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Autore "La famiglia" di Ettore Scola
DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 20-06-2008 18:35  
LA FAMIGLIA di Ettore Scola, con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Carlo Dapporto, Ottavia Piccolo, Jo Champa, Athina Cenci, Sergio Castellito.

Due foto di gruppo aprono e chiudono questo film. Nella prima, una famiglia romana della borghesia colta si riunisce per il battesimo dell'ultimo nato, Carlo (il protagonista). Nell'ultima, la famiglia (composta di membri in gran parte diversi, ma sostanzialmente sempre la stessa entita') si riunisce per festeggiare gli ottant'anni di Carlo.
Nel mezzo, nove flashback (uno per ciascun decennio) ricostruiscono la vita di quest'uomo e della sua famiglia, senza mai uscire dalla casa che rappresenta lo sfondo e quasi il co-protagonista occulto di tutti gli avvenimenti.
Questo film e' una specie di 'trattato metafisico' sulla famiglia, come appunto entita' stabile pur nel mutarsi del tempo e nell'avvicendarsi delle generazioni. Tutto cambia, eppure niente muta davvero. Una stabilita' e sostanzialita' rappresentata in maniera concreta proprio dalla casa, dove tutti, per quanto si disperdano per il mondo, prima o poi ritornano.
Eppure questo film non e' certo un inno o una apologia della famiglia come istituzione. I contrasti non mancano, la felicita' personale spesso e' sacrificata, le mancanze e gli addii, per quanto 'riassorbiti' dalla continuita' generazionale, generano delle ferite che non si rimarginano. Un senso di elegiaca tristezza si fa sempre piu' presente, e la storia della famiglia, piu' che una storia trionfale di continuita' che sfida il tempo, sembra quasi la storia stessa del tempo che divora tutto.
Il film potrebbe intitolarsi anche 'storia di un uomo'. Difatti ogni evento e' filtrato attraverso gli occhi di Carlo ed assume senso solo in relazione a lui. E cosi' viene tratteggiato il ritratto di un uomo non malvagio, ma egoista e a volte meschino, anche se capace di affetto: un uomo non migliore ne' peggiore di tanti altri. Il titolo pero' e' giustificato dal fatto che mai come in questo film si puo' notare come un uomo sia costituito principalmente dalle relazioni con le altre persone. La famiglia e' l'ambiente grazie a cui Carlo e' la persona che e', e le varie presenze della sua vita: il fratello-rivale, la moglie amorevole ma non amata, la cognata, eterno ideale femminile,... formano tutte insieme l'essenza della sua vita.
Il senso della vita, sembra dirci Scola con questa grandiosa epica familiare, e' di essere una storia degna di venire raccontata.

Si potrebbe parlare a lungo della straordinaria tecnica di Scola, del suo quasi infallibile gusto, ma dovrebbe farlo qualcuno piu' esperto. A livello personale sono rimasto colpito da questi delicati movimenti di camera all'interno dello spazio sostanzialmente statico, ma pieno di vita, di quella casa. Come se l'occhio seguisse i suoi personaggi quasi a volerne carpire i pensieri segreti, ma all'ultimo momento si fermasse per lasciare un ultimo velo alla loro interiorita'.
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Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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