FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - SISTERS di Brian De Palma
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > SISTERS di Brian De Palma   
Autore SISTERS di Brian De Palma
Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 04-12-2006 09:25  
SISTERS di Brian De Palma (sorelle nella società degli uomini)

Dopo gli esordi sperimentali di The Wedding Party (1966), Murder a la Mod (1967), Greetings (1968), Hi Mom (1970) e Get to Know your Rabbit (1970) che pur raccogliendo delle critiche decorose non sollevano l’interesse del grande pubblico, Brian De Palma decide di fare la prima grossa virata della sua carriera e firma nel 1972 “Sisters” thriller dagli aspetti psicoanalitici con evidenti citazioni del grande maestro Alfred Hitchcock (Psyco e La finestra sul Cortile su tutti, ma anche Notorius ed Io ti salverò). Già in questa opera sono preponderanti due aspetti che si rincorreranno per tutta la filmografia De Palmiana: il tema del doppio (doppia personalità ma anche dualismo bene-male) e il tema della scopofilia (il guardare-essere osservati che rimanda allo spettatore e al regista come esemplari dei guardoni post moderni).
L’incipit è il solito falso d’autore De Palmiano, con il programma televisivo Peeping Tom mostrato come realtà cinematografica, con il nero Philip che guarda la modella cieca Danielle (una super woman Margot Kinner che rivedremo più tardi in Superman) mentre si sveste. Il problema della visione, o meglio l’impossibiltà di uno sguardo che riproduca fedelmente il reale è tema che alla fine degli anni sessanta era stato ampiamente sviscerato da Antonioni in Blow Up. Qui De Palma organizza una girandola di Peeping Tom: la giornalista Grace Collier (una Jennifer Salt di cui nel corso del tempo abbiamo perso le tracce) spia con il binocolo la bella Danielle e scopre un omicidio (infarcendolo di dettagli che pur prodotti dalla sua fantasia sono perfettamente aderenti alla realtà dei fatti), il marito Psichiatra salvatore-carnefice Breton (il futuro Fantasma del Palcoscenico William Finley) spia la moglie Danielle mentre va a letto con il nero Philip, quest’ultimo spia Breton dalla finestra dell’appartamento e cerca di ingannarlo uscendo dal retro, l’investigatore privato segue un divano con dentro un cadavere e varca il confine dell’America con il Canada, ancora Danielle segue gli spostamenti dell’investigatore privato all’interno dell’appartamento del delitto, ancora Danielle che guarda Breton e Danielle all’interno della Clinica Casa, il paziente giardiniere che spia Danielle mentre fa la guardona, facendo finta di tagliare le piante del giardino.

  Visualizza il profilo di Schizobis  Invia un messaggio privato a Schizobis    Rispondi riportando il messaggio originario
Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 04-12-2006 09:25  
Per non parlare del finale del film in una visione dall’alto che coincide con un punto di osservazione un po’ più distante dalle contingenze terrene e forse più vicino all’essenza dell’oggetto osservato.
Ma Sisters non è solo questo. E’ anche una aperta fenomenologia del doppio come specchio necessario per sopravvivere, come compagno (reale o immaginario) che consente di valicare le perverse oppressioni della società degli uomini. Le vere sorelle siamesi non sono Danielle e Dominique, separate dal’atto sconsiderato dello psichiatra Breton, innamorato di una delle due ma Danielle e la giornalista Grace. Entrambe ipnotizzate, manipolate, non credute. Entrambe vittime di una società degli uomini che le disarticola come bambole (notate nel sottofinale la bambola sul letto di una catatonica Grace, ha gli stessi vestiti di Danielle al momento dell’omicidio). Grace si trova a fare i conti con la polizia diffidente, con una madre opprimente che le ricorda il suo ruolo nella società, con un dottore che le nega la telefonata della salvezza credendola pazza. Pazza come Danielle, che dal momento della morte della sorella Dominique, somatizza il senso di colpa con l’assassinio di colui che la penetra, come un coltellaccio nella carne (notate dove mira con il bisturi Grace nel secondo omicidio). Non è quindi un caso che sotto ipnosi, le due sorelle siamesi prendano l’aspetto di Danielle e Grace, e che la mente che le produce è quella di Grace lo scopriamo dal dettaglio dell’investigatore privato che compare come corpo estraneo nell’incubo. Un incubo dai connotati orrorifici, in un bianco e nero agghiacciante dove i Freaks subiscono le più atroci umiliazioni dalla società dei cosìdetti normali. La cicatrice sul corpo ricorda un antico legame spezzato da un carnefice travestito da salvatore, il male non è stato eradicato ma si è trasferito nella mente schizofrenica, che lo accoglie come pegno necessario, come colpa per essere sopravvissuti. L’unica arma è la negazione della evidenza del visibile, non è avvenuto alcun omicidio, non esiste nessun cadavere. Tanto il risultato è sempre lo stesso: non essere creduta.

  Visualizza il profilo di Schizobis  Invia un messaggio privato a Schizobis    Rispondi riportando il messaggio originario
  
0.003899 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: