1999. Una moneta da cui gli investitori internazionali si tenevano alla larga come dalla peste bubbonica: ciò che rendeva l’Italia e i valori espressi in lire qualcosa di esotico e un po’ comico, come in genere sono viste dall’estero le cose di questo Paese.
Inoltre si può sottolineare che l’euro ha avuto 5 grandi meriti:
ha assicurato la stabilità del potere d’acquisto dei cittadini, con tassi di inflazione ben più bassi che in precedenza;
ha aperto a milioni di famiglie italiane la possibilità di ottenere mutui per l’acquisto della casa a tassi del 3-4% invece del 12-15%;
ha favorito un certo risanamento della finanza pubblica per i minori oneri di interessi gravanti sul bilancio dello Stato;
ha consentito all’Italia di pagare meno per le materie prime e i prodotti energetici acquistati all’estero (si pensi agli effetti sull’economia italiana del petrolio a 60 dollari il barile se non ci fosse l’euro ad attenuarli);
ha contribuito ad eliminare la marginalizzazione dell’Italia dalle grandi correnti degli scambi finanziari e di investimento internazionali.
E’ vero, tuttavia, che con l’euro non è possibile effettuare svalutazioni compensative dell’aumento dei costi per unità di prodotto che, purtroppo, hanno continuato a manifestarsi allegramente in questi ultimi anni. Ma questo vantaggio competitivo a cui l’Italia ha dovuto rinunciare è di ben minore momento rispetto ai vantaggi prima elencati.
Più incisiva è la critica di coloro che, riconoscendo i vantaggi dell’euro, ritengono che il change over, cioè l’esecuzione del passaggio lira/euro, non sia stato privo di difetti. Essi ritengono che con il cambio euro/lira a 1936,27, e cioè a circa 2000, si è favorita la speculazione di chi ha effettuato una divisione per 1000. Cioè, se un prodotto costava 3000 lire il prezzo è stato portato a 3 euro invece che a circa 1,5 euro con un «arrotondamento» che di fatto costituiva un raddoppio. E non basta dire che questo problema è dovuto alle inefficienze strutturali della nostra economia nel settore commerciale e della distribuzione. Ne’ basta affermare che chi se la prende con l’euro agisce come un malato che, invece di curare la sua febbre, colpevolizza il termometro che non la misurerebbe nel modo corretto.
Il problema è quello di determinare la ragione per cui proprio con questo cambio dell’euro le inefficienze strutturali si sono manifestate. La risposta è complessa, ma si può notare come coloro i quali criticano il livello euro/lira di 1936,27, non riescano ad indicare quale altro livello sarebbe stato più opportuno, oppure, quando lo indicano fanno discorsi incoerenti.
Di fatto vi erano due possibilità.
La prima è che la quotazione euro/lira fosse fissata molto più in basso, ad esempio verso le 1500 lire. Sarebbe stata questa quotazione più opportuna? La risposta è no perché se, forse, ciò avrebbe evitato che i fruttivendoli raddoppiassero i prezzi, si sarebbe però determinata una fortissima rivalutazione della lira (che nella conversione teorica con il marco sarebbe scesa a 750 lire per 1 marco dalle 990,5 del periodo immediatamente precedente il change over) rendendo carissime le nostre merci sui mercati europei e internazionali. Agli italiani, inoltre, sarebbero stati consegnati molti più euro in cambio delle lire, il che avrebbe reso a buon mercato per noi le merci tedesche, francesi, spagnole, etc. con grave danno per la nostra economia. E’ vero, però, che un cambio euro/lira a 1500 avrebbe contribuito a combattere l’inflazione interna.
Se, invece, il governo avesse stabilito un cambio superiore a 1936,27 (per esempio 2500 lire) la competitività delle merci italiane all’estero sarebbe aumentata notevolmente, ma gli acquisti di merce estera, costando di più, avrebbero spinto i prezzi verso l’alto.
Come si vede, quindi, discostandosi da 1936,27, da una parte, miglioravano le ragioni di scambio, ma peggiorava la competitività, dall’altro, peggioravano le ragioni di scambio, ma migliorava la competitività. Poiché il livello di 1936,27 rappresentava un ragionevole punto di incontro fra le due esigenze, si può dire che non sia vero che i problemi dell’euro risalgono ad una errata esecuzione del change over. Purtroppo, tuttavia, sia le rozze argomentazioni dei laudatores temporis acti, che evidentemente hanno la memoria corta, sia quelle solo apparentemente più sofisticate dei critici del cambio euro/lira a 1936,27 hanno facile presa in questo clima di becero euroscetticismo. Un clima in cui addirittura l’Inghilterra, che ha sempre boicottato ogni passo verso l’integrazione dell’Europa (moneta unica, Schengen, Europa sociale, etc.), viene vista come una guida verso la ripresa del processo di unificazione europea.
Si vuole dimenticare, cioè, il fatto che la politica inglese negli ultimi 500 anni ha sempre perseguito l’obiettivo di dividere i Paesi europei fra di loro per poter continuare a coltivare i suoi interessi sul mare e i suoi rapporti speciali con le altre nazioni anglosassoni (in precedenza colonie della corona inglese).

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Lo stupido è insidiosissimo. L'imbecille lo riconosci subito, mentre lo stupido ragiona come te, salvo uno scarto infinitesimale. Il matto lo riconosci subito. E' uno stupido che non conosce i trucchi. Lo stupido la sua tesi sbilenca cerca di dimostrarla.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 11-07-2005 13:55  
Non capisco perchè l'articolista fa un discorso così complicato sul change-over. Se si portava 1euro=1000lire=1marco e il resto di conseguenza non vedo proprio che problema ci sarebbe stato.
Per capire i nuovi prezzi ci sarebbe bastato togliere tre zeri e per i tedeschi non sarebbe cambiato un bel nulla.
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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londoner

Reg.: 22 Gen 2005
Messaggi: 690
Da: london (es)
Inviato: 11-07-2005 20:35  
quote:
In data 2005-07-11 13:55, ipergiorg scrive:
Non capisco perchè l'articolista fa un discorso così complicato sul change-over. Se si portava 1euro=1000lire=1marco e il resto di conseguenza non vedo proprio che problema ci sarebbe stato.
Per capire i nuovi prezzi ci sarebbe bastato togliere tre zeri e per i tedeschi non sarebbe cambiato un bel nulla.




Ma si` ! Si poteva anche fare un euro = una lira con la faccia di Tremonti stampata sopra e le ballerine delle televisioni di Berlusconi che distribuivano euro gratis per tutti per le strade. Avanti cosi` che e` la strada giusta !
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Ecco l'immagine dell'Italia all'estero:
parte prima
parte seconda

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