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Autore Il divo
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 08-06-2008 14:18  
quote:
In data 2008-06-08 12:52, TomThom scrive:
Ho adorato il Sorrentino de Le Conseguenze Dell'Amore e anche ne L'Uomo In Più

quindi non ci hai capito niente non solo del divo ma anche di quelli prima...
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 08-06-2008 14:38  
quote:
In data 2008-06-08 14:18, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-06-08 12:52, TomThom scrive:
Ho adorato il Sorrentino de Le Conseguenze Dell'Amore e anche ne L'Uomo In Più


quindi non ci hai capito niente non solo del divo ma anche di quelli prima...


Eh sì.
_________________

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MissDiane

Reg.: 28 Mar 2008
Messaggi: 49
Da: firenze (FI)
Inviato: 09-06-2008 14:20  
quote:
In data 2008-06-08 12:52, TomThom scrive:

Ho adorato il Sorrentino de Le Conseguenze Dell'Amore e anche ne L'Uomo In Più ha dato buona prova di sè.
Regista abile nel trovare soluzioni originali, (parlo dell'uso della musica, ad esempio, in quel caso sì azzeccato) e comunque, ribadisco, non uno stupido dietro alla mdp. Il ragazzo ha talento. Ma spesso si lascia prendere la mano. Si bea davanti alla specchio.

Il Divo mi ha fatto letteralmente cagare perché altro che pop art. Altro che rinascimento del cinema italiano.
Questo è un film insulso, dannoso, inutile.
Non vuol dire un cazzo di niente. Non lascia niente. Non spiega niente. Un elogio totale del nulla.
Devo farmelo piacere per le trovate "a la Tarantino'"? Perché è "fico"? Per le continue riproposizioni in slow-motion della macchina in caduta libera della strage di Capaci? Per la presentazione dei personaggi in stile "Le Iene"? Che due grandissime palle. Mamma mia.
Devo apprezzarlo perché è un affresco del modus operandi della politica italiana? Che cosa mi ha raccontato questa pellicola che io già non sapessi?
Non se ne sentiva il bisogno, di un film simile.
Per concludere...Un ritratto di Andreotti che rasenta il ridicolo, talmente caricaturale da far pena...Ah, giusto, ma la cifra grottesca del film vuole questo, una maschera di cera ingobbita capace solo di esprimersi per frasi fatte, le proprie.
"Il potere logora chi non ce l'ha"...Ecc ecc...Un capolavoro di script, tra l'altro...Vero?

Buon pranzo.




Grazie ho già mangiato.

Io mi chiedo perchè quando un artista decide di esprimersi senza mezzi termini, divertendosi e dando libero sfogo al proprio genio artistico, gli si deve sempre affibbiare l'etichetta di egocentrico-masturbatore? Sorrentino non si è posto limiti e sinceramente se n'è sbattuto le palle di fare una semplice denuncia o un film dai contenuti profondi e difficilmente individuabili. Si è completamente messo a disposizione di se stesso e non si è posto limiti. Io lo trovo coraggioso.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 02-12-2008 23:52  
Ho finito di vederlo poco fa.

SPOILER
Mi è piaciuto. Attraverso il registro grottesco e surreale (pensate allo skateboard che annuncia in Parlamento l'attentato a Falcone), credo che Sorrentino sia riuscito a raccontare l'inconscio dell'uomo di potere Giulio Andreotti facendogli anche confessare l'inconfessabile (quasi trasformandolo in una figura tragica), e quindi a raccontare, più in generale, il lato oscuro del Potere, i suoi vizi, le sue tragiche miserie con un brio, un'ironia, una cattiveria (pensiamo alle prime apparizioni degli esponenti della corrente andreottiana) che il cinema italiano recente raramente ha avuto.
Molte le sequenze che colpiscono per l'uso sapiente della mdp e del montaggio come la sequenza iniziale, e molto significativo il lungo piano sequenza finale che si conclude con il primo piano del Divo commentato dalle dure parole di Moro.
Bella anche la sequenza in cui Andreotti e la moglie ascoltano Renato Zero, momento timido e sincero di tenerezza coniugale, il rapporto con Livia sembra essere l'unica cosa pulita nella vita del Divo.

Insomma, un'opera valida, un film importante e riuscito sotto ogni punto di vista.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 07-12-2008 alle 11:47 ]

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 10-01-2009 22:43  
Bellissimo film e Servillo, al solito, immenso.
_________________
"Se io non ci fossi
mi mancherei un casino"
Aguy

http://ondedinchiostro.splinder.com/

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Jakkma

Reg.: 07 Mag 2003
Messaggi: 1168
Da: Busto Arsizio (VA)
Inviato: 09-02-2009 17:26  
Arrivo in ritardo, l'ho visto ieri sera in DVD. Mi è piaciuto nella prima parte, con la presentazione della corrente andreottiana (i personaggi sono volutamente caricaturali, specie Evangelisti e Sbardella), la carrellata iniziale di omicidi eccellenti (Calvi, Sindona, Pecorelli, Dalla Chiesa...la miseria, quanti sono!!! ). Dopo l'elezione di Scalfaro, il tono grottesco si perde un po', e c'è un tentativo di fare cronaca. Ma le dichiarazioni dei pentiti e le frasette di Andreotti costituiscono un fuoco di fila difficilmente assimilabile, la cui efficacia è molto dubbia (vi dirò, mi sembrava il "panino" di riottiana e mimuniana confezione al TG1...). Bruttine anche le ricostruzioni dei suicidi eccellenti di Tangentopoli: Cagliari col sacchetto in testa, Gardini con la pistola alla tempia, Castellari in mezzo al prato, Moroni col fucile in bocca, sembrano sequenze di un cartone animato splatter, più che di un film...Una promessa mantenuta a metà, peccato!
_________________
La storia è maestra, ma nessuno impara quasi mai niente. -Marco Travaglio-
L'indipendenza è una bella cosa; purtroppo, non ci sono uomini liberi. -Peter Gomez-

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TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 22-06-2009 19:28  
Non ci ho trovato granché di valido in questo film. Pare più un elenco delle già ampiamente note malefatte di Andreotti che altro.
Lo studio sul personaggio poteva essere interessante, ma questa scelta di fornire soltanto strizzatine d'occhio riguardo al carattere profondo del protagonista, peraltro immerse in una messa in scena ampiamente ridondante, mi pare più funzionale a una voglia da parte del regista di apparire "artista" che a una vera chiarezza d'intenti e di idee.
Forse Sorrentino voleva davvero dire qualcosa con questo film, ma è come se non abbia avuto il coraggio di dirla fino in fondo, e l'abbia dissimulata e resa inintelligibile.
Mi è piaciuto più che altro il pezzo sui titoli di testa.

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 22-06-2009 19:39  
che figuraccia che fai, nasty.

per il mio giudizio, spulciate nell'agenda.
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DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 09-07-2009 10:51  
Alcune considerazioni sparse.
Il Divo e' un'icona pop. Il titolo e' da prendersi nel suo significato piu' ovvio e comune. E' un personaggio, il personaggio di una gigantesca pantomima spettacolare, grottesca, iperrealistica e francamente incredibile al tempo stesso.
L'Italia di Andreotti sembra una pessima fiction, un poliziesco a forti tinte, una tragedia elisabettiana minore, una riduzione di Macchiavelli da romanzo d'appendice. L'effetto e' chiaramente voluto e straordinariamente rivelatore.
L'Andreotti disegnato da Servillo e' una serie di maschere, dietro le quali non si cela alcun volto. Anche nei momenti piu' intimi, anche in perfetta solitudine, indossa una maschera. Maschere sotto maschere sotto maschere. Il film raggiunge il suo climax con la furiosa, apparentemente onesta ma in realta' arrogante e orgogliosa confessione. Altra maschera, quella che regge tutte le altre. Ed il film infatti prosegue, promette svelamenti ma non svela, affida una fine alle parole di Moro ma non e' la fine, e' solo una fine, il semplice riconoscimento di un gioco di maschere che non ha altro motivo di esistere che se stesso.
La coorte di vassalli di Andreotti e' degna del Basso Impero.
Sorrentino pare voler proiettare sullo schermo non cio' che e' accaduto, ma cio' che e' parso accadere. Alla fin fine, quel che ha voluto rendere e' la sensazione di caos, di mistero strisciante ed onnipresente, di ossessivita' patologica, tutta incarnata in una figura che viene fatta carico dell'impossibilita' di una limpida autocoscienza dell'Italia repubblicana. Andreotti e' l'incarnazione del velo che impedisce di riconoscere il nostro stesso volto.
Un film aggressivo, colorato, sopra le righe, surriscaldato. Per quanto sembri narrare con precisione i fatti, l'effetto che ottiene e' quello di una accumulazione di orrori quasi senechiana, di un esplosione di irrazionalita' e potere che pare quasi avere la risonanza di un oscuro destino. Sorrentino usa strumenti da cultura pop, una sequenza iniziale esageratamente sbandierata, montaggi alternati che suggeriscono piu' di quanto dicano, in un calco evidente di cliche' da poliziesco, interminabili corridoi del potere, spazi oscuri e insondabili, raccordi scattosi e frenetici.
Sono rimasto ammirato dalla tecnica registica. Mi sono innamorato della colonna sonora.

_________________
Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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OlliBart

Reg.: 11 Set 2009
Messaggi: 12
Da: Sesto San Giovanni (MI)
Inviato: 11-09-2009 19:29  
quote:
In data 2008-06-08 12:52, TomThom scrive:
Il Divo mi ha fatto letteralmente cagare perché altro che pop art. Altro che rinascimento del cinema italiano.
Questo è un film insulso, dannoso, inutile.
Non vuol dire un cazzo di niente. Non lascia niente. Non spiega niente. Un elogio totale del nulla.
Devo farmelo piacere per le trovate "a la Tarantino'"? Perché è "fico"? Per le continue riproposizioni in slow-motion della macchina in caduta libera della strage di Capaci? Per la presentazione dei personaggi in stile "Le Iene"? Che due grandissime palle. Mamma mia.
Devo apprezzarlo perché è un affresco del modus operandi della politica italiana? Che cosa mi ha raccontato questa pellicola che io già non sapessi?
Non se ne sentiva il bisogno, di un film simile.
Per concludere...Un ritratto di Andreotti che rasenta il ridicolo, talmente caricaturale da far pena...


Hai ragione: anch'io ho trovato questo film tremendamente sopravvalutato.
E' una specie di Bagaglino per cinefili: non fa ridere - proprio come l'originale - ma al contrario dell'originale fa man bassa di elogi.
Immeritati, a mio modesto avviso.

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0.125287 seconds.






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