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Rossellini e il cinema |
Hellboy
 Reg.: 22 Ago 2003 Messaggi: 4287 Da: Rio Bo (es)
| Inviato: 07-03-2004 20:34 |
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Il cinema non c'e', non esiste. Il cinema è finito. Il cinema è un cadavere, ormai.
Queste frasi sono state proninciate da Roberto Rossellini nel 1966.
Gia' allora un cosi' grande regista parlava di "morte" del cinema, ed in particolare di quello italiano.
A quei tempi in Italia si producevano circa 200 film all'anno, ma Rossellini non ci stava.
E replicava cosi': In Italia il mercato cinematografico si è ristretto di meno per motivi contingenti, per le nostre diverse strutture sociali; il processo di decomposizione (notare la terminologia usata che non dà adito ad alcuna speranza di ripresa, anzi...!) sarà piu' lento, ma la morte è ugualmente inevitabile (...appunto). Del resto la gente fa bene a non andare al cinema, ha ragione.
Negli anni 60 il cinema italiano era nella sua epoca d'oro, anche se pian piano se ne stava allontanando...ma i giudizi di Rossellini che, nonostante l'industria tirasse ed il livello medio dei ns registi era notevolmente alto, lasciano perlomeno sorpresi...vista, a posteriori, la situazione successiva e quella attuale che, pur con una lieve ripresa, e' ben lontana da quella di quell'epoca.
Ma poi Rossellini, che negli ultimi anni, è bene ricordarlo ha lavorato per la tv, ottenendo anche in questo campo ottimi risultati ( basti citare La presa del potere da parte di Luigi XIV°, ricostruzione storica ineccepibile) scende piu' nel particolare e "distrugge" o quasi quei nomi che tutto il mondo ci invidiava.
Prosegue...
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Hellboy
 Reg.: 22 Ago 2003 Messaggi: 4287 Da: Rio Bo (es)
| Inviato: 08-03-2004 19:02 |
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Per Rossellini la gente fa bene a non andare al cinema. E aggiunge: Ma sì e' euna noia mortale. Anch'io non ci vado piu'. si vedono sempre le stesse cose (adesso invece...sich!)è gia' un miracolo quando cambiano le facce. Sui 200 film di cui diceva lei(l'intervistatrice Lietta Tornabuoni)180 sono copiati dai film di James Bond (non e' un po' troppo???) oppure da per un pugno di dollari.
....Naturale che il linguaggio di certi film al pubblico non arriva, che la gente non capisce, si scoccia e al cinema non ci va piu'.Quello non è linguaggio, ès sofisticheria, è calligrafia, preziosismo.
Il cinema di Antonioni, Fellini, Germi, Bellocchio e' assolutamente superfluo.
Interessante la domanda: Perche' ha abbandonato il cinema per la tv?
Io giro dei film, poi questi film vengono diffusi dalla televisione. Per farli cerco i soldi dove li trovo, e tgrovarli alla televisione è piu' facile. Li faccio perche' la gente li veda: e la televisione il pubblico la segue.
Ecco, qui mi fermo.
Mi fermo e traggo qualche conclusione.
Della crisi e morte del cinema non si e' mai finito di parlare.E' un discorso che viene da molto lontano, dai tempi del muto-sonoro.
Ma il cinema, nonostante tante crisi e' sempre rinato dalle sue ceneri come l'araba fenice.
La tv di stato, quella commerciale poi, i dvd, i videogiochi hanno senza dubbio sferrato colpi non indiferenti , ma il colpo del KO definitivo e' lungi da venire.
Quello che personalmente mi infastidisce e' che oggi come oggi - e lo dicono alcuni grandi registi - i film vengono prodotti e pensati per il pubblico televisivo...
Per cui tagli e autotagli sono all'ordine del giorno perche' il film deve passare in prima serata...e fare audience.
Chi non ci sta deve penare per trovare finanziatori e rischia di rimanere ai margini anche se il film avrebbe meritato ben altra sorte.
Ma un film di Rossellini alla tv resta sempre un film di Rossellini, oggi i film in tv degli ex registi cinematografici sono un'altra cosa... qualcosa tra la telenovela e la soap-opera.
La coperta e' corta....bisogna rischiare di rimanere scoperti...ma buttarsi.
Un plauso a chi continua a fare bei film per...(ma pensa te!!) il cinema!
Grazie.
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