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Autore UZAK
philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 25-06-2004 21:01  
Stupefacente film del regista turco Nuri Bilge Ceylan, premiato a Cannes nel 2002.
E' uscito oggi a Roma, in poche sale ovviamente, nel resto d'Italia non so.

Consiglio vivamente a chi necessita di un po' di ristoro dall'assordante frastuono del cinema mainstream, queste due ore di intelligente riflessione sul mal di vivere, sull'impossibilità/incapacità di comunicare.

Mahmut, fotografo quarantenne, vive da solo intrappolato in una serie di tic, manie, liturgie nevrotiche; intrattiene con la madre e la sorella rapporti accidiosi e reticenti e frequenta pochi amici.
La sua programmata solitudine viene turbata dall'arrivo di un impacciato cugino di campagna che per sfuggire alla miseria vagheggia di imbarcarsi su una nave e gli chiede ospitalità.
La convivenza però si protrae al di là dei pochi giorni sperati e lungi dall'aprire uno spiraglio nelle paratie che Mahmut ha eretto per difendersi dal mondo circostante le evidenzia maggiormente. I due si parlano a stento, il malessere claustrofobico cresce, lo scricchiolio del parquet diventa protagonista nei lunghissimi silenzi.
Finchè il giovane dopo aver svogliatamente girovagato in una città di cui non capisce i linguaggi, di punto in bianco se ne andrà. Così, senza emozioni espresse, alla volta di niente, lasciando Mahmut nel suo vuoto metafisico.
La fotografia è superba, suggestiva e ci rivela una Istanbul tutt'altro che folcloristica, potrebbe essere una qualunque metropoli europea.
La petroliera incagliata nel porto innevato è un'immagine straziante nella sua significativa immobilità.


Il titolo significa "distanza", o "distante", a significare lo stato d'animo di Mahmut nei confronti di persone, sentimenti emozioni.

C'è un debito evidente verso Antonioni e un esplicito riferimento a Tarkovski. Il regista si concede perfino un'irriverente omaggio a quest'ultimo quando il protagonista, con sorda impazienza, aspetta che l'ospite vada a dormire per passare dalla visione di "Stalker" a una più soddisfacente cassetta porno.

Se sono solo i rutilanti effetti speciali che vi affascinano al cinema non ve lo consiglio, ma se sentite il bisogno di una sosta concedetevela.
Io non amo le iperboli ma, a mio avviso, si può parlare di capolavoro.
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Don't dream it, be it.

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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 01-07-2004 18:38  
Uzak (Distant, di Nuri Bilge Ceylan)

Attenzione, contiene SPOILERS.
“Le invasioni barbariche” ci ha aperto gli occhi sulle contraddizioni dell’occidente imperialista, che non ricorda più le sue origini, le ideologie e gli “ismi” che gli hanno regalato la supremazia (momentanea?) sui cosiddetti barbari. “Goodbye, Lenin!” ci ha mostrato la caduta del sogno comunista e l’avanzata inesorabile dell’impero occidentale, che pianta in alto, bene in vista, la sua bandiera di conquistatore, lo striscione rosso della Coca-cola, a simboleggiare una democrazia fittizia, più presunta che reale. A governare non sono più le ideologie che hanno costruito intere nazioni, ma le multinazionali con i loro soldi. Gli ideali dei giovani occidentali si possono ormai comprare al supermercato e ordinare via internet. Non è difficile scorgere in “Uzak” alcuni dei mali e dei vuoti della società dei nostri giorni, primi fra tutti la solitudine e la difficoltà di comunicare nelle relazioni di coppia. Poche parole in questo film, regia solidissima, paesaggi fantastici, idee chiare e tanti piccoli grandi temi, tutti affrontati con estrema lucidità. Anche qualche simbolismo, come la veccia nave in disarmo, appoggiata su un fianco, una volta utile, ora non più, nessuno che la tiri via da lì, il tempo che passa e demolisce. Il peso della recessione economica aleggia ovunque e sfianca lo spirito delle persone. Il disoccupato in cerca di lavoro passa a rassegna le agenzie marittime ogni giorno e spera, invano. Il fotografo, il padrone di casa che lo ospita, si ferma a guardare un paesaggio al tramonto: pensa che sarebbe bello scendere dalla macchina e fare qualche scatto, ma tira dritto. Sulle pareti del suo bell’appartamento ci sono le foto di tempi migliori, quando c’era ancora la voglia di cogliere l’attimo o uno sguardo, quando c’era il tempo di aspettare la luce giusta. Ora rimane solo il lavoro, monotono: fotografare piastrelle per qualche catalogo industriale, per guadagnare qualcosa e tirare avanti. Sullo sfondo di questo film c’è una Istanbul invernale e malinconica, che ci ricorda molto le città del nord Europa. L’appartamento sembra casa nostra, le piccole manie/esigenze del padrone di casa sono le nostre. Chi ha ospitato qualcuno nel proprio “santuario”, sa benissimo che una sigaretta sul tappeto è un attentato. Ed è qui che emerge la vulnerabilità di molti di noi europei, attaccati più alle cose che abbiamo in giro per casa, che alle persone. Il cast è affiatato, le interpretazioni brillanti, la resa della “distanza” (di qui il titolo) fra i due personaggi è palpabile in ogni scena, l’invasione dello spazio vitale del solitario fotografo offre anche qualche spunto divertente. “Uzak” è un ottimo complemento ai due film che ho citato all’inizio, per avere una fotografia limpida del nostro tempo. Da vedere assolutamente.

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philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-07-2004 02:12  
Meno male che non sono sola, pensavo di averlo sognato questo film. A Roma del resto l'hanno già tolto.
Auguro a chi non l'ha visto di catturare un passaggio su RaiTre nottetempo. Sarebbe un peccato perderselo.
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Don't dream it, be it.

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lilja4ever
ex "natalie73"

Reg.: 23 Ago 2003
Messaggi: 1872
Da: este (PD)
Inviato: 02-07-2004 08:04  
quote:
In data 2004-07-02 02:12, philipcat scrive:
Meno male che non sono sola, pensavo di averlo sognato questo film. A Roma del resto l'hanno già tolto.
Auguro a chi non l'ha visto di catturare un passaggio su RaiTre nottetempo. Sarebbe un peccato perderselo.




è che sono in giuria agli IOMA, quindi mi tocca vedere tutti i migliori film della stagione, e questo è uno di quelli.

colgo l'occasione per invitarti ufficialmente a partecipare agli IOMA 2005. non devi fare niente di particolare, solo continuare ad andare a vedere tutti i film belli che escono.

uzak mi risulta ancora in giro nelle sale. è probabile che venga programmato anche nelle arene estive. informatevi.

ciao!

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Pythoniana

Reg.: 06 Lug 2004
Messaggi: 1257
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 16-07-2004 13:20  
Visto in gennaio all'Alpe Adria Film Festival, dove x inciso ha vinto. Piuttosto meritatamnte, direi. E' uno dei film che non mi spiacerebbe proporre in questo sputo di città (cinematograficamente parlando) la prox. stagione.
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"Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 16-07-2004 15:01  
se a roma l'hanno tenuto all'incirca due settimane, immagino che a latina non arriverà mai manco in noleggio.... bella la vita di provincia...
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 31-01-2005 18:12  
Meglio di così non potevate parlarne. Mi ci sono imbattuto per caso. grande film, sembra esile e minimalista ma è potentissimo. ho letto che il regista è fotografo egli stesso, come il protagonista e ha girato dentro casa sua. La fotografia è effettivamente straordinaria e la sua Istanbul non ha niente di turistico.
Certo che non dà speranze, la sensazione di una vita blindata e impenetrabile è attanagliante.
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Save the cheerleader, save the world

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