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Autore Socialismo, Femminismo e Libertà
quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 04-01-2007 14:31  
Voglio parlare del movimento femminista e proporre alcune riflessioni.
Sono convinto che la "rivoluzione dolce" del femminismo abbia salvato la nostra società,certo c'è molta strada da fare (trovo un'ingiustizia scandalosa che le donne, che sono il 52% della popolazione italiana, siano sottorappresentate in Parlamento e in tutti i posti che contano), ma il fatto che le donne abbiano conquistato i loro diritti senza violenza, armi e spargimento di sangue è per me una cosa straordinaria.

Volevo concentrarmi sull'influenza del femminismo all'interno del movimento operaio: trovo che le tematiche femministe abbiano portato all'interno di questo movimento il tema cruciale della libertà individuale, la giustizia sociale ed economica non serve a niente se non si accompagna alla libertà personale, vale a dire al raggiungimento pieno dei diritti civili e sociali.In altre parole: "Non dateci solo il pane, ma anche le rose"(Rosa Luxembourg, credo).

I reazionari dicono che il femminismo porta alla "distruzione della famiglia tradizionale".Ammesso e non concesso che ciò sia vero e che sia un male, quello che interessa a me è che il discorso femminista mette in crisi alcuni cardini del socialismo autoritario di stampo sovietico (e di ogni totalitarismo a dire il vero): lo Stato come padre padrone che decide d'imperio che cosa è bene e che cosa è male per i cittadini.
Se vi interessa c'è un articolo di Valerio Evangelisti (dove si parla anche di altri argomenti) su Carmilla da cui ho ripreso queste riflessioni. http://www.carmillaonline.com

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 04-01-2007 15:15  
Onestamente penso che l'emancipazione della donna sia più dovuto a dinamiche economiche che a spinte politiche. Oggigiorno una donna non solo vuole lavorare (e c'è un posto di lavoro disponibile) ma anche deve lavorare, perchè i "bisogni" della famiglia sono diventati molti di più. E credo che il primo passo verso una vera emancipazione, non sia tanto il voto o avere donne in parlamento, quanto essere veramente indipendenti dal reddito di un uomo.
_________________
Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 04-01-2007 16:26  
quote:
In data 2007-01-04 14:31, quentin84 scrive:[
Ammesso e non concesso che ciò sia vero e che sia un male, quello che interessa a me è che il discorso femminista mette in crisi alcuni cardini del socialismo autoritario di stampo sovietico

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La rivoluzione d'Ottobre è stata l'occasione in cui le donne sono state per la prima volta compiutamente e attivamente coinvolte in un progetto politico di cambiamento della Società.

Il movimento femminista negli anni'60-'70 per quanto retto da motivazioni importanti, fu portato avanti in modo confusionario e spesso male organizzato, più concentrato allo slogan che indirizzato ad un'azione rivoluzionaria vera e propria.
E questo di solito segna il confine fra Storia vera e propria e Folklore/Costume.
_________________
Popolo, Patria, Socialismo

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 04-01-2007 16:40  
quote:
In data 2007-01-04 14:31, quentin84 scrive:
lo Stato come padre padrone che decide d'imperio che cosa è bene e che cosa è male per i cittadini.


[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-01-2007 alle 14:33 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-01-2007 alle 14:35 ]



La stessa cosa che succede oggi giorno in molti paesi cosiddetti democratici, laddove lo Stato è stato sostituito dalle multinazionali che indirizzano scelte, stili di vita e di pensiero verso una disarmante uniformità.

In questo senso tali sovrastrutture economiche sono molto più omologanti e burocratizzate degli Stati ottocenteschi che furono.
Se al concetto di Stato si sostituisse quello di Nazione intesa come comunità, verrebbero a essere recuperati l'identità, i valori, la cultura stessa di un popolo.
Non più un apparato che sovrasta, ma singoli uomini e donne, facenti parte di una comunità a "rete" , che decidono insieme e trasformano il mondo insieme.
_________________
Popolo, Patria, Socialismo

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 04-01-2007 18:02  
quote:
In data 2007-01-04 16:26, honecker scrive:
quote:
In data 2007-01-04 14:31, quentin84 scrive:[
Ammesso e non concesso che ciò sia vero e che sia un male, quello che interessa a me è che il discorso femminista mette in crisi alcuni cardini del socialismo autoritario di stampo sovietico

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[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 04-01-2007 alle 14:35 ]



La rivoluzione d'Ottobre è stata l'occasione in cui le donne sono state per la prima volta compiutamente e attivamente coinvolte in un progetto politico di cambiamento della Società.

Il movimento femminista negli anni'60-'70 per quanto retto da motivazioni importanti, fu portato avanti in modo confusionario e spesso male organizzato, più concentrato allo slogan che indirizzato ad un'azione rivoluzionaria vera e propria.
E questo di solito segna il confine fra Storia vera e propria e Folklore/Costume.


E' vero che in URSS il 95% delle donne lavorava fuori casa (Simone de Beauvoir scrive che c'erano moltissimi medici e chirurghi donna) e, in un modo o nell'altro, partecipava attivamente alla società, ma non mi sembra di ricordare grandi figure di donne nel Politburo o donne grandi dirigenti politici (a parte le solite due o tre eccezioni).

Simone de Beauvoir (una delle principali esponenti di quel femminismo che hai impietosamente ridotto a fenomeno di costume) scrive, che per l'emancipazione della donna, il socialismo è condizione necessaria ma non sufficiente.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 04-01-2007 18:12  
quote:
In data 2007-01-04 15:15, ipergiorg scrive:
Onestamente penso che l'emancipazione della donna sia più dovuto a dinamiche economiche che a spinte politiche. Oggigiorno una donna non solo vuole lavorare (e c'è un posto di lavoro disponibile) ma anche deve lavorare, perchè i "bisogni" della famiglia sono diventati molti di più. E credo che il primo passo verso una vera emancipazione, non sia tanto il voto o avere donne in parlamento, quanto essere veramente indipendenti dal reddito di un uomo.


L'indipendenza economica è importantissima, ma se una donna, a parità di mansioni, viene pagata meno di un uomo o rischia di venir licenziata se rimane incinta (specie per chi ha un lavoro precario)o non riesce a conciliare carriera e famiglia (perchè l'asilo nido costa troppo, perchè il marito non l'aiuta), ammetterai che la politica deve intervenire.

Per quanto riguarda le quote rosa, anch'io all'inizio ero contrario, ma ritengo insopportabile che le donne, che sono la maggioranza di questo Paese (52%), non abbiano una rappresentanza politica adeguata.

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 05-01-2007 09:19  
quote:
In data 2007-01-04 18:12, quentin84 scrive:
quote:
In data 2007-01-04 15:15, ipergiorg scrive:
Onestamente penso che l'emancipazione della donna sia più dovuto a dinamiche economiche che a spinte politiche. Oggigiorno una donna non solo vuole lavorare (e c'è un posto di lavoro disponibile) ma anche deve lavorare, perchè i "bisogni" della famiglia sono diventati molti di più. E credo che il primo passo verso una vera emancipazione, non sia tanto il voto o avere donne in parlamento, quanto essere veramente indipendenti dal reddito di un uomo.


L'indipendenza economica è importantissima, ma se una donna, a parità di mansioni, viene pagata meno di un uomo o rischia di venir licenziata se rimane incinta (specie per chi ha un lavoro precario)o non riesce a conciliare carriera e famiglia (perchè l'asilo nido costa troppo, perchè il marito non l'aiuta), ammetterai che la politica deve intervenire.

Per quanto riguarda le quote rosa, anch'io all'inizio ero contrario, ma ritengo insopportabile che le donne, che sono la maggioranza di questo Paese (52%), non abbiano una rappresentanza politica adeguata.



mica ho deto che la politica non deve intervenire. Dico solamente che è molto meno efficace della spinta economica.
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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 12-01-2007 00:40  
La Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Ho citato la costituzione per far notare 2 cose: per primo come già dall'immediato dopoguerra i diritti della donna fossero garantiti e riconosciuti. Il femminismo anni '60 non ha dunque aggiunto nulla sul piano politico e perciò l'uso della violenza non aveva senso anche perchè non poteva essere rivolto a nessuno. Io non parlerei quindi di conquista sociale ma al massimo di presa di coscienza.
In secondo luogo voglio evidenziare l'incostituzionalità delle "quote rosa". La legge non può privilegiare un individuo per il suo sesso: sarebbe profondamente ingiusto sbattere fuori lista politici meritevoli perchè bisogna far spazio a signore che normalmente non verrebbero elette. Se qualcuno entra in parlamento deve entrarci per i suoi meriti polici, entrarci solo perchè non hai il pisello mi sembra anche umiliante, come se la donna fosse andicappata e avesse bisogno della legge speciale per dargli l'aiutino.
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"Verso l'infinito e oltre, per arrivare là dove nessu uomo è mai giunto prima"

"trascendere le limitazioni umane e padroneggiare l'universo" (medaglia Fields)

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 12-01-2007 10:51  
Il femminismo anni '60 non ha aggiunto nulla sul piano politico? E la legge sul divorzio?E il diritto ad interrompere la gravidanza senza rischiare la vita?Pensi che ,con la DC al governo, avremmo avuto il divorzio e la legge sull'aborto se non ci fosse stata la spinta popolare del femminismo?

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 12-01-2007 14:50  
quote:
In data 2007-01-04 14:31, quentin84 scrive:
Voglio parlare del movimento femminista e proporre alcune riflessioni.
Sono convinto che la "rivoluzione dolce" del femminismo abbia salvato la nostra società,certo c'è molta strada da fare (trovo un'ingiustizia scandalosa che le donne, che sono il 52% della popolazione italiana, siano sottorappresentate in Parlamento e in tutti i posti che contano), ma il fatto che le donne abbiano conquistato i loro diritti senza violenza, armi e spargimento di sangue è per me una cosa straordinaria.




Onestamente continuo a sforzarmi per cercare di capire chi ancora vede pesanti differenze in termini di diritti tra l'uomo e la donna. Ovviamente esistono intrascurabili differenze anatomiche, che inevitabilmente si riflettono anche sul trattamento giuridico. ma sono dell'idea che al giorno d'oggi la donna sia assolutamente pari all'uomo, non esistano più discriminazioni e boiate simili. Quindi il problema non si pone.
Si pone quando c'è chi ancora ragiona per "categorie": dire che la categoria femminile, che costituisce il 52 per cento della popolazione italiana, non è degnamente rappresentata in parlamento trovo sia un'affermazione molto infantile.
Non si tratta di una categoria, ma di una componente sociale in tutto e per tutto pari a quella maschile, con gli stessi diritti soggettivi pubblici e la stessa autonomia privata. Non vedo perchè si debbano votare più donne di quelle che già ci sono. Il giorno che si presenteranno donne che si rivelano più capaci dein governanti maschili (e non credo ci boglia molto) le si voterà, con lo stesso criterio che si usa per i maschi: la competitività. Le si voterà in quantpo più brave, e non in quanto donne e quindi in minoranza. Ed infatti, in proposito, trovo ridicola la dsposzione secondo cui ogni partito deve presentare nelle proprie liste elettorali un tot. di donne.

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Perchè, perchè la domenica mi lasci sempre sola?

[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 12-01-2007 alle 14:51 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 12-01-2007 16:12  
Se nel Parlamento italiano ci fossero più donne, non so se avremmo una legge sulla fecondazione assistita così restrittiva.

Richmond, sei proprio sicuro che alle donne che si rivelano più capaci dei maschi, sia sempre permesso di emergere?

Sei sicuro che la competitività sia il solo criterio in base al quale vengono scelti e votati i candidati a cariche politiche? Perchè se fosse sempre così, allora Rita Borsellino avrebbe dovuto stravincere le regionali in Sicilia.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 12-01-2007 alle 16:22 ]

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 12-01-2007 16:56  
quote:
In data 2007-01-12 10:51, quentin84 scrive:
Il femminismo anni '60 non ha aggiunto nulla sul piano politico? E la legge sul divorzio?E il diritto ad interrompere la gravidanza senza rischiare la vita?Pensi che ,con la DC al governo, avremmo avuto il divorzio e la legge sull'aborto se non ci fosse stata la spinta popolare del femminismo?


Ahhhhhhhhhhh non ci provare neanche, ladrone di meriti che non sei altro. I referendum sul divorzio e l'aborto sono stati l'espressione più significativa della battaglia liberale-radicale. Sono stati i liberali ad affermare questi diritti, oggi anche le donne sono più libere grazie alla filosofia di un movimento fin troppo ingiustamente infangato. E la sai una cosa, Berlusconi votò sì a quei referendum mentre Prodi, il democristiano ipocrita, non credo proprio.
E tornando al femminismo credo che debba essere giudicato come tutte le altre autoesaltazioni di categoria. Se oggi nel parlamento ci fossero più donne la legge sulla fecondazione assistita non sarebbe affatto diversa perchè il referendum su tale legge ha raggiunto il 25,9% dei votanti, quindi non è passato nonostante la metà degli aventi diritto al voto è donna.
In italia non serve affatto più femminismo, serve più anticristianesimo, perchè è la categoria dei cristiani che logora la società, che distrugge la dignita della donna in particolare ma in genere dell'individuo.
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 12-01-2007 19:24  
Più che anticristianesimo servirebbe laicità.

Da questo punto di vista i Radicali (insieme alle femministe) hanno condotto battaglie molto importanti lungi da me disconoscerle.

Ciò che non mi piace dei Radicali è la loro visione ultraliberista e antisindacale dell'economia, ma questa è un'altra storia..

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 12-01-2007 alle 19:25 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 12-01-2007 alle 19:43 ]

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