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Autore Go Go Tales
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 21-06-2008 16:11  
Trama: Ray Ruby gestisce il Paradise, un locale di strip tease e lap-dance che vive davvero in cattive acque. Oppresso dai debiti e da una padrona che esige al più presto quattro mesi di affitto arretrato, Ray ha una idea per salvare il salvabile : giocare al lotto gli ultimi soldi rimasti sperando in una vincita clamorosa da 18 milioni di dollari. Intanto che attende il risultato delle estrazioni, le ragazze minacciano di sospendere lo spettacolo se non vengono pagate anche degli arretrati. Per la salvezza del locale tutto sembra andare male e quando pare che vada per un momento bene va anche peggio. Ray a questo punto deve convincere tutti a resistere in attesa della grande svolta.



Commento: Abel Ferrara, il regista del peccato e della espiazione (il suo miglior film è Il cattivo Tenente con Harvey Keitel datato 1992) raduna attorno a se un cast di amici e famosi attori e dirige questo omaggio alle go go dancer frammisto a una decisa storia di amore per il proprio lavoro e per il locale che si dirige. Ray Ruby (Dafoe) è disperato : il suo Paradise è in gravi guai finanziari, deve quattro mesi di affitto arretrato alla sua padrona Lilian (una scatenata Sylvia Miles, i migliori dialoghi sono tutti suoi, sembra una Loredana Bertè senza freno) e ha le dancer girls in rivolta che esigono di essere retribuite per i loro spettacoli. Sorretto da collaboratori profondamente amici che gli dicono di non mollare mai come il barone (Bob Hoskins), Ruby gioca l'ultima carta : giocarsi tutto al lotto sperando in una vincita colossale che gli permetta di ritornare in sesto. Ma purtroppo quando la vincita avviene il biglietto disperso viene perso, e comincia la corsa contro il tempo per ritrovarlo. I clienti cominciano ad andarsene e le ragazze vengono convinte a lavorare gratis per l'ennesima volta in attesa di tempi migliori. E oltretutto Johnie, il fratello di Ruby (Matthew Modine) che spesso ha tappato le falle economiche minaccia di mollare la nave che sta affondando.
Il cinema di Ferrara si è sempre ricollegato a personaggi di strada oppure a una sorta di nicchia che deve vivere in un sua particolare ambientazione senza uscire da una sorta di ghetto territoriale (vedi il Bronx da migliorare dell'ormai lontano, 1990, Re di New York o come nel vampirico The Addiction) per esplodere con tematiche pesanti come quelle religiose dell'ultimo suo film Mary (1995).
Dei meno dimenticati attori presenti in questo film abbiamo Scamarcio in un cammeo nella parte di un dottore a cui piacciono gli spettacolini, che non fa quasi nulla e praticamente non parla neppure.
I paragoni filmici con questo film sono da ricercarsi nell'ultimo lavoro di Robert Altman Radio America dove invece di dover salvare a tutti i costi la barca che affonda la si traghetta verso l'ultimo dignitoso viaggio, ma possiamo trovare segni all'inverso nel "Fantasma del palcoscenico" di De Palma (tra l'altro anche lì il locale si chiamava Paradiso) dove qualcuno cercava di distruggere anzichè salvaguardare come in questo film.
In vetrina e passerella diverse note attrici del cinema italiano (il film è stato girato interamente a Cinecittà) come Asia Argento (ex fiamma di Ferrara che qui si esibisce in un numero al palo di forte impatto, anche se di poca grazia, con un cane presente sul palcoscenico, non immaginatevi cose strane perchè si tratta comunque di una leccatona tra lingua umana e canina) e Stefania Rocca che circuisce un produttore cinematografico con le sue grazie, interpretato da Andy Luotto ripescato dal buco nero dove era finito. In tema meteore abbiamo anche la presenza di Justine Mattera, ex showgirl della tv, e Burt Young, il cognato Paulie di Rocky, che fa il cliente più affezionato del locale.
L'atmosfera di cui è intriso il tutto è quella sognante e soffusa del night club, con l'arrivo dei soliti avventori allupati (cinesi sopratutto) che infilano banconote (non vere ma del locale, a testimoniarne le difficoltà economiche) in reggiseni e mutandine, e i numeri di strip conturbanti e dalle musiche ritmiche a tema sono intervallati da dei numeri di prestigio e da una interpretazione canora soft di Willem Dafoe, a coronamento di una idea di purezza artistica pur eseguendo balli che hanno dalla loro il grande accendersi di ormoni che si scaldano.
E tra numeri a grande tasso di prurito, voci inascoltabili come quella della Mattera, orientali che seguono un uomo vestito da granchio preferendo il cibo al sesso platonico visuale ("Le ragazze non si devono toccare!" si continua a ripetere), battibecchi tra artisti e gestori del locale degni di "Rumori fuori scena", abbiamo un grande istrione a dominare il tutto : Dafoe si diverte come un matto, tanto quanto il regista, ad orchestrare questa black comedy sexy, facendo il folletto fuori dagli schemi e continuando a rincuorare tutti che in fondo la siuazione si sistemerà. Interpretazione di gran classe per un attore di chiara fama.
Con qualche venatura di Capra nel finale e un pò di Ken Russell dei tempi di China Blue, Ferrara abbandona completamente le denunce, la visionarietà e i patemi esistenziali di altri suoi film (ricordiamo che si spinse nel Cattivo tenente a raccontare della violenza sessuale in Chiesa subita da una suora) per fare questo lavoro gradevole ma che purtroppo gira e si avvita su se stesso in continuazione, quasi che fosse non un film che racconta una flebile storia ma come se fossimo noi stessi nei tavolini dei privè a vedere le (tante) belle donne che si spogliano per noi spettatori paganti. Artisticamente è degno di numeri di ripresa davvero eccellenti, impreziositi da una fotografia a dir poco eccezionale da parte di Fabio Cianchetti che esalta i colori scuri degni del locale e dell'umore generale. Quando i soldi mancano ovviamente è dura ragionare tranquillamente, anche le ragazze del tubo lucido hanno una vita da mantenere e la cosa viene continuamente ripetuta, e pure la licenziosità di certe cose non ha lo stesso fascino di quando la esegui con la pancia piena, e il pregio sicuramente non da poco del film è quello di far risaltare a pelle il nervosismo generale che impera sul Paradiso in crisi.
Mentre Modine fa l'effeminato con cane volpino in braccio e per il fatto di dare qualche soldo gli fanno eseguire un numero che sembra tratto da prove d'asilo, ci perdiamo nelle grazie di queste donne anche se dopo un po' anche il belvedere sempre uguale rischia di diventare monotono e si ribalta il ruolo di protagonista di seni e natiche per lasciarlo al sottofondo di parole a cui prestiamo particolare attenzione.
In definitiva un sexy divertissement che elogia l'artigianale amore per i locali di strip dance, parlandoci di uomini e sopratutto donne più vere di quelle che sono in copertina, eseguito con grande raffinatezza e personalità, che potrebbe annoiare diversi spettatori per la sua ripetitività e flebilità di trama che preferivano magari vedere un altro film e non una ripresa amorevole di luoghi e numeri conditi da retroscena del palcoscenico. Comunque quando un autore come Ferrara si mette dietro la macchina da presa anche in una versione minore rispetto al solito, la qualità si sente e anche gli attori chiamati a ruolo dimostrano di essere a proprio agio recitando come se fossero in diretta e non quanto girato debba subire un montaggio, per un film che in fondo è uno spettacolo teatrale, un grande valore.


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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 23-06-2008 16:09  
Anche a me non è dispiaciuto; sicuramente diverso dal solito Ferrara, Go Go Tales svela una quiete che il regista finalmente deve avere raggiunto
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Recensione Go Go Tales

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