Torvald
Reg.: 02 Apr 2004 Messaggi: 255 Da: Bonea (BN)
| Inviato: 02-08-2004 23:54 |
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Gran film, uno di quelli che (pur con i suoi difetti) adoro rivedere ogni volta che ho un trafiletto di tempo.
Una sceneggiatura del tutto originale per quei tempi che affronta per la prima volta (intendo la prima in maniera seria; i vari 007 sono perciò esclusi) un tema quale quello dello spionaggio che tante volte verrà ripreso in seguito da una miriade di film, film che spesso non manterranno quel senso di ‘realismo’ nella sceneggiatura che invece ha questa pellicola (vera e propria Cassandra della politica della CIA nei confronti del Medio-Oriente fino ad oggi), e che ad oggi è ancora un indiscusso metro di paragone per il genere.
E una grossa parte la fa anche Redford, molto bravo (ancor più perché per la prima volta senza l’appoggio di Newman; grazie al quale era arrivata la notorietà) ad interpretare questo agente dell’intelligence che si trova suo malgrado ad essere la vittima sacrificale di un gioco pericoloso molto più grande di lui. Tutto in Redford, la sua espressività, i suoi continui scatti di tensione al minimo sospetto, da (o almeno mi da) davvero l’idea di avere davanti l’agente Turner 'Condor' (e non l’attore che sta dietro).
Ma resta sempre e comunque la storia con la Dunaway (che in sé il ruolo lo recita bene, tranne forse le scene finali alla stazione, dove appare troppo spensierata per una nelle sue condizioni; l’avrei preferita più ‘scossa’) l’aspetto del film più celebre, benché sia probabilmente quello che regge di meno (non mi sono mai convinto della possibilità che potesse nascere una scintilla in così poco tempo una situazione del genere; eppure è proprio questo strano contesto in cui si crea il legame fra i due ad avere sempre affascinato i più; chissà, forse perché da adito ad un tipo di avventura – con il brivido – che molti vorrebbero in fondo avere).
Fortunatamente poi, il film non sconta la bruttissima tendenza di molte pellicole odierne ad essere opera di un modo di fare montaggio (ridurre ai minimi termini la vicenda, per aumentare il più possibile il numero di spettacoli) che personalmente detesto; sarà anche per il fatto che non fu prodotto/realizzato con un budget elevato (nonostante un cast al tempo di tutto rispetto, fra cui non si può non citare un Max Von Sydow che appare poco ma lascia il suo inconfondibile segno, probabilmente anche più dei due protagonisti), sta di fatto che non si nota alcuna ‘spaccatura’ fra una scena e l’altra: la storia procede sempre in modo regolare e comprensibile, senza (evidenti) tempi morti o scene importanti lasciate sullo sfondo, contribuendo a consegnare agli amanti del genere (e non solo) uno dei migliori esempi di cinema di sempre.
_________________ Se vuoi il massimo devi essere pronto a pagare il massimo ... |
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