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Autore L'Anno scorso a Marienbad
Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 08-10-2005 16:20  
Salve a tutti,
spulciando nell'archivio generale mi sono accorto che non è mai stato aperta una discussione su questo film che non ha eguali dal punto di vista strutturale/stilistico. Premetto di aver visto pochi film se non nessuno che arrivasse a un tale distaccamento dai classici canoni di interpretazione e realizzazione di un lungometraggio.
Senza soffermarsi sulla trama (la quale si potrebbe riassumere in poche parole come ampliare in pagine intere) vorrei analizzare la sintassi con cui il maestro Resnais dipinge il precedersi ed il susseguirsi di azioni passate, presenti e future, su una complicata tela di relazioni
sociali e personali. Film che certamente va visto più volte per cogliere ed apprezzare tutte le sfumature e le sfaccettature, anche del più breve dei dialoghi, Marienbad si pone come un punto di non ritorno (a me piace pensarlo così) nella storia del Cinema.
Il film non ha schemi precisi, anche se possiamo individuare alcune fasi che si ripetono incessantemente allo scopo di mescolare emozioni, impressioni, pensieri dei e sui personaggi (lo stato pseudo-confusionale ma allo stesso tempo cosciente della Seyrig ne è la prova evidente) per formare un tutt'uno con le spigolose e schematiche (in contrapposizione con la trama) collocazioni fotografiche delle situazioni riccorrenti: sale, corridoi, scale, specchi e lo stesso giardino che si pone come un mondo a sè, con le sue regole rigide nelle quali si affrontano timidamente i caratteri dell'uomo e della donna.
Lo spettatore capisce subito,infatti, che non è importante tanto da che parte sia la ragione sui fatti avvenuti un'ipotetico anno prima, ma quanto la dinamica con qui si svolgono quelli presenti e futuri, conditi da dialoghi di alto livello lessicale simbolizzanti l'ambiente aristocratico presente nel palazzo. E quando il film sembra delinearsi, ecco che si piomba nuovamente nel martellante succedersi di costumi e personaggi perfettamente ritratti nei loro comportamenti (le persone ai bordi delle sale che parlano di argomenti di una voluta banalità, l'uomo che non perde mai al gioco con le carte, i tiri con la pistola nel poligono) e intrecciati dall'elegante movimento della inquadratura che spazia ora sulle precise e dettagliate stanze, ora sull'ostinazione del personaggio maschile(senza nome, senza un'identità che lo possa collocare in un qualsiasi momento vissuto dall'altro personaggio principale, la donna) interpretato da Albertazzi.
Dunque il film si propone come qualcosa di inarrivabile per tutta la sua durata, impressione rafforzata nel finale, ove il tempo finisce, passato, presente e futuro sono una cosa sola, inesorabile.

Voto: 10, solo perchè valuto dall'1 al 10.

Questa è la mia opinione,che non si pone come giudizio obiettivo (questo mai). Chi vuole dire la sua?
A voi la parola

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 08-10-2005 17:29  
Marienbad,Marienbad...questo nome non mi è nuovo...

P.S. Il film purtroppo non ho avuto occasione di vederlo...rimedierò!
_________________

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 08-10-2005 19:06  
quote:
In data 2005-10-08 17:29, Marxetto scrive:
Marienbad,Marienbad...questo nome non mi è nuovo...

P.S. Il film purtroppo non ho avuto occasione di vederlo...rimedierò!




Si..da vedere assolutamente!

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eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 08-10-2005 20:07  
quote:
In data 2005-10-08 17:29, Marxetto scrive:
Marienbad,Marienbad...questo nome non mi è nuovo...



_________________
Indietro?....Neanche per prendere la rincorsa!!!

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 09-10-2005 04:34  
ottimo kieslowski! non mi viene in mente nulla che tu non abbia già scritto.
rimando alla prossima (re)visione.

peccato solo che abbia aperto questo topic con qualche giorno di ritardo.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 09-10-2005 10:05  
quote:
In data 2005-10-09 04:34, sandrix81 scrive:
ottimo kieslowski! non mi viene in mente nulla che tu non abbia già scritto.
rimando alla prossima (re)visione.

peccato solo che abbia aperto questo topic con qualche giorno di ritardo.




In che senso di ritardo? C'è stato qualche passaggio televisivo?

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 09-10-2005 14:17  
quote:
In data 2005-10-09 10:05, Kieslowski scrive:
In che senso di ritardo? C'è stato qualche passaggio televisivo?


eheh no, c'era un'utente che magari sarebbe stata interessata al topic, ma ora è sperduta nelle desolate lande bolognesi...
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 09-10-2005 14:22  
quote:
In data 2005-10-09 14:17, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-10-09 10:05, Kieslowski scrive:
In che senso di ritardo? C'è stato qualche passaggio televisivo?


eheh no, c'era un'utente che magari sarebbe stata interessata al topic, ma ora è sperduta nelle desolate lande bolognesi...




eheh posso immaginare dal nick...vabbè quando torna mi farà molto piacere discuterne di questo film non mi stanco mai di parlare

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kaciaronr1

Reg.: 22 Set 2005
Messaggi: 52
Da: caprarola (VT)
Inviato: 09-10-2005 19:27  
ehm che dire.....
non da' tutti i palati...
a volte si rischia una troppa stukkevolezza ma da vedere si...
c'e il buon albertazzi...

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 09-10-2005 22:57  
quote:
In data 2005-10-09 19:27, kaciaronr1 scrive:
ehm che dire.....
non da' tutti i palati...
a volte si rischia una troppa stukkevolezza ma da vedere si...
c'e il buon albertazzi...



Ciao! grazie x avere espresso la tua opinione, ma fammi capire meglio..quali volte, quali situazioni indichi come stucchevoli?

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kaciaronr1

Reg.: 22 Set 2005
Messaggi: 52
Da: caprarola (VT)
Inviato: 10-10-2005 13:05  
questo viale non e' un viale...........
il ritmo lentissimo e la costante ricerca del presente o dell'immaginario....

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 10-10-2005 20:55  
La costante ricerca del presente o dell'immaginario è la struttura stessa del film, il particolare dominante che lo rende unico. Il ritmo è volutamente lento perchè le azioni, i dialoghi e le ambientazioni lo necessitano. Le disposizioni ordinate degli oggetti riposti nei corridoi, il giardino perfettamente curato e il porsi del protagonista maschile sono elementi che necessitano ritmi graduali e sfumati.

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 10-10-2005 21:15  
Film dalla visione tutt'altro che semplice...
l'ipnotico prologo con la frase che si ripete modificandosi a propria volta,sulle sontuose imma gini del palazzo sembra durare un'eternità,ma non scoraggia per nulla..credo sia un film particolarissimo per tante cose..il ritmo in primis,quasi ipnotico,la scenaggiatura complessa e ricercata,
la raffinatissima fotografia in bianco e nero,la scenografia imponente e caratterizzante come non mai e nondimeno degli interpreti incredibilmente in parte l'ottimo Albertazzi giovanissimo,l'affascinante Delphine Seyrig,e il glaciale Sacha Pitoeff,nella parte del marito distante ma sempre presente...
Grande cinema di ricerca e introspezione filosofica..oggi sarebbe certo di difficile distribuzione nei circuiti commerciali.
Da vedere e soprattutto rivedere anche perchè una visione unica servirebbe poco o nulla a carpirne i segreti e i risvolti piu importanti.

_________________

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Kieslowski

Reg.: 09 Mag 2005
Messaggi: 1754
Da: Reykjavik (es)
Inviato: 10-10-2005 21:24  
quote:
In data 2005-10-10 21:15, willoz scrive:
Film dalla visione tutt'altro che semplice...
l'ipnotico prologo con la frase che si ripete modificandosi a propria volta,sulle sontuose imma gini del palazzo sembra durare un'eternità,ma non scoraggia per nulla..credo sia un film particolarissimo per tante cose..il ritmo in primis,quasi ipnotico,la scenaggiatura complessa e ricercata,
la raffinatissima fotografia in bianco e nero,la scenografia imponente e caratterizzante come non mai e nondimeno degli interpreti incredibilmente in parte l'ottimo Albertazzi giovanissimo,l'affascinante Delphine Seyrig,e il glaciale Sacha Pitoeff,nella parte del marito distante ma sempre presente...
Grande cinema di ricerca e introspezione filosofica..oggi sarebbe certo di difficile distribuzione nei circuiti commerciali.
Da vedere e soprattutto rivedere anche perchè una visione unica servirebbe poco o nulla a carpirne i segreti e i risvolti piu importanti.





Ipnotico..ipnotico è la parola che descrive meglio il ritmo, il flusso temporale e l'atteggiamento ripetitivo del film. Concordo a pieno sull'interpretazione degli unici personaggi, anche se a mio parere la figura del marito ha una funzione leggermente diversa da come la illustri. La mia opinione su Pitoeff si basa più su un concetto rafforzativo del reale-immaginario che si mischia con le fasi temporali. Quello che voglio dire è che la figura in questione mi appare più come un tassello del mosaico contestuale che intercorre tra l'uomo e la donna (diciamo la rappresentazione del passato nell'ipotetico presente-futuro).
Il film è indubbiamente da rivedere rivedere rivedere per studiarne e captarne l'essenza.

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 11-10-2005 00:30  
quote:
In data 2005-10-10 21:24, Kieslowski scrive:
La mia opinione su Pitoeff si basa più su un concetto rafforzativo del reale-immaginario che si mischia con le fasi temporali. Quello che voglio dire è che la figura in questione mi appare più come un tassello del mosaico contestuale che intercorre tra l'uomo e la donna (diciamo la rappresentazione del passato nell'ipotetico presente-futuro).




In effetti la figura del marito è più complessa di come l'ho sintetizzata, in due parole.
La presenza assenza cui mi riferivo è forse legata ad una visione piuttosto schematica e poco approfondita del film..in realtà l'uomo come dici tu ( correggimi se interpreto male )
puo essere un'anello di congiunzione tra la realtà e il mezzo "oblio" in cui nuotano i nostri protagonisti,ma forse è anche una sorta di coscienza della donna stessa..la distanza a cui facevo riferimento era una semplificazione per far capire che l'apparente distacco emotivo che interviene fra i coniugi è in realtà qualcosa di estremamente intimo.."loro",che lo spettatore puo solo immaginare e interpretare liberamente come del resto il film nella sua interezza.
Resnais non ci dice tutto ovviamente anche perchè sarebbe impossibile e per giunta inutile e ingenuo farlo.
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