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Autore RoGoPaG-Laviamoci il cervello!
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-07-2003 11:58  
Questi quattro apocalittici racconti esprimono il punto di vista di 4 maestri sull' inarrestabile declino del mondo moderno(questo è il concetto in parole mie dell'introduzione al film)

Non parlerò subito e cronologicamente di tutti gli episodi,avendo per ora visto solo "la Ricotta"

La Ricotta di Pier Paolo Pasolini

In un desolato e secco ambiente rustico,siimbolo dell'amore di Pasolini per le realtà contadine e "volgari",in un abile fluttuare tra un bianco e nero volutamente arcaizzante per i tempi e un superbo colore ,preso direttamente da certi quadri manieristi fiorentini,in un atmosfera irrespirabile,rarefatta,incredibilmente surreale,ha luogo una vicenda altrettanto soffocante,depistante,sbalorditiva.Si sta girando la storia della Passione.E a capo di tutto c'è un magistrale Orson Welles,buffa e ironica caricatura di se stesso,personaggio pieno di inutile e strabordante boria nonchè portatore e incarnazione di un consapevole stereotipo:quello del regista padre-padrone ma soprattutto perso in se stesso,nella sua forse altrettanto consapevole vacuità.Orson è la rappresentazione perfetta del mondo concettuale pasoliniano:la perdita di qualsiasi speranza nella realtà in cui viviamo,il famoso problema dell'"omologazione culturale"che qui si risolve o forse si accenna mediante il cmpleto anonimato di tutti i personaggi.Tutti sono uguali marionette che partecipano alla stessa "farsa".Già perchè anche la Storia per eccellenza è ridotta al rango di farsa,dissacrata pesantemente.Per questo "la Ricotta" è una sorta di puzzle comico-confusionario.Tutti sono nessuno in mezzo al niente.Quando il pedante giornalista(uscito dal nulla,altro particolare rilevante)intervista Welles,assistiamo a uno dei momenti più comicamente grotteschi del corto.Welles e il giornalista si parlano,ma non comunicano affatto:sono su due piani distanti anni luce.L'incomunicabilità in un ondo di marionette.E anche l'evento centrale,ovvero la comparsa che non vuole far altro che mangiare,altro elemento del decadentismo pasoiniano,che verrà poi ripreso da Ferreri)è in realtà poco significativo o comunque nella media.Tutti sono insieme,ma ognuno pensa cinicamente ai fatti propri.Fino alla dimostrazione(se ancoira ce ne fosse bisogno)del completo nichilismo di questa finta opera comica.Mangiare,mangiare convulsamente,senza alcun ritegno,come fosse il solo modo di riempire il vuoto.E poi la morte come estremo atto di protagonismo,come ironicamente sottolineato da un Welles sconvolto.
Assoluto manifesto di una certa concezione nichilista,comunque pervaso da sana e sottile ironia.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-07-2003 12:22  
Bravo Seanma, mi sei piaciuto molto.
Ma il corto di Godard non ti è piaciuto?
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2003 12:57  
nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-07-2003 13:03  
ma levati!
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2003 13:04  
l'ho dimeticato, me vien da chianse...
mi levo subito.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-07-2003 13:27  
quote:
In data 2003-07-15 12:22, Tristam scrive:
Bravo Seanma, mi sei piaciuto molto.
Ma il corto di Godard non ti è piaciuto?


non l'ho ancora visto...
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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2003 13:34  
se passo da jjjjj mi presti la vhs?

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-07-2003 15:01  
ma che ti sei presa stamattina??Piantala di infestare il mio topic!
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-07-2003 16:52  
Ti spiego io Seanma...
Mallory faceva tutta la spacchiusa in messenger ricordando a tutti che era importante registrare e vedere RoGoPaG, che eravamo dei babbi di qui e di su. dicendo che sia pasolini, che godard erano registi importanti della storia del cinema... ha fatto la sbruffona per 20 minuti e poi se lo e' dimenticato.
Scommetto che Ilaria lo ha registrato...
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-07-2003 18:41  
Il Nuovo Mondo di Jean-Luc Godard

Una normalissima città.Un normalissimo inizio."Qualcosa è cambiato" ci avverte subito la voce narrante del protagonista.Già ma a noi sembra tutto perfettamente normale.Ma non è così.La normalità è rappresentata e vissuta come sbiadita nebbia autunnale,fugace e vago.Quello che era una volta.Tutto è troppo velocizzato,troppo riassunto.Ma perche?ci chiediamo.La risposta è semplice e terribile.
La normalità rimane,ma il male serpeggia.Tutto SEMBRA normale.

Ma l'angoscia e il grottesco sono ben palpabili.Una catastrofe atomica che tuttavia sembra aver lasciato tutto com'era.Uno si sveglia e scopre che c'è stata un esplosione.Niente.Tutto normale.
Ma sarà davvero così??
La pazza geniale visione di Godard si concretizza nei piccoli gesti,nelle parole,negli sguardi.Le personec sembrano le stesse,ma non lo sono."QUAlcosa è cambiato.Il mondo è sì paradossalmente uguale a prima,ma solo in apparenza.
E proprio questa "finta normalità"è fontre di terribile angoscia e inquetudine.Noi,come il protagonista,avvertiamo il cambiamento ma non riusciamo acomprenderlo pienamente,finacchè non ci guardiamo attorno.

Apocalittica(e qui è piuttosto appropriato)visione fantascientifica,"Il nuovo mondo"è un assoluto colpo di genio dall'inizio alla fine.L'incomunicabilità e la solitudine non hanno il carattere negligente de "La Ricotta":si tratta di vera e propria alienazione:un uomo solo,un uomo "vecchio"con i vecchi valori,nel mondo "nuovo".E la prospettiva è quella giusta;dà la corretta dimensione del tutto.Un uomo in un mondo che non gli appartiene più e che come tutti noi non è in grado di comprendere.Esterno e cinico osservatore dell'AUTOdistruzione del genere umano,incapace di fermarla.La pazzia lo attornia,ma forse anzi sicuramente il peggior pazzo è lui,perchè è pignolo,specifico,mentre questo è il mondo dell'indeterminatezza e della Casualità.Il Caos è il nuovo Dio.Tutti fanno tutto per niente.Ma non c'è negligenza nella rappresentazione di questo,ma piuttosto visionarietà pessimistica e senza speranza,e conseguentemente il futuro è raccontato col (dis)senno malinconico del prima.

Assolutamente imperdibile.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 16-07-2003 18:01  
Il pollo ruspante di Ugo Gregoretti

Questo ultimo,frizzante racconto era cucito su misura per Pasolini,che invece come abbiamo visto dirige "La Ricotta".Il tema centrale di questo segmento è infatti l'ennesimo "pallino"dell'intellettuale romano:ovvero il consumismo imperante e i tragici risvolti che esso esercita sulla società.L'onda mediatico-consumistica travolge la perfetta famiglia media milanese:il marito(uno strepitoso Ugo Tognazzi)si barcamena come può nel tran tran quotidiano;la moglie,comune massaia,accudisce i due figli,normalissimi bambini italiani appassionati di fumetti e Topo Gigio.Proprio stereotipi.Quelli che servono al regista per fare di una storia particolare un paradigma generale,con l'inquietante figura dell'afasico dottore a fare da elemento moraleggiante fra le righe..Una comune gita domenicale diventa l'occasione per far mostra di altri comuni stereotipi e luoghi comuni vari,resi tuttavia irresistilbimente comici dalla bravura degli interpreti.Il personaggio centrale,come tutto il fiilm,si regge su stereotipi ben coltivati e diversificati dal solito andazzo.Al di là o sotto questo primo strato ci sta però una riflessione ben più amara e approfondita.Il lato più disperato della storia si fa notare a poco a poco,a sprazzi,quasi fosse un elemento estraneo in una storia sostanzialmente comica.E qui è proprio la morale che entra in azione.La stigmatizzazione di certi comportamenti si fa da satirica a cinica(prima le smodate compere,poi la favola del pollo ruspante,prima la truffa del sig.Cotto,poi la sfuriata razzista e guarda caso lucrativa del medesimo)e porterà a un finale tutt'altro che conciliante.L'ultimo,e il meno radicale dei quattro pessimisti racconti di "RoGoPaG" non perde tuttavia in carica distruttiva e anzi risulta essere il più subdolo e dissimulatorio fra tutti,affrontando l'argomento da un punto di vista maggiormente "quotidiano"rispetto agli altri,ma certamente non meno corrosivo.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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