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Autore Piccoli affari sporchi
gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 28-09-2003 11:08  
Okwe (Chjwetel Ejiofor) è un immigrato clandestino a Londra, fa due lavori, tassista e portiere notturno di un albergo ed ha affittato un divano da un altro emigrato, una ragazza turca, Senay (Audrey Tautou) che ha il permesso di soggiorno ma con tutte le limitazioni del caso (non può lavorare, non può subaffittare l'appartamento). Il ritrovamento di un cuore umano in una camera dell'albergo e l'ufficio immigrazione che inizia a perseguitare Senay scatenano una serie di eventi che portano a scoperte sconertanti e ad un viaggio nella realtà degli immigrati clandestini, a caccia del mondo luccicante delle metropoli ammirato nelle cartoline, in Tv, al cinema e ritrovatisi a fare i conti con una realtà ben diversa.

Piccoli affari sporchi è quasi un noir che però fornisce uno spaccato dei "fantasmi" che popolano le grandi metropoli e ha lì il suo punto di forza. Il tocco leggero e mai pedante tipico di Frears è fondamentale per la riuscita del film, pervaso da personaggi caratterizzati con poche battute ma resi interessanti e vivi. Ottime le interpretazioni dei tre protagonisti, il meno famoso (Chjwetel Ejiofor) è perfettamente calato con la sua flemma da insonne, le cicatrici che ne solcano il viso, segni di un passato indelebile, e lo sguardo buono ma quasi spento. Eccezionale! Ottimi anche la Tautou (divenuta famosa come Amelie) ed un Sergi Lopez (quello de "Una Relazione privata) che si diverte a gigioneggiare in una imitazione riuscitissima (e divertente) di De Niro.
Il mio voto è un 7.5, un esempio di film semplice, diretto, leggero, intelligente, ben girato e appagante. In Inghilterra un grande successo, da noi quasi ignorato con T3 e la maledizione della prima luna in testa alle classifiche! ANDATELO A VEDERE!
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In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach

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cosmopoli

Reg.: 30 Lug 2003
Messaggi: 115
Da: torino (TO)
Inviato: 01-10-2003 14:30  
Anche a me dispiace che questo film non abbia meritato molta attenzione.
Ti invio il mio punto di vista, abbastanza simile a quello che dici tu.



Piccoli affari sporchi, del regista inglese Stephen Frears accolto molto caldamente dal pubblico del festival di Venezia 2002 ma solo ora nelle nostre sale, è un tentativo riuscito di raccontare le infamie della metropoli contemporanea, fondendo , su uno sfondo cupo e con qualche particolare truculento, buoni sentimenti e rappresentazione realistica , una sorta di feulleton , il genere paraletterario sul modello I misteri di Parigi, che il lungometraggio recupera e attualizza.Vero motore della vicenda è Londra, un inferno tetro dai colori frastornanti, vivo con i suoi turpi traffici soprattutto di notte, dove si fa da sempre commercio di corpi, se è vero che già Defoe aveva messo a tema del suo Moll Flanders la vendita per fame di se stessa come strumento di piacere da parte di una donna. Qui una massa di derelitti senza diritti si prostituisce e peggio ancora vende i propri organi , come Sanya la protagonista femminile, una spaurita e disorientata Tatou, nell'illusione di un'altra vita e di un'altra possibilità in una New York con le luci sugli alberi e i poliziotti a cavallo, alternativa immaginaria al grigiore urbano. Ed è questa lotta disperata per non affondare che il regista rappresenta , identificandosi partigianamente con le vittime e regalando loro un cuore d'oro, palpitante nel petto e solidale con chi gli è simile, in cambio di quello che la città evoluta e i suoi carnefici gettano nel WC. di una stanza d'albergo. E nel sopravvivere si ride per non piangere: la simpatia per i deboli e quindi la ricerca di una via più immediata e più naturale per parlarne ha determinato nell'autore il rifiuto dell'oggettività cruda e spietata della cinematografia realistica alla Ken Loach e gli ha fatto preferire il tono ironico e sarcastico della quotidianità alla drammaticità filosofica o letteraria di un'analisi. Ed effetto di questo stile scanzonato è un racconto in perfetto equilibrio fra documentario di denuncia, giallo romanzo sentimentale e commedia, abile nello scantonare di fronte alle trappole del patetico e del folkloristico ritratto d'ambiente. In questa prospettiva, inevitabile una elementare divisione del mondo fra buoni e cattivi, dove i primi hanno imparato a riscattare la loro sconfitta sociale usando l'astuzia , con cui orchestrano la beffa, avvalendosi della partecipazione solidale dell'esercito di clandestini. Certo è una traduzione un po' semplicistica dei conflitti sociali legati al fenomeno dell'immigrazione, ma anche anticonvenzionale, né di rifiuto né pietistica, simile a quella già presente in "My Beatutiful Laudrette" del 1985. Comunque la storia va a finire bene e i due eroi si salvano. Prima di lasciarsi, davanti ai rispettivi imbarchi, sussurano a fior di labbra un "ti amo"... sanno bene che il loro è solo uno scherzo riuscito, ma da racconatare bassa voce.

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il futuro fallisce.fallisce sempre.Non potrà mai essere il luogo crudele e felice in cui vogliamo trasformarlo.

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DjSanJohn

Reg.: 24 Set 2003
Messaggi: 33
Da: Cosenza (CS)
Inviato: 01-10-2003 15:55  
Personalmente concordo con la tua opinione, il film è degno di essere visto, mi sa anche un pò di "bronx" come ambientazione, geniale il regista e ottima scelta dell'attrice, nè troppo appariscente nè troppo nascosta tra le comparse
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Lilluz

Reg.: 21 Ott 2004
Messaggi: 947
Da: Pescara (PE)
Inviato: 29-10-2004 12:09  
anche a me è piaciuto molto come film. lo trovo interessante. strano che la critica non gli abbia dato lo spazio che si meritava.
bello

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