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Autore L'evoluzione del Dogma
mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2002 02:11  
Ho letto tutto...

credo che Mattia abbia colto in pieno il significato dei film di Trier anche se credo che l'evoluzione definitiva si compia proprio nell'ultima sua opera...che non credo sia insoddisfacente,ma assolutamente ricercata e voluta...
Trier,da buon provocatore,ha costruito il suo modo di fare cinema come una collana di perline,la quale rappresenta il disegno completo di una filosofia cinematografica...la ricerca di un "santo graal" irrecuperabile,la negazione della possibilità di tornare alla purezza e alla poverta del cinema,animato dalla contraddizione della ricerca e il disprezzo del "contentarsi"...

Il genio incompreso che si arrende di fronte all'incapacità di teorizzare le visioni e l'essenzialità della sua mente...

Questo potrebbe definirsi sperimentalismo...
io lo definisco illusione...
e Dancer in the dark,la delusione dell'illusione...
dove appena dietro l'angolo appare davanti agli occhi la consapevolezza,la rabbia,l'autocommiserazione carica di sarcasmo,che da vita a questo film,la celebrazione della finzione cinematografica moderna e lo schernimento di essa...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-07-2002 03:17  


[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 27-09-2007 alle 03:22 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-07-2002 03:35  
quote:
In data 2002-07-15 02:11, mallory scrive:

Questo potrebbe definirsi sperimentalismo...
io lo definisco illusione...





...si un'illusione che ci ha commosso
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 15-07-2002 12:13  
quote:
In data 2002-07-15 03:35, mattia scrive:
quote:
In data 2002-07-15 02:11, mallory scrive:

Questo potrebbe definirsi sperimentalismo...
io lo definisco illusione...

...si un'illusione che ci ha commosso




certo!è il genio del cinema emozionale...
della rabbia mista alla nostalgia...
la commozione è il punto d'arrivo!






[ Questo messaggio è stato modificato da: mallory il 15-07-2002 alle 12:15 ]

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Rivole

Reg.: 02 Lug 2002
Messaggi: 729
Da: Londra (es)
Inviato: 15-07-2002 20:24  
quote:
In data 2002-07-15 03:17, mattia scrive:
quote:
In data 2002-07-13 17:16, Rivole scrive:

Ma tornando alle icone, credo che ne manchi una all'appello, cioè quella che di fatto ne è l'antecedente sia cinematografico che letterario: Giovanna d'Arco. Giovanna ha chiaramente le stesse caratteristiche di Bess e Selma,
Giovanna sente quello che gli altri non sentono, e con Selma condividerà la stessa morte violenta.
Da questo punto di vista l'insistenza sul volto di Selma è molto vicina a quella di Dreyer sul volto della sua Jeanne d'Arc. Il film di Dreyer era costruito su primissimi piani infiniti, su centinaia di inquadrature, su quasi nessun piano sequenza.



nel 1928 le pellicole originali del film e il montato vengono persi in un incendio. dreyer è disperato perchè la sua "passione..." è finita. si rimette al lavoro e con ciò che resta del girato rimonta e ricostruisce il film. chissà, quindi, cosa e di quale potenza doveva essere quel film se lo stesso Dreyer ammette che questa nuova versione è una versione fatta di inquadrature di seconda scelta, scartate nella prima edizione.
nella sceneggiatura originale di Dreyer si possono trovare,certo, alcune inquadrature che vediamo nel film, ma qual'era il vero intento di Dreyer? come era organizzato il film, e i primi piani che costruiscono questo film quanto erano tenuti in considerazione e presenti? non lo sapremo mai, purtroppo. quel che ci resta è il dramma visivo della Falconetti. il suo viso. resta un film che è costruito certamente per primi piani, ma è un film in cui la mente dello spettatore è calma. le posizioni degli attori si conoscono, lo spazio ci viene presentato con carrellate laterali e inquadrature dello spazio in semitotale. l'azione poi si svolge in spazi chiusi e ridotti. la vicinanza agli attori è quasi un dovere.
c'è quindi una motivazione, probabile, non certa, per queste scelte.




Vero, non sapremo mai cosa fosse la vera "passione", e Dreyer purtroppo non è più qui per raccontarcelo. In questo viaggio alla ricerca della verità della sua Jeanne d'Arc dovremo vagare da soli. Ma qui si ha a che fare con due diverse storie del cinema. Una è quella filologica, che racconta, per tradizione, della perdita di un capolavoro, del fatto che quello che abbiamo per le mani non è ciò che dovrebbe essere, quella che ci dice che non conosceremo mai ciò di cui stiamo parlando. La storia di una perdita irrimediabile.
La seconda è quella di un film che comunque abbiamo sotto gli occhi, della sua reale potenza visiva, del fatto che ancora possa impressionare ed ispirare. Del fatto che non è sbagliato, riferendosi alla "passione", citare come esempio ciò che effettivamente conosciamo come la "passione". Con i suoi effetti e le sue ripercussioni su coloro che, dopo il 1928, l'hanno potuta vedere.
Non sappiamo in effetti quali siano state le reali intenzioni di Dreyer, ma quello che rimane è comunque un film che rientra in questa seconda storia come un precedente, direi come un documento, come un enunciato o un discorso sul cinema. L'autore qui ha un posto marginale, la forza di questo documento risiede in se stesso.

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Pazolini

Reg.: 27 Set 2003
Messaggi: 192
Da: Redsertre (AL)
Inviato: 21-10-2003 18:02  
quote:
In data 2002-07-13 14:35, Quilty scrive:
Vedremo Dogville, ma occhio che Von Trier è un camaleonte dello schermo, per lui il dogma è stata solo una moda , una maniera ironica di beffarsi di quelli che fanno film pieni di stereotipi e sempre avvolti in schemi fissi: le regole dogma sono 10 regole rigidissime che lui, che ha inventato per gioco, si è divertito a contraddire.
In fondo l'ironia è un grande elemento del suo cinema, a partire da The Kingdom in poi...




a proposito del suo essere contradditorio ecco cosa ha recentamente dichiarato in un intervista tratta da panorama in occasione della presentazione di dogville:

"Ogni volta che lei fa un film cambia le regole, prima il supertecnicismo di ‘Europa', poi il Dogma, e ora il teatro nel cinema. Perché?
L'unica cosa che posso rispondere è che sono una persona curiosa. Non dico che amo fare degli esperimenti, perché non li considero tali, li faccio perché ne sono convinto, so se funzioneranno o no. E' una questione di temperamento. Ci sono autori che compiono solo piccole variazioni da un'opera all'altra, come Ingmar Bergman. Io no. I prossimi due film però li farò esattamente con gli stessi criteri di stile. E' il mio piano perché credo che in questo momento sia necessario lavorare così: riscoprire i vecchi valori, le vecchie virtù. Oggi è diventato troppo facile fare il cinema, basta comprare un computer. In questo momento mi piace cercare una prospettiva più ampia. Può essere un bene fermarsi. E' un vero caso che questo film sia uscito, e io ne sono molto molto soddisfatto."


Sono assolutamente d'accordo con te Quilty quando dici che Von Trier è un autore/regista camaleontico e questo non può che essere un bene per uno che fa cinema!

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Pazolini

Reg.: 27 Set 2003
Messaggi: 192
Da: Redsertre (AL)
Inviato: 21-10-2003 18:17  
A proposito: di Thomas Vintenberg (del quale mi è molto piaciuto festen) qualcuno ha più notizie?! Esistono le versioni italiane di altri suoi film?
E di Italian for beginners e mifune, esistono sempre delle versioni italiane?


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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 21-10-2003 18:22  
quote:
In data 2003-10-21 18:17, Pazolini scrive:
A proposito: di Thomas Vintenberg (del quale mi è molto piaciuto festen) qualcuno ha più notizie?! Esistono le versioni italiane di altri suoi film?
E di Italian for beginners e mifune, esistono sempre delle versioni italiane?




di "Italiano per principianti" sicuramente. Tra l'altro il film è sottotitolato e non doppiato, scelta azzeccatissima dati i tanti esileranti dialoghi nella nostra lingua tra i protagonisti.
_________________
Quattro galìne dodicimila

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Pazolini

Reg.: 27 Set 2003
Messaggi: 192
Da: Redsertre (AL)
Inviato: 21-10-2003 18:29  
quote:
In data 2003-10-21 18:22, pkdick scrive:
quote:
In data 2003-10-21 18:17, Pazolini scrive:
A proposito: di Thomas Vintenberg (del quale mi è molto piaciuto festen) qualcuno ha più notizie?! Esistono le versioni italiane di altri suoi film?
E di Italian for beginners e mifune, esistono sempre delle versioni italiane?




di "Italiano per principianti" sicuramente. Tra l'altro il film è sottotitolato e non doppiato, scelta azzeccatissima dati i tanti esileranti dialoghi nella nostra lingua tra i protagonisti.




Hai ragione, ho appena trovato addirittura la versione italiana in dvd che ha fatto uscire la warner bros quest'anno!
Usciranno prima o poi anche gli altri film di Von Trier in dvd...

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