oronzocana
Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 27-10-2011 09:50 |
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spettatore nel pallone
Camino è una delle opere di Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, pubblicato per la prima volta nel 1934, ma è anche il nome di una giovane adolescente, sorella di una numeraria dell’Opera di Dio fondata nel 1928 proprio dal celebre sacerdote spagnolo, che è costretta a lottare contro una malattia improvvisa e inspiegabile, così come il fanatismo degli adepti dell’Obra.
Il film narra la vera storia di Alexia González-Barros, morta all’età di 14 anni per un tumore fulminante alla spina dorsale ed attualmente sotto processo di beatificazione, per come la sua fede le abbia permesso di affrontare la malattia e il doloroso percorso verso la morte. Una fede che però è lontana anni luce dal fanatismo di un’organizzazione che fa proseliti grazie ad operazioni di vero e proprio lavaggio del cervello: viene progressivamente annientata la personalità dei seguaci, sostituita da una irritante e fasulla sequela di sorrisi amari e preghiere ripetute come jingle pubblicitari.
Il regista Javier Fesser mette in scena un poderoso e prepotente j’accuse contro un modo di approcciare la religione sessista, misogino e reazionario. Il registro usato è particolarmente efficace nel tratteggiare le espressioni di chi ha fede, realmente, e di chi invece recita, a memoria, strofe come fosse un attore sul viale del tramonto, patetico nell’inutile tentativo di compiacere il suo mentore. Le preghiere, le punizioni corporali autoinflitte, gli inganni dell’Opera, le numerarie: non sono altro che gli interpreti di una pièce teatrale che non inganna neanche gli stessi membri interni. Gli eroi autentici sono la piccola Camino e suo padre: complementari, ma divisi da una messa in scena quasi pagana, dove il vero simbolismo è sostituito da inquadrature totalmente avulse da qualsiasi logica religiosa.
La pellicola è forte e crea un interessantissimo scontro tra fede e fanatismo, abilmente sovrapposti e continuamente mescolati, con un pizzico di superstizione e di vero amore verso il prossimo. L’nima risiede nel sentimento verso Jesus: un coetaneo o un simbolo cristiano di fratellanza? La risposta è lasciata alla sensibilità dello spettatore, sicuramente nauseato dalla creatura di San Josemaría Escrivá de Balaguer.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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