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Autore Cecenia
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 13-10-2006 12:04  
strano che non esista un apposito topic su questo argomentino dei nostri giorni



http://www.gfbv.it/3dossier/cecenia/020611cecenia.html

giusto per farsi un'idea delle torture


notizia di oggi

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/10_Ottobre/13/mazza.shtml
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 13-10-2006 12:05  
Le foto pubblicate



Delitto Politkovskaya: spunta un video choc

Immagini di torture in Cecenia: la reporter voleva scriverne




Un giovane in camicia mimetica giace esanime in una pozza di sangue. Un altro uomo ha rivoli di sangue sul volto e un oggetto, forse un coltello, infilato nella carne, vicino all'orecchio. Sono immagini che illustrano le torture inflitte a sospetti terroristi dalle forze di sicurezza filorusse in Cecenia, afferma il giornale russo Novaya Gazeta, che le ha pubblicate ieri. Sono tratte da un video ritrovato tra i dischetti della giornalista Anna Politkovskaya. Accompagnano il suo ultimo articolo, anch'esso pubblicato dal giornale, nonostante sia rimasto incompleto. È passata quasi una settimana dall'assassinio della reporter quarantottenne, il 7 ottobre a Mosca. Ma la sua voce ritorna ancora a denunciare il Cremlino e le politiche russe in Cecenia.

«Stiamo lottando contro l'illegalità in modo legale? — Anna Politkovskaya chiede nell'articolo — O stiamo infliggendo punizioni corporali in modo illegale?» Il pezzo riporta la testimonianza di un ceceno, Beslan Gadayev, che afferma di essere stato espulso dall'Ucraina e consegnato alle forze dell'ordine della capitale Grozny. Sostiene di essere stato legato, picchiato, sottoposto a elettroshock, affinché confessasse omicidi che non aveva mai commesso. Alla fine Gadayev si arrese: disse di aver partecipato ad un attacco contro la polizia e ora è in prigione in attesa del processo. Le quattro immagini tratte dal video non mostrano i volti degli aguzzini, ma Novaya Gazeta sostiene si tratti di forze di sicurezza legate al Cremlino.

Accanto alle foto, il giornale riporta una loro conversazione davanti ai due giovani martoriati: discutono di quanto sia difficile ammazzarli. «Putin ha detto di guardare da tutte le parti», dice la prima voce. «Ragiona ancora! Questo p... non vuole morire, è ancora cosciente, niente lo ucciderà...», dice un secondo uomo. Alcuni dei colleghi della Politkovskaya sostengono che la sua morte possa essere collegata a quest'ultima inchiesta.
Viviana Mazza
13 ottobre 2006

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 13-10-2006 12:06  
anzi

basta vedere chi frequenta questa sezione per non stupirsi della mancanza
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 13-10-2006 12:44  
Qualcuno a questo punto per gli stessi motivi per cui ha bombardato l'ex Jugoslavia dovrebbe sganciare qualche bomba sulla Russia. Almeno un pò di coerenza...cazzo!

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 13-10-2006 19:21  
quote:
In data 2006-10-13 12:44, Quilty scrive:
Qualcuno a questo punto per gli stessi motivi per cui ha bombardato l'ex Jugoslavia dovrebbe sganciare qualche bomba sulla Russia. Almeno un pò di coerenza...cazzo!



Penso sarebbe il minimo. Invece sono persino nostri amici.

Ricordo pure di un uomo basso e con pochi capelli che disse che in Cecenia non c'era nessuna guerra ed era un'invenzione dei media.
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E' ok per me!

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-10-2006 13:22  
Si, il topic era Berlusconi e la Cecenia.

La strumentalizzazione dei diritti umani, le vittime che devono essere messe in evidenza e quelle da nascondere è stato uno dei temi principali dibattuti in questo forum.E tutto questo per evidenti ragioni di economia del mercato.
L'ottimo articolo di Massimo Fini a seguire riassume fiumi di parole spese in questa sezione.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 14-10-2006 13:23  
Uscito su "Il gazzettino" il 10/10/2006 10/10/2006 Massimo Fini
Argomenti trattati: Politica Giustizia
Zone interessate: Russia

La Russia di Putin celebra il suo delitto Matteotti . Anna Politkovskaia, una giornalista moscovita notissima soprattutto per le sue inchieste sulla Cecenia e per le coraggiose denunce della politica del Cremlino e dei massacri, delle torture, delle sevizie di cui si rende responsabil e da anni, prima sotto Eltsin poi con Putin, l'esercito russo in quel Paese, è stata assassinata a freddo da un ignoto kil ler. Un omicidio che mette i brividi e la dice lunga sui metodi della cricca di potere che ruota intorno al presidente russo.
L'inchiesta sarà condotta direttamente dal Procuratore generale, che è come dire che il controllore sarà colui che dovrebbe essere controllato. A Mosca si è talmente convinti che questa inchiesta non porterà a nulla che il segretario dell'Ordine dei giornalisti russi ha annunciato un'indagine indipendente dichiarando: «Non c'è nessuna speranza che da quella ufficiale arrivino risultati». Ma è molto difficile che ne arrivino anche dall'indagine indipendente perché l'organizzazione del delitto è, con tutta evidenza, opera di professionisti ed è probabile che lo stesso killer sia già stato fatto fuori per cancellare qualsiasi traccia che possa portare troppo in alto.
Fin qui lo stato dell'arte in un Paese ritenuto civile, democratico o comunque avviato sulla strada della democrazia. Ma i Paesi europei e gli Stati Uniti che oggi chiedono un "inchiesta seria" su questo rabbrividente assassinio piangono lacrime di coccodrillo. Perché è da quel di chi han lasciato Anna Politkovskaia sola con le sue denunce e il suo coraggio. Da anni il genocidio del popolo ceceno viene sistematicamente ignorato o del tutto sottostimato dai leader occidentali. L'ex presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, dopo un incontro con Putin, arrivò ad affermare pubblicamente in una conferenza stampa che in Cecenia non c'era alcun massacro ad opera dell'esercito russo. E a un giornalista che gli chiedeva come facesse ad esserne così sicuro rispose, col suo soave sorriso: «Me lo ha garantito Putin». Ci si è molto indignati per il feroce attentato di Beslan, dovuto all'esasperazione di decenni di repressione sanguinaria, ma si fa finta di ignorare che in Cecenia i russi hanno ammazzato 200 mila civili, un quinto della popolazione, e rasa quasi al suolo la capitale Grozny dove ora impera Ramzan Kadyrov, uomo di Putin, soprannominato significativamente «lo Stalin ceceno» leader occidentali che fanno il ponte isterico pur di non stringere le mani di Ahmadinejad, che non sono, almeno per ora, sporche di sangue se non di soldati iracheni quando, soldato anch'egli, combatteva nella guerra che l'Iraq si Saddam Hussein aveva scatenato contro l'Iran, non si fanno alcuno scrupolo a stringere quelle di Putin e magari si baciano sulla bocca alla moda russa.
Il perché è evidente. La Russia, a differenza dell'Iran, è un colosso che può essere realmente pericoloso e quindi conviene far finta che il suo leader, ex dirigente del famigerato Kgb, sia una brava persona, che la Russia sia democratica e che il genocidio ceceno sia una favola. Inoltre la Russia fornisce all'Europa un quarto degli approvvigionamenti energetici (gas e petrolio) di cui ha bisogno e gli investimenti occidentali in terra di Russia sono colossali. La Russia, potenza atomica che siede nel Consiglio di Sicurezza con diritto di veto, è partner indispensabile per arrivare a quelle sanzioni contro l'Iran di dubbissima legittimità che sono uno degli obiettivi della politica americana. E allora è meglio lasciarla stare e ignorare quei «diritti umani» di cui ci riempiamo quotidianamente la bocca. La morale occidentale marcia costantemente su un doppio binario. Ecco perché, anche, non ha nessuna credibilità e nessuna presa al di fuori del nostro mondo.


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Saeros

Reg.: 27 Mag 2004
Messaggi: 7565
Da: Napoli (NA)
Inviato: 15-10-2006 11:56  
ho letto gli articoli ma non son riuscita a rispondere tutto. non mi vergogno nel dire che non ne sapevo praticamente nulla, cosi` come non ne sapranno nulla tutte le persone che conosco.
mah. la verita` e` che le cose sono cattive solo quando lo decidono loro.
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Mizar:Sae è da interpretare stile rebus..
Un Lugubre Equivoco

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 15-10-2006 14:40  
Tutto l'occidente e' li che guarda e si chiede per quale maledetto motivo Putin sia un dittatore che porta la Russia verso la dittatura, e perche' i russi non si ribellano, e per quale motivo i russi non capiscono, e come mai non si uniscono a noi nel nostro fiero cammino verso la democrazia, e blablablabla.

Ci sono diverse ragioni per le quali succede questo. Bisogna andare indietro nel tempo, durante il periodo Yeltsin.

Durante il periodo di Yeltsin, in occidente ci sentivamo tutti piu' tranquilli. Ci sentivamo tutti piu' tranquilli perche' in Russia era arrivata la democrazia, evviva la democrazia, lalala lalala.

Ma come si sentivano i russi? Beh, mettiamola cosi': si sentivano affamati. E si sentivano, diciamolo, anche un po' infreddoliti.

Diciamo le cose come stanno: non erano tanto sicuri di arrivare vivi all'indomani. Le cronache riportavano di persone morte nel sonno per assiderazione: il paese piu' ricco del mondo di risorse energetiche non riusciva a riscaldare le case.

Le cronache erano piene di persone che morivano di fame. Di fame, si'. Persone che fino all'anno prima erano dottori, insegnanti, bibliotecari, idraulici, elettricisti, e che oggi morivano letteralmente di fame, ridotti a barboni, senza lavoro.

Si sentivano anche insicuri: le combinatzjie, cioe' le mafie, imperavano ovunque. Tranne alcune oasi ancora sicure per via di un braccio del KGB-FSB , diciamo relativamente sicure, in tutto il resto della Russia il concetto di sicurezza e' quello che potreste provare a Palermo se ci fosse cento volte piu' mafia.

Certo, direte voi, questi sono i lasciti del comunismo. Ergo, i lasciti del capitalismo sono diversi.

Qual'era il ruolo dell'occidente in quel periodo? Piu' o meno questo:


Pedofili e pornografi occidentali gravano per la Russia ottenendo le pratiche piu' disgustose, per pochi spiccioli.
Le nostre aziende andavano in Russia a saccheggiare le riserve di personale qualificato, ottenendo ingegneri e fisici a tre dollari al giorno.
Agitatori e agenti di ogni paese complottavano e corrompevano per ottenere il distacco delle repubbliche minori, fomentando sommosse e disordini.
Non appena la borsa di Mosca fu edificata, un'ondata di speculatori occidentali la rese inutilizzabile per diversi anni allo scopo per cui era stata creata: produrre finanziamenti alle industrie russe.
In pratica, abbiamo realizzato in Russia tutti i luoghi comuni della propaganda comunista, comportandoci come le grottesche deformazioni che il regime sovietico usava come propaganda. Pornografi, degradati, decadenti.

Questi furono gli anni orribili della democrazia. I russi, oggi, quando sentono parlare di democrazia
pensano sia quello.

Per questa ragione, Putin oggi e' al potere. Putin non e' andato al potere rubando voti. E non e' andato al potere, come si dice in occidente, ingannando gli elettori.

No. Lo sloagan di Putin e' SEMPRE stato "democrazia controllata". E se la parola "democrazia" piace ai russi, ancora di piu' piace la parola "controllata".

Quando parlate di democrazia ad un russo, lui intende il periodo di Yeltsin. Il periodo in cui i bambini russi erano merci per pedofili, la gente moriva di fame, la mafia era piu' forte dello stato, le persone si svegliavano la mattina con le gambe assiderate e se erano fortunate i ladri che gli svuotavano la casa avvisavano qualcuno.

Questa e' quella che hanno identificato come "democrazia". E se gli dite "la democrazia in occidente e' diversa", loro sanno bene che dietro la corruzione,dietro i pedofili, dietro lo sfruttamento bestiale della manodopera, c'era proprio l'occidente. E tutti i giornali continuavano a gridare "e' la democrazia, bellezza!"

Ecco perche' i russi continueranno a votare Putin. Putin promette (e mantiene) una "democrazia controllata", cioe' una democrazia che e' tale perche' se non rompi i coglioni allo stato godi di tutti i diritti, e se rompi i coglioni allo stato sei un pericolo e vieni ammazzato, altrimenti si finisce come ai tempi di Yeltsin.

E' inutile che ci stracciamo le vesti se , dopo aver fomentato da occidente ogni possibile disgregazione (decidendo da fuori, cioe' antidemocraticamente , il destino dei popoli) poi Putin usi le maniere forti per riprendere il controllo della Russia.

E' inutile che , dopo aver tentato di impadronirci del tesoro di scolarizzazione russo, ci scandalizziamo se oggi Putin impedisce l'assunzione di ingegneri e fisici russi ad alcune condizioni.

Dopo anni in cui si andava in Bielorussia a fare carico di "modelle" tredicenni, ci si meraviglia se Lukashenko ha emesso un decreto che impedisce alle modelle di lasciare la bielorussia. Ma provate a vederla dal lato dei genitori bielorussi, e forse la prospettiva cambia, visto che adesso i bambini tornano sempre a casa da scuola, prima rischiavano di finire a fare i "modelli" da qualche parte, allettati da qualche "agente".

Ma c'e' di piu': non e' che sotto Yeltsin gli oppositori facessero una fine migliore. Nessuno in occidente, tranquillizzato dalla "democrazia russa", andava ad indagare su tutte le persone che morivano quando un'azienda occidentale pagava la mafia locale per togliersi dalle palle un giornalista scomodo, che voleva fermare la "colonizzazione economica" della russia.

Cosi' come nessuno sbraita quando un governo tirannico, in Cina, elimina gli oppositori. Perche' si sbraita tanto con la Russia?

Perche' Putin comanda davvero. E vuole che le ricchezze russe rimangano in Russia. Putin pensa, che se un paese fa studiare milioni di persone, spendendo dei soldi, e costruisce un sistema educativo che permette a TUTTI di studiare, non sia giusto che un paese con un sistema educativo fatto solo per i ricchi compensi le sue deficenze rubandogli i laureati.

Durante le ultime elezioni Putin ha detto proprio questo. "Noi abbiamo speso soldi per educare TUTTI i ragazzi, senza differenze. Gli americani spendono molto di meno dicendo che noi stiamo sbagliando e siamo ancora troppo comunisti perche' facciamo una scuola per tutti. Pero' poi fioccano le offerte verso i nostri ingegneri. Cosi' gli USA lasciano alla Russia la spesa di educare i ragazzi, e si godono i frutti. Loro risparmiano, noi gettiamo soldi. Senza tutti i paesi che hanno educato specialisti gratis per gli americani, oggi l'america sarebbe ancora agli archi e alle frecce. Noi non spenderemo i nostri soldi per finanziare il futuro degli USA formando per loro gli ingegneri".

E ancora: "il petrolio e il gas naturale sono nostri. Quindi li estrarremo noi e li venderemo noi."

Questo e' cio' che da' fastidio di Putin. Che il petrolio e il gas russi siano sotto il controllo dello stato, il quale li sta usando per una politica sociale che sta migliorando le condizioni dei russi.

La democrazia di Putin non e' peggiore di quella di Yeltsin.

L'unica differenza e' che i giornalisti del New York times prima erano amici dei mafiosi e facevano ammazzare i colleghi troppo curiosi della ex Pravda, oggi finiscono ammazzati.

Ovvero, che con Putin non si guadagna una lira. Non c'e' una fetta di torta per l'occidente.

Quindi, mi dispiace molto per la signora uccisa, ma sa come si diceva ai tempi di Yeltsin?

E' la democrazia, bellezza.

I nostri giornali oggi la facevano sembrare una partigiana della liberta' e della democrazia. NEl periodo Yeltsin, diceva "sì, in Russia c'e' la democrazia, ha qualche problema, ma vedrete che si riprenderanno, basta solo aspettare".

I giornali occidentali la descrivevano come "la giornalista che fa paura al Cremlino".

Oggi scoprono che il Cremlino raramente ha paura di qualcuno.

E che forse, da quelle parti, sono i giornalisti ad aver paura del Cremlino. Ma nessun giornale occidentale titolera' mai "la giornalista che aveva paura del Cremlino".

La stampa occidentale e' troppo presa dal narcisismo di essere chissa' cosa, di poter cambiare chissa' cosa, di essere un potere, per capire che invece il giornalista e' solo uno che racconta notizie.

Ed ecco il bilancio di tutto: Anna Politkovskaya , la giornalista che NON faceva paura al Cremlino.

Non abbastanza, almeno.
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Popolo, Patria, Socialismo

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 16-10-2006 12:15  
quote:
In data 2006-10-13 12:44, Quilty scrive:
Almeno un pò di coerenza...cazzo!



appunto
quella che evidententemente ti manca

dal 2001 non hai avuto la possiblità di dedicare 10 dei tuoi preziosi minuti per evidenziare questa catastrofe umanitaria

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 16-10-2006 13:12  
Vedi Tenenbaum, la tua critica può anche essere sensata, ma è del tutto inutile.
Puoi infatti affermare che io non sono coerente, ecc ecc.

Peccato che tutti i miei discorsi sulla strumentalizzazione dei morti non sono fatti in funzione di me o di qualsiasi altro utente del forum, ma si reggono su una valutazione del sistema dei media.
Se per la strage di Beslan ci dobbiamo sorbire pagine e pagine di cronaca e per le stragi di Grozny nessuno sa di che cosa di parli poichè la stampa occulta questi fatti, in tutto questo io non c'entro assolutamente nulla.

I discorsi che faccio non riguardano la mia persona o la tua,la mia coerenza o la tua, quindi la tua critica finchè si limita a catalogarmi in un determinato modo è del tutto irrilevante.

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