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Autore "Elezioni" in Bielorussia.
millio

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 2394
Da: cagliari (CA)
Inviato: 20-03-2006 15:26  
Il nostalgico stalinista Alexander Lukashenko, fido alleato di Vladimir Putin, e dal premier sovietico più volte protetto, ha, come ampiamente previsto, vinto le elezioni svoltesi ieri. Egli si è accreditato del 83% dei consensi, lasciando solo le briciole all'opposizione. L'Osce ha definito antidemocratiche le elezioni mentre gli osservatori giunti dalla Russia hanno parlato di elezioni regolari. Nonostante le minacce decine di migliaia di persone sono già scese in piazza e affermano che lo faranno anche nei prossimi giorni. Lukashenko è sovrano incontrastato a Minsk da ben dodici anni, non lascia spazio all'opposizione e reprime il dissenso. E' ancora in sella sopratutto grazie all'aiuto di Putin, che teme un'altra rivoluzione dopo quelle in Georgia e Ucraina.

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IOMA

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
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Da: Pankow (es)
Inviato: 20-03-2006 20:44  
Interessante come una minoranza, come quella scesa in piazza di fronte alla netta affermazione di Lukashenko, oltranzista e eterodiretta, venga fatta passare per democratica e addirittura eroica da parte di quei poteri che altro non sono che l'espressione dei potentati economici capitalisti: guardacaso Stati Uniti e Unione Europea, entrambi disconoscono il risultato delle elezioni bielorusse.

Ribadendo l'adagio, già ampiamente confermato con la vicenda irachena: sono democratiche solo le elezioni che vanno come vogliono loro.
Se questa è la loro idea di democrazia, mille volte meglio Lukashenko.

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Popolo, Patria, Socialismo

[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 20-03-2006 alle 20:45 ]

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[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 20-03-2006 alle 20:46 ]

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millio

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 2394
Da: cagliari (CA)
Inviato: 20-03-2006 22:36  
La Bielorussia è un regime. Non si può manifestare liberamente, non si può esprimere il proprio dissenso, non esistono le libertà fondamentali. Questo è un dato di fatto che mi da abbastanza fastidio. Poi non so se Alexander Lukashenko sia meglio o peggio di eventuali alternative e magari il giorno della sua caduta si dimostrerà meglio dei suoi successori, ma finchè la Bielorussia rimarrà un regime non potremo saperlo.

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Per la libertà di ricerca scientifica
emergency
Elezioni 9 aprile

[ Questo messaggio è stato modificato da: millio il 20-03-2006 alle 22:36 ]

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 21-03-2006 22:20  
quote:
In data 2006-03-20 22:36, millio scrive:
Non si può manifestare liberamente, non si può esprimere il proprio dissenso

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Per la libertà di ricerca scientifica
emergency
Elezioni 9 aprile

[ Questo messaggio è stato modificato da: millio il 20-03-2006 alle 22:36 ]




MINSK (Reuters) - Migliaia di manifestanti hanno protestato oggi, per il terzo giorno consecutivo, contro la vittoria elettorale del presidente bielorusso Alexander Lukashenko - sotto pressione da parte della comunità internazionale, che non riconosce la correttezza del voto - e il leader dell'opposizione ha annunciato una manifestazione nel fine settimana per chiedere nuove elezioni.

In una protesta che non ha precedenti nello Stato ex sovietico, i dimostranti hanno organizzato una veglia notturna, letteralmente accampati sulla piazza centrale della capitale

Se a metà pomeriggio i dimostranti erano scesi a 300, stasera, alla fine della giornata di lavoro, in piazza si sono ritrovati in 5.000.

Le autorità hanno lasciato al buio tutta la zona attorno a piazza Ottobre. Testimoni dicono che la polizia in assetto anti-sommossa si è radunata nelle vie adiacenti, ma non ci sono segnali di azione.

Lukashenko, al potere dal 1994 e criticato dall'Occidente per il suo governo autoritario di stampo sovietico, è stato riconfermato ieri in carica con una percentuale del 82,6.

Il suo diretto rivale Alexander Milinkevich, che ha ottenuto il 6 %, ha definito l'elezione truccata, sostenuto in questo giudizio dall'Occidente.

Milinkevich, ha galvanizzato i manifestanti chiedendo loro di restare vigili e li ha invitati a riunirsi di nuovo sabato, per una grande manifestazione in occasione del giorno dell'indipendenza della vecchia Bielorussia, nel 1918.

"Verremo qui ogni giorno fino al 25 marzo per parlare della libertà. Venite il 25 marzo. Portate i vostri amici e conoscenti. Riuniremo molta gente", ha detto Milinkevich


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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
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Da: Pankow (es)
Inviato: 21-03-2006 22:25  
Il 20 marzo scorso il Comitato elettorale centrale della Bielorussia ha dichiarato che l'attuale presidente Alexander Lukashenko ha ottenuto il 82.6% dei voti nelle elezioni presidenziali, tenutesi il 19 marzo scorso, di conseguenza egli è stato eletto per la terza volta presidente. La Bielorussia diventa pertanto un altro Paese della Comunita degli Stati indipendenti ad aver bocciato la "Rivoluzione colorata".
Gli analisti ritengono che la rielezione di Alexander Lukashenko poggi su alcune basi:
In primo luogo, nei 12 anni dall'assunzione della presidenza da parte di Alexander Lukashenko, la Bielorussia ha mantenuto sempre uno sviluppo economico rapido e stabile. Attualmente il tasso medio annuo di aumento del Pil nella Bielorussia si mantiene al 7% e negli ultimi 5 anni, lo stipendio mensile pro capite si è raddoppiato, oltre ad un aumento stabile della pensione. Tutto questo ha gettato una buona base a Alexander Lukashenko per guadagnare il continuo appoggio dell'opinione pubblica.
In secondo luogo, da anni approfittando della situazione dei diritti umani e della democrazia nella Bieloruossia, i Paesi occidentali hanno applicato il blocco politico ed economico nei confronti della Bieloruossia, provocando in certa misura fra il popolo bielorusso il risentimento controla la concezione del valore ed la democretica occidentali, pertanto la "Rivoluzione colorata" non riesce a trovare mercato nel Paese. Nel contempo, la situazione sociale ed economica nei Paesi, già passati attraverso la "Rivoluzione colorata", diventa sempre peggiore, il che rende il popolo bielorusso più prudente e ragionevole di fronte alla "Rivoluzione colorata".
In ultimo luogo, la continua assunzione della presidenza con alto tasso di sostegno è stata beneficiata dal forte appoggio della Russia. Per esempio, all'inizio di quest'anno, quando la Russia ha elevato di grande dimensione i prezzi del gas naturale ad alcuni Paesi, ivi comprese Ucrania e Georgia, ha offerto continuamente gas naturale a Bielorussia al prezzo iniziale, il che ha svolto senza dubbio un segnale implicito russo della tendenza di appoggio al popolo bielorusso.
Il 20 marzo scorso, durante il suo incontro con i giornalisti dei vari Paesi, Lukashenko ha dichiarato ad alta voce che è fallita in Bielorussia la cosidetta "Rivoluzione", tramata da alcune persone, e che non avrà più occasionni per ripresentarsi.
Riguardo al risultato delle elezioni presidenziali bielorusse, la Russia, gli Usa ed alcuni Paesi europei hanno dimostrato riflessioni ben diverse. Secondo una dichiarazione, pronunciata il 20 marzo scorso dal Ministero degli Esteri russo, la legalità del risultato delle elezioni presidenziali bielorusse è incontestabile. Lo stesso giorno il presidente russo Putin ha inviato un messaggio di congratulazioni a Lukashenko, esprimendo le sue congratulazioni per il suo rinnovo del mandato presidenziale.
Tuttavia, lo stesso giorno, il portavoce della Casa Bianca Mc Clellan ha affermato che durante le elezioni presidenziali bielorusse si sono verificati finomeni di abuso e offesa ai diritti umani e gli Usa si rifiutano di accettare il risultato delle elezioni stesse. Egli ha anche detto che gli Usa appoggiano la proposta sulla riorganizzazione delle elezioni in Bielorussia e prenderanno in considerazione assieme all'Ue di adottare la limitazione al turismo e sanzioni finanziarie ai funzionari bieloruossi, ritenuti colpevoli di abuso nel processo elettorale.
Attualmente, in Bielorussia, il leader dell'opposizione Alexander Milinkevich si è appellato al popolo affinchè scenda in strada per protestare. Tuttavia, gli analisti ritengono che l'intenzione delle fazioni d'opposizione di sollevare un'altra ondata di "Rivoluzione colorata" in Bielorussia sia difficile da realizzare.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
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Da: Pankow (es)
Inviato: 21-03-2006 22:31  
Non si capisce come mai, pur avendo ottenuto l'82 per cento dei voti in un elezioni Lukashenko debba essere definito dittatore, e la Bielorussia un regime.
Secondo uno strano e "liberale" punto di vista molto in voga ultimamente è dittatore e antidemocratico chi non si allinea alle scelte economico politiche americane e dei loro alleati.
Era un dittatore Milosevic, pur essendo, al pari di Lukashenko, stato eletto in elezioni svoltesi regolarmente.
Stessa sorte sembra riservata a Chavez.

Ma il presidente del Pakistan, andato al potere con un colpo di stato, non è un dittatore.
L'Arabia Saudita allo stesso modo non è un regime.
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millio

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 2394
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-03-2006 00:13  
(Da La Repubblica)
MINSK - Quattro collaboratori del leader dell'opposizione bielorussa, Alexander Milinkevich, sono stati arrestati dalla polizia mentre lasciavano la piazza nel centro di Minsk dove per tutta la notte si è svolto un sit-in di protesta. I quattro stati arrestati con un vero e proprio blitz per portare via gli attivisti che rimanevano isolati dagli altri. Gli arrestati sono Anatoly Lebedko, leader del Partito civile unito, Valentina Pavelikova, Alexander Dobrovolsky e Alexei Yanukiyevich.

Gli arresti sono avvenuti al termine di una notte di proteste che aveva visto 40 attivisti dell'opposizione, per lo più giovani, sfidare la neve e il divieto delle autorità per accamparsi nelle tende erette in una centralissima piazza della capitale. I manifestanti chiedono la ripetizione del voto in cui secondo i dati ufficiali il presidente Alexander Lukashenko ha riportato oltre l'82 per cento dei consensi contro appena il sei per cento di Milinkevich. I sostenitori dell'opposizione hanno avviato una protesta nello stile della Rivoluzione arancione che nel 2004 rovesciò il regime nella vicina Ucraina.

(21 marzo 2006)


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IOMA

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millio

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 2394
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-03-2006 00:15  
quote:
In data 2006-03-21 22:31, honecker scrive:


Ma il presidente del Pakistan, andato al potere con un colpo di stato, non è un dittatore.
L'Arabia Saudita allo stesso modo non è un regime.



Musharraf è un dittatore in piena regola, il Pakistan un regime. Ma visto che il Pakistan ha sempre appoggiato Bush e co. il Pakistan non rientra tra gli stati "canaglia".
L'Arabia Saudita è altrettanto un regime.
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IOMA

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 22-03-2006 19:30  
quote:
In data 2006-03-21 22:31, honecker scrive:
Non si capisce come mai, pur avendo ottenuto l'82 per cento dei voti in un elezioni Lukashenko debba essere definito dittatore, e la Bielorussia un regime.



Perchè magari bisogna vedere anche le modalità con cui si sono svolte campagna elettorale ed elezioni.
Un paese in cui l'opposizione viene sistematicamente estromessa da tv e giornali, le vengono interrotti indiscriminatamente i comizi e arrestati i principali rappresentanti (cosa che avviene tuttora come giustamente qualcuno ha postato, tra l'altro, laddove poi come se non bastasse il neoeletto presidente minaccia di "torcere la schiena" a chiunque osi contestare la sua vittoria, a casa mia non si chiama democrazia.

Poi si possono fare tutti i distinguo del mondo, tirare in ballo le alleanze internazionale, ma, oggettivamente, (basta guardarsi la definizione su un qualsiasi vocabolario) la bielorussia di Lukashenko non è una democrazia.

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"La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà"

[ Questo messaggio è stato modificato da: madpierrot il 22-03-2006 alle 19:33 ]

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xander77

Reg.: 12 Ott 2002
Messaggi: 2521
Da: re (RE)
Inviato: 22-03-2006 19:39  
quote:
In data 2006-03-20 15:26, millio scrive:
Il nostalgico stalinista Alexander Lukashenko, fido alleato di Vladimir Putin, e dal premier sovietico più volte protetto, ha, come ampiamente previsto, vinto le elezioni svoltesi ieri. Egli si è accreditato del 83% dei consensi, lasciando solo le briciole all'opposizione. L'Osce ha definito antidemocratiche le elezioni mentre gli osservatori giunti dalla Russia hanno parlato di elezioni regolari. Nonostante le minacce decine di migliaia di persone sono già scese in piazza e affermano che lo faranno anche nei prossimi giorni. Lukashenko è sovrano incontrastato a Minsk da ben dodici anni, non lascia spazio all'opposizione e reprime il dissenso. E' ancora in sella sopratutto grazie all'aiuto di Putin, che teme un'altra rivoluzione dopo quelle in Georgia e Ucraina.

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I bielorussi meritano certamente un presidente migliore (ovvero un presidente tout court) e tutte le libertà proprie di una democrazia.
Certo è che un'opposizione come quella di Milinkevich e soci, che propone un allineamento alle scelte strategico economiche americane, mi pare piuttosto ingenua e miope.
Basta guardare che fine ha fatto la rivoluzione arancione ucraina: un paese la cui sicurezza sociale ed economia è inferiore a quella dei vicini bielorussi, e una classe politica sconvolta da scandali e corruzione.

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"Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione"

[ Questo messaggio è stato modificato da: xander77 il 22-03-2006 alle 19:43 ]

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millio

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 2394
Da: cagliari (CA)
Inviato: 25-03-2006 16:52  
Nonostante le repressioni dei giorni scorsi continua la protesta a Minsk.
da Repubblica
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IOMA

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millio

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 2394
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-03-2006 12:29  
BIELORUSSIA: LEADER OPPOSIZIONE ARRESTATO E' SPARITO

All'indomani della nuova manifestazione di protesta a Minsk contro la conferma in carica del presidente Alexander Lukashenko nelle elezioni di domenica scorsa, in odore di gravi brogli, e' allarme tra le file dell'opposizione in Bielorussia sulla sorte di Alexander Kozulin, uno dei leader dissidenti che si era candidato alle presidenziali: ieri Kozulin era stato arrestato insieme a diversi seguaci mentre stava cercando di raggiungere il carcere dove sono stati rinchiusi centinaia di manifestanti, processati per direttisima dopo il blitz con cui venerdi' all'alba le forze di sicurezza avevano imposto lo sgombero forzato della centralissima Piazza d'Ottobre, presidiata per cinque giorni. Era finito in manette anche un altro degli avversari di Lukashenko, il piu' noto Alexander Milinkevich, ma nel suo caso si sarebbe trattato di un semplice fermo di polizia. Di Kozulin da ormai quasi 24 ore invece non si sa nulla, sembra scomparso, e parenti e sostenitori temono per la sua sorte. Vani finora tutti i tentativi di sapere che cosa gli sia successo. A denunciarlo e' stata la moglie, Irina Kozulina: "L'ho cercato per l'intera notte, ho chiamato il ministero dell'Interno, l'ufficio del procuratore generale, tutte le possibili istituzioni", ha raccontato la signora Kozulina, "ma nessuno e' stato in grado di dirmi dove fosse".

(Da La Repubblica)

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IOMA

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 26-03-2006 14:53  
I "rivoluzionari" dell'opposizione che in questi giorni, in spregio ai risultati elettorali, vorrebbero il potere sono poche migliaia (3-400 in tutto).
Questi "rivoluzionari" in massima parte nullafacenti e disoccupati e vengono pagati tramite le onlus occidentali ed altre organizzazioni, ora nell'ombra, 10$ al giorno per manifestare in piazza. Nel caso vengano arrestati, vengono loro corrisposti 100$ al giorno, che in Belarus, ancor oggi, nonostante la marcia in avanti dell'economia, sono sempre una cifra.
Quindi questi personaggi non hanno nulla da perdere, nè da guadagnare.
Nonostante gran parte della propaganda occidentale si ostini a rappresentare quella di Lukashenko come una feroce repressione, in realtà le persone arrestate in questi giorni se la sono cavata con pene che vanno dai 5 ai 15 giorni (giorni!) di reclusione.

Dall'ANSA:

"Con questo la rivoluzione è finita". Così ha commentato il colonnello Yuri Podobed, comandante dei reparti di polizia che in tenuta anti-sommossa hanno sgomberato nel cuore della notte la mini-tendopoli eretta lunedì sera dai giovani anti-Lukashenko in piazza Oktiabrskaia al centro di Minsk. Tutti i manifestanti sono stati fermati dai poliziotti, che nell'operazione repressiva - lo ha riconosciuto anche Aleksandr Milinkevic, il leader dell'opposizione - hanno usato i guanti bianchi.

"Niente violenza! Niente insulti", ha gridato ogni trenta secondi da un megafono il colonnello Podobed durante i quindici minuti che sono bastati ai suoi uomini - in divisi nera, con maschera ed elmetto - per smantellare l'accampamento. "Tutti i partecipanti e organizzatori di questa riunione non autorizzata erano stati avvertiti delle sanzioni a cui andavano incontro", ha sottolineato il colonnello. Tra i fermati - "portati ai commissariati di polizia in conformità alla legge", ha precisato il responsabile dello sgombero - figurano uno dei due figli di Milinkevic, due nipoti di Aleksandr Kozulin (un altro leader del fronte anti-Lukashenko) e un ex ambasciatore polacco a Minsk. Tutti i giovani portati via da Piazza Oktiabraskaia sono stati innanzitutto identificati e dovrebbero rischiare fino a quindici giorni di carcere per per partecipazione a manifestazione non autorizzata. La polizia ha dichiarato che le ragazze saranno rilasciate subito dopo l'identificazione, mentre i minorenni fermati non saranno processati ma restituiti alle famiglie.



[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 26-03-2006 alle 15:08 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 26-03-2006 alle 15:10 ]

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 26-03-2006 14:56  
Sempre a proposito della propaganda occidentale riguardo alla Bielorussia e alla disniformazione degli organi di stampa, qui di seguito riporto due repliche dell'ambasciatore bielorusso in Italia a due direttori di quotidiani del nostro paese.

Uno.
29/04/2005


Gentile signor Direttore,

Sono costretto a rivolgermi al Suo quotidiano a causa dell’avvenuta pubblicazione sulle pagine de “La Stampa” in data 24 aprile 2005 di un materiale, firmato da Francesca Sforza, in cui veniva esplicitamente travisata ed oscurata la situazione in Bielorussia.

Per alimentare, dunque, una sana polemica sul tema in oggetto ed essere possibilmente obbiettivi, vorrei ribadire quanto segue.


Facendo riferimento a Condoleezza Rice ed ignorando i fatti ben evidenti, l’autore dell’articolo citato sta reiterando i cliché sulla Bielorussia e il suo Presidente, del quali se ne ha già fin sopra i capelli, in quanto essi stanno continuamente migrando tra un giornale e l’altro. Si trascura di ricordare, allo stesso tempo, che secondo i dati dell’ONU, la Bielorussia rimane tra i primi nella CSI per l’indice di sviluppo umano, che la crescita economica nel paese nel 2004 ha superato il 10 %, mentre i guadagni della popolazione – il 12,5 %. Forse alla giornalista valeva la pena analizzare anche le ragioni dell’ampia popolarità del Presidente presso la popolazione del paese?


Per ciò che riguarda i dubbi dell’autore sulla legittimità delle scorse elezioni politiche e del referendum in Bielorussia, vorrei sottolineare che a monitorare il loro svolgimento sono stati accreditati circa 700 osservatori internazionali di 53 paesi del mondo, nonché una missione dell’OSCE, la quale, malgrado la loro valutazione generalmente negativa, non è riuscita comunque ad evidenziare nemmeno un singolo caso di manipolazioni.
Con riferimento alla libertà della stampa vorrei ricordare che su 1300 testate della stampa bielorussa più di 900 sono private. I rappresentanti dell’opposizione hanno, quindi, tutte le possibilità per esprimere il loro punto di vista.
Senza dubbi, in un paese che abbia un’ancor breve esperienza di indipendenza si possono verificare anche le carenze di libertà e democrazia. Non intendiamo occultarli. Bisogna, però, tenere conto del fatto che in Bielorussia non ci sono dei problemi politici, militari, sociali ed umanitari che sono tipici per alcuni paesi europei ed altri stati della CSI.
Purtroppo, l’articolo è privo di un’analisi obbiettiva della situazione nel nostro paese, mentre sta calcando la mano sull’accentuare dei fatti negativi, alcuni dei quali non hanno niente a che fare con la realtà. Riferisco agli spettabili lettori che secondo i dati della CIA a cui fa cenno l’autore, la mortalità infantile in Bielorussia è pari al 1,3 %, e non invece al 13 % come si sostiene nell’articolo. È triste che ai fini di rinforzare con degli “argomenti” una tonalità già precondizionata si lasciano apparire nella pubblicazione tali “errori”.
Le sarò riconoscente, signor Direttore, se volesse pubblicare questa mia lettera in uno dei prossimi numeri del Suo quotidiano.

Con stima, Aleksei Skripko.

E due.

Roma 31.01.2006 - 13:09

C.A. Dott. Ferruccio De Bortoli
Direttore “Il Sole 24 Ore”
Milano
Gentile Signor Direttore,
Faccio riferimento all’articolo riguardante la Bielorussia pubblicato su “Il Sole 24 Ore” di 15 gennaio scorso e firmato dal giornalista Leonardo Maisano. Anche questa volta egli offre al pubblico italiano come nei articoli dell’aprile e maggio u.s. una serie di “rivelazioni” in merito all’attuale situazione nel mio Paese assai lontane dalla verità.
Mentre il tema principale della pubblicazione coinvolge diverse parti interessate tra cui le autorità bielorusse, le conclusioni dell’autore si basano esclusivamente sulle opinioni private del signor Anatoly Mikhailov, già rettore dell’Università Umanitaria Europea. Vorrei notare in questa relazione che il mancato rinnovo al citato ateneo della rispettiva licenza è stato dovuto non ai motivi politici bensì al mancato adempimento da parte dell’Università ai requisiti tecnico-amministrativi previsti dalla normativa nazionale in materia di tutti gli enti d’istruzione superiore universitaria.
I riferimenti agli “brogli elettorali” del 2001, sono in evidente contrasto con le conclusioni degli osservatori internazionali alle elezioni presidenziali di allora.
È inutile il continuo sforzo dell’autore a rappresentare la Bielorussia quale una “società chiusa”. Nel 2005 i bielorussi hanno effettuato, secondo i dati statistici nazionali, più di 450.000 di viaggi internazionali, mentre sono stati circa 700 000 quelli di stranieri provenienti dall’estero.
Per smentire le affermazioni sull’esistenza in Bielorussia degli “ostacoli ai viaggi dei giovani” ed in particolare delle fotomodelle basterebbe ricordare la recente partecipazione da più di 20 giovani modelle bielorusse alle sfilate di moda presso la Fiera di Roma il 1 dicembre 2005 e la clamorosa vittoria di una bielorussa, la studentessa Katia Domankova, alla prestigiosa gara internazionale “Supermodel of the World” svoltasi il 18 gennaio 2006 a New York.
Le sarò riconoscente, Signor Direttore, se vorrà pubblicare la presente lettera in uno dei prossimi numeri della Sua rivista.

Con stima,
Aleksei Skripko
Roma, lì 25 gennaio 2005


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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 26-03-2006 20:16  
Contenti i bielorussi, contenti tutti...

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