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Autore BREAKFAST ON PLUTO
ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 13-06-2007 22:57  
Un Neil Jordan in ottima forma con questa struggente, dolorosa a tratti drammatica storia, ma che è anche piena di tenerezza e di umorismo.
Bella figura di giovane transessuale, pieno di un'umanità ed una trasgressività veramente commoventi, in un' Irlanda alle prese con la sanguinosa guerra dell'IRA. Perfetto Cilian Murphy, musiche assolutamente splendide.
Cavolo, quanto mi sono commossa!

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 03-07-2007 00:34  
Ma come, dove sono i cosiddetti cinefili?
Nessun dotto, ispirato commento critico su questa pellicola?
Non mi pare che l'attuale panorama cinematografico sia così ricco da far passare inosservato questo gioiellino sempre a mio modesto (ma non troppo) parere. Mah!!!

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Goose76

Reg.: 16 Ago 2003
Messaggi: 224
Da: treviglio (BG)
Inviato: 16-07-2007 12:20  
Da noi è uscito qst settimana..apprezzo il regista e mi propongo di andare al cine.
Se sei interessata all'argomento trattato ti consiglio Velvet Underground.


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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 16-07-2007 19:09  
Trama: Patrick è un ragazzo irlandese che soffre della sua condizione di uomo. Senza aver mai conosciuto la madre, senza sapere chi è suo padre, cerca almeno di trovare delle sicurezze nel fatto di incominciare a provare trucchi e belletti e iniziare un cammino per la realizzazione del sentirsi donna. Ma i suoi problemi e le sue ansie sembrano davvero piccole visto che la cittadina in cui vive confina con la bellicosa Irlanda del Nord in disaccordo e lotta con Londra, tra terrorismo patriottico e lotte sociali. Quando succede una terribile tragedia, scopre poi che anche il micromondo di cosidetti diversi in cui vive non è immune a ciò che succede intorno. Bisogna voltare pagina e cominciare a fare un viaggio verso la ben più permissiva Londra, ma...

Commento: in poche sale e con una distribuzione pessima arriva in Italia questo lavoro di Neil Jordan (autore dello stupendo La moglie del soldato), storia di Patrick (interpretato da uno strepitoso Cillian Murphy che abbiamo visto anche nell'ultimo film di Ken Loach Il vento che accarezza l'erba) che trova un terribile disagio nella sua condizione di uomo e cerca un orizzonte diverso dalla vita. In tempi di film edulcorati e del tutto privi di un fascino particolare, servono i vecchi leoni per farci di nuovo sognare con storie vive e poetiche, e Jordan lo fa con maestria, precisione e senza paura di dover dare fastidio a qualcuno raccontando la sua prosa. E non potrebbe essere definita diversamente da poesia questa bellissima storia divisa da didascalie in piccoli capitoli titolati (oltre una trentina), che come una novella inizia (dopo un veloce prologo che si riallaccia al finale) con dei pettirossi che beccano i tappi delle bottiglie di latte e parlano tra di loro giudicando quel che vedono (e che noi capiamo grazie ai sottotitoli). Grazie a questi anfitrioni qanto mai insoliti ma efficaci veniamo introdotti nella storia, che al primo sguardo sembra una vicenda queer del tutto isolata in un microcosmo definito, ma che invece poi gradualmente ed emozionalmente in maniera stimolante si apre verso altri orizzonti con l'incontro di una fauna di personaggi itinerante e la terribile realtà del terrorismo che lo travolge in maniera indelebile. Ferite profonde di un disagio che sembrava ormai superato, dove delle calze sbrindellate che rompono la perfezione della costruzione del vestito e della confortevole sensazione di non appartenere più ad un sesso che viene rinnegato. Il personaggio di Patrick non è mai banale, si muove con semplice genuinità dando amore a chi lo accetta senza curarsi di altro, sia un cantante di una band indiana style oppure un mago dagli intenti da chiarire, ma è un personaggio che si trasforma, che condivide anche con chi lo brutalizza la sensazione che c'è sempre amore da dare (come nell'interrogatorio brutale nel commissariato). E quando trova nel posto più impensabile (un peep show) le tremende verità della sua vita e fa pace con il passato e la cosidetta "Lady fantasma", il ragazzo-ragazza cresce e diventa adulta, pronta non più ad essere un senza pelle che non trattiene la semplicità dei sentimenti ma a sapere che a qualcuno l'amore va dato e ad altri no. Cillian Murphy riesce a dare con una recitazione semplicemente perfetta un senso di impotenza prima, di disinvolta semplicità dopo, per chiudere l'arco con la determinazione di mantenere le posizioni acquisite infine.
Mossette, sbattito di ciglia, trasformismo, occhiate languide, questo attore che si era distinto graduando a step in passato (prima partecipando all'orrendo Red Eye di Wes Craven e poi migliorando con Loach), rende il personaggio suo e nostro, senza paura ad indossare gonne o reggiseni bicolori (non ci sono baci gay ma questo in fondo non era necessario per aumentare la credibilità del personaggio, e la cosa da sola la dice lunga su quanto sia valido sullo schermo). Accanto a lui è presente il grande Liam Neeson (Schindler List) che fa il prete osteggiato e Stephen Rea (V per Vendetta) in una parte di mago/prestigiatore ambiguo. Un lavoro oltretutto girato benissimo, preciso nelle sfumature e nella fotografia (sopratutto quella della Londra notturna), che racconta una storia dove il terrorismo per la liberazione (Jordan lo giustifica solo nelle sue motivazioni politiche ma non nel braccio armato e quindi nel modo in cui viene eseguito l'intento, mostrando le terribili conseguenze che vediamo sullo schermo) è una realtà dove nessuno può dire che tanto non ci tocca (l'evento clou tragico avviene nel momento di massima felicità in un paragone a dir poco fenomenale di sensazioni), ma non dobbiamo dimenticare che guardando al mondo esterno dobbiamo continuare a capire noi stessi.
Colonna sonora strepitosa. Se vogliamo proprio trovarci un difetto sta nella voce stereotipo del doppiaggio italiano di Patrick, ma non può essere imputato al film. Vedetelo: questa colazione su plutone è quanto mai uno dei migliori film di quest'anno, uno dei pochi oltretutto, se la troviamo nel ciak-menu di qualche ristorante sappiate che non è certo un Fast Food ma sarà altamente prelibata.
E ogni tanto facciamo modo che non si perda il gusto di mangiare come si deve dopo esserci rischiosamente avvicinati all'accettazione di piatti del tutto platonici dato che la produzione non ci offre altro di cui cibarci.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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