FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Fino all'Ultimo Respiro
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Fino all'Ultimo Respiro   
Autore Fino all'Ultimo Respiro
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 10-02-2004 19:31  
L'essenza di un opera cinematografica può davvero basarsi sull'immagine esteriorizzata dal proprio contesto?
Un film come questo continua a colpire direttamente lo spettatore, nonostante siano trascorsi più di 40 anni dalla sua uscita nelle sale.
Un film come questo perpetra nei decenni l'idea di un cinema "di riflessione", tutt'altro che passivo per lo spettatore, sfruttando "una narrazione dove è l'azione ad essere funzionale ai personaggi e ai loro slanci, e non viceversa".
I generi si mescolano e si rinnovano, si citano e si ritrovano, in un perfetto connubbio di espressione e volontà nel "mostrare".
L'impeto della Nouvelle Vague che trova in quest'opera una reale colonna portante, ancor più che ne "I 400 Colpi" di Truffaut, può essere perfettamente visualizzato tramite una scena: una ragazza sventola un giornale su cui si può scorgere "Cahiers Du Cinema" e domanda a Belmondo
-"Signore, lei non ha nulla contro la gioventù?"-
-"Si. Preferisco i vecchi."-
A seguire, un auto investe un uomo di mezz'età uccidendolo sul colpo. Segnale premonitore e scopo del movimento.
E' una rivoluzione visuale totalitaria quella a cui assistiamo, dove la macchina da presa si rende inquieta e sovrana: una moltitudine di carrellate segue i dialoghi tra i due protagonisti (e non solo), insistendo sui piani americani, restando solida nella sua angolazione quando i due si incontrano nei Campi Elisi, aspettando che siano loro a compiere un inversione di 180° per mostrarsi finalmente di fronte ad essa. Il tutto con un pressante tentativo di annullare la soggettiva stravolgendo i canoni del linguaggio di allora: la soggettiva non è più "nell'immagine", ma fuoriesce "dall'immagine", per sostituirsi alla visione dello spettatore (non per altro il co-sceneggiatore e autore del soggetto era Truffaut...). Un esempio ci viene portato dal primo dialogo in automobile tra Belmondo e la Seberg, dove il metodo del campo-controcampo viene annullato dalla figura dell'uomo, presente soltanto nello stacco iniziale e in quello di chiusura, lasciando la partecipazione visiva alla sola ragazza (ho letto da qualche parte che Godard decise così a causa di obbligatori tagli sul materiale).
Perfino le scene di azione subiscono un ribaltamento sostanziale: nella sequenza dell'omicidio lo sparo è accompagnato prima dall'inquadratura della pistola e soltanto in seguito dall'accasciarsi della vittima, tramite una stretta correlazione causa-effetto che possiamo ritrovare anche nella splendida scena finale.
Bazin affermava molto tempo prima che "il montaggio è produttivo quando l'associazione, arbitraria o meno, di due immagini rapportate l'una all'altra determinano nella coscienza che le percepisce un'idea, un'emozione, un sentimento estranei a ciascuna di esse isolatamente." Il regista impiega quest'insegnamento nel migliore dei modi, slegandosi dai rigidi canoni del dècoupage classico tanto in voga ad Hollywood: il montaggio è quanto di meno lineare si sia mai visto, ogni sequenza muta il registro delle inquadrature con il solo scopo di servire l'emozionalità della scena, sfruttando i poco ortodossi "jump-cut" (falsi raccordi) per dilatare il tempo della rappresentazione filmica, superando così la durata dell'evento rappresentato, il tutto a favore dell'espressività della scena.
Lo spettatore, poi, viene "subdolamente" costretto ad abbandonare il ruolo passivo che gli era sempre stato congeniale quando Godard introduce gli sguardi in macchina degli attori: la risposta morale non è più data dal film, ma ogni persona che lo guarda ne trae un'opinione personale fondamentalmente distinta da quella degli altri.
-"Come è bella la Francia... Se non vi piace il mare, se non vi piace la montagna, se non vi piace la città, andate a quel paese."-
Belmondo alterna il suo sguardo tra noi e la strada quando pronuncia questa frase, rendendoci partecipi del suo pensiero, tramutando la figura del personaggio in una presenza realistica. Anche nella sequenza finale ricompaiono questi sguardi in macchina, prima per sottolineare lo spirito divenuto oramai arrendevole di Michelle, poi per mostrare lo straniamento della figura femminile messa di fronte ai risultati provocati dal suo animo duale.
Soffermiamoci un attimo proprio sui protagonisti. Belmondo è semplicemente perfetto nella sua parte di delinquente sovrastato da continui ribaltamenti emozionali, restio a mostrarli all'esterno e propenso a fare sua la figura del "macho", dell' "uomo che non deve chiedere mai".
-"Questo si che era un duro."- esclama di fronte ad una locandina piena di foto di Humphrey Bogart, delineando di fatto la sua struttura psicologica tramite la passione per il mito a cui va di diritto associato. Le sue labbra prominenti, sempre avvinghiate ad una sigaretta, e il suo sguardo fisso e lascivo rendono l'idea del personaggio ancor più che i suoi discorsi. Simmetricamente la Seberg incarna l'insicurezza, mal celata da un'ostentato atteggiamento da donna decisa. Ha paura di amare e per questo arriverà perfino a tradire, ma è come se la sua innocenza ci permetta di assolverla dal suo delitto.
Ma il vero protagonista dell'opera resta comunque Godard, di cui possiamo trovare tratti autobiografici nel personaggio dello scrittore Parvulesco:
- "Signor Parvulesco, qual'è la più grande ambizione della sua vita?"-
- "Divenire immortale e poi morire." -
Possono sembrare parole insensate, ma non sono tali se riflettiamo sulla figura del regista, che cerca di diventare eterno tramite le sue opere. Secondo la sua personale interpretazione ciò non accadrà, come lascia intendere nel filmato celebrativo per i cento anni di cinema francese decenni più tardi.
A noi resta questo capolavoro ed io, che ancora poco lo conosco, pregusto l'idea di assaporare ancora le altre sue opere...


[ Questo messaggio è stato modificato da: 13Abyss il 10-02-2004 alle 19:33 ]

  Visualizza il profilo di 13Abyss  Invia un messaggio privato a 13Abyss  Email 13Abyss    Rispondi riportando il messaggio originario
Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 10-02-2004 20:47  
Abyss ora sei il mio mito, hai un fottuto coraggio ...
_________________
::M:: cineForum

  Visualizza il profilo di Daniel  Invia un messaggio privato a Daniel    Rispondi riportando il messaggio originario
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 10-02-2004 22:17  
No. Quale coraggio?
Se ci fai caso, di opinioni personali ce ne sono ben poche, perlopiù per due motivi:
1)Non conosco benissimo Godard, anzi, non lo conosco affatto... Questo post in alto è il risultato della mia "prima" (in realtà non lo è, ma in termini di una certa maturità posso considerarla così...) visione di un film del regista.
2)Non mi permetterei mai (almeno parlando seriamente) di giudicare/criticare un lavoro di un autore di tale caratura.
Fondamentalmente perchè sono un ignorante che spara cazzate...

Il vero spunto che mi ha spinto a scrivere qualcosa sul film, sono state alcune immagini dello stesso, anch'esse citate lassù in alto.
Se poi il risultato sia orrendo o decente lo lascio decidere a voi...

  Visualizza il profilo di 13Abyss  Invia un messaggio privato a 13Abyss  Email 13Abyss    Rispondi riportando il messaggio originario
ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 10-02-2004 23:22  
ma che cos'è tutta questa merda?
_________________

  Visualizza il profilo di ZoraDomina  Invia un messaggio privato a ZoraDomina  Vai al sito web di ZoraDomina    Rispondi riportando il messaggio originario
83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 10-02-2004 23:23  


[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 17-07-2004 alle 19:11 ]

  Visualizza il profilo di 83Alo83  Invia un messaggio privato a 83Alo83    Rispondi riportando il messaggio originario
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 11-02-2004 01:03  
quote:
In data 2004-02-10 23:22, ZoraDomina scrive:
ma che cos'è tutta questa merda?



Non venire a zozzare i topic altrui, Patty...

  Visualizza il profilo di 13Abyss  Invia un messaggio privato a 13Abyss  Email 13Abyss    Rispondi riportando il messaggio originario
ZoraDomina
ex "Dalila"

Reg.: 30 Lug 2002
Messaggi: 4182
Da: vico equense (NA)
Inviato: 11-02-2004 01:06  
scusa,avevo fatto incetta di prugne e lassativi
_________________

  Visualizza il profilo di ZoraDomina  Invia un messaggio privato a ZoraDomina  Vai al sito web di ZoraDomina    Rispondi riportando il messaggio originario
oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 28-01-2005 13:44  
non aggiungo altro ad abysso se non questo piccolo passo di un'intervista concessa a "le Monde" nel marzo del '60 da Godard:

Non ho improvvisato niente. Avevo preso una marea di appunti disorganici e scritto alcune scene e parti di dialoghi. Prima di cominciare il film, ho messo in ordine questi appunti e ne ho tratto un programma generale. questa traccia mi ha permesso in seguito di redigere, ogni mattina, le otto pagine corrispondenti alla sequenza che dovevo girare durante la giornata... L'operatore Raoul Coutard ha girato con la macchina da presa a mano, senza luce artificiale e in ambienti al naturale. Io davo agli attori molte piccole indicazioni di dettaglio e tentatavo di individuare i gesti essenziali. Il film è un documentario su Jean Seberg e Jean-Paul Belmondo.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
---------
Blog

  Visualizza il profilo di oronzocana  Invia un messaggio privato a oronzocana     Rispondi riportando il messaggio originario
DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 25-12-2009 21:51  
mmm, interessante questo topic dell'abisso.
Non aggiungo altro a ciò che è scritto, solo che m'ha toccato fin troppo la scelta di Godard di far culminare questa "tragedia noir" con le note del mitico K622: ecco come degustarsi nel frattempo un capolavoro del cinema con forse il concerto solistico più bello mai scritti.
_________________
Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout!

  Visualizza il profilo di DottorDio  Invia un messaggio privato a DottorDio    Rispondi riportando il messaggio originario
  
0.127372 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: