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Autore La terza madre
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 01-11-2007 02:19  
Tra lacrime e risa

Si suppone non vi sia nulla di più imbarazzante di un film “de paura” che faccia ridere, o, per meglio dire, che ponga chi “guarda” nella condizione di dover ammazzare il tempo durante la visione con battute ironiche ed “irriverenti” fatte spontaneamente rimbalzare tra gruppetti di spettatori solidali sparsi a macchia di leopardo nella sala, pur di reagire agli assalti della noia che altrimenti regnerebbe sovrana, più soporifera degli stessi effetti “demoniaci”, emanazioni del potere occulto de La terza madre. Madre delle lacrime.., ed il caso di chi, come chi scrive, durante la visione di ieri notte, ha riso pur di non doverne versare, incassando una modesta vittoria sul “male” cinematografico. E sono soddisfazioni anche queste...

Che Dario Argento, fanno alcuni lustri , abbia perso l’antico smalto, che voglia ad ogni costo restare sulla ribalta pur non avendo più nulla di nuovo da dire, se non per riproporre il suo consumato, più che altro consunto, mestiere, insieme al merchandise, è cosa risaputa e ce ne giunge conferma da questo horror raffazzonato, mal scritto ed ancor peggio messo in scena e recitato, con il quale il regista compie un balzo all’indietro di trent’anni, dove le lunghe stasi (lasciamo volentieri l’estasi all’autore) narrative e figurative rappresentano il segno di una mancanza di idee, di arretramento stilistico e contenutistico, sia di per se, sia rapportato ai “mitici” e giustamente celebrati film di una volta, nella fattispecie al confronto con i primi due gagliardi titoli della trilogia: Suspiria e Inferno.

Storia che si srotola a fatica; personaggi sfocati, illustri studiosi delle scienze occulte abbozzati come slavate caricature, Argento si perde dietro le parole, a dialoghi scialbi (gli perdonammo quelli di Profondo Rosso – e non solo -, a fronte di un film a modo suo innovativo, originale, di enorme impatto sul pubblico, tutt’ora un “cult”), ad inutili spiegazioni logiche, nell’ansia di dare un senso all’inverosimiglianza narrativa (che avremmo preferito rimanesse tale a tutto vantaggio della visione pura), mentre, ridotta all’osso, quando infine giunge, l’azione fa rima con lo splatter più manierato e stravisto, nonostante si faccia ricorso a nuovi metodi ed arnesi delle solite violenze e sevizie.

Indubbiamente efficace la prima sequenza il cui esplode in tutto il suo mutilante fragore l’”Entità” parcheggiata nell’antica urna ritrovata nel cimitero di Viterbo, la presenza del “Monkey Shine” di romeroiana memoria, tirata troppo per le lunghe, alla fine stanca.

Nelle poche scene d’azione – in questa sorta di dittatura della parola - la paura non monta, ancor meno la suspense e la sorpresa, né sulla pelle, né nella pancia; l’intelletto, come dicevamo, neanche a parlarne, è altrove e se la ride. Grandi assenti lo humor “negro” e l’autoironia, fosse questo lo scopo ultimo e recondito di Argento, far ridere lo spettatore con le troppe comicità involontarie, in tal caso saremmo ben lieti di ammetterlo: obiettivo centrato, ecco gli azzeccatissimi percorsi del novello stil comico! Argento si prende decisamente sul serio, fino a perdere il senso della misura, in particolar modo nelle numerose scene in cui le persone si pigliano a cazzotti e si insultano per le vie cittadine, come teppisti metropolitani. Ordinaria amministrazione. Il massimo dell’inventiva nel rappresentare i possibili effetti derivanti dal dominio della Terza Madre che stringe a morsa, con le sue maledizioni, la città di Roma? Fatta salva la sequenza di una vera madre con figlioletto in carrozzina sul Ponte dell’Angelo (evitiamo di spoilerare per non rovinare la sorpresa al lettore), siamo al culmine dell’ingenuità, del siparietto innocuo, involontariamente grottesco e di dubbio gusto. Non di meno fanno sorridere le “sfilate” sabbatiche in pompa magna della Mater Lacrimarum che ha il volto ed il corpo ignudo, le labbra rosse – il massimo del sexy patinato e fumettistico –, di Moran Atis. Asia Argento, giunti a questo punto, ad un film che marca a vista il suo onnipresente personaggio, raramente fuori schermo, dimostra di essere troppo se stessa (ma si gioca in famiglia, sta bene così), ovvero di non aver ancora appreso l‘arte della recitazione.

qui
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-11-2007 10:38  
Trama: Sarah, ricercatrice e studiosa che sta lavorando a Roma, una sera con una collega riceve un pacco di natura misteriosa inviato al loro capo (e compagno di lei) da parte di un prete che si era raccomandato di trattarlo con ogni cura. Al suo interno tre misteriose statuette e un pugnale che, insieme a una misteriosa tunica, potrebbero liberare e scatenare una terribile maledizione stregonesca che aveva avuto origine molti anni prima. Di lì a poco il caos e la follia sembrano aver scelto Roma come dimora, e Sarah sembra essere l'unica che potrebbe evitare il disastro totale combattendo l'atavico nemico che fa capo a una misteriosa madre delle lacrime ...

Commento: "Torna Argento ed è subito evento" intonava nel 1987 lo strillone di uno suo film più riusciti e giocato tutto su una splendida soggettiva, Opera, stavolta si potrebbe dire che l'ex re del thriller horror italiano (appannato da alcune ultime prove non proprio esaltanti) che non ha mai avuto veri e propri delfini ma solo emulatori più o meno capaci che lui ha ispirato, torna alle origini concludendo dopo trenta anni il ciclo narrativo cominciato nel 1977 con il bellissimo Suspiria (vera e propria icona per gli appassionati) e continuato poi nel 1980 con Inferno. Il ritorno alle atmosfere ultraterrene e paranormali di Argento, purtroppo, anche se sicuramente è un netto miglioramento sulla sua recente carriera, non è sicuramente un lavoro che possiamo definire perfetto o a livello dei due lavori iniziatori sopratutto in chiave emozionale d'impatto. Dopo Friburgo (Madre dei Sospiri) e New York (Madre delle tenebre) ora tocca a Roma subire la terribile spirale di follia con l'arrivo inopinato della Madre delle Lacrime, che capitana una variegata congrega di streghe giunta nella città millenaria da ogni parte del mondo (vedrete anche streghe giapponesi) per consacrare il culto bagnandolo di sangue.
Senza armi fisiche e senza veri compagni di viaggio l'unica che sembra poter far qualcosa sembra essere Sarah (Asia, la figlia d'Argento la cui prova non è sicuramente eccellente, monocorde e poco espressiva), dotata di poteri particolari che la madre, vecchia nemica delle madri, le ha trasmesso.
Per confezionare questo dramma horror paranormale Dario non ha esitato a radunare tutti i suoi vecchi collaboratori fidati per cercare di ridare l'atmosfera dei suoi amati lavori del passato, dallo studio del truccatore effettista Sergio Stivaletti (autore dei migliori make-up del cinema horror italiano), e la sua musa Daria Nicolodi (presente nel suo capolavoro Profondo Rosso) che fa la parte della Madre di Sarah, e due grandi vecchi dello schermo come Udo Kier e Philippe Leroy (incredibile il secondo nella parte di un alchimista che da dei consigli a Sarah).
La pellicola a livello di effetti gore/splatter non delude di certo, è presente anche una sorta di lancia che penetra una donna dai genitali alla bocca, organi estratti dai corpi ancora vivi per cibarsene, cadute in liquidi cadaverini e altre efferatezze, ma sicuramente nel montaggio qualcosa è stato tagliato (rivedremo il non incluso probabilmente nel dvd unrated) dato che certe scene decisamente molto ben preparate sembrano troppo veloci, poco visibili probabilmente per non far passare il divieto dai 14 anni ai 18 minando il successo di pubblico ed impedendo ai teen, che nulla hanno a che spartire con pellicole di questo tipo radicate in culture di ormai anta anni fa, figlie e bagaglio dei loro genitori, di vederlo.
Argento mette nel lavoro odierno il suo passato, si cita in maniera plateale usando una scimmietta, uno studioso su una sedia a rotelle, tutte cose prese da Phenomena, lavora sulla costrizione degli occhi (Opera) e nel contempo prende a prestito l'intuizione (citando il recente caso) di Tarantino di inserire il racconto del passato con delle animazioni sostituendole con dei disegni fissi in bianco e nero, mentre l'indagine di Asia è una sorta di lungo viaggio della ricerca della verità sui treni dove aveva azione e situazione anche Io non ho sonno, come l'accenno lesbico fa parte di Tenebre.
Passando alla pellicola in se stessa, indipendentemente dalle sue contaminazioni o prelevamenti del passato, dopotutto imprescindibili e ricollegabili solo su Suspiria o Inferno, ampiamente ricordati per paura che il pubblico odierno non ne abbia più memoria, la trama si muove in maniera incostante e quasi ingenua, calandola in atmosfere degne di tanti anni fa, che i trucchi di gusto trucido artigianale sottolineano in pieno. Il ritrovamento della bara maledetta è troppo casuale e poco credibile, frettoloso e senza dare nessuna atmosfera all'evento base ed iniziatore del film. La protagonista invece di chiedere aiuto come dovrebbe si muove solitaria avanti e indietro senza nessun senso reale di procedura, le scene del caos metropolitano disordinate e poco emotive (si vedono anche persone tranquille che camminano come se nulla fosse in mezzo a pestaggi e spari) e le apparizioni esoteriche pacchiane e senza il giusto carico di soffusa atmosfera, le streghe punk/dark del duemila poco convincenti come look e presenza. Per non parlare poi dei "poteri" di Sarah quasi ridicoli nelle sue procedure di evocazione, o del finale troppo veloce, con l'apparizione di una alleato insperato e la soluzione del tutto che sembra per la sua fulmineità di esecuzione sotto pressione dei produttori che chiamano a gran voce l'ultimo ciak per limitare i costi.
Nel lavoro della Terza Madre, comunque, nonostante delle indelicatezze narrative e situazioni poco immedesimanti in un ottica di fascino esoterico/paranormale/stregonesco, anche i sabba non sono granchè, si nota il grande tentativo di voler tornare a narrare una paura ancestrale dell'ignoto, dove le armi fisiche sono di fatto dei palliativi e delle insicurezze rispetto a quelle psichiche o paranormali (da qui probabilmente la scelta di far agire i protagonisti non solo senza pistole ma anche senza coltelli o altro), dando una connotazione umana al tutto dell'unico che può salvare i tanti per destino determinato di progenie, prescelta di natura e unica a dover brandire la falce psicologica della salvezza. Che poi Asia non sappia incarnare a dovere questo summa di compito tanto arduo può essere, recitazione come si diceva troppo priva di variazioni, ma gli va riconosciuto senza nessuna ombra di dubbio la voglia di fare scene d'inseguimento, di buttarsi in latrine maleodoranti, di mettersi in gioco ai voleri del padre.
*
Questa terza madre non è una fonte di grande stupore oppure una celestiale conclusione di quanto raccontato trenta anni prima, per essere così probabilmente Argento lo doveva fare poco dopo concluso Inferno quando era nel pieno dello splendore creativo, anche perchè sarebbe stato calato maggiormente nel gusto della propria origine, con idee più dirette e meno da dover esplicare per ricondurre e un pubblico più pronto e meno contaminato da un posteriore background, che vede ormai preparato a quello che segue, ma segna una specie di spartiacque rispetto alle sue innocue produzioni ultime, un impegno a tornare a declamare passioni e stilemi che ne hanno fatto la fortuna del tempo in omaggio a delle voglie dei fan rimaste nel sonno degli anni. Poi che il cantore non abbia più la freschezza della gioventù, che non sappia comunicare a dovere emozioni senza perdersi in innocue pieghe di racconto questo è un altro fatto, ma la visione, per cultori oppure per occasionali ricercatori di brividi, scorre via piacevole ma in fondo innocua, senza poi dover chiamare streghe per maledire chi ha proposto lo spettacolo con troppo colpevole ritardo.

* come al solito non sono riuscito a contenermi e ho debordato con la rece ho messo in * l'opinione base sul film per chi non avesse voglia di leggere tutto il papiro
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Marco82

Reg.: 02 Nov 2003
Messaggi: 924
Da: Lodi (LO)
Inviato: 05-11-2007 22:41  
ma secondo me ha fatto anche peggio dei suoi lavori passati...un po' ovunque leggo la frase "argento con questo film dimostra di non aver fatto passi avanti rispetto ai film quali suspiria e inferno" ma, caspita, quelli sono filmoni!
nonostante siano di trent'anni fa se li rivedo adesso mi emoziono ancora, a vedere La terza madre no, quindi se avesse semplicente riproposto ciò che sapeva fare l'avrei gradito comunque.
quello che manca in questo film sono sicuramente gli attori, che se fossero stati scelti bene già solo loro avrebbero fatto alzare notevolente il livello del film. a livello di sceneggiatura poi come già detto ci sono troppi personaggi accennati o situazioni risolte velocissime (la porta per le catacombe per esempio) che rendono il film ancora più "gracile" nello stare in piedi.
eppure le scene splatter sono proprio "alla dario argento" e anche la fotografia sempre così scura illuminata da poche fonti di luce rende sempre bene durante tutto il film.
boh, leggendo in giro c'è chi gli da o 1 stellina o 5 stelline, diciamo che io sto a metà.
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"1..2..3..4..5..e 6...sei...numero perfetto..."
"ma non era 3, il numero perfetto?"
"sì, ma io ho sei colpi quì dentro..."

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Jerry88

Reg.: 12 Mar 2007
Messaggi: 2130
Da: L'Aquila (AQ)
Inviato: 05-11-2007 23:14  
Cmq con il sangue che sembra vero, con lo splatter molto più verosimile di allora, non ha quasi più senso (per me) la violenza alla dario argento. Erano fighissime le teste spappolate e le gole tagliate visibilmente finte... e le lunghe scene in cui si camminava nella penombra in attesa di vedersi cadere addosso un cadavere ancora caldo...

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Goose76

Reg.: 16 Ago 2003
Messaggi: 224
Da: treviglio (BG)
Inviato: 07-11-2007 19:59  
quote:
In data 2007-11-01 10:38, kubrickfan scrive:
Trama: Sarah, ricercatrice e studiosa che sta lavorando a Roma, una sera con una collega riceve un pacco di natura misteriosa inviato al loro capo (e compagno di lei) da parte di un prete che si era raccomandato di trattarlo con ogni cura. Al suo interno tre misteriose statuette e un pugnale che, insieme a una misteriosa tunica, potrebbero liberare e scatenare una terribile maledizione stregonesca che aveva avuto origine molti anni prima. Di lì a poco il caos e la follia sembrano aver scelto Roma come dimora, e Sarah sembra essere l'unica che potrebbe evitare il disastro totale combattendo l'atavico nemico che fa capo a una misteriosa madre delle lacrime ...

Commento: "Torna Argento ed è subito evento" intonava nel 1987 lo strillone di uno suo film più riusciti e giocato tutto su una splendida soggettiva, Opera, stavolta si potrebbe dire che l'ex re del thriller horror italiano (appannato da alcune ultime prove non proprio esaltanti) che non ha mai avuto veri e propri delfini ma solo emulatori più o meno capaci che lui ha ispirato, torna alle origini concludendo dopo trenta anni il ciclo narrativo cominciato nel 1977 con il bellissimo Suspiria (vera e propria icona per gli appassionati) e continuato poi nel 1980 con Inferno. Il ritorno alle atmosfere ultraterrene e paranormali di Argento, purtroppo, anche se sicuramente è un netto miglioramento sulla sua recente carriera, non è sicuramente un lavoro che possiamo definire perfetto o a livello dei due lavori iniziatori sopratutto in chiave emozionale d'impatto. Dopo Friburgo (Madre dei Sospiri) e New York (Madre delle tenebre) ora tocca a Roma subire la terribile spirale di follia con l'arrivo inopinato della Madre delle Lacrime, che capitana una variegata congrega di streghe giunta nella città millenaria da ogni parte del mondo (vedrete anche streghe giapponesi) per consacrare il culto bagnandolo di sangue.
Senza armi fisiche e senza veri compagni di viaggio l'unica che sembra poter far qualcosa sembra essere Sarah (Asia, la figlia d'Argento la cui prova non è sicuramente eccellente, monocorde e poco espressiva), dotata di poteri particolari che la madre, vecchia nemica delle madri, le ha trasmesso.
Per confezionare questo dramma horror paranormale Dario non ha esitato a radunare tutti i suoi vecchi collaboratori fidati per cercare di ridare l'atmosfera dei suoi amati lavori del passato, dallo studio del truccatore effettista Sergio Stivaletti (autore dei migliori make-up del cinema horror italiano), e la sua musa Daria Nicolodi (presente nel suo capolavoro Profondo Rosso) che fa la parte della Madre di Sarah, e due grandi vecchi dello schermo come Udo Kier e Philippe Leroy (incredibile il secondo nella parte di un alchimista che da dei consigli a Sarah).
La pellicola a livello di effetti gore/splatter non delude di certo, è presente anche una sorta di lancia che penetra una donna dai genitali alla bocca, organi estratti dai corpi ancora vivi per cibarsene, cadute in liquidi cadaverini e altre efferatezze, ma sicuramente nel montaggio qualcosa è stato tagliato (rivedremo il non incluso probabilmente nel dvd unrated) dato che certe scene decisamente molto ben preparate sembrano troppo veloci, poco visibili probabilmente per non far passare il divieto dai 14 anni ai 18 minando il successo di pubblico ed impedendo ai teen, che nulla hanno a che spartire con pellicole di questo tipo radicate in culture di ormai anta anni fa, figlie e bagaglio dei loro genitori, di vederlo.
Argento mette nel lavoro odierno il suo passato, si cita in maniera plateale usando una scimmietta, uno studioso su una sedia a rotelle, tutte cose prese da Phenomena, lavora sulla costrizione degli occhi (Opera) e nel contempo prende a prestito l'intuizione (citando il recente caso) di Tarantino di inserire il racconto del passato con delle animazioni sostituendole con dei disegni fissi in bianco e nero, mentre l'indagine di Asia è una sorta di lungo viaggio della ricerca della verità sui treni dove aveva azione e situazione anche Io non ho sonno, come l'accenno lesbico fa parte di Tenebre.
Passando alla pellicola in se stessa, indipendentemente dalle sue contaminazioni o prelevamenti del passato, dopotutto imprescindibili e ricollegabili solo su Suspiria o Inferno, ampiamente ricordati per paura che il pubblico odierno non ne abbia più memoria, la trama si muove in maniera incostante e quasi ingenua, calandola in atmosfere degne di tanti anni fa, che i trucchi di gusto trucido artigianale sottolineano in pieno. Il ritrovamento della bara maledetta è troppo casuale e poco credibile, frettoloso e senza dare nessuna atmosfera all'evento base ed iniziatore del film. La protagonista invece di chiedere aiuto come dovrebbe si muove solitaria avanti e indietro senza nessun senso reale di procedura, le scene del caos metropolitano disordinate e poco emotive (si vedono anche persone tranquille che camminano come se nulla fosse in mezzo a pestaggi e spari) e le apparizioni esoteriche pacchiane e senza il giusto carico di soffusa atmosfera, le streghe punk/dark del duemila poco convincenti come look e presenza. Per non parlare poi dei "poteri" di Sarah quasi ridicoli nelle sue procedure di evocazione, o del finale troppo veloce, con l'apparizione di una alleato insperato e la soluzione del tutto che sembra per la sua fulmineità di esecuzione sotto pressione dei produttori che chiamano a gran voce l'ultimo ciak per limitare i costi.
Nel lavoro della Terza Madre, comunque, nonostante delle indelicatezze narrative e situazioni poco immedesimanti in un ottica di fascino esoterico/paranormale/stregonesco, anche i sabba non sono granchè, si nota il grande tentativo di voler tornare a narrare una paura ancestrale dell'ignoto, dove le armi fisiche sono di fatto dei palliativi e delle insicurezze rispetto a quelle psichiche o paranormali (da qui probabilmente la scelta di far agire i protagonisti non solo senza pistole ma anche senza coltelli o altro), dando una connotazione umana al tutto dell'unico che può salvare i tanti per destino determinato di progenie, prescelta di natura e unica a dover brandire la falce psicologica della salvezza. Che poi Asia non sappia incarnare a dovere questo summa di compito tanto arduo può essere, recitazione come si diceva troppo priva di variazioni, ma gli va riconosciuto senza nessuna ombra di dubbio la voglia di fare scene d'inseguimento, di buttarsi in latrine maleodoranti, di mettersi in gioco ai voleri del padre.
*
Questa terza madre non è una fonte di grande stupore oppure una celestiale conclusione di quanto raccontato trenta anni prima, per essere così probabilmente Argento lo doveva fare poco dopo concluso Inferno quando era nel pieno dello splendore creativo, anche perchè sarebbe stato calato maggiormente nel gusto della propria origine, con idee più dirette e meno da dover esplicare per ricondurre e un pubblico più pronto e meno contaminato da un posteriore background, che vede ormai preparato a quello che segue, ma segna una specie di spartiacque rispetto alle sue innocue produzioni ultime, un impegno a tornare a declamare passioni e stilemi che ne hanno fatto la fortuna del tempo in omaggio a delle voglie dei fan rimaste nel sonno degli anni. Poi che il cantore non abbia più la freschezza della gioventù, che non sappia comunicare a dovere emozioni senza perdersi in innocue pieghe di racconto questo è un altro fatto, ma la visione, per cultori oppure per occasionali ricercatori di brividi, scorre via piacevole ma in fondo innocua, senza poi dover chiamare streghe per maledire chi ha proposto lo spettacolo con troppo colpevole ritardo.

* come al solito non sono riuscito a contenermi e ho debordato con la rece ho messo in * l'opinione base sul film per chi non avesse voglia di leggere tutto il papiro




niente da aggingere se non farti i complimenti per l'ottima recensione.Bravo ed obiettivo come sempre.

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 08-11-2007 12:00  
Io ho trovato che rispetto agli ultimi lavori del buon Dario, questo segni quantomeno un passo indietro, cosa che per il regista romano non può che essere un bene.
Lungi dal considerarlo un capolavoro, devo dire che le scene forti si sprecano e questo, almeno per me, è già motivo di lode per un film horror.
A parte la recitazione a tratti amatoriale di Asia Argento, alcuni pesanti buchi di sceneggiatura e alcune scelte narrative poco efficaci, quello che mi sembra evidente è che Argento non riesca proprio ad avere un buon feeling con il digitale. E' vero che questa volta ha provato a sfruttarne un pochino meglio le potenzialità, ma credo che non riuscirà mai a girare un diurno decente con questa tecnica. A volte sembra di guardare una soap quando la scena è girata in esterna di giorno. Questo rende il film inevitabilmente lento e ne infiacchisce il ritmo nonostante le numerose scene forti.
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Profundis - L'anima nera della rete

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bellantoni

Reg.: 21 Nov 2004
Messaggi: 249
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-11-2007 20:14  
L'esordio di Dario Argento nel genere comico non poteva essere più convincente. Già nelle ultime produzioni del regista romano, ex icona del genere horror, si erano intraviste avvisaglie della tendenza alla commedia grottesca e in più occasioni tali ammiccamenti al riso avevano un po' disorientato i fan del maestro, nostalgici delle atmosfere pienamente dark dei primi lavori. Oggi finalmente, con "La Terza Madre", Dario Argento compie il grande passo regalandoci quello che poterebbe definirsi un kolossal comic-horror che porta automaticamente il regista nell'olimpo degli autori umoristici.
Difficile individuare a caldo i modelli del nuovo Dario Argento. Sicuramente molti riconosceranno i Monty Python, per quella abilità nel maltrattare fino ad umiliare il genere cinematografico a discapito di una demenzialità che in Argento è senz'altro meno intellettuale ma ugualmente dissacratoria, ma senz'altro non sono estranei a certe trovate esilaranti autori nostrani come Pingitore e Neri Parenti.
A supportare il maestro in questo grande passo c'è senz'altro il contributo della figlia Asia, impegnata in una recitazione volutamente sopra le righe e a un passo (se non oltre) dalla follia pura.
Non è tutto merito della famiglia Argento, però, se il film ha questa inaspettata vis comico-grottesca. Molte delle risate strappate allo spettatore sono da attribuire alla fotografia volutamente ridicolizzante e al montaggio frenetico di situazioni tra di loro incoerenti che suscitano sobbalzi dalla sedia, fino allo stuolo di interpreti minori presi direttamente da un avanspettacolo che non esiste più.
Adesso è il momento di godere di questo successo, ma ben presto il pubblico si aspetterà ancora di più dal bravo Dario. Inevitabile sarà dare seguito a questa scorpacciata di risate magari con una "Mater ridiculorum" o "La terza madre torna a far danni" per il prossimo Natale.
Dai Dario, facce ride!

www.kinemazone.com
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Bell'Antonio di KinemaZOne (Napoli)

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 13-11-2007 21:26  
Oddio, AlZayd... Ma è davvero così brutto da vedere???

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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 13-11-2007 21:39  
Di certo non è all'altezza dei primi due (capolavori), anche se secondo me si è troppo duri con questo film, che è comunque abbastanza divertente (un po' anche per la sgangheratezza di alcune parti, bisogna ammetterlo).
Comunque Uto, io domani vorrei tornare a vederlo. Se vuoi... (Hamish mi ha detto che ha la febbre).

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Topper

Reg.: 04 Giu 2004
Messaggi: 6779
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-11-2007 21:42  
quote:
In data 2007-11-13 21:39, Valparaiso scrive:
Comunque io domani vorrei tornare a vederlo.



Sei masochista?
_________________

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 13-11-2007 21:44  
quote:
In data 2007-11-13 21:42, Topper scrive:
quote:
In data 2007-11-13 21:39, Valparaiso scrive:
Comunque io domani vorrei tornare a vederlo.



Sei masochista?



No, sono fissato con Dario Argento in questo periodo. E poi ripeto che a mio avviso il film alcune cose anche valide le ha, non è del tutto da buttar via. Certo meglio del Cartaio...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-11-2007 22:09  
quote:
In data 2007-11-13 21:26, utopia scrive:
Oddio, AlZayd... Ma è davvero così brutto da vedere???





Fa schifo, è orripilante, peggio di un dito nell'occhio, da evitare come la peste ... e, soprattutto, non dare retta a quel marpione di Valpa con il suo giudizio democristiano e relativa proposta di re-visione.., non so se mi spiego!

Scherzi a parte, il film non è riuscito, per usare una "peripazia".., ma si può vedere se non c'è nulla in odore di meglio nelle sale, inoltre ridere con un horror ha sempre fatto tendenza...

Se vai facci sàpere!

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Topper

Reg.: 04 Giu 2004
Messaggi: 6779
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-11-2007 22:17  
quote:
In data 2007-11-13 22:09, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-11-13 21:26, utopia scrive:
Oddio, AlZayd... Ma è davvero così brutto da vedere???




Fa schifo, è orripilante, peggio di un dito nell'occhio, da evitare come la peste ...

Se vai facci sàpere!


Non sò perchè ma ho come il sentore che stavolta utopia passi!
_________________

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-11-2007 22:29  
quote:
In data 2007-11-13 21:44, Valparaiso scrive:
quote:
In data 2007-11-13 21:42, Topper scrive:
quote:
In data 2007-11-13 21:39, Valparaiso scrive:
Comunque io domani vorrei tornare a vederlo.



Sei masochista?



No, sono fissato con Dario Argento in questo periodo. E poi ripeto che a mio avviso il film alcune cose anche valide le ha, non è del tutto da buttar via. Certo meglio del Cartaio...



Ti dirò, Il cartaio, pur con uno script sbilenco, è girato niente male. Non non ho sonno, nel complesso squinternato, contiene alcune sequenze di buona suspense e qualche colpetto pauroso. La terza madre ha solo di buono alcuni momenti splatter (che non fanno paura, nè inquietano, solo ce ne compiaciamo.., con un "trucco" di Stivaletti che fa cagare - davvero una cosa cosa inaccettabile per un film di produzione e distribuzione non di serie B, ma non dico quale per non spoilerare), per il resto, paura, suspense e sorpresa restano un chimera.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 13-11-2007 22:31  
quote:
In data 2007-11-13 22:17, Topper scrive:
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In data 2007-11-13 22:09, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-11-13 21:26, utopia scrive:
Oddio, AlZayd... Ma è davvero così brutto da vedere???




Fa schifo, è orripilante, peggio di un dito nell'occhio, da evitare come la peste ...

Se vai facci sàpere!


Non sò perchè ma ho come il sentore che stavolta utopia passi!




E tu quota integralmente i miei post, così mi decontestualizzi...
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