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Autore Un'altra giovinezza
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 31-10-2007 09:32  
Dominic Matei è un brillante professore rumeno di linguistica, che ha avuto un grande amore nella vita (Laura) perduto per inseguire il sogno della sua vita: la stesura di un volume sulle origini del linguaggio. Anziano, stanco, sfiduciato, con una serie di fallimenti alle spalle,il professore decide di recarsi nella Bucarest già occupata dai nazisti, per farla finita una volta per tutte. Un fulmine però lo colpisce per la strada, e la sua vita prenderà una piega del tutto imprevista…
A circa dieci anni da L’uomo della pioggia , Francis Ford Coppola torna sugli schermi con Youth without youth(tradotto in italiano come “Un’altra giovinezza”): un film difficile, complesso, che parla, attraverso elementi sovrannaturali e salti nello spazio-tempo, della ricerca interiore e del viaggio filosofico di una mente verso il cuore profondo della conoscenza. A porsi come ostacolo della sublimazione della mente è il grande amore di una vita, incompatibile, inconciliabile con le aspirazioni di totalità perché calato nel particolare, caduco, con una forma e dei limiti ben precisi. Con queste parole si può riassumere e, allo stesso tempo, cercare di spiegare una pellicola che procede per associazioni di idee, per sbalzi, che nasce dal fascino che subito ha riscosso agli occhi del regista il romanzo di Mircea Eliade, scrittore rumeno. Affascinato, per sua stessa ammissione, dai temi del tempo e della consapevolezza interiore, Coppola ha deciso di iniziare immediatamente a girare un film low-budget, impegnato nel frattempo nella stesura della sceneggiatura e nel reperimento fondi di un suo grande sogno (Metropolis ), coinvolgendo nel progetto il suo amico Tim Roth e il grande attore svizzero Bruno Ganz.
Il film tiene bene per tutta la prima ora, creando un climax generale che si rivela interessante e che genera delle attese. Purtroppo il regista si fa prendere la mano con il procedere della storia. Il susseguirsi di riferimenti a culture arcaiche, scambi di personalità, reincarnazioni e utilizzo di linguaggi arcaici, si fa via via sovrabbondante, costringendo lo spettatore a seguire il regista nell’esplorazione di un territorio per alcuni versi lynchano, ma che di Lynch non ha il senso della misura e la sapiente gestione del paradosso. Così la vicenda del professore, colpito da un fulmine e magicamente ringiovanito, che reincontra cinquant’anni dopo la propria amata reincarnatasi in un’altra, se all’inizio può intrigare e interessare - anche grazie alla solita perizia di Coppola nella gestione della messa in scena - con il passare dei minuti diventa un discorso estremamente personale, per molti versi inaccessibile, se non proprio incomprensibile. Un’occasione forse mancata, anche se, viste le credenziali del regista e l’innegabile spessore dell’opera, il film merita sicuramente una seconda, più attenta visione.


pubblicata già qui
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 02-11-2007 12:22  
Concordo con te...A tratti l'ultimo lavoro di Coppola mi ha affascinato veramente. L'inizio e la fine sono folgoranti, per poesia e delicatezza.
Ma nel mezzo c'è forse un pò troppa carne al fuoco. Tocca tantissime tematiche "difficili"...Film ostico, meditato, religioso e quindi pure io mi riservo una seconda visione più in là.
Un gran bel ritorno per un Maestro del cinema, comunque.
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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 12-11-2007 19:05  
Merita una seconda... e anche una terza visione, perché nel primo tempo ti affascina ti coinvolge in quella che sembra una storia di spionaggio e eugenetica, e nel secondo ti trascina nei meandri della protostoria, della metafisica e della filosofia.

Difficile cogliere tutti i rimandi e le citazioni. Forse ci vorrebbe una cultura pari a quella di Eliade, l'autore del romanzo da cui è tratto il film, che parlava correttamente sette lingue di cui almeno due morte e sepolte da tempo...
pur non essendo di facile fruizione, anzi forse proprio per questo, il film affascina e trascina, avvolgendoci in un'atmosfera che a me a tratti ha ricordato quella dei racconti di Poe.

poetico ed enigmatico, ma ricco di immagini e di scatole cinesi come un dipinto di Escher, questo film lascia intravedere un mondo.

su tutto la regia di un Coppola che libera tutto il suo talento. e Tim Roth che duetta con se stesso in modo sublime.

da vedere e rivedere.

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...You could be the next.

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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 13-11-2007 17:49  
purtroppo non sono riuscito a vederlo, me ne hanno parlato benissimo
Coppola è un grande maestro e non può che fare ottimi film. Speriamo continui
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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 13-11-2007 23:42  
Certamente un film suggestivo nelle immagini e modo in cui è raccontato che a tratti mia ha affascinato ma a tratti mi è risultato leggermente poco digeribile forse per la massa di concetti esposti. Merita comunque una seconda visione.

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 18-11-2007 19:05  
le rose per voi cosa rappresentano?
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"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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hollyday77

Reg.: 19 Ott 2007
Messaggi: 104
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 11-01-2008 09:01  
Un film insulso e interminabile

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 11-01-2008 13:45  
Come la tua stupidità.
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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-03-2008 00:42  
Un ritorno misterioso questo di Coppola. L'ultimo suo film era del 1997 L'Uomo della Pioggia, che mi era piaciuto molto perchè aveva saputo rendere emozionante una azione legale.
Sono quindi passati 10 anni e un fulmine deve avere colpito Coppola perchè questo Youth without Youth (tradotto sempre a carciofo) e una autoanalisi spietata sulla sua crisi di ispirazione. Se si riconosce in Tim Roth l'alter ego del regista, risultano più comprensibili certi voli pindarici da bucarest a Vienna, da Zurigo a Malta, fino ad arrivare in India.
Tantissimi i temi trattati, ci sono spunti per almeno una ventina di film ( i piccoli aborti di Coppola n tutti questi anni) ed una fotografia a volte torbida e fluttuante (nelle sezioni oniriche) a volte asciutta ed elettrica (come gli esterni nevosi a Bucarest)
Tim Roth . Coppola giocano la loro seconda possibilità ma anche nel secondo caso, con una scelta ribaltata, il risultato non cambia. Si muore però in uno stato di grazia (con rosa rossa a benedire) e alla fine della vita quello che conta è avere amato ed essere stato amato.
Il tema della filosofia delle religioni, dell'essere e il nulla, delle origini del linguaggio e della trasmigrazione delle anime ci colgono un pò impreparati anche per che la densità speculativa ragiunge vertici da cefalea a grappolo.
Un film difficile da digerire dopo almeno tre visioni, come le rose


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Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 26-03-2008 11:53  
quote:
In data 2008-01-11 13:45, TomThom scrive:
Come la tua stupidità.






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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 26-03-2008 22:03  
quote:
In data 2008-03-26 00:42, Hegel77 scrive:
Un ritorno misterioso questo di Coppola. L'ultimo suo film era del 1997 L'Uomo della Pioggia, che mi era piaciuto molto perchè aveva saputo rendere emozionante una azione legale.
Sono quindi passati 10 anni e un fulmine deve avere colpito Coppola perchè questo Youth without Youth (tradotto sempre a carciofo) e una autoanalisi spietata sulla sua crisi di ispirazione. Se si riconosce in Tim Roth l'alter ego del regista, risultano più comprensibili certi voli pindarici da bucarest a Vienna, da Zurigo a Malta, fino ad arrivare in India.
Tantissimi i temi trattati, ci sono spunti per almeno una ventina di film ( i piccoli aborti di Coppola n tutti questi anni) ed una fotografia a volte torbida e fluttuante (nelle sezioni oniriche) a volte asciutta ed elettrica (come gli esterni nevosi a Bucarest)
Tim Roth . Coppola giocano la loro seconda possibilità ma anche nel secondo caso, con una scelta ribaltata, il risultato non cambia. Si muore però in uno stato di grazia (con rosa rossa a benedire) e alla fine della vita quello che conta è avere amato ed essere stato amato.
Il tema della filosofia delle religioni, dell'essere e il nulla, delle origini del linguaggio e della trasmigrazione delle anime ci colgono un pò impreparati anche per che la densità speculativa ragiunge vertici da cefalea a grappolo.
Un film difficile da digerire dopo almeno tre visioni, come le rose






Che strano che non riesci a digerirlo, è proprio imbastito sulla filosofia Hegeliana.
In realtà per quanto i temi siano tosti, il problema di questo film è un evidente sbilanciamento tra la prima e la seconda parte, come fossero due corpi estranei l'un l'altro. E' un peccato perchè il film avrebbe potuto essere un vero capolavoro e invece risulta solo più che discreto. L'urgenza di volere dire tutto, l'autoanalisi sul blocco creativo ha fatto deragliare il film nella deriva della trasmigrazione delle anime e nelle origini del linguaggio. Come se il tempo inseguisse Coppola alla maniera del coccodrillo di Capitan Uncino.
Il finale però è davvero emozionante.

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 27-03-2008 21:22  
Mah di Hegeliano non riesco a trovarci molto, se mi spieghi meglio tu e mi illumini....
Più l'essere e il nulla di Sartre e molta filosofia delle religioni.
Non ho mai detto che non sono riuscito a digerirlo, ho solo affermato che sono necessarie visioni multiple.
Mica siamo tutti intelligenti e testoni come te...
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Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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