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Autore Half Light
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 11-06-2006 20:35  
Dopo tre anni di assenza dallo schermo, dal quale mancava dal modesto Charlie's Angels - più che mai, e a sette dal suo ultimo ruolo da protagonista - l'ultimo risale a Passion of Mind, datato 1999 - Demi Moore sceglie il thriller dal sapore soprannaturale Half Light per il suo ritorno nei cinema.
Per l'occasione si presta a interpretare una brillante scrittrice, che perde il piccolo figlio in un incidente del quale si sente responsabile. Proprio sul concetto della perdita e del rimorso si giocano le trame e le sottotrame di tutto il film, che tenta di mescolare l'illusione della presenza di elementi soprannaturali (salvo poi rivelare il dato "reale" che si cela dietro a situazioni apparentemente inspiegabili), per poi inserire scene la cui ininterpretabilità è evidente, e la cui unica interpretazione possibile è al di fuori del mondo della fisica razionale.
La scena che, a nostro avviso, è cruciale per l'interpretazione dell'idea di fondo sulla quale si fonda tutta la costruzione del film, si colloca nella prima metà della pellicola, e ne è paradigmatica.
Rachel Carlson, questo il nome del personaggio interpretato dalla Moore, sogna di essere trascinata in fondo al mare dal figlio, morto ormai da alcuni mesi. Lo stacco dalla sequenza ci porta direttamente su un piano medio dell'attrice, risvegliatasi in modo improvviso e visibilmente scossa. Improvvisamente due mani spuntano da un lato dello schermo e le vanno a stringere il collo.
Nuovo stacco e nuova immagine della Moore che (finalmente!) si sveglia dal sogno nel sogno.
L'effetto è involontariamente comico, ma ben fotografa questa voluta commistione tra elementi veramente inspiegabili e finzioni di tali situazioni.
Questo rimescolamento delle carte sul tavolo si può dire che sia l'unico elemento veramente originale della pellicola. Tutto il resto è un più o meno velato ripescare nel film di genere, rispolverando elementi del cinema mainstream di tensione per mescolarli senza soluzione di continuità. Si possono scorgere spunti dell'ultimo The fog, di Secret Window, di Le verità nascoste di Nascosto nel buio, arrivando a riprendere, ribaltandole, alcune tematiche de Il sesto senso.
Dal bambino fantasma alla sensitiva non creduta, dal vecchio sceriffo al giovane seduttore, dall'amico che si rivela assassino al villaggio diffidente. Ci sono tutti gli elementi che solitamente caratterizzano i film di questo tipo, che vengono impiegati in maniera disorganica e un po' improbabile, non riuscendo a generare quella dose di tensione adrenalinica che occorre necessariamente ad un film del genere.
La regia non spicca particolarmente in brillantezza. Rosenberg si limita a seguire i suoi attori, creando qualche meccanico gioco "calo della tensione/ stacco/ improvvisa scarica sonora e visiva " che di certo non andrà iscritto indelebilmente al suo curriculum.
Forse anche per questo la Moore viene relegata in un angolino della stagione piuttosto fiacco, non venendo quasi sostenuta promozionalmente.
Insomma, se al film non crede nemmeno chi l'ha fatto…

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