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Autore IL PIANISTA
cosmopoli

Reg.: 30 Lug 2003
Messaggi: 115
Da: torino (TO)
Inviato: 01-09-2003 18:13  
A me è piaciuto decisamente. Metto qui le motivazioni, se qualcuno ha voglia di leggerle. Ne Il pianista di Roman Polanski, tratto dal libro di Szpilman, il lungo racconto dei sei anni di vita nel ghetto di Varsavia dell’artista della radio polacca, dal ’39 fino alla sconfitta del Terzo Reich, non è che inevitabile preparazione al vero punto d’arrivo del film: smunto e disumanizzato in volto, lercio e vacillante per la fame, naufrago solo per caso allo sterminio sicuro della sua famiglia, in una città ridotta come lui a un cumulo di macerie, Szpilman incontra un ufficiale tedesco; si guardano a lungo, poi l’invasore, con la voce sommessa del rimorso , chiede la vera identità del bruto che ha davanti e viene a sapere che si tratta di un pianista; lo invita in una stanza dove c’è un pianoforte e gli chiede di suonare ; dopo un silenzio interminabile, in cui sembra quasi che il polacco non ritrovi più le sue mani, che ne abbia dimenticato il magico potere, la ballata di Chopin nasce di nuovo dallo strumento vigorosa, piena di rabbia e angoscia; il tedesco appoggia sopra il piano il cappotto della Wermacht, simbolo della violenza, si siede e ascolta … la scena è ammirevole e i due attori danno prova di straordinaria espressività: è evidente che non siamo a teatro, né alla radio, ma in un edificio diroccato, ci sono state uccisioni feroci e stragi, sconfitte e vittorie solo provvisorie e, in questo momento, l'ascolto dell’uno e l’esecuzione dell’altro non possono essere altro che tragica consapevolezza… Punto d’arrivo analogo questo, forse, a quello del più grande poema di guerra di tutti i tempi, l’Iliade di Omero, quando nel XXIV libro, il vecchio Priamo e il suo nemico Achille piangono insieme, pensando ciascuno ai proprio lutti.. Questo pianto è l’atto di inizio della civiltà occidentale, sosteneva il noto grecista Lesky.Ovvio che il pubblico plauda a una storia bella in sé e per sé, capace di suscitare commozione e di restare impressa nella fonte primaria delle nostre emozioni, la memoria. E’ sicuramente probabile che, soprattutto la prima parte dello spettacolo, consista nella visione di fatti risaputi, ma è nella valorizzazione dei dettagli che il film ha il suo impatto emozionale: il vecchio dignitoso patriarca, con il cappotto impellicciato, bastonato perché cammina sul marciapiede e non sulla fogna, il trasloco in massa nel ghetto, l’assembramento sul ponte innalzato sulle vie precluse, il bambino infilato nel buco del muro, le finestre che danno su un panorama di orrori e massacri, e infine opprime, intrappola lo sguardo il muro, prigione di mattoni, costruita centimetro per centimetro, atto di fondazione della nuova città degli esclusi. Ma la claustrofobia diventa paesaggio e atmosfera soprattutto nella seconda bellissima parte del film, in cui Włady, braccato, solitario superstite, si aggira in una Varsavia abbandonata e qui noi ritroviamo in lui L’inquilino del terzo piano e molti altri personaggi delle pellicole di Polanski. Ed è così che Il pianista diventa parte essenziale dell’autobiografia dell’autore, nel senso che il regista polacco va in esso alle radici ultime di tutta la sua filmografia: il rimorso di essere sopravvissuti per pura fortuna (“La fortuna aiuta la storia” dice uno dei personaggi minori a Włady) al trauma del proprio popolo è motivo fondamentale di molta letteratura ebraica dopo l’Olocausto, il sentimento di vivere racchiusi, per una irragionevole condanna, in un ghetto, impossibilitati ad uscirne, si respira nei capolavori del più grande scrittore ebraico del Novecento, Franz Kafka. In ultima analisi, dunque, ci troviamo certo di fronte a un bel film, ma anche alla rivendicazione di una dolorosa appartenenza.
_________________
il futuro fallisce.fallisce sempre.Non potrà mai essere il luogo crudele e felice in cui vogliamo trasformarlo.

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Shaka1978

Reg.: 11 Dic 2002
Messaggi: 379
Da: PsE (AP)
Inviato: 01-09-2003 20:39  
congratulazioni per il post
_________________
"Se tu dovessi incontrare Dio, lo trapasserai"(KillBill) "It's water, that's all"(Dancer in the dark) "La rivoluzione non passa per il buco del culo"(Fragola&Cioccolato) "Come si fa ad essere maschilisti con2tette di quella portata?"(Tutto su mia madre)

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 28-03-2004 22:03  
Ho appena finito di vederlo.

Mi è piaciuto moltissimo.

Certo, l'ho trovato un pochino pesante (ma molti grandi film lo sono) nella parte centrale, ed è inutile negare che ci siano molte forzature, sulle quali sono d'accordo con chi ha aperto questo topic.
Ma proprio la forza impressionante di alcune scene (la scena in cui un ufficiale delle SS butta dal balcone l'anziano invalido non mi farà dormire stanotte) mi hanno fatto gustare questo film (non nel senso che sono sadico...) e credo proprio che me lo lasceranno impresso nella memoria come un capolavoro.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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regista89


Reg.: 03 Gen 2004
Messaggi: 176
Da: ragusa (RG)
Inviato: 28-03-2004 22:29  
quote:
In data 2002-10-28 15:32, Quilty scrive:
quote:
In data 2002-10-25 17:15, Leonardo scrive:




Molte crudeltà sono così telefonate da risultare false (anche se erano vere)
la madre che piange e si lamenta "perchè l'ho fatto...perchè l'ho fatto" già ci fa capire che ci romperà le scatole con quella lagna per qualche minuto di film finchè qualcuno chiederà perchè si lamenta e gli daranno la tragica strappalacriome risposta.



Mi pare un particolare di poca o nessuna importanza. E l'intento non è certo far piangere. Questo è un film di una schiettezza unica, non c'è un filo di retorica.
quote:

No non ci sto!
Polanski forse era troppo coinvolto per non risultare eccessivamente gratutio e schierato e tanti crudeltà perpetrate ai danni degli ebrei risultano talvolta persino comiche!
vi giuro. in sala sfuggivano risate
ma non per mancanza di sensibilità



ma dove? Non ho visto nessuna crudeltà gratuita. Anzi mi sembra che siano mostrate meno scene crudeli di quanto ci fosse mostrato in Schindler's list.

quote:


io penso che la bravura nel fare film così delicati sia proprio quella di misurare il modo in cui dire e mostrare certe cose


più misurato di così...è un film di un equilibrio straordinario, senza scene pompate, esagerate, patetiche come se fosse Rambo o Commando. Ma sei sicuro di non aver sbagliato film?
Il Pianista ha uno stile molto asciutto, non concede nulla a pacchianate, non presenta fronzoli.
quote:


e polanski non ci è riuscito.
In più aggiungeteci un attore protagonista davvero poco espressivo.


a conferma del fatto che non è un film di eroi o tipo "mission impossible"
quote:


Il nostro eroe poi si salve 4 o 5 volte da morte certa in modo assolutamente irritante e ridicolo
(perchè ci si chiede questo tizio fa guai e mente scoperto a disparati tedeschi e questi invece di ucciderlo in un secondo come fanno con tutti gli altri malcapitati del film molto meno rimproverabili del nostro pianista, decidono sempre di graziarlo!!!!!!!!!) eh no! non è giusto! ammazzate pure a lui ti viene da dire!

e alla fine dopo tanto "sedere" ci tocca pure di vedere che rischia di essere accoppato (ma non muore perchè certo è l'unico caso del film in cui chi spara ha una mira talmente pessima da mancarlo 10 volte!) perchè è così furbetto da andare incontro agli alleati col cappotto del generale tedesco.




Mi viene proprio da chiederti che film hai visto. Forse ti sei fatto l'idea che ad ogni ebreo che mentisse ad un tedesco, questi dovesse fucilarlo sul luogo seduta stante!
In realtà non c'è niente di più falso di questa visione delle cose.
Szpilmann non è un eroe come Rambo che si salva da una morte certa con peripezie da James Bond. Di questo nel film proprio non c'è traccia. Forse ti aspettavi che ad ogni ebreo a cui cadono dei mattoni, o che mente per un sacco di farina vada incontro ad una morte sicura. Beh, caro Leo, l'Olocausto non è stato questo. Proprio no. Ti aspettavi che uccidessero Szpilmann per queste mancanze? e perchè mai? Gli ebrei erano la forza lavoro, venivano sfruttati e servivano, ma non è che ad ogni errore venissero fucilati. Forse hai in mente la figura del capitano di schindler's List, che uccideva qualsiasi cosa volasse nel suo campo visivo. L'Olocausto però non è stato proprio questo.
Forse la scena dove gli sparano, quella magari la trovo un tantino eccessiva:sarebbe stato meglio che sfuggisse ad un colpo solo,sarebbe stato più credibile. In ogni caso è una scena per nulla ridicola, inverosimile, ecc..siamo abituati a ben peggio al cinema, ma ben peggio. E l'impermeabile che indossa è chiaramente una dimenticanza:prova a vivere di stenti per giorni e mesi, e vedrai se riuscirai a rimanere lucido da accorgerti che stai andando incontro a della gente con un vestito sbagliato.Dopo tutto quello che hai passato, non credo proprio.

Un bellissimo film.

_________________
Se niente può fare
che si rinnovi all'erba il suo splendore
e che riviva il fiore
nella sorte funesta non ci dorrem
ma ancora più saldi in petto godrem
di quel che resta


[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 28-10-2002 alle 15:34 ]



... non posso fare altro che concordare... è un film molto bello e ho ammirato molto il lavoro di Polasky!
_________________
E d'un tratto mi accorsi che il pensare è per gli stupidi, i cervelluti invece agiscono d'istinto
Arancia Meccanica

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Machina

Reg.: 26 Mar 2004
Messaggi: 116
Da: Brentino Belluno (VR)
Inviato: 02-04-2004 21:09  
Mi unisco alla folla e riporto la mia opinione già segnalata sul sito:

L'occasione ideale per rilanciarsi. Polanski non affronta direttamente il suo passato, sceglie il diario di W.Szpilman, parlare di un altro per parlare di sè. Non si tratta più di viaggiare nei labirinti di cervelli repressi e frustrati, non si affronta più l'ambigua strada tra sogno e realtà, non ci si rifugia più in cinematografici castelli isolati dall'alta marea o in sontuose ville nelle quali il tempo non può che bloccarsi, quella che si vuole descrivere è la realtà nella sua più fedele imparzialità, nè buoni nè cattivi (si parla di tedeschi, ma anche di russi), non ci sono eroi ma solo orrore e umiliazione; l'isolamento è totale: un muro costruito rapidamente (il difficile non è oltrepassarlo, ma sopravvivere a ciò che stà al di là di esso), una città distrutta attraverso la quale vagare, spiati (ritorna il tema dello sguardo) da una telecamera che non rinuncia a sottolineare la sua verticalità ("The Murder", "Rosemary's Baby", "Frantic"). Il cinema di Polanski è realismo, tempo, spazio, ironia, interruzione, perdita: se in "Per favore non mordermi sul collo" Abronsius perde i suoi strumenti da lavoro, in "Pirati" Capitan Red perde il suo scrigno, ne "La Nona Porta" Corso perde, riuscendo però ad annotare le differenze, i preziosi libri, Szpilman perde tutto, non gli resteranno che un barattolo di melanzane, provocatore ottico, feticcio al centro dell'inquadratura durante la sfida musicale (vd termosifone in La mente che cancella di D.Lynch), e la Musica di Chopin. Si fatica forse un pò troppo a ritrovare la firma del regista in questo lungo e costoso lavoro: solo qualche felice inquadratura, una cura speciale nei dialoghi e una scena in particolare, quella caduta di piatti nel silenzio generale che sveglia subito i vicini, le pareti parlano, vivono di vita propria, hanno braccia, mani e occhi (Repulsion, Rosemary's Baby, L'inquilino del Terzo Piano); ma il fantasma questa volta è la Musica: quando non c'è il mezzo scaturisce incontrollabile dal cervello, come acqua nella notte (Chinatown), e suona su una tastiera immaginaria. Non si denuncia quanto successo, lo si consegna a quegli anni, a quell'epoca, senza dimenticarlo; vince la Musica, Polanski fa suo un tema depalmiano, interessa l'orrore, il suo affacciarsi impassibile sul destino dell'uomo.

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conteD

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 11
Da: jesi (AN)
Inviato: 02-04-2004 22:54  
Avete già detto tutto e meglio di quanto si potesse desiderare.
Aggiungerò solo questo: l'ho incominciato a vedere all'una e mezza di notte e quando è terminato avevo una voglia matta di rivederlo.
Mai spesi tanto bene 17 euro di dvd.
SEMPLICEMENTE SUBLIME.
_________________
Conte D

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MalloryK

Reg.: 28 Lug 2003
Messaggi: 1246
Da: Prato (PO)
Inviato: 03-04-2004 10:25  
quote:
In data 2002-10-25 17:15, Leonardo scrive:
In più aggiungeteci un attore protagonista davvero poco espressivo.



nooooooooo...
ma come poco espressivo! non ci credo!
_________________
Whatever it is, I'm against it!

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 03-04-2004 10:56  
quote:
In data 2004-04-03 10:25, MalloryK scrive:
quote:
In data 2002-10-25 17:15, Leonardo scrive:
In più aggiungeteci un attore protagonista davvero poco espressivo.



nooooooooo...
ma come poco espressivo! non ci credo!




beh quella di essere quasi invisibile è stata una precisa scelta di Polanski e Brody è riuscito perfettamente nell'intento. Nella seconda parte del film resta praticamente in scena da solo senza interagire con nessun altro attore e per questo ha cercato (riuscendoci) di non cedere alla tentazione di abbandonarsi ad una prestazione eccessivamente plateale. Il suo progressivo dimagrimento fino a sciuparsi e la sua malattia quando è abbandonato nell'appartamento è a dir poco eccellente. In lui si vede la sofferenza di un uomo solo contro tutti spinto solo dall'istinto di sopravvivenza. Un grandissimo film (soprattutto quando il racconto si sposta sulle vicissitudini personali del pianista), con un prefinale di un impatto incredibile e una grande prova d'attore.
Un Polanski misurato, toccante e mai esagerato. Ottimo.
_________________
Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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Machina

Reg.: 26 Mar 2004
Messaggi: 116
Da: Brentino Belluno (VR)
Inviato: 03-04-2004 13:41  
.. e 'conoscendo' Polanski dev'essere stato un grande sacrificio, anche se spunti di esagerazione/esasperazione non mancano

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LauraX

Reg.: 03 Mar 2004
Messaggi: 1694
Da: Este (PD)
Inviato: 03-04-2004 17:50  
Ho visto IL PIANISTA tre giorni fa..
non è male, però non potete dirmi ke supera SHINDLER'S LIST!
per piacere, questa è una bestemmia!
..e lo dite a una ke ha visitato solo una settimana fa il campo di concentramento di Mathausen e ke ha posto un sassolino sopra la tomba simbolica ke ricorda le stragi naziste.
questo x farvi capire ke nn sono insensibile alle tragedie..
tornando al film l'ho trovato carino, commovente, poetico... ma ce ne sono di meglio in questo ambito.
_________________
"Resisto a tutto tranne che alle tentazioni" Oscar Wilde

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 03-04-2004 17:57  
carino???
credo che un aggettivo meno appropriato non potevi trovarlo per questo film!
Penso sia assolutamente alla pari di Schindler's List, due grandissimi film che anzi si completano l'un l'altro e non credo serva andare a visitare i campi di concentramento per saperli apprezzare entrambi.
_________________
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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 03-04-2004 18:08  
quote:
In data 2004-04-03 17:57, Dubliner scrive:
carino???
credo che un aggettivo meno appropriato non potevi trovarlo per questo film!
Penso sia assolutamente alla pari di Schindler's List, due grandissimi film che anzi si completano l'un l'altro e non credo serva andare a visitare i campi di concentramento per saperli apprezzare entrambi.




D'accordissimo anche se una bella visita ad Auschwitz ti scombussola le budella oltre che il cervello e quelle microcertezze che ti sei fatto. a me mi ci portò la scuola anni fa e vi giuro che esci che non sei più lostesso. ne dovrebbero fare uno all'anno di film sull'argomento non sarà mai abbastanza

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 03-04-2004 18:28  
io credo che il pianista sia,pur se di poco,superiore a shindler's list.per un solo motivo forse.nel film di polansky manca la qualsivoglia idea di spettacolarizzare o poeticizzare questa tragedia.spielberg,anche se solo raramente,cade in questo errore.
l'accostamento alla visita ai campi di concentramento è quantomeno fuori luogo,se non peggio.
ciao!

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 03-04-2004 18:56  
io l'ho trovato bellissimo

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MalloryK

Reg.: 28 Lug 2003
Messaggi: 1246
Da: Prato (PO)
Inviato: 04-04-2004 11:55  
quote:
In data 2004-04-03 10:56, Dubliner scrive:

beh quella di essere quasi invisibile è stata una precisa scelta di Polanski e Brody è riuscito perfettamente nell'intento. Nella seconda parte del film resta praticamente in scena da solo senza interagire con nessun altro attore e per questo ha cercato (riuscendoci) di non cedere alla tentazione di abbandonarsi ad una prestazione eccessivamente plateale. Il suo progressivo dimagrimento fino a sciuparsi e la sua malattia quando è abbandonato nell'appartamento è a dir poco eccellente. In lui si vede la sofferenza di un uomo solo contro tutti spinto solo dall'istinto di sopravvivenza. Un grandissimo film (soprattutto quando il racconto si sposta sulle vicissitudini personali del pianista), con un prefinale di un impatto incredibile e una grande prova d'attore.
Un Polanski misurato, toccante e mai esagerato. Ottimo.




infatti. ma "poco espressivo" mi sembra una definizione inadeguata. anche perché non si può non esprimersi, anche il voler "essere invisibile" e una forma dell'espressione di sé e del proprio dolore. di fronte a tali atrocità una reazione plateale, urla, pianti, strepiti, l'avrei trovata diciamo, "fuori luogo".

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Whatever it is, I'm against it!

[ Questo messaggio è stato modificato da: MalloryK il 04-04-2004 alle 11:56 ]

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