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Autore BELLISSIMA
fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 06-08-2004 02:18  
In Bellissima è la Magnani, attraverso una delle sue più felici interpretazioni, a scandire i tempi e a restare indelebile nelle memorie degli spettatori. L’attrice infatti recita all’interno della recitazione, regalando momenti di alta scuola. Molto buona anche l’interpretazione di Chiari e di tutte le comparse, nessuno escluso.
Visconti, pur non raggiungendo il livello di altri lavori (sia chiaro, sarebbe impossibile, questo è un film ottimo, altrove il Nostro è però supremo) ha due meriti sostanziali, importanti soprattutto per chi ha la fortuna di visionare oggi la pellicola.
Il primo è quello di fotografare con maestria la malattia italiana, la corruzione intesa non come costume ma come caratteristica principale della nostra nazione. La corruzione è il fulcro, il patto sociale di noi italiani, attorno ad essa si distribuisce la società (la metafora dello stagno e delle onde concentriche). E naturalmente dalla corruzione non poteva che emergere una società anomala, con un reddito malamente redistribuito, con poco cibo sulle tavole dei poveri e con i ricchi corrotti che bevono mangiano e fumano sdraiati, oppure intascano tutti i risparmi dei meno abbienti promettendo ciò che non possono mantenere, spacciandosi per chi non si è. E alle volte non si accontentano neppure del denaro e vogliono possedere addirittura il corpo dell’altra persona, garantendo un’avvenire differente per la nuova generazione, che non verrà più umiliata, né molestata. Ma come noto, tutto è immobile, nulla cambia mai, anzi, tende a peggiorare.
Il secondo importante merito di Luchino Visconti è invece da individuarsi nella morale conclusiva, attraverso la quale viene enfatizzata la dignità paterna e materna quale unico elemento in grado di opporsi, o perlomeno di resistere al sistema italico.
Osservando a distanza la pellicola è possibile affermare che oggi questa caratteristica è venuta meno del tutto, e persino l’orgoglio ha ceduto dinanzi alle ignobili lusinghe del mercato dell’intrattenimento puro. Chi non si spiega gli indici di ascolto, chi non si capacita del livello della nostra televisione e dunque dei nostri telespettatori (e dunque, in ultima analisi, della stragrande maggioranza del popolo italiano) non si lasci sfuggire l’occasione di visionare le radici della questione, e si soffermi soprattutto sul peggioramento, tremendamente evidente, avvenuto all’interno della società italiana contemporanea.

Per chi volesse colmare la lacuna o magari volesse semplicemente rivedere questo lavoro: dettagli in “stasera va in onda”.


[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 06-08-2004 alle 02:22 ]

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Lavinia

Reg.: 03 Ago 2004
Messaggi: 79
Da: milano (MI)
Inviato: 06-08-2004 08:16  
Caspita.....frequento questo forum da TRE giorni e non ho mai letto tante critiche altrettanto belle e profonde tutte insieme!! Mi congratulo!!!
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"Pain is God's megaphone to rouse a deaf world"
Anthony Hopkins in "Viaggio in Inghilterra"

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Lavinia

Reg.: 03 Ago 2004
Messaggi: 79
Da: milano (MI)
Inviato: 06-08-2004 08:29  
..ehm...per l'emozione m'è partito il post prima che potessi dare il mio ECCEZIONALE contributo!!!

Volevo solo sottolineare un paio di scene in cui la Magnani è veramente un GIGANTE:

quella con Chiari in riva al fiume.....lui che la corteggia (in modo che poi si scoprirà falso ed interessato) e lei che esprime con la straordinaria mobilità dello sguardo e la modulazione della voce sia il disincanto di una donna che conosce la vita, sia il compiacimento di una donna che ancora non vuole smettere di sognare... Ricordo un "Sì, LALLERO" che esprime tutto.

L'altra scena che non potrò mai dimenticare è la "scena madre" in cui lei piange e si dispera "per finta" per ottenere il consenso del marito. "Je l'avemo fatta", dice la Magnani alla folla dei vicini di casa (una specie di "coro" plebeo), asciugandosi gli occhi, con quello sguardo romanticamente feroce della Magnani, quella sua vitale disperazione, quella sua ferina dignità che è già riscatto.

Un film che ha ancora moltissimo da dire, in quest'epoca di veline e grandi fratelli.

Grande, grandissima Magnani....e poi venitemi a parlare di Ferilli, Bellucci e compagnia....tzk.....
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Anthony Hopkins in "Viaggio in Inghilterra"

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-08-2004 14:41  
A mio personale avviso, uno dei più alti vertici dell'arte viscontiana. Il soggetto è di Zavattini, e si sente. Si sarebbe potuto intitolare "La valigia dei sogni" (titolo che Luigi Comencini darà al suo bellissimo film del 1953): il cinema come chimera, visto da chi ignora (con molta innocenza e pudore) i maneggi dello star-system e dello spettacolo in generale.
Walter Chiari incarna straordinariamente una tipologia di "trafficone" che gravita ancora oggi intorno al mondo di Cinecittà, inutile spendere parole per quanto riguarda la prova della Magnani, come sempre superlativa.
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"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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