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Autore Tra cielo e terra
denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 21-06-2004 12:32  
“Tra cielo e terra” è un film del quale non conoscevo (come di molti altri, del resto) nemmeno l’esistenza. Ieri sera l’ho visto e, devo ammettere, mi ha particolarmente colpita.

Tutto si svolge in Vietnam a partire dagli anni ’50 e, apparentemente, la storia è centrata sulla vita del personaggio principale, la piccola Le Ly che cresce e deve fare i conti con la sua vita e il suo destino. E’ così che si trova combattuta tra la famiglia e l’amore per i suoi antenati nonché per la sua patria, la sua religione (il Buddismo) e la guerra. La guerra perché, divenuta grande, Le Ly decide di seguire le orme dei fratelli e di diventare guerriera, questo fino a quando, purtroppo, non viene catturata dall’esercito del Sud e torturata. Questo per Le Ly è l’inizio di una sofferenza basata, soprattutto, sul disonore che questa vicenda porterà su di lei nel piccolo paesino di campagna. E’ così che la madre la porta con se a Saighon, dove lavorerà per breve tempo in una casa, rimanendo successivamente incinta del padrone. Senza specificare ogni singolo avvenimento (e sono molti) bisogna dire che Le Ly lavorerà e faticherà, dovrà scendere a compromessi con tutti ma soprattutto con se stessa e arriverà quasi a toccare, per qualche istante una felicità e una pace che non aveva mai potuto sperare di raggiungere. Per amore arriverà in America dove, al contrario di ciò che pensava, la mancanza di guerra non significa assolutamente pace. Infine tornerà nel suo Vietnam…

Questo breve assaggio della trama (che, credetemi, sarebbe stata realmente troppo lunga e complessa da raccontare per intero) serve a presentare il personaggio di Le Ly che è, e allo stesso tempo non è, il personaggio principale del film. Le sue sofferenze, i suoi tormenti, disonori, la guerra e l’estrema povertà rendono la vita di Le Ly diversa ma uguale a quella di tutto il popolo Vietnamita che è, infine, il vero protagonista di tutto…
Un film di sicuro impegnato e reale, suggestivo e toccante che rende amplificate queste sue qualità dall’estrema bravura degli attori che sono. Bravissima l’attrice che interpreta Le Ly (Hiep Thi Le), magnetica e molto espressiva, come assolutamente meravigliosa Joan Chen nei panni di una madre sofferente e rassegnata. Il padre di Le Ly, poi, per quanto non abbia un ruolo di primo piano, lascia il ricordo di un volto segnato dalla sofferenza e dai sentimenti, che non possono non esprimere, tra le rughe, le lacrime e i sorrisi, il popolo vietnamita stesso. Stesso discorso per Tommy Lee Jones, presente solo dopo la prima metà del film, che racchiude nel suo personaggio tutto il tormento e la sofferenza relativi ad un passato di un uomo, un soldato, che si rendono conto, solo successivamente di tutti gli errori del passato… un personaggio che deve, in poche parole, fare i conti con la propria coscienza e contro la quale perde clamorosamente.
La fotografia (così come le riprese esterne) è magica e riesce benissimo nell’impresa di far entrare gli occhi dello spettatore nei paesaggi vietnamiti… distese verdi e campi di riso… sembra realmente di trovarsi tra cielo e terra, anche se a volte, volendo, si po’ quasi pensare ad un paradiso, per quanto la natura sia incontaminata…
Ma oltre agli attori e alla fotografia c’è da sottolineare un geniale stacco tra la campagna vietnamita, verde, silenziosa e calma all’America, rumorosa, consumistica e accecante per una Le Ly sbalordita e sconvolta dalla scoperta di un mondo così tanto diverso dal suo… Stacco che si ritrova nella colonna sonora, che separa le musiche originali da quelle americane anni ’60.’70, nonché nella differenza di inquadrature, prima più lente e soffermate su immagini e volti, poi scostanti e frenetiche.
Tecnicamente, per quanto io possa capirmene poco, oltre a questo stacco ben evidente sono da sottolineare scene in cui le luci si impadroniscono della scena e mutano colore ai volti, in base a sensazioni e situazioni…
Forse a volte troppo lungo e riflessivo, potrebbe stancare chi è amante dell’azione e non è abituato ad atmosfere orientali.
Insomma… un film incentrato sulla lotta di un personaggio e di un popolo intero, sofferenze intime comuni e private, torture e tradizioni… tutti contornato da immagini che regalano, agli occhi, realtà indimenticabili e storie reali…


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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 21-06-2004 12:40  
Non ho mai visto questo film per intero, ma ieri ho commeso il peccato capitale dello zapping e me lo sono guardato a tratti, perlopiù sbavando quando compariva Joan Chen...
L'hanno invecchiata di brutto in quel film, ma resta pur sempre la fascinosa orientale di Twin Peaks.
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Rubare in Sardegna è il Male.

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 21-06-2004 12:44  
Tra l'altro, non sò se hai notato, oltre a invecchiarla (ma solo nel tratto finale del film) le hanno anche coperto i denti con qualcosa, in modo che risultassero neri e quasi inesistenti!
E' comunque bellissima in ogni caso.
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 21-06-2004 12:53  
Uhm.... non vorrei sbagliarmi, ma da quello che hai scritto mi pare di aver visto la Chen (che interpreta la madre della protagonista) soltanto nella prima parte del film, quindi non saprei dire... ma due occhi del genere non si nascondono facilmente.
Certo che sdentata...
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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 21-06-2004 13:19  
Verso la fine è stata molto invecchiata... all'inizio l'hanno resa "matura", verso la fine ha proprio i capelli bianchi con tanto di rughe...
I denti sono sempre neri, in tutta la durata del film!
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