FilmUP.com > Forum > Spoiler - UN GRANDE CLASSICO X CINEASTI: "IL CANE ANDALUSO" DI BUNUEL
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FilmUP Forum Index > Cinema > Spoiler > UN GRANDE CLASSICO X CINEASTI: "IL CANE ANDALUSO" DI BUNUEL   
Autore UN GRANDE CLASSICO X CINEASTI: "IL CANE ANDALUSO" DI BUNUEL
Andrew

Reg.: 01 Dic 2002
Messaggi: 17
Da: Lecce (LE)
Inviato: 27-01-2004 20:46  
L'avete visto? Io l'ho trovato a dir poco meraviglioso...E credo anche di aver trovato una sicura fonte d'ispirazione del mio regista preferito, David Linch. Ho avuto la possibilità di vederlo in videocassetta a casa di un amico che diceva di non averne capito nulla. quelle atmosfere così divaganti e oniriche, quei simboli inquietanti e rivelatori mi hanno letteralmente conquistato. Mi è risultato impossibile ricostruire la trama, coloro che nella sezione "Opinioni" ne hanno dette di tutti i colori su "Mulholland Drive" non so cosa direbbero laddove si trovassero davanti a questo capolavoro, magari lo liquiderebbero come carta igienica. Mi piacerebbe confrontarmi insieme a chiunque abbia avuto la possibilità e il piacere di vederlo per una decodificazione dei simboli (l'occhio squarciato dal rasoio come la luna squarciata dalla nuvola, la mano in putrefazione e quella in mezzo alla strada, la scatola - credo poi ripresa in M.D. dal nostro Linch - la farfalla con la sagoma dello scheletro - citata ne "Il Silenzio degli Innocenti", etc.) ed eventualmente una ricostruzione della trama. So bene che l'atteggiamento migliore dinanzi ad un simile capolavoro (che non definirei nemmeno surrealista, perché mi sembrerebbe di limitarne la grandezza iscrivendolo nelle strettoie di un genere cinematografico) è quello dello spettatore che si lascia investire dalla temperie di emozioni (Mulholland Drive docet) ma gradirei comunque sapere cosa ne pensano gli altri, che so già saranno in pochissimi...

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 28-01-2004 21:53  
le chien andalu nasce da una chiacchierata fra bunuel e il buon vecchio salvador dali, entrambi,appasionati di esoterismo, spiritismo e via discorrendo, usavano raccontarsi spesso i loro sogni, e le chien andalue è esattamente questo: un sogno, di chi dei due non ricordo proprio....
comunque credo che trovare le simbologie, i significati nascosti sia molto soggettivo, perchè l'intento del film era esattamente di far vedere ad ognuno quel che voleva, io personalmente ogni volta che l'ho visto non ho provato minimamente ad interpretarlo o a cercarne una trama, questa è una pellicola provocatoria, che si lega moltissimo ai movimenti di avanguardia di quel periodo, vedi surrealismo,dadaismo e similari...

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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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LucyVP03


Reg.: 29 Lug 2003
Messaggi: 938
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-01-2004 10:41  
Un ottimo supporto x capire UN CHIEN ANDALOU e L'AGE D'OR è il libro L'enigma del desiderio di Paolo Bertetto.

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Io dunque sono figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà...
Pirandello

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 31-01-2004 01:17  
quote:
In data 2004-01-28 21:53, ilaria78 scrive:
le chien andalu nasce da una chiacchierata fra bunuel e il buon vecchio salvador dali, entrambi,appasionati di esoterismo, spiritismo e via discorrendo, usavano raccontarsi spesso i loro sogni, e le chien andalue è esattamente questo: un sogno, di chi dei due non ricordo proprio....



Il sogno mi pare fosse di Bunuel che aveva visto l'immagine della sua mano bucata attraversata da formiche
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Profundis - L'anima nera della rete

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-02-2004 00:06  
quote:
In data 2004-01-27 20:46, Andrew scrive:
L'avete visto? Io l'ho trovato a dir poco meraviglioso...E credo anche di aver trovato una sicura fonte d'ispirazione del mio regista preferito, David Linch. Ho avuto la possibilità di vederlo in videocassetta a casa di un amico che diceva di non averne capito nulla. quelle atmosfere così divaganti e oniriche, quei simboli inquietanti e rivelatori mi hanno letteralmente conquistato. Mi è risultato impossibile ricostruire la trama, coloro che nella sezione "Opinioni" ne hanno dette di tutti i colori su "Mulholland Drive" non so cosa direbbero laddove si trovassero davanti a questo capolavoro, magari lo liquiderebbero come carta igienica. Mi piacerebbe confrontarmi insieme a chiunque abbia avuto la possibilità e il piacere di vederlo per una decodificazione dei simboli (l'occhio squarciato dal rasoio come la luna squarciata dalla nuvola, la mano in putrefazione e quella in mezzo alla strada, la scatola - credo poi ripresa in M.D. dal nostro Linch - la farfalla con la sagoma dello scheletro - citata ne "Il Silenzio degli Innocenti", etc.) ed eventualmente una ricostruzione della trama. So bene che l'atteggiamento migliore dinanzi ad un simile capolavoro (che non definirei nemmeno surrealista, perché mi sembrerebbe di limitarne la grandezza iscrivendolo nelle strettoie di un genere cinematografico) è quello dello spettatore che si lascia investire dalla temperie di emozioni (Mulholland Drive docet) ma gradirei comunque sapere cosa ne pensano gli altri, che so già saranno in pochissimi...



Pochi ma buoni, Andrew...
Peccato che la discussione si disperda su due identici fronti http://www.filmup.com/forum/viewtopic.php?topic=21294&forum=25&0, ed anche qui avevo lasciato un pensiero fugace http://www.filmup.com/forum/viewtopic.php?topic=22346&forum=4&start=30&41
Beh., io scrivo qua, sperando che qualche moderatore, se possibile, riunisca i due thread.
Sono assolutamente d'accordo con te che tracci una linea di congiunzione tra l'opera di due grandi maestri come Bunuel e Lynch e per il tuo felice approccio con il cinema dell'inconscio che va guardato anche con l'occhio sinistro.., e lascia libero lo spettatore di costruirci sopra le alte e svelte cattedrali gotiche della mente, dentro le cui enormi volute l'immaginazione può liberamente spaziare in ogni direzione. Un sogno vitale di fruizione filmica che la lunga e mortifera onda del cinema industriale – quello delle certezze e dei chiari significati - ha sempre cercato di farci dimenticare. Si va sempre di più al cinema per la "storia", sempre meno per il cinema... L'immaginario filmico bunuelano, come da te giustamente ipotizzato con degli esempi concreti e verosimili, non è stato ereditato solamente dall'autore di Mullholand Drive, bensì da tutti i cineasti trasgressivi e visionari appartenenti alle generazioni avvicendatesi immediatamente dopo Un Chien Andalou e L'Age D'or.

Giustissimo l’accostamento delle “scatole”, uno dei tanti “oggetti” che rappresentarono le ossessioni ricorrenti nel cinema di Bunuel. Ricordo con ammirazione una serata “fuori Orario”, in cui E. Ghezzi fece comparire i titoli di testa di Bella di Giorno (in programma) direttamente dalle oscure profondità della scatola blu di Mulholland Drive, come in un gioco di prestigio.., in una dissolvenza in nero.

Quello di Bunuel - e di Lynch - è dunque un cinema dell'inconscio, come lo stesso regista spagnolo amava ricordare:

"Il cinema è un'arma magnifica e pericolosa se a maneggiarla è uno spirito libero. E' lo strumento migliore per esprimere il mondo dei sogni, delle emozioni, dell'istinto. Sembra sia stato inventato apposta per esprimere la vita dell'inconscio, le cui radici penetrano così profondamente nella poesia."

I significati di un Un Chien andalou sono tutti racchiusi in questo... chiarissimo concetto. Bunuel confermò che il solo "significato" che poteva apparire certo, per il pubblico e per se stesso (già che aveva sempre negato di sapere che quel film potesse contenerne), fosse una esplicito invito all'assassinio... Don Luis si ammazzava dalle ristate di fronte ai vari tentantivi di interpretazione dei critici, sudiosi e storici... In una bellissima intervista raccolta da Turent e de la Colina (due critici messicani che la riportarono nel bellissimo libro intotolato "Bunuel secondo Bunuel", fondamentale per "capire" il cinema del maestro)dichiarò: "Invece di cercare di spegarle, bisognerebbe accettarle le immagini così come si presentano. Mi ripugnano, mi commuovono, mi attirano? Così dovrebbe bastare."
Il mistero rimane.., ed è per questo che tale opera appare ancora oggi sorprendentemente fresca e riposata..,insondata ed insondabile, attuale, moderna e post-moderna.
Un Chien Andalou nacque dall'incontro dei sogni sia di Dalì sia di Bunuel, indifferentemente, in un lavoro di sguadra ispirato dalla profonda amicizia che legava i due, e va proprio detto che l'esoterismo, spiritismo e via discorrendo... non furono affatto alla base delle loro invenzioni ed ispirazioni. Smentitemi se sbaglio, ma per quel che mi risulta, da "ateo per grazia di dio" come amava definirsi, con quelle cose Bunuel non ci azzeccava nulla. Non saprei se Dalì invece si...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 29-02-2004 alle 00:13 ]

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misterx76

Reg.: 12 Gen 2004
Messaggi: 2312
Da: carsoli (AQ)
Inviato: 15-04-2004 03:15  
Ho appena finito di vederlo. Il mio giudizio è semplice: Geniale

Questo film anticipa i tempi, in soli 15 minuti riesce a mettere insieme tensione, erotismo il tutto unito ad un gran ritmo. Il film non segue una trama, ma come già detto da altri, è un sogno surreale messo su pellicola. Io non so chi ne sia il vero autore, se Bonuel o Dalì ed ammetto di non conoscere nessuno dei due, ma questo film, che ricordo è datato 1929, ancora oggi riesce ad incollarti allo schermo.

Mi riprometto di vedere altri film di Bunuel, perché se questo cortrometaggio di appena un quarto d'ora mi ha così sorprendentemente colpito, sono curioiso di vedere cosa è stato capace di fare il regista con film di maggiore lunghezza.
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...due volte già cadeste senza cavarne frutto, badate un 3° fulmine vi annienterà del tutto!!!

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nboidesign

Reg.: 18 Feb 2006
Messaggi: 4789
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 18-02-2006 16:26  
credo che questo film si possa "descrivere" (ed uso questo termine molto con le pinze) leggendo "semplicemente" la definizione data da Breton nel Primo Manifesto del Surrealismo:

Il Surrealismo è "Automatismo psichico puro mediante il quale ci si propone di esprimere sia verbalmente, sia per iscritto o in altre maniere il funzionamento reale del pensiero; è il dettato del pensiero con l’assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione, di là da ogni preoccupazione estetica e morale".

Effettivamente in questo film si colgono tutti gli elementi che hanno caratterizzato il surrealismo, dalla visione dell'inconscio e del sogno dato come realizzazione di esso, alla semplice consequenzialità delle immagini mentali.

leggendo in giro sulla rete ho scoperto che esistono due grosse categorie della tecnica surrealista: quella degli accostamenti inconsuenti e quella delle deformazioni irreali.

Credo che questo film rientri a pieno nella prima categoria.
Accostamenti inconsueti che creano emozioni contrastanti.

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al1982


Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 686
Da: Sondalo (SO)
Inviato: 18-02-2006 20:45  
dottordio ..qui cè materiale per te.. dove sei finito?

[ Questo messaggio è stato modificato da: al1982 il 18-02-2006 alle 20:46 ]

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 19-02-2006 18:58  
quote:
In data 2004-01-27 20:46, Andrew scrive:
L'avete visto? Io l'ho trovato a dir poco meraviglioso...E credo anche di aver trovato una sicura fonte d'ispirazione del mio regista preferito, David Lynch.


Hm, ti dirò, Lynch quando ha finito di girare The Eraserhead neanche conosceva un chien andalou e l'ha visto solo dopo.
Lynch è malato di suo, non ha avuto bisogno degli insegnamente di Dalì e Bunuel
_________________
Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 19-02-2006 19:44  
Il film non ha trama ed è inutile andare a ricercarla, così come è inutile cercare di interpretarlo.
Un chien andalou non è altro che un accostamento di immagini spesso correlate tra loro in maniera strana e allucinata (le già citate luna tagliata con l'avatar d'alzayd, la mano con gli insetti e la mano tagliata, ecc...) che stanno lì solo a turbare l'animo dello spettatore, e ancora oggi a decenni di distanza quest'opera suscita scalpore e grandi sensazioni.
Certo, ci possono essere delle chiavi d'interpretazione, come l'uomo che traina il pianoforte con due monaci legati potrebbero stare a significare "il peso della religione" (delle cose simili le ritroveremo pochi anni dopo ne "l'age d'or" anche se lì hanno sicuramente un significato molto più marcato e significativo i riferimenti religiosi), ma il film vuole semplicemente accostare visioni allucinate senza trama e ci riesce perfettamente creando una distorsione della realtà terrificante, fornendoci il surreale attraverso il reale, sfruttando quindi cose verosimili per descrivere situazioni (apparentemente) inverosimili, dando luce a dei veri e propri incubi.
L'accostamento con Lynch è più che giusto, nonostante lui non conoscesse sto film prima di fare the eraserhead, infatti anche lui nei suoi film dà luce a dei veri e propri incubi e andare a cercare un filo logico puramente razionale in suoi film come the eraserhead, strade perdute e mulholland drive, in realtà sono incubi, un po' come lo è un chien andalou.
sedici minuti di pura follia, uno spettacolo unico e intensissimo, impossibile rimanere indifferenti di fronte a questo capolavoro e non farsi prendere dalla voglia di riguardarselo a tonfo per lo meno un paio di volte!
_________________
Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

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lumbreras

Reg.: 26 Feb 2006
Messaggi: 1400
Inviato: 26-02-2006 20:55  
Anche io ho visto il chien andaluz o el perro andaluz,titolo in spagnolo.E' un film fatto tutto di associazioni di idee,anche di ispirazione onirica..D'altronde,con sceneggiatura di Dalì altro non poteva che essere così!Si dice che Garcia Lorca se la sia presa a male per il titolo di questa pellicola,poichè lui studiava nello stesso colleggio di Dalì e Bunel a Madrid ed era soprannominato EL PERRO,cioè il cane.
Un film direi assolutamente unico di ispirazione ovviamente surrealista.

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stefy12

Reg.: 25 Mar 2002
Messaggi: 1286
Da: Brissego CH (es)
Inviato: 28-03-2006 15:49  
Un Film importante, soprattutto all'interno della turbata storia del cinema muto degli anni '20, caratterizzato da tantissime correnti che si mescolano ed influenzano. I film europei del tempo, caratterizzati dall'"antyholliwoodismo" seguono come già detto diversi pensieri del tempo, e si amalgamano ad altre forme d'arti (direi soprattutto la pittura). Il surrealismo rientra nella categoria dei film avantgardistici, così come il dadaismo, il "cinema pur", il cubismo,... Sono tutte correnti che si si assomigliano, ma che vanno comunque ben distinte per diversi fondamentali elementi. Il surrealismo attinge da diverse fonti; la più importante è quella della psicologia (i sogni e la loro interpretazioni, ma anche tutte le psicosi,....), basata sulle scoperte di freud, attualissime e molto seguite dai surrealisti del tempo. Dalì, pittore surrealista ha fatto tesoro della psicanalisi del tempo, e nei suoi quadri si nota una simbologia che solo grazie alla psiche e all'analisi delle varie dimensioni oniriche si può TENTARE di interpretare. Perchê i sogni non sono realmente interpretabili, e questo ê sottolineato nel chien andalou. Tutto ha una dimensione onirica, a partire dalla trama, che non ha una logica nel senso di inizio-rottura dell'equilibro-tentativi vari-ritrovo dell'equilibrio-fine, ma segue prettamente questa "logica" onirica. Anche i vari simboli che si vedono nel film hanno motlo a che fare con i sogni, senza dimenticare altri temi cari ai surrealisti, come la sessualità (i riferimenti si sprecano), la religione (o meglio la "presa in giro" di essa), lo scioccare (beh, la scena dell'occhio è celeberrima in quel senso). La voglia di spaventare il pubblico è anche molto importante in questo film, e questo non va dimenticato. Insomma, un film che ha una sua logica, ma la cui chiave di lettura non segue la nostra logica.. Logico, no?
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He felt in his pocket for the cold chain of the fake Horcrux, which he now carried with him everywhere, not as a talisman, but as a reminder of what it had cost and what remained still to do. (JKR, HP6)

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 28-03-2006 21:12  
quote:
In data 2006-02-19 19:44, DottorDio scrive:
L'accostamento con Lynch è più che giusto, nonostante lui non conoscesse sto film prima di fare the eraserhead, infatti anche lui nei suoi film dà luce a dei veri e propri incubi e andare a cercare un filo logico puramente razionale in suoi film come the eraserhead, strade perdute e mulholland drive, in realtà sono incubi, un po' come lo è un chien andalou.
sedici minuti di pura follia, uno spettacolo unico e intensissimo, impossibile rimanere indifferenti di fronte a questo capolavoro e non farsi prendere dalla voglia di riguardarselo a tonfo per lo meno un paio di volte!




Io non è che sia proprio così d'accordo. Un Chien Andalou risponde a delle logiche ben più profonde del delirio onirico di Lynch. E' un film che si iscrive perfettamente nel clima del suo tempo dominato dalla crisi del Positivismo. Sono gli anni in cui Eisenberg e Popper smontano i principi logici del pensiero razionale sui quali si era fondato il discorso scientifico e su cui era stato riorganizzato tutta la struttura del mondo sociale (linearità, consequenzialità, non contraddizione, uniformità, irreversibilità, ecc.).
Superando i dettami della "fabula" aristotelica che voleva il testo (anche quello filmico perchè no...) come un tutto che ha un principio, mezzo e fine (Aristotele, Poetica , p. 1450), Bunuel e Dalì mettono in connessione una serie di immagini che rompono il tradizionale schema narrativo a favore di una sorta di "flusso di coscienza" sul modello dell' "Ulysse" di Joyce.

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