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Autore L'Estate di Kikujiro
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 25-04-2003 13:58  
Un malinconico e insistito tema in pianoforte e una corsa,del tutto atemporale e forse anche atopico,definibile con l'aggettivo "onirico"data anche la "sfocatura"della scena rispetto al resto del film.Il tema del sogno è quantomai ricorrente,ma non come argomento centrale,bensì sotto forma di inserti saltuari,brevi,ma tremedamente efficaci nell'economia del film.

Masao e Kikujiro,due vagabondi nel Giappone moderno,con una meta apparente ma in realtà alla ricerca di nulla,vagabondi appunto,in realtà alla ricerca della "socialità"perduta o mai avuta.Tutto questo attraverso la cosiddetta "arte dell'arrangiarsi"in una società a volte maleducata,a volte strampalata.Quanto detto si esprime in una strutturazione rigorosa per capitoli,quasi a voler dividere il viaggio in episodi a se stanti.E infatti è più o meno così,anche se tutti questi episodi vanno infine a comporre un quadro ben organico e articolato.
Questo "ritrovare la socialità" ha come effetto una serie di situazioni surreali ma comicissime,un divertimento sincero,mai volgare,sempre però velato o è il caso di dire squarciato da lampi di terribile malinconia o comunque sentita amarezza,come all'arrivo dalla presunta madre del piccolo Masao,momento nel quale capiamo la giuà affermata inesistenza della meta finale.E nonostante questo si continua.Già si continua,perchè questo non è un viaggio,è un Odissea in versione "light" e profondamente ironica.I personaggi strampalati ci sono,così come i luoghi sperduti o "eccentrici" e ancor più le situazioni avventurose.Ma questa è un "Odissea di formazione",al termine della quale tutto tornerà come prima,ma con qualcosa profondamente cambiato,in entrambi i protagonisti.

Il campo da calcio non sarà più deserto e i corridori forse la smetteranno di cadere dalle biciclette.

Direte "Come mai ha scritto così poco??"

E io risponderò:"Spendere tante parole per descrivere un opera così surrealisticamente perfetta e divertente sarebbe uno spreco"
Chissà....
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sono un bugiardo e un ipocrita

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 26-09-2005 06:00  
Scavando nella memoria di ognuno di noi, più si va indietro nel tempo, con i ricordi, più le immagini sono fisse. Pensando alla propria infanzia, ciò che viene alla mente è una serie di diapositive, di fotografie. Di cartoline. Paradossalmente, al contrario, i sogni che ricordiamo più facilmente e in maniera più fluida sono proprio quelli che facevamo da bambini.
Da queste semplici osservazioni parte la messa in scena de L'estate di Kikujiro, ossia il viaggio iniziatico secondo Kitano, l'avventura di due bambini, uno di 9 anni e uno di 52, in cerca di qualcosa che non hanno, nella campagna giapponese.
Ogni capitolo di questa storia ci viene dunque proposto innanzi tutto come lo vede il bambino (quello di 9 anni), cioè come una cartolina, con delle scritte a colori pastello bene in evidenza, poi come lo vede l'adulto (si fa per dire), e cioè come parte di una favola strampalata e stravagante, divertente anche nelle situazioni più dure o drammatiche.
Kikujiro e Masao partono insieme perché insieme nutrono la speranza di trovare qualcosa di cui hanno un gran bisogno, che non è tanto la madre quanto un mondo che li accetti, un mondo a loro misura.
La prima parte del film ci presenta infatti i due protagnisti come individui non isolati ma soli. Così Kikujiro è in compagnia della moglie, ma pur non litigando i due sono chiaramente su lunghezze d'onda diverse, la moglie parla per conto proprio, mentre lui vorrebbe solo andare a sedersi e fumare sulla panchina insieme a quei tre ragazzi che sono invece messi in fuga dai rimproveri della donna. E Masao è talmente solo che perfino la macchina da presa se ne tiene a debita distanza, levandosi alta in cielo sopra un campo di calcio deserto, nascondendosi dietro ai cespugli ai bordi della strada dove passa il bambino per tornare a casa, o inquadrandolo sempre da un'altra stanza della casa della nonna: tenendo in campo le geometrie delle porte che separano la stanza in cui è Masao da quella in cui è piazzata la mdp, Kitano crea delle barriere all'interno del quadro, proprio come faceva Ozu Yasujiro 70 anni fa (e non è l'unico espediente linguistico del film che proviene direttamente da Ozu). Quando Masao trova in un cassetto le foto della madre, con due veloci carrellate Kitano ci avvicina finalmente al dramma del bambino: la prima è in avanti, e si ferma proprio poco prima della soglia della stanza in cui è Masao, la seconda invece sfonda le barriere, è un carrello laterale che dal pacco postale appena arrivato (oggetto-mezzo che ha permesso al ragazzino di trovare le fotografie) ci porta, finalmente, fino a Masao.
Non conosceremo tuttavia mai completamente a fondo nè Kikujiro nè il piccolo Masao, nel film, poiché la regia gioca proprio sulla nostra voglia di scoprirli, si avvicina un po' (ad esempio, nei due piani - uno frontale, uno di spalle - su Kikujiro nel momento in cui vede la madre di Masao uscire con la nuova famiglia), ma quando si accorge di dare troppa confidenza si ferma, e si riporta a distanza di sicurezza, come nella scena in cui Kikujiro ruba il taxi. In effetti, i due protagonisti vengono trattati alla stessa maniera dalla messa in scena, poiché, come afferma proprio il personaggio interpretato da Kitano, "io e te siamo proprio uguali!".
E in effetti questa perfetta simmetria si ritrova nella scelta del titolo. E' l'estate di Masao quella di cui si parla. La moglie di Kikujiro ha deciso che il marito avrebbe accompagnato il bambino, poiché era il bambino che doveva partire, non avendo altro da fare per tutta l'estate (lo si sottolinea nei primi dialoghi del film, quando gli amici di Masao partono per le vacanze o annunciano di stare per partire). Inoltre le cartoline, come già detto, presentano la storia con gli occhi di Masao. Tuttavia, il nome di Kikujiro viene rivelato solo alla fine, quando ormai per noi il Kikujiro del titolo è chiaramente Masao: è alla fine che tornano i conti, e paradossalmente il cerchio non si chiude, poiché proprio una volta capita la somiglianza tra i due protagonisti, una volta compreso che ognuno dei due aveva trovato ciò che cercava proprio nel rispoettivo compagno di avventure, ecco che i due si separano. Forse per sempre, almeno fisicamente.

Proponendo ancora una volta il suo modo di fare cinema, personalissimo pur danzando tra Murnau (l'acqua come elemento fortemente simbolico, anche se con valenze forse diametralmente opposte), Ozu (le già citate geometrie degli interni, ma anche un certo modo di lasciare il campo vuoto per alcuni - sospesi - secondi, alla fine dell'inquadratura) e chissà quanti altri, Kitano ci lascia l'ultimo capolavoro degli anni 90, di struggente comicità, poesia esistenziale e stravagante drammaticità.

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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (Groucho Marx)
"Ci vuole tutta la vita per vivere.O anche: ci si mette tutta la vita per imparare a vivere.Si può dire in tutt'e due i modi." (Tiziano Sclavi)

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kaciaronr1

Reg.: 22 Set 2005
Messaggi: 52
Da: caprarola (VT)
Inviato: 26-09-2005 16:11  
poesia
per takeshi e la sua opera si puo' usare una parola sola

[ Questo messaggio è stato modificato da: kaciaronr1 il 26-09-2005 alle 16:13 ]

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Kitano1982

Reg.: 07 Mag 2005
Messaggi: 383
Da: Parma (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:21  
A titolo di curiosità penso di poter dire che Kitano citala sua stessa vita passata.
Infatti quando va a scommettere sui cavalli con Masao, credo voglia omaggiare il periodo in cui, da giovane, Kitano lavorava in un teatro di Asakusa e andava sempre ai cavalli col suo mentore il maestro Senzaburo Fukami, spesso litigando con lui su quali cavalli scommettere.
Nella sua biografia Kitano ricorda questo periodo con affetto e ironia...
Se vi piace Kitano cercatevela...si chiama Asakusa Kid.
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"Sono un pessimo attore, ma come regista penso di essere un genio." - Takeshi Kitano -

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 27-09-2005 01:25  
cavalli?
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Kitano1982

Reg.: 07 Mag 2005
Messaggi: 383
Da: Parma (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:27  
sorry cani
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Kitano1982

Reg.: 07 Mag 2005
Messaggi: 383
Da: Parma (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:28  
non mi ricordo, nel film scommettono sui cani o sui cavalli?
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"Sono un pessimo attore, ma come regista penso di essere un genio." - Takeshi Kitano -

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 27-09-2005 01:29  
ippopotami
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:31  
buhahuaahahuauhahuahu

scusate
_________________
eh?

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 27-09-2005 01:34  
no, vabbè, scusate lo dico io.

Nel film scommettono sulla disciplina prettamente giapponese delle corse ciclistiche su pista. Direi che la cosa è anche abbastanza importante per quanto riguarda lo svolgimento del film e non è affatto isolata (cioè, non è che biciclette o cavalli eran proprio la stessa cosa).
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Kitano1982

Reg.: 07 Mag 2005
Messaggi: 383
Da: Parma (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:36  
Volevo farvi un riferimento alla biografia...scusate eh....dai incominciate a sfottere anche qui ...
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"Sono un pessimo attore, ma come regista penso di essere un genio." - Takeshi Kitano -

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Kitano1982

Reg.: 07 Mag 2005
Messaggi: 383
Da: Parma (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:37  
quote:
In data 2005-09-27 01:31, NancyKid scrive:
buhahuaahahuauhahuahu

scusate




sei scusato
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 27-09-2005 01:38  
in effetti te le cercheresti quasi...
inutile dire che in noi sorge il dubbio se tu hai visto realmente i film di Kitano e quindi, aldilà del fatto che tu abbia letto la sua biografia, se considerarti un degno fan.
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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Kitano1982

Reg.: 07 Mag 2005
Messaggi: 383
Da: Parma (PR)
Inviato: 27-09-2005 01:40  
Guarda l'ho visto un sacco di tempo fa.
Ho fatto confusione perchè ho letto la biografia pochi giorni fa.
Avrò detto una cazzata...ma non capisco cosa c'è da ridire dato che ho cercato di darvi una indicazione interessante.
Il film l'ho visto eccome.
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 27-09-2005 01:43  
ma infatti, non ti accuserei mai per aver visto il film o meno. ad essere sincero, è il tuo atteggiamento, sottospecie di misto quieto/irritante, a sconcertarmi il più delle volte.
adesso però basta, altrimenti sandrix subisce doppia faticaccia per chiudere, rimuovere, incollare, richiudere...
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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