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Autore Edward Mani di Forbice
DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 29-11-2006 19:14  
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In data 2006-11-29 08:09, Schizobis scrive:
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In data 2006-11-28 17:31, DiTraverso scrive:
Prevedibile non vuol dire merda. Se il finale è prevedibile non necessariamente è brutto. Se no un qualsiasi finale di cacca ma imprevedibile sarebbe meglio?
Il finale ha dato quello che il pubblico voleva, e a me va bene cosi




Ma chi ha detto merda? Ma dove mai avresti letto la parola cacca?
Se il pubblico vuole questo, è un problema del pubblico non mio.
Se l'aspirazione del regista è quello di soddisfare a tutti i costi il pubblico, questo è un problema del regista non mio.
Fra l'altro Tim Burton è un regista onesto e se ha finito il film maniera così prevedibile è perchè non ha trovato un finale alternativo credibile.

No scusa non voglio flammare
Comunque intendevo dire che il fatto che il finale sia prevedibile, ed effettivamente lo era, non sia per forza un punto negativo. A me piaciuto.
_________________
Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 04-11-2008 16:59  
quote:
In data 2006-11-27 11:12, Schizobis scrive:
SPOILER
Intendo "happy" in questo senso: guarda caso la nonnina che racconta la favola è proprio la Rider....
Ma questo luogo comune non inficia comunque la grande qualità del film

Ritiro happy meglio "prevedibile"




Come se i finali delle fiabe fossero altra cosa che prevedibili.
Schizo, mi dispiace, ma qui dissento completamente. La forza di Burton sta proprio nel saper raccontare, alle soglie del 2000 (ed oggi, ampiamente varcate le stesse) ancora delle fiabe, con la stessa carica di significato, di senso e di "perché" che sapevano tirar fuori i vari Grihmm, Andersen ecc...
In una favola non importa come andrà a finire, ma piuttosto il perché ci si è andati a finire. Posto che, oltretutto, ciò che preme a Tim non è affatto di "raccontare" qualcosa ma casmai, appunto, di approfondire dei personagi, delle atmosfere, giocare con delle sensazioni, con dei sentimenti, prerogativa, bene o male, di ogni tipo di cinema.

Pertanto nel bellissimo capolavoro di Tim Burton non ha importanza il prevedibile. Era già tutto rpevedibile, l'aura della disillusione, della rassegnazione era percepibile già da quella sommessa inquadratura nella penombra, di Edward girato di spalle, neppure "degno" di uno sguaredo in camera, ma perso nei meandri dei suoi pensieri, dei suoi arrovellamenti, spento eppure speanzoso. Sta tutto nelle atmosfere in Burton, sta tutto nei personaggi. Non nella storia.

Edward mani di forbice non può lasciare insensibile neppure il più scettico degli scettici, perché, oltre ad eventuali "banalità" di sorta (ravvisabili o meno, e comunque semrpe discutibili), ciò che conta è che si tratta non della messa in scena di una fiaba, ma proprio della ricreazione di essa, quindi di un sentimento, di un pensiero, di un'idea.

Ancora oggi non si può non commuoversi per le movenze gofe ed impacciate di Johhny Dep, per la stupenda e poetica interpretazione che è stato capace di regalarci, al di là di tutto il resto.
Edward è per noi, senza che neppure ce ne rendiamo conto, lo spauracchio che si annida nel nostro cuore, quello che più temiamo, la diversità fatta e (non) finita, l'incarnazione di un'innocenza incompresa.
L'istante del contatto "ingarbugliato" fra Edward e la Rider, con gli occhi di lui incapaci di intravedere i colori del futuro, ma votati solo a rimembrare il grigiore del passato, senza neppure incontrare lo sguardo della donna che ama....è un momento di cinema altissimo.

Ma Edward, come tutto ciò che ci ostiniamo a non voler capire, resta un ricordo, vago, seminascosto nell'ombra, nel buio, a dominare una periferia bassa, piatta e monotona, capace di credersi superiore, senza voler riconoscere di essere falsa e mediocre.

Non mi vergogno ad ammetterlo, ma come succede per tutte le fiabe, iperfantasiose, incredibili, mirabolanti....non smetterò mai di piangere per questo film. Perché nella sua stravaganza, e forse proprio nella sua tragica prevedibilità, in realtà non c'è storia più vera.
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 05-11-2008 23:22  
mi accodo,uno dei film più commoventi che io conosca,quando vedo questo o big fish,mi risulta impossibile non piangere,è meraviglioso e straziante,davvero un capolavoro
ciao!

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