lilja4ever
ex "natalie73"
Reg.: 23 Ago 2003
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Da: este (PD)
|  Inviato: 07-05-2004 18:48 |
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| Deep Blue è essenzialmente un tributo dell’uomo a madre natura. Di documentari spettacolari ne sono stati realizzati molti, ma qui si sfiora la perfezione. La fotografia è mozzafiato, e genera reazioni di meraviglia che difficilmente si riesce ad ottenere con i più sofisticati effetti speciali. Nella sala strapiena, al festival di Trento, ogni tanto partivano commenti del tipo: “Sembra un cartone animato!”; oppure “Ma l’hanno fatto al computer?”. No signori, non è stato un computer l’artefice, ma Madre Natura in persona. In un certo senso viene continuato idealmente il lavoro de Il Popolo Migratore: lì avevamo uno sguardo privilegiato sulla terra dall’alto, ed eravamo in compagnia degli uccelli; Deep Blue, invece, ci ha portato nelle profondità degli oceani, ed ha riassunto in appena un’ora e mezza tutto quello che c’è di meraviglioso nello straordinario mondo degli abissi. Non metto in dubbio che alcune scene siano state inserite per strappare un sorriso allo spettatore, ma si è dato anche giusto spazio a scene di crudeltà inaudita, cosa peraltro obbligatoria se si vuole fare un quadro credibile sulla dura vita negli oceani. Così, accanto a bellissime immagini “da cartolina”, come quelle d’apertura con i delfini che fanno surf sulle onde, troviamo battaglie cruente per la sopravvivenza, come quelle che hanno le orche per protagoniste. Il tutto condito da una colonna sonora abilissima a sottolineare il tono dei vari momenti, accentuando, se mai fosse possibile, l’impatto delle immagini. La voce narrante si limita ad illustrare o semplicemente ad introdurre le immagini, e pur sembrando un tantino didascalica, non fa certo rimpiangere i toni enciclopedici di molti documentari scientifici. Non è questo, infatti, un documentario con ambizioni da National Geografic, ma semplicemente un tributo alla vita, alla natura, e agli oceani: in questo senso il lavoro di collage dei vari ambienti marini e dei loro protagonisti è pienamente riuscito. Complimenti alla BBC allora, nella speranza che riesca a far uscire nelle sale questo gioiello, in barba alla penosa distribuzione italiana. |
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