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Autore Il settimo sigillo
Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 03-11-2004 13:08  
Il film mi piacque moltissimo..
Forse per i temi trattati, forse per le interpretazioni..
Un grande film davvero..

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Schizo

Reg.: 16 Ott 2001
Messaggi: 1264
Da: Aosta (AO)
Inviato: 27-02-2006 10:42  
IL SETTIMO SIGILLO di Ingmar Bergman 1956

Trionfo medioevale della morte in un mondo attraversato da odi violenze pestilenze e soprattutto avidità e stupidità umane. Il cavaliere Max Von Sydow (di una bellezza algida e glaciale) torna dalle crociate con il dubbio sull’esistenza di Dio. Si inginocchia e prega ma il dubbio lo divora.
E se oltre ci fosse il nulla? Chiede alla Morte (terribile apparizione di Bengt Ekerot) ancora un po’ di tempo per capire il motivo del suo passaggio, di dare un senso al tutto. La partita a scacchi è un trucco per ritardare il suo momento. Un gruppo di attori girovaghi incrocia la sua strada, il capo comico vede la Vergine Maria e la morte che gioca a scacchi. La sua famiglia rappresenta una possibile continuità.
Piccolo raggio di luce nella cupa filmografia Bergmaniana, riesce per qualche istante a esorcizzare il pensiero della morte con questo finale assolato e luminoso, in cui anche la danza in fila indiana capeggiata dal nero signore appare sostenibile. Tra flagellatori e cadaveri disseminati sopra il cammino, l’assurda sarabanda di sentimenti umani e vacue glorie terrene viene ridimensionata con un rassegnato sguardo di commiserazione. Il cavaliere si chiede cosa è questa indifferenza verso il prossimo che sente nascere dentro di sé, un vuoto riflesso nello specchio.
Tutti i sogni di gloria cadono miseramente di fronte all’horror vacuii, tutti i tradimenti e le ciancie lamentose si scontrano con questo tirannico memento mori.
Il giudizio universale sta per arrivare: forse è meglio non isolarsi ma farsi trovare in compagnia, per distribuire meglio questo pesante fardello. C’è il latte bianco, ci sono le fragole-
Dio è nascosto molto bene anche se riusciamo a tratti a sentine lo struggente richiamo.
O forse la nostra paura ha bisogno di un Dio?
O forse la nostra vita è circondata dal nulla del prima e del dopo?
Possiamo bruciare la strega ma stiamo solo ingannando noi stessi…
Siamo forse pentiti dei nostri peccati?
O forse siamo solo un po’ stanchi di questo girovagare senza senso?
Possiamo arrampicarci sugli alberi come una stupida scimmia, il nero signore ci sega l’albero
Possiamo immaginare il nostro finale come un’allegra danza verso qualcosa che non conosciamo.
Bergman lascia un piccolo spiraglio di fede, ma sembra anche lui aver iniziato a perdere la partita….
Forse la salvezza è in un posto che è dentro la nostra memoria, un posto dove i sogni rimangono intatti e tutto è ancora da progettare, un posto dove ritornare a riposare, chiudendo gli occhi e regredendo nella fase primordiale. Il posto delle fragole.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 28-02-2006 02:19  
quote:
In data 2003-04-30 22:42, Quilty scrive:
Ragazzi che sciagurato...ma come si fa???


ma tristam era ottimo una volta...
comunque non ho mai cambiato idea.

_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 28-02-2006 11:05  
e mi verrebbe da dire che hai fatto benissimo.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 28-02-2006 20:45  
quote:
In data 2006-02-28 11:05, sandrix81 scrive:
e mi verrebbe


chi?
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Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

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Turtle

Reg.: 28 Gen 2006
Messaggi: 315
Da: Gavirate (VA)
Inviato: 28-02-2006 20:47  
Amo gli scacchi, ragione di più, tra le altre, per amare quel film.
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"Come sarebbe stato Artù senza Ginevra?"
"Felicemente sposato, suppongo"
LEGGIMI

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 28-02-2006 21:24  
quote:
In data 2006-02-28 20:45, DottorDio scrive:
quote:
In data 2006-02-28 11:05, sandrix81 scrive:
e mi verrebbe


chi?



cicciopazzo
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 28-02-2006 23:03  
quote:
In data 2006-02-28 21:24, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-02-28 20:45, DottorDio scrive:
quote:
In data 2006-02-28 11:05, sandrix81 scrive:
e mi verrebbe


chi?



cicciopazzo



misogino senza rimedio
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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 19-08-2007 21:18  
quote:
In data 2003-05-01 04:39, Tristam scrive:

ma infatti non è questione di ridondanza... è solo questione di teatralità, pura e semplice. una teatralità che spezza e rimaneggia la fluidità prima della scena e poi del legame tra sequenze.





A mio avviso è proprio questo l'aspetto che stilisticamente rivaluta questo film.
Se di primo acchitto appare noioso e pedante proprio a causa di questo tipo di regia, ad uno sguardo appena più accurato ci si accorge dei livelli che Bergman raggiunge qui.
Questa pellicola non vuole divertire o risvegliare istinti e passioni. Se mai annichilire, spaventare, metterci di fronte alla nuda e cruda verità e alla filosofia glaciale che questo regista pennella fra le immagini: è l'aspetto più interessante del Bergman di sempre, quello della totale sfiucia per la religione. Quello dell'eterna sfida con un Dio che non esiste. Quello della solitudine voluta e rinnegata fino allultimo respiro, nel tu per tu con la morte.
Per Bergman ogni uomo muore solo, e non v'è ragione di credere che i rapporti umani che ci si è costruiti giovino nel momento della morte,in cui l'uomo sarà solo con sè stesso (il peggiore estraneo per un essere umano). Perchè Bergman intravede affanno nei rapporti interpersonali, solitudine ed isolamento nel contesto sociale, smarrimento ed opprimente impotenza di fronte alla più grande bugia che il genere umano si sia mai inventato: Dio.

E non v'è modo più efficace per descrivre quest'angosciante realtà che quella ieraticità dell'immagine che ci propone ne Il settimo sigillo , quella fissità dell'inquadratura che solennemente muove la camera su un percorso visivo già cotruito, come su un palco scenico, già allestito da una mano ignota.
E' vero, non c'è consequenzialità fra le sequenze, e l'ironia (a volte quasi comica) arrogantemente irrompe fra l'angoscia ed il senso di un nauseante spaesamento, quasi come in una serie di sketch da film ad episodi, più che in un'opera omogenea e narrativamente coerente. Ma tutto ciò rappresenta il punto forte di quest'opera ed un punto di vista anche in seguito condiviso. Fatte le debite proporzioni, ho visto un po' di questo Bergman anche in Uccellacci e uccellini di Pasolini. Mi riferisco all'impianto narrativo e ad alcune scelte tecniche.

_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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AnnieHall

Reg.: 04 Nov 2005
Messaggi: 2375
Da: Firenze (FI)
Inviato: 19-08-2007 23:42  
quote:
In data 2003-05-01 04:39, Tristam scrive:

(Bergman è ancora vivo e fa film)




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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 16-09-2007 16:43  
POTREBBE CONTENERE SPOILER

L'ho appena visto per la prima volta e mi chiedo come abbia potuto non vederlo prima.
Lo considero una fiaba oscura sul silenzio di Dio, sul bisogno, sul desiderio di Dio cercato ostinatamente quanto inutilmente davanti alll'ineluttabilità del male e della morte, che si conclude con un filo di speranza rappresentato dalla famiglia di saltimbanchi che si avvia fiduciosa verso il futuro, sorretti dalla loro arte e dal loro amore: nonostante la cinica ironia dello scudiero riguardo all'amore e ai suoi inganni, abbiamo bisogno di sperare nella forza dei sentimenti.

Ambientato in un Medioevo dove regna la morte e il fanatismo (la sequenza della processione che, non a caso, interrompe la canzone degli attori girovaghi, è impressionante: i flagellanti circondati dal fumo, la carrellata sul pubblico in ginocchio), con richiami all'Espressionismo (almeno credo) e all'arte medievale, Il settimo sigillo è un capolavoro suggestivo non privo di momenti ironici e comici (per dirne uno: il duetto tra la Morte e il saltimbanco sull'albero) in barba allo stereotipo di Bergman cupo e deprimente.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 16-09-2007 alle 19:55 ]

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Jakkma

Reg.: 07 Mag 2003
Messaggi: 1168
Da: Busto Arsizio (VA)
Inviato: 19-09-2007 14:05  
L'ho visto a scuola, una mattina, a sorpresa: temevo di addormentarmi come un sasso, invece mi è piaciuto molto. Le interpretazioni di Max von Sydow, Gunnar Biornstrand (lo scudiero) e Bengt Erkrot (la Morte) sono da antologia. Certo, mi ha aiutato molto vederlo a scuola, e poi parlarne con il prof. di filosofia. Cmq, un gran bel film, anche se non di quelli da vedere per passare la serata tra amici.
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La storia è maestra, ma nessuno impara quasi mai niente. -Marco Travaglio-
L'indipendenza è una bella cosa; purtroppo, non ci sono uomini liberi. -Peter Gomez-

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thetourist

Reg.: 01 Mag 2007
Messaggi: 7007
Da: estero (es)
Inviato: 08-10-2007 23:40  
edito per avvisare che il commento è un po' spoileroso

l'ho visto un paio di giorni fa e posso dire che è un film che ti rimane dentro.
mi sono rimaste dentro, più di tutto, le espressioni degli attori: dal cavaliere al suo scudiero, dalla Morte alla ragazza accusata di stregoneria...
pieno di scene che non dimenticherò mai: la processione degli appestati, la morte che sega l'albero, le partite a scacchi...
e quella in cui il cavaliere mangia le fragole insieme ai saltimbanchi, forse la meno incisiva ma quella che mi ha emozionato di più.
non ho le carte per dirvi se sia o meno un capolavoro, posso solo dire che mi è piaciuto, che mi ha tenuta incollata per tutta la sua durata, e che non vedo l'ora di guardarmi "il posto delle fragole".

a causa di una registrazione mal programmata non ho visto la celebre scena finale in cui danzano tutti insieme alla Morte e si tengono per mano, si è interrotta giusto un attimo prima, credo.
si dice che quella scena fu girata una sera in cui gli attori erano gia andati via, ma che il regista, vedendo che la luce era proprio come l' avrebbe voluta lui, fece vestire in quattro e quattr'otto alcuni membri della troupe e la girò così come si vede nel film.

[ Questo messaggio è stato modificato da: thetourist il 08-10-2007 alle 23:42 ]

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