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Autore Charlie Bartlett
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 02-06-2008 13:49  
Robert Downey Jr. è balzato all'attenzione degli spettatori per essere il protagonista del film targato Marvel Iron Man, ma intanto ha trovato il modo di apparire anche in questa commedia scolastico-adolescenziale leggermente diversa dai soliti canoni e cliché. In questo film di Jon Poll (opera prima) fa il preside pieno di problemi personali, rimasto da solo con la figlia (Kat Dennings) che studia anch'essa nella scuola, faticando a governare delle classi con persone difficili da gestire e dove i bulli spadroneggiano picchiando i più deboli.
La situazione sembra ingestibile, ma un giorno arriva l'esuberante Charlie Bartlett, interpretato da Anton Yelchin, (giovane attore ma davvero bravo che ricorderete essere presente in Alpha Dog), ricco, intelligente, bravo studioso e pieno di proposte per migliorare a modo suo l'andamento generale della scuola.
Dopo che ha subìto il battesimo del fuoco destinato alle matricole da parte del bullo conclamato, Charlie elabora un raffinato piano: diventare lo psicologo degli studenti, procura loro le medicine e dà le esatte diagnosi grazie al suo psicanalista privato. Il piano riesce e diventa una specie di idolo per gli altri studenti, ma non ha fatto i conti con il fatto che non tutti hanno bisogno solo di medicine, ma anche di vere attenzioni e di essere ascoltati sul serio e non per ricavare profitto. L'incontro tra il preside e Charlie non può essere altro che conflittuale, con la madre un po' schizzata che complica la situazione (Hope Davis, brava e bella attrice da ricordare a fianco di Nicholson in A proposito di Schmidt), restando per via di problemi misteriosi con il marito continuamente in terapia.
I soldi non fanno la felicità sembra dirci il film, in quanto questi sono l'ultimo dei grattacapi di Charlie e del preside, uno ne ha a bizzeffe e l'altro è benestante, dato che con essi non si compra altro che cose materiali ma non il vero rispetto e l'essenza dell'amore. Susan, la figlia del reggente della scuola, non si innamora di Charlie per la sua casa magnifica e la sua limousine, e così accade per i vari protagonisti che si trovano un pugno di mosche morali in ogni caso vadano gi affari.
In questa commedia non è presente il lato licenzioso sensuale che di solito esplode per attirare facili spettatori (limitato a una veloce corsa a seno nudo di due studentesse) ci si concentra piuttosto sui rapporti interpersonali e le difficoltà di emergere senza calpestare o far del male a nessuno.
Charlie non deve rubare o ricorrere a sotterfugi per avere quello che vuole, gli basta chiedere, ma essendo una persona ambiziosa e tenace (il suo sogno ricorrente è di essere acclamato come una rock star) ostenta voglia di uscire dalle righe e dalle regole per stupire gli altri. I suoi comportamenti però sono un arma a doppio taglio: agendo di massa nel consigliare e consegnare anfetamine, xanax e prozac (divertenti le sedute finte dallo psicanalista mimando i sintomi che gli altri gli hanno detto per avere le medicine giuste), si ritrova a dover gestire la pericolosa mina dell'abuso di stupefacenti, chiaro riferimento alla generazione chimico-dipendente nelle discoteche o nelle occasioni speciali non esita ad usarle in modo improprio in quanto sembrano essere l'unica vera arma per divertirsi appieno (gli applausi e le strette di mano nei corridoi dopo le feste di gruppo).
Amara considerazione sopratutto perché l'intelligenza di Charlie viene buttata alle ortiche, dato che il ragazzo aveva mille altri modi validi per emergere (nella scuola ci sono gruppi di studio d'arte e una sala ricreazione per libera espressione trasformata in ritrovo per spacci).
Riprendendo un tema lanciato nell'album dei Pink Floyd “The Wall” che chiedeva ai professori di lasciare liberi i ragazzi («Hey teacher, leave those kids alone!») si condanna l'uso di mezzi di controllo eccessivi come le videocamere anche in locali che servono unicamente per il ritrovo, non è certo con simili metodi repressivi che si può educare limitando sul nascere ogni tipo di iniziativa, buona o cattiva che sia, ma parlando e discutendo senza bisogno di nessun altro mezzo che non quello di capire esattamente quanto ci dicono i nostri figli e studenti.
Molto bello il ritratto amaro e senza troppe speranze del preside fornito dal bravo Downey Jr. (attore alla ribalta per il film citato ma sicurmente non scoperto adesso), sempre insicuro, mai sorridente e sempre sul filo della lama, che trova solo vacua consolazione nella bottiglia e relax facendo girare senza senso in tondo una barchetta radio comandata (un po' l'emblema del suo operato).
Non si ride di gusto perché il fondo è più agro che dolce, le battute sono calibrate come le situazioni mai sguaiate (e bastava davvero poco per caderci dentro visto il tema e lo sfondo) e le varie espressioni di un Anton Yelchin davvero in palla (i suoi monologhi sono ottimi) lo rendono credibile, con dei temi presenti e discussi e non solo martellati a forza tanto per metterli, vacua facciata in un mare di altro.
Uscirete dalla sala senza rimpianti, avrete visto uno spettacolo decente, costruito con serietà nella sua leggerezza per renderlo appetibile, e ben diverso dalle solite commedie scolastiche inutili riempite di nulla e silicone.
Charlie e i ragazzi si siedono sul water per parlare, ma i loro discorsi che per la prima volta esteriorizzano le parole che non dicono a nessuno non sono certo escrementi, dato che l'importante è ascoltare senza giudicare («Io non ti giudico» si sente dire la cheerleader dalle facili abitudini sessuali).
In definitiva un film valido ed interessante che va oltre il semplice leggero intrattenimento di gruppo, che si segue con piacere e senza nessun problema dato che esteriorizza molto i vari concetti con immagini dirette senza mai criptarlo, agile lettura di un angolazione di problema adolescenziale senza spreco di stupidaggini, parolacce e abusi vari di icone. Difficile davvero vedere un film americano a tema scolastico non di Gus Van Sant dove si parla così tanto, probabilmente le ottime lezioni di Moodysson e altri oltreoceano hanno lasciato qualche tiepido seme.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
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Da: Roma (RM)
Inviato: 02-06-2008 14:22  
molto bello, diverso dal solito film Sundance (per spirito)
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