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Autore Rush Hour - Missione parigi
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 10-10-2007 00:47  
Trama: Carter e Lee devono lasciare l'America per recarsi in trasferta nella magica Parigi dove si potrebbe nascondere la verità su un terribile complotto ordito dalle triadi. Ma in un un luogo dove non conoscono la lingua e a quanto pare ci sono troppe belle donne fatali, la loro indagine risulterà molto più pericolosa dle previsto ...

Commento: terza avventura di uno dei più scompaginati duetti del cinema poliziesco (un nero assetato di sesso e un cinese maestro di arti marziali), dopo i precedenti “Rush Hour – Due mine vaganti” (1998)
e “Rush Hour 2-Colpo grosso al Drago Rosso” (2001), ambientata nella Parigi dei sogni, dei grandi alberghi e delle belle donne che subiscono l'arrivo dei due cicloni targati Usa. Di fatto Brett Ratner (autore del terzo capitolo degli X-men) gioca tutto il suo film su questi topoi, ambienti fascinosi che fanno da sfondo a colpi di arma da fuoco (nel più puro stile del clan dei marsigliesi, sintomatica la scena nel locale spettacolo) e battute spiritose affidate alla vena comica di Chris Tucker. Dopo un inizio ad inseguimento (in Usa) a piedi per le vie della città (memori di quello dell'ultimo 007, ma questo di Chan è molto molto peggio) dove si scopre chi sarà la nemesi cattiva, ci si traferisce e si vive a colpi di battutacce, pugni, profili sinuosi (strepitoso quello di Noemie Lenoir che fa Genevieve) e lotte wrestling tragicomiche, nella incantata Paris, percorrendola anche con l'aiuto di tassisti in cerca di uscire dalla vita soporifera di tutti i giorni. La brevità del film (90 minuti) fa si che il ritmo non manchi mai, che non ci sia minuto di riposo oppure che la bocca di Carter taccia un attimo, cercando di farci dimenticare la vacuità della trama che risulta a dir poco fallimentare mentre proseguono le piccole citazioni a Casinò Royale.
Sono film che di loro non hanno già moltissimo da dire questi buddy-buddy virati al comico, figuriamoci poi quando si incomincia a cadere in stereotipi (la tipologia della nemesi, la bella da salvare), che si uniscono a botte ripetitive e scene per quando ben fatte (come quella finale) tutto cade nella monotonia più accesa. Assistiamo al solito Bud Spencer-Terence Hill delle arti marziali (inevitabile con Chan in scena), mentre il grande Von Sydow appare con la sua aurea cristallina a ritirare uno stipendio guadagnato sul velluto, e Roman Polansky fa un gradevole cameo di un ispettore mal disposto verso gli Americani in suolo francese.
Questo Rush Hour moltiplica di fatto le belle donne rispetto ai primi due, ne prosegue pedissequamente la linea, dove l'unica novità risulta nell'ambientazione (li porto a Parigi a fare le solite cose e la grande novità è servita), con il risultato finale che per apprezzarlo (nel minimo massimale consentito da un lavoretto simile) bisogna essere di bocca molto buona e appetito davvero leggero, relegando la vera visione, molto meno impegnativa, allo schermo casalingo che non al cinema, accontentando tutta la famiglia anche se i riferimenti continui al sesso potrebbero sconsigliarne la visione ai piccoli.
Film fracassone davvero poco coinvolgente, con alla fine sui credits le papere sul set.

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QUENTIN TARANTINO PROJECT

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8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 13-10-2007 22:43  
Anche il mitico Chan è crollato,direi.
Dici che si tratta solo di un riproporsi freddo delle solite dinamiche ma in una diversa ambientazione.Cosa,questa, che ci si aspettava a prescindere ma , invece , nemmeno quelle sicurezze su cui si poteva contare ( più o meno piacevoli ) sono presenti a sedare il ribollire crescente della noia.
Il senso acrobatico di chan si è perso , tant'è che , in parte scusato per l'avanzata età , taglia in modo drastico il suo proporsi per scene funamboliche e d'azione, senza nulla togliere a quelle presenti.
Che poi non credo valesse tanto la pena parlarne. D'oh.

un'altra cosa : ho visto il film, con Jackie Chan, New Police Story che ho trovato , premettendo la mia scarsa preparazione , poco consono ai soliti standard di Chan.
Non tanto per le dinamiche narrative ma ,piuttosto , per la presenza di un certo sadismo manifesto e drammaticità degli eventi , all'interno della trama , che toglie un pò di spazio vitale ai soliti buoni sentimenti spesso rintracciabili nei film a cui ha preso parte e portati alla banale e flaccida esasperazione.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: 8ghtBall il 13-10-2007 alle 22:48 ]

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