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Autore Il Mistero/Peso dell'acqua
denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 29-11-2004 12:34  
Domenica 21 novembre 2004. Genova.
Dio benedica la Fnac, che è aperta. Entro, curioso qua e là. Compro un cd di Oistrakh, gironzolo e mi fermo davanti ad una copertina blu. Un libro.
Il peso dell’acqua, Anita Shreve. Lo cercavo da tempo, non si trovava, addirittura ora costa 4.60 €, incredibile, lo compro.
A dire il vero cercavo questo libro da quando ho visto Il mistero dell’acqua (così tradotto in italiano, in inglese ha lo stesso titolo del libro), film di Kathryn Bigelow che mi è piaciuto non poco, ma che, ora, penso potesse essere ben migliore.
Breve trama per chi non ha mai letto questa chicca.
Si incrociano due storie, una basata su un fatto realmente accaduto: nella notte tra del 5 marzo del 1873, su un’isola sperduta delle fredde isole Shoals due immigranti norvegesi vennero uccise, una, Karen, strangolata e l’altra. Anethe, presa a colpi di ascia in volto. Una terza donna, Maren, sopravvisse e rimase tutta la notte, a piedi scalzi e insanguinata dentro ad una grotta. Al mattino la ritrovarono con i piedi quasi totalmente ghiacciati, fosse rimasta di più le sarebbero stati amputati.
Bisogna aggiungere che fu trovato un colpevole, tale Louis Wagner, ma ancora adesso si pensa che l’assassino potesse essere Maren, portata al limite della tollerabilità.
L’altra storia, che si intreccia perfettamente con la prima, è di creazione della scrittrice: Jean è una fotografa e deve preparare un servizio fotografico nei luoghi dell’omicidio. Con lei si trovano il marito, la figlia, il cognato e la sensuale fidanzata di questo.
Inizio a leggere, 200 pagine.
“Penso al dolore che le storie non possono alleviare, nemmeno quando vengono raccontate mille volte.” Pagina 200. Ho finito. Il respiro è lento, lo posso percepire come accade quando si è sott’acqua, o come quando si è raffreddati. Comunque è il respiro di chi è in balia di qualcosa.

Il libro e il film sono diversi, quasi totalmente.

Nessun paragone sarebbe, a questo punto, adeguato, il film è un bel film, gli attori sono eccezionali (Penn e, come ho già detto, Polley più degli altri), ma c’è qualcosa che il libro regala e il film no: l’emozione.
Nel film, oltre ad aver cambiato la trama (peggiorandola, a mio parere), la Bigelow ha anche dato per scontato il particolare principale di tutta la storia: cosa prova Maren, il libro lo sottolinea, addirittura pone una domanda precisa: “Se prendi una donna e la spingi fino al limite, come si comporterà?”. Prima grande pecca, quindi, l’aver espresso la colpevolezza di Maren senza approfondirne i motivi o analizzare i perché dei suoi atteggiamenti. Secondo errore della Bigelow, i personaggi che, e qua bisognerebbe soffermarsi, vengono caratterizzati esclusivamente dalla bravura degli attori. Per quanto riguarda i dialoghi e le scene la Bigelow non si preoccupa minimamente di ciò che possano o no trasmettere, così come se fossero il semplice mezzo da utilizzare per esprimere la sua opinione e non motivarla. Superficiale, quindi.
Se si vuole fare un confronto narrativo (un regista narra quanto uno scrittore, no?) la regista è stata in grado, tecnicamente, di regalare immagini suggestive, di approfittare di un’ottima fotografia per valorizzare alcuni dettagli (il cielo, il paesaggio di SmottyNose, il grigiore di una vita senza individualità), ma la scrittrice ha fatto di più, ha fatto in modo che le immagini, i personaggi e quasi le sensazioni riuscissero a diventare concrete e materializzarsi nella vita del lettore.
E’ normale, questo? Perché, nonostante la possibilità maggiore data dalle tecniche cinematografiche, la pellicola non è riuscita almeno a pareggiare questa capacità con il libro?
Superficiale, questo è purtroppo il vero. Ho amato Il misero dell’acqua ma penso che, se la Bigelow non fosse partita per la tangente, avrebbe davvero potuto creare qualcosa di molto migliore. Avrebbe avuto tutte le capacità (sue), le tecniche, la bravura di attori che hanno regalato emozioni nonostante un pessimo riarrangiamento della sceneggiatura, e una trama di fondo davvero intrigante.
Certo, se avesse riportato sullo schermo la storia integrale ci sarebbe stato bisogno di più tempo. Sia per svilupparla sia proprio a livello di pellicola. Il film sarebbe arrivato a più di due ore, ma avrebbe avuto tutto un altro ritmo. La vita di Maren prima delle Shoals, la sua eccentricità, la sua forza, il cambiamento improvviso dovuto alla mentalità di chi le stava intorno, la vita terrificante e noiosa vicino ad un uomo che non la amava. Più lungo, ma più interessante.
Mi spiace molto dire questo, e continuo a consigliare il film a chiunque abbia la pazienza necessaria per stare dietro ad una sorta di documentario con le impressioni della regista, quasi come un tema riportato sullo schermo.
Ma leggete il libro, prima, se potete.
Film: 6 (per la fotografia e gli attori sublimi)
Libro: 9 (per tutto).



Penso al peso dell'acqua, alle sue priorità scientifiche. Un metro cubo di acqua pesa una tonnellata. l'acqua di mare è più pesante del 3.5 per cento dell'acqua dolce; il che significa che, su mille chili d'acqua di male, 35 sono sale. Il peso dell'acqua fa si che la pressione aumenti con la profondità. La pressione a un miglio di profondità nell'oceano è di 161 chili per centimetro quadrato.
In quale momento ho alterato l'equilibrio? In quale punto del tempo mi sono mossa in una direzione invece che in un'altra, ho pensato una cosa invece che un'altra? Quando penso a ciò che è accaduto sulla barca, per un tempo talmente breve... quanto? Quattro minuti? Otto? Certo non dieci...


(tra l'altro molto simile al finale di 21 grammi).
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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anthares

Reg.: 21 Set 2004
Messaggi: 14230
Da: Trento (TN)
Inviato: 29-11-2004 13:17  
purtroppo non ho visto il film e non posso dare giudizi ne fare paragoni.
ma ho letto il libro e concordo con te.
è bellissimo e leggerlo appassiona e regala molte emozioni.
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ci vuole intelligenza.. per capire di essere idioti.

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archer84

Reg.: 26 Gen 2004
Messaggi: 4249
Da: catania (CT)
Inviato: 29-11-2004 15:55  
io invece nn ho letto il libro... ma ho visto il film e devo dire che nn mi è sembrato malaccio... a parte gli attori davvero ottimi, questo film mi ha lasciato la giusta dose di inquietudine da farmelo piacere... comprerò il libro che fino a stamattina in libreria c'era...
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...(cit.)

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 29-11-2004 20:13  
Archer io amo molto quel film e sbandiero ai quattro venti la bravura di Sarah Polley (con gente che mi dice "Pollo chi???") eppure, dopo aver letto il libro, apprezzo il film per ciò che è ma penso a quanto migliore potesse diventare... e mi mangio un pò le mani al posto della Bigelow...
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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archer84

Reg.: 26 Gen 2004
Messaggi: 4249
Da: catania (CT)
Inviato: 30-11-2004 10:26  
quote:
In data 2004-11-29 20:13, denisuccia scrive:
Archer io amo molto quel film e sbandiero ai quattro venti la bravura di Sarah Polley (con gente che mi dice "Pollo chi???") eppure, dopo aver letto il libro, apprezzo il film per ciò che è ma penso a quanto migliore potesse diventare... e mi mangio un pò le mani al posto della Bigelow...



per questo cerco di nn paragonare il film al libro da cui è stato tratto... in un modo o nell'altro finisce sempre che ti mangi le mani...
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...(cit.)

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 30-11-2004 12:58  
Lo sò ma il paragone alla fine ci sta...
Lei stessa ha affermato di aver avuto l'idea leggendo il libro... come si fa a rivoltare tutto così???
Sarebbe stata una sceneggiatura ottima...
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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celeste

Reg.: 23 Apr 2004
Messaggi: 867
Da: firenze (FI)
Inviato: 30-11-2004 13:19  
Mi hai incuriosito anzichennò. Tempo tiranno permettendo mi faccio libro e film.
Gracias.
_________________
Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce
abbastanza bene.

(Charles Bukowski)

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