paolo14
Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 28-11-2004 13:01 |
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Ambientazioni ottime, di prim'ordine e contrapposte (miseria e nobiltà) per questa commedia a fondo malinconico e moralistico abilmente diretta da Enrico Oldoini.
La quale mette in luce con discreta chiarezza la sempre più limpida e avida necessità di denaro - in ogni classe sociale, non solo nella borghesia - e che sottolinea la ricerca e l'estremo bisogno di affetti familiari sinceri, certi e reali, rispecchianti la più profonda dignità e sincerità morale in ogni essere umano - non ritrovabile dunque nell'universo e nei difetti dell'altoborghesia. Ma è un'opera che parla soprattutto della necessità dell'etica e della dignità morale in ogni individuo (il discorso non vuole essere classista ma moralistico, nonostante il ribaltamento gerarchico del protagonista)
Abile e convincente Flavio Insinna e i caratteristi intorno a lui. Superbo ed encomiabile Paolo Villaggio (dimostratosi ancora una volta attore immenso e straordinario), attorno al quale si dipana l'intera opera: dopo un inizio incerto ma pur sempre efficace, la sua abilità rende alla perfezione lo sdoppiamento di io e di identità del parsonaggio: da una parte il rischio, l'imbarazzo e il disagio della finzione, dall'altra la realtà, la concretizzazione e l'attualizzazione di tale progetto, che si scioglierà nella trasformazione (o "corruzione") etica del personagggio (che darà origine alle situazioni - comiche e drammatiche - le quali caratterizzano l'intero film)
La regia di Enrico Oldoni porta avanti il tutto con un buon ritmo, ricercato, marcistico e lodevole (la durata, peraltro, si mantiene sullo standard dei 90'); lo stile e la tecnica rimangono imperniati sulla tradizione classica e sull'avvicinamento e allontanamento progressivo della macchina da presa (dimostrando discreta abilità anche nelle riprese paesaggistiche e nell'armonia coreografica e scenografica nei movimenti dei personaggi) Alcuni, seppur non esageratamente rilevanti, sono gli errori registici: l'abuso pessimo e inutile della soggettiva e alcuni controcampi che non rispettano la posizione apparente dei personaggi sullo schermo.
La fotografia è ora fredda e non studiata e ora raffinata e solare; la sceneggiatura è ottima ed efficace, e non risente di volgarità alcuna.
"Un bugiardo in paradiso" è dunque un film interessante e ben realizzato, che rappresenta una piacevole sorpresa nell'attuale, becero, panorama cinematografico italiano.
Voto: 8+(+)
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"Ma voi che siete uomini
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene"
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 28-11-2004 alle 13:05 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 28-11-2004 alle 13:06 ] |
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