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Autore Prospettive di un delitto
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 27-02-2008 12:18  

APPENA VISTO "Prospettive di un delitto" IMPERDIBILE,AVVINCENTE E GENIALE


"Prospettive di un delitto"


C'è una serie che conoscono in molti e alla quale siamo particolarmente affezionati : "24" dove un Candidato alla Casa Bianca di colore (mai così attuale vista la candidatura di Obama osannato dalle star di Hollywood) rischia di venire ucciso da un gruppo di terroristi. A salvarlo un solo uomo, fidato ed onesto, interpretato dall'agente Kiefer Sutherland

Una storia che dura un giorno raccontata in 24 episodi come le ore della giornata più lunga del candidato alla Casa Bianca. Più che una serie una droga, se vi capita di vedere la prima ora della prima serie non vi staccherete più dal video.....conosco gente che non è uscita di casa per due giorni.


"Prospettive di un delitto" è praticamente una versione cinematografica di "24" ma al contrario : qui le ore non vanno avanti ma all'indietro, c'è un Presidente che sta per essere assassinato, un uomo che vuole difenderlo e tante persone che assistono all'evento e per 6 volte viene riportato indietro il tempo per raccontare cosa è accaduto dal punto di vista di uno di loro....


Vediamo la scena simile più volte, ma arricchita ogni volta di nuovi particolari che ci fanno scoprire chi cerca di uccidere il presidente, ogni volta entra in scena una persona che è la star per "15" minuti....Qualche nome?


La prima al centro dell'azione (anche se in una regia del telegiornale) è Sigourney Weaver, il tempo torna indentro di una ventina di minuti e la stessa scena viene raccontata con la camera che segue un'altra star Dennis Quaid, seguono altri come Forest Whitaker un turista che ha in mano una telecamera (Sony come la distribuzione) e crede di aver ripreso tutto ....


Ma il vero protagonista del film è la storia, scopriamo come tessere di un puzzle con l'arrivo di un nuovo attore sulla scena cosa realmente è accaduto e chi ne è coinvolto, restando incollati sulla poltrona grazie ad una regia pazzesca con l'escamotage di differenziare la stessa scena utilizzando lenti, luci, camere a mano, steadycam,dolly e tanti altri trucchi ogni volta diversi



un vero Thriller d'animazione con una scena d'inseguimento pazzesca,il montatore è lo stesso di 007 Casino Royal, la scenografa del film è quella di Moulin Rouge, il direttore della fotografia quello de Il Mistero delle pagine perdute.


Non sarà Brian De Palma ma "Prospettive di un delitto" è avvincente e geniale e ha tutti gli ingredienti per soddisfare qualsiasi palato cinefilo amante dei thriller d'azione.


Imperdibile.


[ Questo messaggio è stato modificato da: sloberi il 29-02-2008 alle 22:49 ]

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 27-02-2008 12:22  
Bannatela cazzo. Non se ne può più.
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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 29-02-2008 22:44  
però thriller d'animazione è una definizione geniale,brava marta flavi.
ciao!

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-03-2008 07:44  
cmq questo film è pessimo, regia imbarazzante, sceneggiatura quasi. Senza fare lo snob, è la cartina tornasole di chi non ci capisce un cavolo di cinema, ci sono tanti di quegli errori di linguaggio che per non coglierli bisogna proprio decidere di non vederli.

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Vendo divano letto, riletto e anche un po' sottolineato

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 01-03-2008 alle 07:46 ]

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 02-03-2008 11:46  
di filosofia gats ha ragione, ma è uno spettacolo innocuo che soddisfa chi non pretende nulla se non un passatempo veloce e movimentato. qua sotto la mia prospettiva:

Trama: Durante un summit internazionale, a Salamanca in Spagna, sul terrorismo il presidente degli Stati Uniti viene ucciso in un attentato. La ricerca del colpevole procede secondo otto visioni diverse di vari personaggi presenti sul luogo che costruiscono ripartendo ogni volta dallo stesso punto con la loro storia personale la visione totale. Alla fine della ricostruzione diversificata potranno emergere delle pericolose versione ambigue ...



Commento: Otto prospettive differenti per descrivere un unico avvenimento tragico. Un po' Lost con i suoi flahback e flashforward (e il protagonista di questo serial, Matthew Fox, il dottor Jack dell'isola non sembra davvero messo lì a caso) e un po' 24 (action in tempo determinato con azione serrata), questo lavoro del regista Pete Travis (al suo attivo solo Cold Feet del 1998) ci mostra cosa varia per la vita di ogni persona l'essere protagonista oppure spettatore di un tragico avvenimento, se poi l'avvenimento è il summa delle tragedie politiche come la vita troncata di un presidente (nel luogo e da parte di chi si vuole combattere organizzandosi con un Summit), anzi del presidente, visto che il grande William Hurt incarna la figura dell'uomo più potente del mondo che viene ucciso (nessuno spoiler in atto, la cosa avviene subito al primo momento) il tutto si amplifica all'infinito.
Il film riprende questo tragico fatto all'inizio, poi dopo utilizzando una specie di riavvolgimento visivo da videoregistratore ricomincia tutto dalle ore 12.00 in punto per varie volte.
Sigourney "Ripley" Weaver è la regista di una tv americana (chiamata GNN con ovvi riferimenti alla CNN) arrivata a Salamanca per riprendere l'avvenimento, che in cabina di comando vede gli avvenimenti con tante camere diverese (come parafrasi e contatto ideologico delle prospettive del film), Dennis Quaid è l'arcigno detective della sicurezza con un passato particolare che non si rassegna mai, il grande Forest Whitaker è il turista che filma con la sua videocamera le circostanze e i dintorni della tragedia in maniera amatoriale, Eduardo Noriega è il poliziotto spagnolo della sicurezza, infine Fox è il collega deciso e determinato di Quaid.
La narrazione ad andata e ritorno è serratissima e non concede tregua, ha delle sorprese di retroscena non scontate, e sopratutto procede chiara senza mai far andare fuori di testa lo spettatore per seguirla.
Gli inseguimenti in auto sono spettacolari, numerosi crash contraddistinguono il visivo (i soldi spesi non sono solo per il cast stellare) rendendo il pastiche politico/action coinvolgente oltre che roboante.
In mezzo ai professionisti della difesa e alle congiure (e ai ricordi oltre che dell'11 settembre anche dell'11 marzo spagnolo), ci sono le determinanti storie di piccoli uomini e cittadini comuni che si ritrovano ad essere protagonisti involontari dello scenario tragico. Davvero una strana commistione quella di vedere tecniche collaudate in televisione (ed eseguite comunque di base con gusto cinematografico come da insegnamento appreso ed eseguito da professionisti del cinema come Kiefer Sutherland) sul grande schermo, ma la cosa funziona perfettamente a livello dinamico e visivo.
Certo, siamo di fronte ad un ennesimo figlio dell'11 settembre, come del resto il contemporaneo Rendition in uscita nelle sale lo stesso giorno, ma stavolta non ci troviamo di fronte solo a un pallido unico sbandieramento dell'onore e della patria, tutto potrebbe essere connotatto come una indagine "Del chi è stato?" che per dargli una grande ridondanza (e richiamo) allarga di importanza e orizzonti i protagonisti, visualizzando tutte le prospettive e le visioni e non solo una unica. Il pubblico che si avvicina a questo prodotto non nuovo ma atipico (un esempio di formula c'era anche nel thriller/glamour Signori il delitto è servito, tratto dal gioco da tavolo Cluedo, anche se in chiave del tutto diversa) ha lo stimolante gioco delle diverse propsettive da sviluppare potendo verificare a mente aperta e in prima persona che l'attenzione del regista abbia collegato tutto per bene. D'altronde da sempre il pubblico vuole poter giocare mentalmente anche con ciò che vede, e qui il sintomo di gioco funziona perchè il film non è verboso e il ritmo indiavolato. Logica vuole che alla fine venga fuori L'American Way of Glory, Quaid incarna il classico americano che lotta senza mai arrendersi di fronte al nemico, che è furbo e determinato ("Questi americani si credono sempre un passo davanti agli altri") ma la cosa non viene a disturbare in quanto non abbiamo davvero il tempo di pensare dato il tornado continuo di avvenimenti.
Quello che si può rimarcare a questo film è la mancanza di un approfondimento (improponibile in simile intento di totale action intrattenimento) di qualche concetto sublimale non mansueto o consueto (in fondo vive di stereotipi).
In definitiva una pellicola dal grandissimo ritmo action non originale ma atipica, che soddisferà gli amanti di genere a sfondo politico (blandamente approfondito e grandemente gonfiato) ma anche l'occasionale spettatore che cerca solo stimolante divertimento puro facile da assimilare.
Gli obbiettivi sono questi e sono raggiunti con una cifra stilistica mediocre, se si vuole altro e di meglio sono settimane grasse di cinema e non è dura scegliere variazioni di profondità più marcate. Se vogliamo rilassarci senza rimpiangere il biglietto questo film è l'ideale, senza troppo badare a contenuti che non ci sono sulla sua conformità di cartellone mostrata e che poi non arriva.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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SonoIO13

Reg.: 04 Mar 2008
Messaggi: 9
Da: Padova (PD)
Inviato: 04-03-2008 16:24  
Visto sabato, a me è piaciuto molto, l'ho trovato davvero avvincente.

Un collega che lo ha visto domenica ha la mia stessa opinione.

Gironzolando invece per il web ho trovato molte sufficienze stiracchiate.. a voi è piaciuto?

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SonoIO13

Reg.: 04 Mar 2008
Messaggi: 9
Da: Padova (PD)
Inviato: 04-03-2008 16:41  
A me piacque assai.

L'ho trovato avvincente e geniale, ogni "punto di vista" aggiunge un dettaglio decisivo ed apre nuovi dubbi ma senza generare eccessiva confusione, il meccanismo regge (un'unica sbavatura ma non vorrei fare spoiler)


Il finale fa perdere qualche punto, ci sono le solite licenze poetiche che purtroppo nei film d'azione americani ci scappano quasi sempre ma nel complesso il film merita il rpezzo del biglietto
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"Aspetta da molto?"
"Non importa quanto si aspetta, ma chi si aspetta".

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 06-03-2008 00:43  
quote:
In data 2008-03-01 07:44, gatsby scrive:
cmq questo film è pessimo, regia imbarazzante, sceneggiatura quasi. Senza fare lo snob, è la cartina tornasole di chi non ci capisce un cavolo di cinema, ci sono tanti di quegli errori di linguaggio che per non coglierli bisogna proprio decidere di non vederli.

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Vendo divano letto, riletto e anche un po' sottolineato

[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 01-03-2008 alle 07:46 ]

no mo so curioso di questi errori di linguaggio.aspè he vado a pia il pop corn....ok so pronto

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-03-2008 09:19  
Questo se la batte con Invasion . Davvero brutto. Oiginale l'idea, anche se si rifà per la quasi totalità dlle tematiche alla poetica di Kurosawa: di Rashomon troviamo la relaività della verità, la mistificzione della raltà da parte della manipolazione dei punti di vista. Di Kagemusha ritroviamo l'opportunismo dei potenti ed il tema dell'uomo ombra, il sosia piazzato sul trono per fuorviare ed ingannare il nemico. Di quasi tutti i film di Kurosawa abbiamo,qui, la sfiducia nel genere umano e la crudeltà insita nello stesso. Ma è tutto diretto abbastanza male, fotografia finto ralista, sceneggiatura che, invece, vuole troppa carne al fuoco, troppo effetto, troppo tutto. Un telegiornale messo in forma di film per mostrarci ancora una volta presidenti eroi e "soldati" (qui, agenti dei srevizi segreti) martiri e salvatori. Assurdo, ipertrofico in emozioni ricostruite, gonfio e tronfio di un orgoglio che non merita di sbandierare.
L'unico veramente bravo, qui, è il tecnico del montaggio.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 17-03-2008 14:40  
quote:
In data 2008-03-17 09:19, Richmondo scrive:
Questo se la batte con Invasion . Davvero brutto. Oiginale l'idea, anche se si rifà per la quasi totalità dlle tematiche alla poetica di Kurosawa: di Rashomon troviamo la relaività della verità, la mistificzione della raltà da parte della manipolazione dei punti di vista. Di Kagemusha ritroviamo l'opportunismo dei potenti ed il tema dell'uomo ombra, il sosia piazzato sul trono per fuorviare ed ingannare il nemico. Di quasi tutti i film di Kurosawa abbiamo,qui, la sfiducia nel genere umano e la crudeltà insita nello stesso. Ma è tutto diretto abbastanza male, fotografia finto ralista, sceneggiatura che, invece, vuole troppa carne al fuoco, troppo effetto, troppo tutto. Un telegiornale messo in forma di film per mostrarci ancora una volta presidenti eroi e "soldati" (qui, agenti dei srevizi segreti) martiri e salvatori. Assurdo, ipertrofico in emozioni ricostruite, gonfio e tronfio di un orgoglio che non merita di sbandierare.
L'unico veramente bravo, qui, è il tecnico del montaggio.


ancora nn ho capito che cazzo centra rashmon.ma ve la siete sognata la relatività della verità in sto film?!confondete questo film con la struttura a puzzle di quarto potere che è differente dal film di kurosawa

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jedifan

Reg.: 15 Feb 2008
Messaggi: 806
Da: milano (MI)
Inviato: 07-06-2008 14:31  
Non mi e proprio piaciuto questo film, anche perchè avevo letto delle recensioni discrete e mi aspettavo ben altro dal punto di vista della qualità; cast sprecato e svogliato, regia assente e montaggio alla real tv.
Pollice verso per questa pellicola, se la evitate è sicuramente meglio!
_________________

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