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Autore Liberi di scegliere ...esclusivamente il capitalismo
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-03-2006 18:27  
La democrazia sotto al capitalismo è, nei suoi aspetti principali, come la democrazia sotto al comunismo dell'Unione Sovietica: non è ammessa alcuna autocritica e neppure un'analisi del suo funzionamento, nessun punto di vista che si discosti dalla dottrina economica vigente.

Il corriere della Sera afferma di appoggiare il centrosinistra alle prossime elezioni, ma come avevo già scritto almeno due mesi fa sul forum, era una posizione già nota per chi, come me , legge saltuariamente quel giornale. Il motivo di questo sostegno è che l'elite del mondo economico è scontenta dell'operato di Berlusconi e spera di ottenere molti più favori dal prossimo ed eventuale governo Prodi.

La polemica che è scaturita dalla presa di posizione del più importante giornale italiano è del tutto risibile. Ha un giornale di questo tipo il diritto di influenzare i suoi lettori e di dirigerne le opinioni oppure dovrebbe operare in modo da garantire al cittadino la libertà di scegliere e di formarsi un parere in base ad un'analisi dei fatti la più imparziale possibile?

Come abbiamo discusso qui assieme per mesi e mesi, e come abbiamo potuto verificare tutti quanti, i media (tutti) incoraggiano il dibattito politico e i punti di vista di qualsiasi parte ,destra o sinistra, a patto che rimangano entro i paletti fissati a priori, i postulati ideologici del capitalismo.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-03-2006 18:27  

Per tutte le opinioni che si discostano dalla dottrina economica vigente c'è il silenzio più totale, o la derisione al limite, l'etichetta negativa appiccicata senza motivazione, come la sindrome di Nimby (not in my backyard) e via discorrendo.

Abbiamo per esempio verificato qui, su questo sito, che quando si tratta di parlare delle vittime causate da eseriti amici piuttosto che dal nemico ufficiale cala un assordante silenzio;che quando si tratta di presentare il parere dei sostenitori del No alla Costituzione Europea , Corsera o Repubblica non dedicano nemmeno una riga ai pareri di chi sostiene tali posizioni.

La questione Israele è il vertice delle mistificazioni, delle ipocrisie, delle omissioni più efferate allo scopo di sostenere sempre e comunque gli interessi strategici degli Stati Uniti nel Medio Oriente. I mass media agiscono come la Pravda russa quando le questioni riguardano il funzionamento del sistema economico, che non può essere discusso o sottoposto a dibattito pubblico, e tantomeno può essere presentata un'alternativa.

Pertanto il clamore suscitato dall'uscita di Mieli sul corriere è l'ennesimo fuoco di paglia di un sistema ben consapevole che se il dibattito si verifica all'interno dei paletti stabiliti da questi signori si raforza l'idea che l'informazione sia veramente libera ,slegata da ogni controllo e capace di poter presentare qualsiasi punto di vista.
La realtà dell'informazione ,lo possiamo verificare tutti quanti, è ben lungi dall'essere tale e assomiglia molto di più ad un sistema totalitario.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 10-03-2006 18:44  
cazzo

non lo sapevo che alle prossime elezioni si dovrà scegliere in quale sistema economico vogliamo vivere

che figata
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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 10-03-2006 20:16  
inutile sarcasmo a parte
si sarebbe bello se ci fosse la possibilità di una reale e radicale alternativa.

quote:
In data 2006-03-10 18:44, Tenenbaum scrive:
cazzo

non lo sapevo che alle prossime elezioni si dovrà scegliere in quale sistema economico vogliamo vivere

che figata



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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 10-03-2006 20:35  
una problematica interconnessione di argomenti che non centrano niente fra di loro

ben vengano alternative anche non radicali

si attende l'elenco


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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-03-2006 18:08  
Per rispondere a nboidesign c'è da dire che la possibilità di una reale alternativa è unicamente nelle mani di ciascuno di noi e nella capacità di sapersi organizzare per contrastare lo strapotere di illegittime concentrazioni di potere, quali sono le multinazionali che reggono i fili dell'economia, e di saper promuovere un sistema diverso.

Nella situazione attuale siamo nelle migliori condizioni per poterlo fare, e le organizzazioni popolari hanno raggiunto dimensioni che non hanno precedenti in tutta la storia. Siamo arrivati a una sorta di organizzazione globale che vede ogni anno radunarsi centinaia di migliaia di persone dei social forum di tutto il pianeta e di qualsiasi organizzazione per i diritti umani e la tutela dell'ambiente. Queste persone e i loro temi sono praticamente invisibili a chi si affida alla lettura della stampa sorretta dal mondo economico,per un evidente conflitto di interessi.
Uno dei topic che proposi lo scorso anno riguardava l'attenzione che Repubblica dedicava al world economic forum di Davos e al contemporaneo world social forum a Porto Alegre. Per quest'ultimo il giornale in questione si limitò a un editoriale derisorio e nonostante centinaia di migliaia di persone fossero laggiù per parlare di reali alternative al sistema, il quotidiano fondato da Scalfari non riuscì a menzionare nemmeno un argomento proposto.

E' evidente che non c'è la bacchetta magica per costruire l'alternativa: i modelli di società si sperimentano passo dopo passo, incoraggiando e invitando ogni individuo a partecipare al dibattito,cosa che terrorizza la stampa al solo pensiero che qualcuno possa intromettersi nei loro traffici.
E' anche l'unico metodo per creare un cambiamento, quando le soluzioni vengono dal basso piuttosto che imposte dall'alto.

http://www.zmag.org/Italy/

http://www.forumsocialmundial.org.br/

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