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Autore THE ERASER di THOM YORKE
Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 25-07-2006 14:08  
Il miglior disco degli ultimi dieci anni.
Favoloso.
Ho pronto un commentino, canzone per canzone
_________________
True love waits...

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 25-07-2006 14:13  
disco solista? wow...

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 25-07-2006 15:47  
Mmmm...mi dispiace ma non mi convince proprio, mi è sembrato una brutta copia-prosecuzione del discorso di Kid A ed Amnesiac.
Negli ultimi 10 anni ho ascoltato cose che mi sono piaciute decisamente di più.. dagli stessi Radiohead ai Dirty Three ai Black Heart Procession, ai cLOUDDEAD, ai Black tape for a blue girl etc..
Poi oh sono gusti
_________________
Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 25-07-2006 15:50  
Dovresti risentirlo più volte.
E' meno cupo, molto più sereno rispetto a Kid A e Amnesiac.
Absolutely.
_________________
True love waits...

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SickGirl

Reg.: 06 Ago 2004
Messaggi: 723
Da: roma (RM)
Inviato: 26-07-2006 15:20  
mi chiedo che senso abbia presentarlo da solista e non come "Radiohead" dal momento che hanno collaborato tutti i membri del gruppo ...comunque stupendo concordo!

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TesPatton

Reg.: 09 Giu 2004
Messaggi: 7745
Da: Pn (PN)
Inviato: 26-07-2006 20:00  
Non sapevo nemmeno l'esistenza di questo cd. Amando i Radiohead non posso non procurarmelo. Vedrò di ascoltarlo e poi posterò la mia opinione.
_________________
Spegni la candela, non voglio vedere il colore dei miei pensieri.

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malebolgia

Reg.: 15 Gen 2003
Messaggi: 2665
Da: matelica (MC)
Inviato: 26-07-2006 21:36  
quote:
In data 2006-07-25 14:08, Schizobis scrive:
Il miglior disco degli ultimi dieci anni.





per sottoscrivere l'affermazione qui sopra ad ogni pezzo devi dedicare ben altro che un semplice "commentino"....
_________________
... e per un istante ritorna la voglia di vivere a un'altra velocità

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Julian

Reg.: 27 Gen 2003
Messaggi: 6177
Da: Erbusco (BS)
Inviato: 27-07-2006 08:53  
Per me solo nel 2006 - anno abbastanza povero musicalmente a dir la verità - sono usciti dischi di ben altra caratura.
L'ho riascoltato, questo album di Thom proprio non mi convince, mi sembra poco ispirato e ripetitivo, privo di quella magia e dell' espressività dei dischi elettronici di Radiohead.

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Se nulla capivo, qui tu finalmente
nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
paradossale, tra noi terra infondata,
dove sono i leoni, ammattiti e marroni
lasciando immaginare
la sposa occidentale.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 27-07-2006 14:07  
E’ pazzesco. Da quando ho sentito The Eraser di Thom York non riesco più a sentire altro.
Tutto il resto mi sembra banale, tradizionale, vecchio. Tutto il resto appena accostato è miniaturizzato. Disco in crescendo che parte già benissimo con il piano sincopato di Johnny Greenwood dei Radiohead che crea un effetto stranissimo sul quale si inseriscono rumori e suoni fino a comporre un quadro perfetto ovvero la canzone che dà il titolo all’album, The Eraser (head?).
Gia questo folgorante inizio ci fa capire che Thom Yorke sta superando certe atmosfere cupi e funeree, certe litanie lamentose e sta maturando verso uno sguardo più limpido e un orizzonte di serenità. Parte una falsa batteria elettronica e la voce di Thom già va in escursioni armoniche e accattivanti. Il ritornello è sensuale e sereno, la gioia di comporre e di suonare, traspare ad ogni nota. Il mitico Thom è tornato, guardate come si diverte nel finale di The Eraser, con appendice sussurrata, quasi scomparsa.
Seconda traccia è Analyze, più tradizionale e più vicina all’ultimo lavoro dei Radiohead, Hail to the thief, ma anche qui Thom tende a salire di nota quasi subito, velocemente, non lasciando il tempo di annoiarsi. E nella seconda parte somma una serie impressionante di tracce strumentali che creano un effetto teatrale e rimbombante davvero grande e melodico.
La terza canzone è la orientaleggiante The Clock che riprende i motivi di “Backdrifts” e “Where I end and You Begins” ma li trasforma in una danza da mille e una notte, che riporta atmosfere magiche e incantate, in un suono da incantatore di serpenti, in una danza del ventre sensuale e coinvolgente.
Prima botta che fa decollare l’album è la quarta traccia la apparente semplice Black Swan ma con un testo che ti entra in testa e ti martella, ti scopri a canticchiare continuamente “You fucked up”
Quinto movimento è la silenziosa e criptica Skip divided, che ti trascina in una escalation verbale diabolica ed onomatopeica
“I just need my number and location ,
The wall keeps telling me
,Hey Hey, Hey Hey
Hey Hey, The devil may Hey Hey, Hey Hey, Hey Hey “
You are a fool, you are a fool
For sticking round, for sticking 'round”
Arriviamo ad Atoms for peace che è molto intimista e con un finale emozionante e da brivido:
“I want you to get out
And make it work
I'll be ok
So many lies
So many lies
So many lies
So feel the love come off of them
And take me in your arms”
Appena parte “And It rained all night” capiamo che sta succedendo qualcosa: il disco sta elevandosi a capolavoro. Il ritmo incalzante, le tastiere elettroniche sembrano una batteria, la voce di Thom ispiratissima, il testo denso e perfettamente aderente alla cadenza musicale. Come si può sperimentare e creare una canzone spaventosamente accattivante? Questo è l’esempio.
Pensavamo di avere raggiunto la vetta e invece c’e la vera punta di diamante dell’album: attacco di basso stile anni 70 e poi vai a scalare la “Harrowdown Hill”, incredibile misto tra elettronica e psychedelyc rock.
Adesso puoi chiudere gli occhi, ascoltare la dolcezza dell’ultima canzone, Cymbal Rush, tra suoni paranoid android ed elettronica deformata fino alla tenerezza.
Un disco che prende il meglio di Hail to the Thief e lo dilata in maniera geniale, creando una atmosfera davvero originale. E’ difficile nella musica moderna rielaborare le proprie matrici e rinnovarsi senza annoiare.
Naturalmente tutto ciò è soggettivo e forse dipende dalle tempeste emotive che mi stanno attraversando (e dilatare le sensazioni auditive), ma era da tempo che non provavo queste sensazioni positive.

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True love waits...

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