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Autore Gli amici del bar Margherita
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 31-03-2009 09:57  


E' curioso

Era da mesi che non sentivamo tanti pareri diversi dopo esser usciti da una proiezione di un film come nel caso del film "Gli amici del bar Margherita"

C'è chi fa come al solito paragoni con altri film, ma ormai è TOTALMENTE inutile : ogni regista ha bisogno film dopo film di comunicare qualcosa di diverso con tecniche e linguaggi diversi, questo in Italia e nel mondo, dire "era meglio quello o quell'altro" è inutile, un film per un regista non è come un libro per uno scrittore


Nel caso dell'ultimo film di Avati si ritrova sicuramente quel garbo, quell'educazione innata e rispetto verso il proprio pubblico nel raccontare storie, questa volta mai così personale


Siamo negli anni '50, il film è è sicuramente "vintage", ma non vecchio.


Si racconta la storia di un ragazzo che vuol diventare uno dei frequentatori del Bar Margherita dove è impossibile entrare con donne, mogli, figli dove vigono regole ferree "SE TI METTI CON UNA CHE NON TI FA VENIRE AL BAR, SI AVVIA L'ORGANIZZAZIONE PER FARTELA MOLLARE"


Quel ragazzo molto giovane nel film ma molto simile ai 30enni bamboccioni di oggi che non pensano al futuro ( ne conosciamo tanti) affascinato dal via vai di quel bar decide di farsi notare iniziando a fare l'autista alla persona più carismatica interpretata da Diego Abatantuono qui bravissimo perché cinico e ironico al punto giusto


C'è l'antennista che vuol cantare a Sanremo (De Luigi), c'è la maestrina di musica che "arrotonda" le lezioni (Ranieri) non nella sua migliore interpretazione, anzi, c'è l'uomo fissato con sesso e macchine quello che compra gli occhialetti per vedere le donne nude che è il personaggio che resterà per sempre nella nostra testa perché interpretato da un attore come Luigi Lo Cascio noto per film drammatici e qui perfetto in un ruolo diverso


Sicuramente una voglia di raccontare la sua Bologna del passato senza farla apparire vecchia (si ride e si sorride anche in alcune scene), luoghi dove ci si incontrava che ormai non esistono più (purtroppo) come afferma Diego Abatantuono : "il bar per molti rappresentava una seconda casa, nascevano rapporti paralleli...se oggi sono gli extracomunitari ad essere emarginati, all'epoca la stessa diffidenza era destinata ai meridionali, ma sia il Bar frequentato da Pupi che quello che frequentavo io a Milano svolgevano una funzione di integrazione tra categorie sociali differenti"

"Avati? Continua Abatantuono è l'unico amico meno giovane di me in grado di farmi sentire un po' figlio, quello che per un verso mi toglie un po' di responsabilità e per un altro mi rende più responsabile, perché mi stimola a fare sempre e comunque una bella figura"

PIACERA' ..

Piacerà a chi ama i film di Avati, a chi ama gli scherzi da bar raccontati senza volgarità

voto 6+

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 04-04-2009 20:24  
Tra te e Pupi Avati, non so proprio chi abbia rotto di più i coglioni ormai....
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 23-04-2010 21:11  
un film pessimo,ma tanto.noioso,compiaciuto,ripetitivo e vuoto.se voleva fare una sorta di amici miei anni 50 ha completamente fallito la missione.che poi ci vuol molta fortuna ha raccattare così tanti benestanti 9 appena dopo la guerra.abantuono che fa sempre se stesso,con uno stupido e inutile intercalare,marcorè che è disarmante nella sua idiozia,l'imbecille che fa sondaggi alla mostra di venezia preso per far vedere che avati è un grande a far recitare anche chi non te l'aspetti.un protagonista assolutamente insopportabile in tutto,dalla motivazione a quel che fa al modo in cui lo fa.tanti piccoli tentativi di essere cinici ma poi come sempre con sto minchione di avati alla fine volemose bene,con l'elogio alla nullità e alla mediocrità.mi aspettavo poco,ma mi ha davvero deluso tanto
ciao!

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