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Autore "i motivi della scissione del '98 non ci sono più"
dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-09-2007 08:48  
sono le parole con le quali diliberto ha annunciato ieri sera, durante la festa dei comunisti italiani, l'intenzione, entro l'anno, di creare una unione tra il suo partito e quello di rifondazione comunista.

anche rifondazione ha espresso lo stesso parere.

ha ragione diliberto: come lui stesso ha dichiarato lo scenario politico si sta troppo svantaggiosamente modificando per le classi sociali disagiate(impiegati e dipendenti pubblici, operai, disoccupati).

il partito democratico non solo si sposterà su posizioni centriste e riformiste(e ieri lo stesso veltroni ha detto che il programma del pd dovrà essere "schiettamente riformista") ma stravolgerà il vero significato della parola "sinistra".

perchè pd non vuol dire sinistra e non vuol affatto dire, come ha dichiarato fassino pochi giorni fa, riformismo e progressismo.

veltroni spieghi ai suoi probabili elettori, e spieghi fino in fondo, cosa vuol dire politiche riformiste. poi vedremo chi è e chi non è d'accordo con lui, tra i lavoratori che non se la passano bene e i disoccupati.

il progetto della "cosa rossa"(unione tra rifondazione e comunisti italiani) invece ricostruirà la vera sinistra socialcomunista italiana. quella che, continuando a non richiamarsi mai più all'ex urss, vuole impegnarsi nelle battaglie a favore della difesa del lavoro pubblico, dello stato sociale, dei diritti retributivi dei lavoratori, la difesa dei disoccupati e inoccupati contro flessibilità, precariato, privatizzazioni a tappeto.

il primo passo sarà il 20 ottobre: la manifestazione a roma contro il varo di luglio del welfare.

poi inizierà il processo di costruzione del progetto federativo.

sono d'accordo così: è troppo importante che questi due partiti si uniscano. c'è bisogno a sinistra di un rafforzamento enorme. un riferimento più sicuro per gli elettori di sinistra.

naturalmente con una alleanza a sinistra democratica e soprattutto i verdi, due partiti che hanno anche loro intenzione di far distinguere la vera sinistra da una finta sinistra che è solo riformista e frega-lavoratori.


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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-09-2007 08:51  
quote:
In data 2007-09-24 08:48, dan880 scrive:
perchè pd non vuol dire sinistra e non vuol affatto dire, come ha dichiarato fassino pochi giorni fa, riformismo e progressismo.



nel senso che pd non può significare insieme progressismo, riformismo, sinistra(come ha dichiarato fassino).

progressismo e riformismo sono una cosa. sinistra è socialismo, una cosa ben differente.
è inutile che fassino cerca di raggirare gli italiani per far arrivare voti al pd.
_________________

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 24-09-2007 12:03  
Che il PD non sarà comunista lo voglio ben sperare. Ormai quella triste pagina post-ottocentesca nota come comunismo deve essere girata per entrare con idee nuove nel nuovo millennio. Idee di sinistra, a tutela dei lavoratori e dei consumatori (che spesso coincidono), dei pensionati, di chi ha bisogno di uno stato efficace ed efficiente come solo le aziende SPA sanno essere, di chi ha bisogno di sicurezza sul lavoro e sulla strada (infatti a che serve non essere sfruttati e sopravvivere al lavoro se poi per strada un estracomunitario ti accoltella e ti ruba lo stipendio?). Queste idee nuove di sinistra si chiamano naturalmente flessibilità, privatizzazioni, libero mercato, tolleranza zero, riforma delle pensioni, etc.
Fa piacere notare come ci sia una rapida maturazione politica in quell'ambiente moderato.
Peccato che qualche reliquia del passato, dalla ideologia controproducente quanto obsoleta, tipo il PRC e il PdCI, continua a persistere nalla logica ultraconservatrice e ultramorta di un manifesto del 1848, spacciandosi per progressisti per giunta!
Del resto questi sono tempi in cui la chiesa crede di essere anticonformista, il sindacato crede di essere necessario, Berlusconi crede di aver vinto le elezioni, i verdi credono di tutelare la natura... lasciamo che comunisti credano di essere progressisti (tanto, dal basso del loro 8% o quanto hanno, contano meno di sempre. Ormai sono in via di estinzione. C'è un buon 92%, ovvero il popolo, che ha ben capito che il comunismo è superato).
_________________
"Verso l'infinito e oltre, per arrivare là dove nessu uomo è mai giunto prima"

"trascendere le limitazioni umane e padroneggiare l'universo" (medaglia Fields)

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 24-09-2007 12:26  
quote:
In data 2007-09-24 12:03, Futurist scrive:
Che il PD non sarà comunista lo voglio ben sperare. Ormai quella triste pagina post-ottocentesca nota come comunismo deve essere girata per entrare con idee nuove nel nuovo millennio. Idee di sinistra, a tutela dei lavoratori e dei consumatori (che spesso coincidono), dei pensionati, di chi ha bisogno di uno stato efficace ed efficiente come solo le aziende SPA sanno essere, di chi ha bisogno di sicurezza sul lavoro e sulla strada (infatti a che serve non essere sfruttati e sopravvivere al lavoro se poi per strada un estracomunitario ti accoltella e ti ruba lo stipendio?). Queste idee nuove di sinistra si chiamano naturalmente flessibilità, privatizzazioni, libero mercato, tolleranza zero, riforma delle pensioni, etc.


Quindi Reagan e la Thatcher erano di sinistra?

Scuola e sanità devono rimanere pubbliche e universali, altro che privatizzazioni.

La flessibilità spesso diventa precarietà.

Quanto alla tolleranza zero...peccato che sembri valere solo per gli emarginati almeno nella sua versione italica.

La tua visione "aziendalista" della società mi mette i brividi..continuo a non capire come fai a lodare i provvedimenti economico-sociali di Chavez con le idee che ti ritrovi.

Che il sindacato non serva più è assolutamente risibile.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-09-2007 alle 12:49 ]

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 24-09-2007 12:54  
quote:
In data 2007-09-24 12:26, quentin84 scrive:
Quindi Reagan e la Thatcher erano di sinistra?

Scuola e sanità devono rimanere pubbliche e universali, altro che privatizzazioni.

La flessibilità spesso diventa precarietà.

Quanto alla tolleranza zero...peccato che sembri valere solo per gli emarginati almeno nella sua versione italica.

La tua visione "aziendalista" della società mi mette i brividi..continuo a non capire come fai a lodare i provvedimenti economico-sociali di Chavez con le idee che ti ritrovi.

Che il sindacato non serva più è è assolutamente risibile.


Il mio intervento voleva essere più sarcastico che serio. Tuttavia, mi sembra ovvio, il PD ha molti altri aspetti che con Reagan e la Thatcher non hanno nulla a che fare. I più significativi sono che il PD non ha intenzione, o non è tra le priorità, di ridurre la spessa pubblica, di tagliare significativamente le tasse e soprattutto di abbracciare logiche "morali" cristiane, che in effetti quest'ultimo aspetto fa la vera differenza, oramai, tra destra e sinistra (come da sempre la fa negli USA).

Poi per quanto mi riguarda la mia università è come privatizzata: infatti pago una tassa semestrale allo stato che in pratica ammonta a quanto pagherei a un equivalente istituto privato. La differenza è che nelle università privatie tutti i dipendenti sono licenziabili e quindi ben pagati, in quelle pubbliche alcuni si e altri no, dipende dal grado di privilegio e corruzione in seno ai partiti ai quali sono tesserati, che poi sono gli stessi che controllano il sistema scolastico pubblico.

E per Chàvez ti ho già detto che apprezzo quel poco di buono che fa, perchè se ci fosse il premio per il miglior presidente comunista Chàvez sarebbe di certo tra i primi. Insomma Chàvez è un buon comunista che sembra essere in buona fede, qualche risultato l'ha ottenuto, anche se ha molti difetti tra il quale quello di essere no-global. Del resto se il Venezuala avesse avuto un presidente liberale ora sarebbe stata una nazione dall'economia rampante e dal benessere in crescita a ritmi molto più elevati. Ma non si può avere sempre tutto.
Insomma, il mio pensiero è un po' come quello di Fassino quando gli scappa che il governo di centrodestra ha affrontato temi importanti... nessuna incoeranza, solo riconoscere il valore del nemico.
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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 24-09-2007 13:00  
quote:
In data 2007-09-24 12:03, Futurist scrive:
Queste idee nuove di sinistra si chiamano naturalmente flessibilità, privatizzazioni, libero mercato, tolleranza zero, riforma delle pensioni, etc.


ah queste sono le idee nuove della sinistra?

beh....cazzo, hai una visione alquanto distorta di cosa sia la sinistra.

Io ti ho esortato più volte di leggere Chomsky(che è universalmente considerato, anche da quelli ultraconservatori di destra come te come uno dei più progressisti), lì ci sono idee nuove di sinistra.

Tu parli di "idee" di destra(ultraliberali) che stanno entrando nel cervello di quelli che vanno a braccetto con le banche e che quindi epr definizione non possono essere di sinistra.

Sono il primo a dire che si debba guardare oltre il comunismo, a partire dall'abbandono del logo, ma non significa che si debba formare un mega partito liberale formato da individui che hanno anche mal compreso l'ideologia liberale e liberista.

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«E' vietato fare la cacca per terra, giusto? Bene, la pubblicità è come la cacca: puzza e fa schifo…».
Piergiorgio Odifreddi

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 24-09-2007 13:02  
Scusa Futurist, non avevo capito il sarcasmo...

Se il Venezuela avesse avuto un presidente liberale (che oggi come oggi, purtroppo, significa quasi sempre ultraliberista) avrebbe un'economia rampante o sarebbe finito come l'Argentina?.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-09-2007 alle 13:06 ]

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-09-2007 13:10  
quote:
In data 2007-09-24 12:03, Futurist scrive:
Ormai quella triste pagina post-ottocentesca nota come comunismo deve essere girata per entrare con idee nuove nel nuovo millennio.

Queste idee nuove di sinistra si chiamano naturalmente flessibilità, privatizzazioni, libero mercato, tolleranza zero, riforma delle pensioni, etc.



innanzitutto il partito comunista italiano è nato nel 1921 dal congresso di livorno, scindendosi dal partito socialista.

e benchè si richiamava inizialmente al comunismo sovietico, la storia del pci nasce solo a partire dal '21.

ed è una storia gloriosa e tutt'altro che fuori moda, anche dopo quasi 100 anni.

non solo per la lotta in favore della democrazia(la lotta al fascismo), ma anche per la difesa delle istituzioni della repubblica(il pci partecipò ai lavori sulla costituzione)e in favore delle continue battaglie sociali e lavorative(e mi sembra che anche questo è un tema che oggi lo si può considerare tutt'altro che "superato").

-------------------

da tutti i riformisti sento dire idee nuove, nuovo millennio:
perchè forse per voi fare politica significa solo stare al passo con le mode globalizzanti.

tutto questo può essere anche avvincente. ma significa fregarsene degli sfruttamenti sociali e lavorativi che proprio l'avanzare della moda della globalizzazione sta imponendo e acutizzando sempre di più.

perchè le continue privatizzazioni e l'aumento di leggi riformiste sul sistema economico e sociale non significano progresso.

possono significare progresso per i capitalisti, i banchieri, gli imprenditori, gli industriali.

ma per i lavoratori, i precari e i disoccupati si stanno facendo solo enormi passi indietro, a mano a mano che queste nuove mode progressiste avanzano.

-----------------

flessibilità, privatizzazioni e mercato non sono obiettivi di una politica di vera sinistra.

la sinistra è nata per difendere proprio chi rischia di soccombere a un sistema economico gestito con criteri rigidamente antistatalisti.
forse qualcuno pensa che queste sono teorie.

non sono affatto teorie: i lavoratori dipendenti, i disoccupati, i flessibili, i precari, gli inoccupati non possono riuscire a vivere in un sistema senza garanzie sociali e lavorative.

non gliela si fà a vivere in un sistema così "privatizzato".

e non si tratta di essere contro il privato.

il privato è ovvio che non può mancare in un sistema economico equo come è quello misto.
ma deve operare esclusivamente nelle sfere di sua competenza.

non può assumersi il diritto di privatizzare enti pubblici, trasformandoli in aziende che devono portare risultati produttivi.

e non si può obbligare anche chi non ne ha le capacità a lavorare quasi solo con il privato, riducendo i lavori pubblici.

perchè il privato richiede esperienze, richiede produttività e vuole persone, oltre che propositive, disposte a sottostare a una flessibilità lavorativa continua.

la parola d'ordine del privato è: massimi risultati attraverso sfruttamento di manodopera a basso o zero costi.

e già gli stage somministrati da centri per l'impiego e agenzie interinali ne sono un esempio chiarissimo.

e si può stare a galla, in un sistema così?

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 24-09-2007 16:28  
Ma guarda che nessuno mette in dubbio alcuni meriti che la gloriosa (forse) storia del PCI vanta. Ma volenti o nolenti la globalizzazione esiste, le tematiche si evolvono e anche una forza politica che vuole rimanere attuale dovrebbe adeguarsi alla contingenza.
Le forze di sinistra come il PRC cercano solo di rimandare l'inevitabile. Difatto l'economia è in evoluzione e come già detto in molte altre discussioni questa evoluzione segue una sua logica precisa da secoli, passando da un sistema privo di libertà come quello schiavista, dove tuttavia la disoccupazione era nulla come il precariato, ad uno dove la libertà del lavoratore aumenta trascinandosì dietro però tutte le conseguenze che la resposabilità e l'autodeterminazione della libertà portano.
Impossibile infatti chiedere diritti senza caricarsi di doveri.
Difatto una logica distorta, l'illusione comunista, ha portato molti a credere possibile un mondo alternativo che in effetti è incongruente e impossibile.
Quindi, una forza politica che realmente intende fare gli interessi delle fasce più deboli, invece di organizzare vane proteste e inutili cortei contro la realtà inevitabile, dovrebbe escogitare sistemi utili per aiutare i lavoratori a superare le loro difficoltà per restare al passo con i cambiamenti. I così detti ammortizzatori sociali per esempio (indennità di mobilità, incentivi all'occupazione, agenzie di collocamento realmente funzionanti, etc), che in UK hanno funzionato così bene che la disoccupazione è minima ed il governo ha potuto esauturare i sindacati perchè ormai inutili.

Siamo concreti, il principale problema del precario italiano è lo stipendio bassissimo e la scarsità di tutela sociale, non il fatto di essere a contratto definito. Quest'anomalie secondo me sono dovute a vari fattori: la stagnazione economica, le tasse alte e la presenza di lavoratori privilegiati che assorbono gran parte delle risorse aziendali. Quindi il mercato del lavoro non è libero in italia. Esiste infatti una cospiqua frazione di lavoratori che attraverso favoritismi, appoggi sindacali, leggi e privilegi è retribuita dal sistema molto più di quanto le produzioni di ricchezza effettive e quindi le leggi di mercato detterebbero. Un meccanismo del genere sarebbe destinato a rompersi (perchè viene dato via più di quanto prodotto) a meno che non si trovi qualcuno a cui rubare il sudore e il frutto del lavoro. Quel qualcuno è il precario che, per sua immensa sfortuna, è considerato diverso dal lavoratore fisso.
Quindi, ancora una volta, la soluzione ideale sarebbe liberare il mercato, rendere i lavoratori uguali di fronte al mercato e di fronte al dotore di lavoro rimuovendo concetti arcani di immunità, illicenziabilità, favoritismi e così via. In questo modo verebbe ad istaurarsi un sistema dove tutti i lavoratori sono nel mercato del lavoro e dove quindi i precari veri verebbero pagati di più perchè un lavoratore non accetterebbe di avere l'incertezza ad un prezzo eguale di chi ha avuto la certezza (non avrebbe senso).
_________________
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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-09-2007 17:27  
quote:
In data 2007-09-24 16:28, Futurist scrive:
un sistema dove tutti i lavoratori sono nel mercato del lavoro e dove quindi i precari veri verebbero pagati di più perchè un lavoratore non accetterebbe di avere l'incertezza ad un prezzo eguale di chi ha avuto la certezza (non avrebbe senso).




una utopia.

perchè un sistema economico di mercato, sostenuto da provvedimenti riformisti, non può portare a nessuna forma di sicurezza socio-lavorativa.

il sistema economico equo è quello misto: pubblico e privato in egual misura. e soprattutto con la garanzia che ognuno dei due si occupi solo dei settori di propria competenza.

chi vuole cercare una stabilità occupazionale si rivolge all'impiego pubblico.

chi ha capacità tecniche da operaio o ritiene di avere una tale abilità da diventare un professionista in proprio e fare una scalata manageriale di carriera(ed è disposto a rischiare)si rivolge al settore privato, o industrie e imprese nel primo caso o attività commerciali imprenditoriali nel secondo caso.

il precariato non è vero che può essere uno stimolo a lavorare meglio, come i riformisti sostengono: perchè può anche darsi che ti fai un mazzo così sotto un lavoro privato e alla fine essere cmq mollato da una impresa.

c'è l'ostacolo dei contratti a progetto, ci sono i tirocini formativi che sono solo sfruttamenti di manodopera a basso costo e forme varie di flessibilità.

ci sono persone disposte a sottostare a certe insicurezze, e magari possono anche riuscirci.

ma c'è anche chi non ne è capace e non lo si può obbligare a rivolgersi solo al privato per mancanza di posti pubblici.

perchè potrebbe anche essere tutt'altro che uno scansafatiche ma non è detto che riesca ad essere produttivo così come richiede l'imprenditore.

e infine vorrei far cadere questa teoria dei lavoratori fannulloni nel settore pubblico: ce ne sono, ma non significa che settore pubblico è sinonimo di fannulloni.

e poi mi sembra che oggi con le aziendalizzazioni dei settori pubblici, le meritocrazie di tipo aziendale e le preparazioni che richiedono a quei pochi concorsi pubblici rimasti parlare di impreparati fannulloni è curioso.




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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 24-09-2007 23:04  
La flessibilità del mercato del lavoro sarebbe forse più sopportabile se ci fosse un Welfare solido e un sussidio di disoccupazione molto generoso come mi pare ci sia in Danimarca.

Ho letto che l'anno scorso il governo danese di centrodestra voleva dimezzare questo sussidio ai giovani tra 25 e 29 anni, esponendosi a notevoli proteste.
Pare volesse anche innalzare l'età pensionabile e ridurre i sussidi agli studenti
Non so se poi il governo ci sia riuscito.
Per il bene dei danesi, spero di no.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 24-09-2007 alle 23:42 ]

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MARQUEZ

Reg.: 23 Feb 2006
Messaggi: 2117
Da: Firenze (FI)
Inviato: 25-09-2007 09:49  
In tanti paesi europei, visto che si parla di altre realtà, al giorno del 25°compleanno, lo stato versa nelle tasche del "festeggiato" una somma di denaro, di circa di 2-3mila euro(esempio in Inghilterra) che hanno lo scopo di dare un sostegno per la ricerca di un lavoro. tanto per fare un esempio.

In tutti i paesi, non esiste una legge 30(la chiamano biagi per renderla inoffendibile perché si sa i morti sono perfetti, soprattutto se uccisi da qualcuno) che dia la possibilità all'azienda di reiterare un cocopro(che per definizione deve immettere nel lavoro e quindi deve essere fatto una sola volta, come avviene nel mondo civile) più volte. e non esiste uno stato, a parte l'italia un'altra volta, che non dia tutele sociali a chi finisce un cocopro(o equivalente).

naturalmente la colpa è di più fattori, il fatto che non è facile trovare lavoro, il fatto che gli imprenditori hanno il diritto(assolutamente ingiusto) di poter pensare solo alle loro tasche infischiandosene della vita dei dipendenti(negando il diritto dalla libertà sancito perfino dalla liberale costituzione francese), e anche il fatto che i nostri politici, che vegetano in parlamento da 80 anni(vedi napoletano, ha 82 anni ed è in aprlamento da 80, oppure il mafioso andreotti, 85 anni e in parlamento da 86), sono una costola del mondo dell'impresa e della confindustria specialmente.

Questi sono i problemi, non come dice qualcuno che non sa neanche che giorno è, il quale imputa buona parte delle colpe all'immobilità lavorativa e alla forza dei sindacati.
I sindacati non esistono, sono burattini che non fanno niente per i lavoratori. sono stipendiati dai DS e dalla margherita, partiti che hanno dato il via alla più vergognosa precarizzazione del lavoro.

cercate di aprire gli occhi un attimo prima di parlare di quello che non conoscete.
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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 25-09-2007 11:49  
quote:
In data 2007-09-25 09:49, MARQUEZ scrive:
I sindacati non esistono, sono burattini che non fanno niente per i lavoratori. sono stipendiati dai DS e dalla margherita, partiti che hanno dato il via alla più vergognosa precarizzazione del lavoro.



mi trovo d'accordo.

per quanto la cgl, a luglio, fu posta davanti all'alternativa o di firmare il protocollo sul welfare o di assumersi la responsabilità di poter far saltare il governo, si è accodata al sostegno verso dei provvedimenti che uccidono le garanzie sociali del mondo del lavoro.

ciò infatti ha scatenato reazioni molto dure anche dagli ambienti sindacali vicini alla cgl.

e penso che la manifestazione del 20 ottobre contro il welfare da parte della sinistra socialista troverà ampio consenso da parte delle categorie vittime di questa riforma.

una riforma che aggiunge un altro punto a favore di quelle strategie riformiste di mercato che prodi, assieme alla nascita del pd da lui guidata, sta indirizzando verso gli ambienti delle lobby capitaliste italiane, dalle quali lui proviene del resto.

e mi trovo d'accordo anche sul secondo punto: perchè bisogna sempre tenere a mente che le privatizzazioni sono iniziate proprio con i governi anche di centro-sinistra della seconda repubblica.

e mi riferisco ovviamente già al primo esecutivo prodi ma sopratutto al governo d'alema.

su tutte, persino l'autonomia scolastica, una specie di aziendalizzazione mascherata, fu introdotta dal ministro competente dell'epoca, luigi berlinguer.

per non parlare di tutte le privatizzazioni degli enti pubblici, gradualmente attuate da allora ad adesso anche su provvedimenti dei ds.

è la caduta del muro di berlino che ha dato inizio a questo tragico processo:
un pò in tutti i Paesi europei le vere privatizzazioni a tappeto sono inziate proprio a partire dal '90-'91.

e la politica si è iniziata a subordinare ai poteri economici, agli organismi capitalisti mondiali e alla linea capitalista statunitense usciti vincenti dallo scontro tra mercato e politica.

tanto che nel '91 nacque il pds, poi trasformatosi in ds e adesso in pd.

sigle che hanno un solo scopo: uccidere la sinistra per diventare centro-riformisti e fare leggi economiche sempre più allineate ai poteri economico-capitalisti.

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