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Cantando dietro i paraventi |
gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-10-2003 08:04 |
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 24-10-2003 09:01 |
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madymask
Reg.: 16 Lug 2002 Messaggi: 3798 Da: napoli (NA)
| Inviato: 24-10-2003 10:55 |
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quote: In data 2003-10-24 00:23, OneDas scrive:
quote: In data 2003-10-23 23:37, gatsby scrive:
La protagonista JUN è una mia amica.
Lo andrò a vedere al più presto(e stò rosicando che non mi abia invitato alla rpima!)
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è molto carina,
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_________________ "Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perche' loro sono com'ero io quando vivevo a Buenos Aires."
(Diego Armando Maradona)
FORZA DIEGO!! |
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Superzebe
Reg.: 25 Mag 2002 Messaggi: 3172 Da: Genova (GE)
| Inviato: 01-11-2003 21:23 |
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Ermanno Olmi mette di nuovo in scena la storia. Si sposta dalla turbolenta e nebbiosa Italia del ‘400 de Il mestiere delle Armi ai mari cinesi di fine ‘700. Il paragone con il film precedente è d’obbligo anche perché il fine del regista è lo stesso. I risultati purtroppo, diversi. Iniziamo con la trama: la neo-vedova Ching, decide di diventare piratessa, proseguendo l’opera del suo marito-ammiraglio-pirata, ucciso a tradimento per complotti di corte. I saccheggi e i successi in battaglia della vedova Ching sono impressionanti, e si potranno fermare solo davanti all’imponente flotta imperiale.
Come per il film precedente, anche questo è un film che parla di guerre e violenza, senza mettere in campo ne l’una ne l’altra. Olmi ci tiene a mostrare l’insensatezza e l’inutilità della guerra, ma scade in una retorica e in un uso degli artifici troppo evidenti.
Innanzi tutto la storia si spiega su due piani narrativi. Il primo è quello della storia a fine ‘700, il secondo è la rappresentazione teatrale di questa storia, fatta in un bordello-teatro cinese di metà novecento. C’è quindi un passaggio continuo (e abusato) fra questi due piani temporali e narrativi volto a uccidere totalmente la dimensione drammatico-emotiva della storia e negare ogni possibilità di epicità degli eventi narrati. Lo stesso risultato era stato raggiunto magnificamente nel film precedente grazie al "congelamento" e alla staticità delle immagini, unite ad una fotografia pittorica stupenda.
Qua invece Olmi semba non fidarsi delle immagini, deve esplicitare attraverso i dialoghi dei personaggi le sue idee , facendo trasparire una retorica insistente e fuori luogo sulla cristiana accettazione del proprio destino e sul perdono che pone fine alle violenze e lasciando spazio a clamorose cadute di stile con scambi di battute banali e inutili.
L’uso degli attori è altrettanto confuso. La commistione fra recitazione cinematografica e teatrale è incerta, indecisa tra una funzione storico-didascalica e una tensione drammatica che si contrappongono non solo nei due piani narrativi ma anche all’interno di essi aumentando la confusione dello spettatore e palesando quella del regista. A proposito di attori, il tentativo di nobilitazione di Bud Spencer (al secolo Carlo Pederzoli), fallisce miseramente, appioppandogli la parte di vecchio narratore-capitano spagnolo, per la quale appare totalmente inadatto. Tutto questo rende il film noioso, mortalmente noioso, perche i brevi dialoghi sono dispersi in un mare di immagini che lo spettatore guarda ma nelle quali non vede niente, se non bei paesaggi, mare, altri bei paesaggi e ancora mare, non confortato neanche dalla stupenda resa fotografica de Il Mestiere delle Armi, ad opera sempre di Fabio Olmi.
Un Opera riuscita male, confusa, che ha i suoi bei momenti ma che si perde in una costruzione che sfugge di mano al proprio architetto.
_________________ Take off your shoes, hang up your wings
Stack up the chairs, roll up the rug
Savor the things that sobriety brings
Drain in the last from a jug... |
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madymask
Reg.: 16 Lug 2002 Messaggi: 3798 Da: napoli (NA)
| Inviato: 02-11-2003 00:18 |
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Qualcun'altro l'ha visto??
_________________ "Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perche' loro sono com'ero io quando vivevo a Buenos Aires."
(Diego Armando Maradona)
FORZA DIEGO!! |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 02-11-2003 13:57 |
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mi incuriosisce molto, non credo che riuscirò a vederlo al cinema vista la programmazione terribile delle sale della mia zona (e anche perchè credo che il mio tipo si addormenterebbe rumorosamente in sala...). già il tema mi affascina, poi da quanto ho visto nel Mestiere delle Armi Olmi è davvero un perfezionista raffinato, quindi credo che varrà la pena di vederlo anche solo per la bellezza delle scene.
_________________ ...You could be the next. |
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Scotch
Reg.: 14 Nov 2003 Messaggi: 45 Da: Milano (MI)
| Inviato: 14-11-2003 14:08 |
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Visto, brava la protagonista e anche Bud Spencer, ma due cojoni così non me li ero mai fatti ragazzi |
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gbgbgb
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 1888 Da: na (NA)
| Inviato: 16-11-2003 09:36 |
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[ Questo messaggio è stato modificato da: gbgbgb il 16-11-2003 alle 10:02 ] |
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gbgbgb
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 1888 Da: na (NA)
| Inviato: 16-11-2003 09:59 |
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Io l'ho trovato un film molto ben fatto. Non perfettamente riuscito ma che, al contrario di quello che mi aspetto da Olmi, è risultato molto meno pesante da reggere.
La prima parte è un po' macchinosa e stenta a decollare ma poi il film ti trascina con se grazie a Una regia elegantissima, una fotografia bellissima e dei paesaggi mozzafiato inquadrati con raffinatezza ( anche se non all'altezza del "Mestiere") certo è vero che gli attori non brillano e Bud Spencer è a dir poco imbarazzante però che classe questo film
Per gli IOMA io lo voterò per la regia e la fotografia e forse la colonna sonora (almeno per ora)
_________________ Amo Shakespeare,Marilyn,B.Wilder,laLoren,DeSica e MichellePfeiffer... |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 17-11-2003 12:52 |
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quote: In data 2003-11-01 21:23, Superzebe scrive:
Ermanno Olmi mette di nuovo in scena la storia. Si sposta dalla turbolenta e nebbiosa Italia del ‘400 de Il mestiere delle Armi ai mari cinesi di fine ‘700. Il paragone con il film precedente è d’obbligo anche perché il fine del regista è lo stesso. I risultati purtroppo, diversi. Iniziamo con la trama: la neo-vedova Ching, decide di diventare piratessa, proseguendo l’opera del suo marito-ammiraglio-pirata, ucciso a tradimento per complotti di corte. I saccheggi e i successi in battaglia della vedova Ching sono impressionanti, e si potranno fermare solo davanti all’imponente flotta imperiale.
Come per il film precedente, anche questo è un film che parla di guerre e violenza, senza mettere in campo ne l’una ne l’altra. Olmi ci tiene a mostrare l’insensatezza e l’inutilità della guerra, ma scade in una retorica e in un uso degli artifici troppo evidenti.
Innanzi tutto la storia si spiega su due piani narrativi. Il primo è quello della storia a fine ‘700, il secondo è la rappresentazione teatrale di questa storia, fatta in un bordello-teatro cinese di metà novecento. C’è quindi un passaggio continuo (e abusato) fra questi due piani temporali e narrativi volto a uccidere totalmente la dimensione drammatico-emotiva della storia e negare ogni possibilità di epicità degli eventi narrati. Lo stesso risultato era stato raggiunto magnificamente nel film precedente grazie al "congelamento" e alla staticità delle immagini, unite ad una fotografia pittorica stupenda.
Qua invece Olmi semba non fidarsi delle immagini, deve esplicitare attraverso i dialoghi dei personaggi le sue idee , facendo trasparire una retorica insistente e fuori luogo sulla cristiana accettazione del proprio destino e sul perdono che pone fine alle violenze e lasciando spazio a clamorose cadute di stile con scambi di battute banali e inutili.
L’uso degli attori è altrettanto confuso. La commistione fra recitazione cinematografica e teatrale è incerta, indecisa tra una funzione storico-didascalica e una tensione drammatica che si contrappongono non solo nei due piani narrativi ma anche all’interno di essi aumentando la confusione dello spettatore e palesando quella del regista. A proposito di attori, il tentativo di nobilitazione di Bud Spencer (al secolo Carlo Pederzoli), fallisce miseramente, appioppandogli la parte di vecchio narratore-capitano spagnolo, per la quale appare totalmente inadatto. Tutto questo rende il film noioso, mortalmente noioso, perche i brevi dialoghi sono dispersi in un mare di immagini che lo spettatore guarda ma nelle quali non vede niente, se non bei paesaggi, mare, altri bei paesaggi e ancora mare, non confortato neanche dalla stupenda resa fotografica de Il Mestiere delle Armi, ad opera sempre di Fabio Olmi.
Un Opera riuscita male, confusa, che ha i suoi bei momenti ma che si perde in una costruzione che sfugge di mano al proprio architetto.
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Sono abbastanza d'accordo tuttavia non mi sento di bocciare completamente questo film. |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-11-2003 14:11 |
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shinjuku
Reg.: 14 Dic 2003 Messaggi: 1 Da: roma (RM)
| Inviato: 14-12-2003 03:14 |
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ciao mi presento sono jun ichikawa la protagonista del film cantando dietro i paraventi... purtroppo non ho avuto molto tempo per andare su internet ma spero di rifarmi viva al più presto.
una precisazione: sono giapponese e non cinese.
news: ho doppiato l'ultimo film di sofia coppola "lost in translation".. sono l'interprete che parla in italiano con l'accento giapponese..
a presto!
arrivederci! |
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entusia
Reg.: 07 Dic 2003 Messaggi: 134 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 14-12-2003 11:06 |
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ORRIBILE!!!!!
_________________ "prima che l'amore tocchi ambedue le parti non c'è maggior angoscia del fatto che l'amante sempre teme che il suo amore non possa ottenere l'effetto desiderato" |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 14-12-2003 17:12 |
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Hawke84
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 02-01-2005 14:10 |
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Gats ma era lei veramente?
che cos'ha fatto poi?
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
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