Autore |
Les choristes - I ragazzi del coro |
Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 03-11-2004 17:21 |
|
non l'ho visto
pare che sia un gran film
nessuno mi sa dire qualcosa ?
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
|
Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 02-12-2004 23:13 |
|
ma nessuno lo ha visto ?
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
|
philipcat
Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 02-12-2004 23:44 |
|
Pas encore.
Attendiamo lumi.
_________________ Don't dream it, be it. |
|
Pythoniana
Reg.: 06 Lug 2004 Messaggi: 1257 Da: Gorizia (GO)
| Inviato: 03-12-2004 12:29 |
|
Lo vidi io. E onestamente non mi è parso un granché. Godibile, x carità, ma nulla di nuovo sul fronte occidentale, soprattutto a causa di uno script che prende a piene mani da svariati predecessori (L'attimo fuggente in primis). Istituto educativo oltremodo rigido, popolato da studenti ribelli e/o borderline ma che in fondo paiono solo aspettare l'arrivo di uno spirito sufficientemente libertario da iniziare l'opera di redenzione. E lo spirito arriva, nei panni del nuovo guardiano, professore appassionato di musica, che pian piano coopta intorno al suo progetto di coro non solo i ragazzi ma anche i suoi colleghi. Con la sola, ovvia eccezione del direttore (e che, un po' di scontro drammatico non ce lo vogliamo mettere?). Finale dolce-amaro all'insegna del "Capitano, mio capitano!".
L'unica cosa che mi ha mosso qualcosina dentro è stata la speranza, all'uscita, che l'attore che interpreta uno dei ragazzi (Pierre Morhange, x chi andasse a vedere il film) abbia una sorella che gli assomigli e che un giorno io possa incontrarla.
Il mio 43% ghei sta prendendo il sopravvento...
_________________ "Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra, disse Kayam." Nazim Hikmet |
|
Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 09-01-2005 22:18 |
|
Un movimento mesmerico mi porta a ripescare questo vecchio topic.
Les choristes è un film che apparentemente nulla dà al genere scolastico/borderline che è stato già ampiamente battuto.
Storia già vista, protagonisti tutto sommato stereotipati, regia scialbetta e fotografia nulla più che carina.
Ciò che balza agli occhi e colpisce, è una sottile insinuante inconzenzionalità tutt'altro che buonista che si introduce discretamente nel dipanarsi dell'azione filmica.
La scelta del protagonista, prima di tutto. Particolare appena accennato ma non scontato.
Il protagonista, per come si presenta e per come effettivamente è, e un perdente.
Grasso, pelato, cinquantenne scapolo e musicista fallito, si presta ad un lavoro di custode di un collegio/riformatorio, apice negativo, evidentemente, della sua carriera. Ben presto scopriremo tra i suoi bagagli spartiti che nessuno avrebbe mai letto.
Ed anche in un finale dismesso, triste, apparentemente anch'esso fallimentare.
Ma la dinamica che descrive Les Choristes è forse centrata come non mai rispetto all'approccio con il tema del rapporto tra insegnante e corpo studenti.
Il maestro è una presenza che rivoluziona l'approccio alla realtà degli alunni (ma anche di alcuni insegnanti) del collegio, non attraverso grandi gesti (il coro è un pretesto) nè attraverso un carattere estroso e dominante, ma esclusivamente come elemento fattore di apertura di un nuovo sguardo sul reale.
Ed il buonismo che appare è, appunto, solo di facciata.
Il fallimento, agli occhi di uno sguardo sociale, è evidente.
Il mesto abbandono del collegio da parte del sorvegliante, l'incendio, tutto testimoniaun fallimento, un ulteriore caduta agli ochhi di uno sguardo "mediatico" sul reale.
Ma il protagonista vince nel cuore di qualche suo alunno, perchè "tutto quello che faceva lo teneva per se, non voleva diventare famoso". Vince sul cuore dell'uomo in quanto presenza.
Il Robin Williams dell'Attimo fuggente, colpiva per la sua estrosità, per la sua vitalità, per il suo modo di fare così al di fuori del comune.
Nulla di questo c'è ne Les choristes.
C'è solo un personaggio dimesso.
E se vogliamo, fallimentare.
Il tutto confezionato allegramente e giovialmente.
Ed è per questo che, al di là del valore specifico del lavoro, Les choristes colpisce.
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
|
|