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Autore Il Giappone urla: il cinema é vivo!
DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 28-02-2003 15:16  
Ho deciso di cambiare il titolo del topic perché voglio trasformarlo nel mio personale ricettacolo del cinema nipponico. Inserirò qui le mie considerazioni sul cinema del sol levante, in modo che possano essere tutte di facile consultazione.


ICHI THE KILLER (2001) di Takeshi Miike

Il cinema giapponese rappresenta un prodotto qualitativamente eccezionale, ma di difficile esportazione. Il loro senso della morale é lontano anni luce da quello occidentale. Ciò che per noi é difficile da capire ed accettare per loro costituisce la normalità. La poetica del dolore, fisico e spirituale.
Peace, love, violence and sex. Questa la formula segreta di Takeshi Miike. Il regista giapponese (osannato in patria e pressoché sconosciuto da noi) basa la sua cinematografia su un’equazione elementare: se l’uomo è il ricettacolo di ogni tipo di emozione, dalla più pura alla più perversa, perché non deve esserlo anche il cinema?
La regia di Miike é esplosiva, concitata, ricca di inquadrature originali ed evocative.
Per capire cosa sia “Ichi the killer” vi racconto le prime scene.
Esterno notte, pioggia battente. Un giovane, che vediamo solo di spalle, (Ichi Koroshiya) assiste da una finestra allo stupro di una prostituta da parte del suo protettore. Interno. La violenza è spietata, la donna viene prima picchiata selvaggiamente, poi con il volto tumefatto e sanguinante, stuprata. L’uomo mentre abusa della sua vittima viene distolto da un rumore che proviene dall’esterno. Si avvicina alla porta-finestra, la apre. Nessuno. Il suo sguardo viene attratto da qualcosa che si trova ai suoi piedi. Stacco. Primo piano di un vaso, sulle foglie della pianta ci sono tracce di sperma. Primissimo piano. La mdp segue una goccia che si stacca dalla foglia e cade sul terreno. Immagine fissa di una pozza di sperma…dopo pochi secondi dalla viscosa massa…si erge in rilievo il titolo del film…in caratteri giapponesi…of course. Raccontare i 129min del film è davvero arduo, troppe cose da ricordare e da scrivere…pensate solo che quello che vi ho appena descritto dura appena 2min!
Tutto il film si concentra sul dolore. Inferto, subito, fisico, psicologico…poco importa. Il punto fondamentale è un altro: il piacere è legato al dolore. Vittima e carnefice si scambiano continuamente di ruolo, confondendo, affascinando.
Torture di ogni tipo, con primissimi piani di carni squarciate, sangue, interiora, arti amputati, mutilazioni….mmm…nessuno viene risparmiato. Buoni, cattivi, donne, bambini, subiscono tutti la stessa medesima sorte. Con tutto ciò il film per i giapponesi è un Action-movie, perché in effetti non provoca paura. Inoltre la loro naturale capacità di autoironia (molto sottile per noi europei) rende il film a tratti spassosissimo. Divertente, spesso eccessivo, insostenibile, serio e malinconico, spietato. Insomma la cultura giapponese in tutto il suo splendore.
Nonostante il film sia intitolato ad Ichi (Koroshiya 1, famoso manga giapponese), il vero protagonista é kakihara, boss della yakuza con la passione per il sado-maso ed esperto in torture ed auto punizioni. Spettacolari i tagli sulle guance tenuti chiusi da due cerchi metallici in prossimità delle labbra...ogni volta che Kakihara fuma, il fumo gli esce da questi tagli sulle guance.
Una considerazione tecnica.
Il film, nonostante si possa riconoscere una regia mai traballante o incerta…risulta “imperfetto”, ma è una sensazione piacevole. Sembra quasi che Miike si preoccupi di lasciare tracce della sua incuranza stilistica, ma lo fa in modo che ci si possa rendere conto di quanto l’effetto sia voluto. La colonna sonora è coinvolgente…segue ogni fotogramma del film, detta i tempi del montaggio e spazia dalla musica industriale a quella tipica giapponese. Il sonoro (ascoltato in lingua originale) fa capire (anche se la lingua è incomprensibile) più del doppiaggio inglese, la teatralità e la musicalità di questa lingua è davvero sorpendente. Da vedere rigorosamente con i sottotitoli ed in lingua originale.



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"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"


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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 02-03-2003 07:06  
questo post non dovrebbe passare inosservato....
che venga letto.....
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-03-2003 08:54  
Se può esser utile ho trovato in rete una buona recensione che mi ispira particolarmente, oltre la tua naturalmente, anche se è più un'analisi.
Miike Takashi, prolifico regista giapponese praticamente sconosciuto in Italia, ha firmato con "Audition" il suo film più famoso che ha avuto una discreta visibilità (non in Italia) grazie ai riconoscimenti ottenuti in vari festival internazionali. In "Ichi the killer" estremizza quello che in "Audition" era narrativamente giustificato in un finale teso e destabilizzante: il morboso connubio tra dolore e piacere. Da un punto di vista morale il nuovo lungometraggio di Takashi supera qualsiasi limite e si presenta come un'accozzaglia di squartamenti mostrati con sadismo e compiacimento in ogni singolo dettaglio. Superando la superficialità di un giudizio scontato (e lontano dall'assoluta libertà espressiva del mezzo cinematografico), il regista ha l'indubbia capacità di portare fino in fondo la sua visione. Esce da facili schematismi manichei e affronta con coraggio le sue scelte. La storia non è altro che l'ennesimo regolamento di conti tra bande rivali della Yakuza, ma Takashi riesce, dietro al protagonismo dello splatter, ad approfondire psicologie e situazioni creando un inaspettato coinvolgimento. La violenza esasperata viene mostrata con gratuità e liberatorio divertimento. Disturbante, non conciliante, caustico, più volte insostenibile, ha tutte le carte in regola per diventare un cult. A partire dal titolo spermatico (vedere per credere) che chiarisce subito le intenzioni sopra le righe del regista.

E se Kill Bill, da quanto ne so ripercorre questa strada. Cos' si dice. Omaggio al cinema giapponese!

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Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 02-03-2003 19:58  
Stasera vedo Audition...ho già visto Junk...insomma altre due recensioni di film giapponesi. Il Giappone merita più attenzione...sono davvero dei grandi!
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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 03-03-2003 18:00  
AUDITION (1999) di Takeshi Miike

Il film é finito! Mentre scorrono i titoli di coda, una sola considerazione mi riempie la mente: come é possibile che un regista, in due ore di film, riesca a proporre allo spettatore una serie interminabile di inquadrature, senza risultare mai banale o prevedibile?
Takeshi Miike ci riesce...ci riesce in modo naturale, nulla sembra costruito o studiato a tavolino. La macchina da presa si muove fluida, traballa, rimane immobile...autonomamente, sembra davvero che sia lei a decidere cosa e come inquadrare. Soggettive improponibili, campi lunghi eccessivamente distanti, come se fossero immagini “rubate”, primi piani che entrano dentro i personaggi, attraversandoli da parte a parte. Montaggio onirico e mai confuso, tenuto insieme da una bellissima colonna sonora.
Signori, questo é Cinema, quello con la “C” maiuscola. E non parlo di regie pulite, confezionate “ad hoc” per un target ben preciso di spettatori. Parlo di regie fatte di immagini, quelle che riescono a far dimenticare anche la storia, che la mettono “involontariamente” in secondo piano, proprio quelle regie che imprimono a fuoco nel cervello i fotogrammi...uno dopo l’altro. Se dovessi fare un paragone (improponibile, perché Miike é unico), potrei affermare, senza risultare blasfemo, che un’accostamento stilistico con David Lynch non farebbe certo sfigurare questa pellicola giapponese.
Non riesco proprio a capire!
Perché questi film non vengono distribuiti da noi? Forse perché ormai siamo pressoché lobotomizzati da un tipo di cinema che ci propone da anni sempre lo stesso prodotto. Regie piatte, stili che sono tutti uguali...se non ci si chiama Raimi, Cronenberg, Lynch...distinguere un film da’altro é davvero impossibile! Per cui, lode al giappone...ma non solo, lode anche ai tedeschi, perché é grazie a loro se possiamo comprare in dvd le versioni “uncut” e sottotitolate in inglese, di questi film.
Ma parmliamo del film.
Audition é una storia d’amore. Travolgente, intensa...marcia.
Mi sembra piuttosto “inutile” raccontare la trama, anche perché, in effetti, é meno originale di quanto si possa pensare. Asami (la bellissima protagonista) ha avuto un’infanzia fatta di abusi e violenze, nonostante questo, i suoi modi sono estremamente gentili, sussurrati...riesce a far innamorare chiunque con la sua dolcezza. Il suo desiderio é semplice, quanto umano...lei vuole amore. Dona il suo amore totale, chiedendo in cambio “solo” di essere amata. La sua vita prosegue nella disperata ricerca di questo amore, attraverso gli uomini che incontra. La sua richiesta, implorata, all’uomo che lei crede essere quello giusto...é straziante, quasi una supplica. Distesa nuda sul letto prega Aoyama (l’uomo che ama) di amarla: “Love me, please. Love me...only me...please”. Se conoscessi il giapponese lo trascriverei in lingua originale, perché la voce di Eihi Shiina (che interpreta Asami) mette i brividi. Ma quell’implorato “only me” ha davvero un valore assoluto. Non é prevista nessuna altra forma d’amore per nessun’altra creatura vivente...altrimenti Asami potrebbe sentirsi tradita...e vendicarsi. Dopo quella notte di passione, la ragazza scompare. Aoyama, perduto nell’amore per Asami, la cerca, ripercorrendo quelle poche tappe del passato della ragazza che conosce. Scoprendo particolari inquietanti. La mezzora finale é un vortice di tensione, orrore, dolore, ma soprattutto amore. L’amore inteso come possesso totale di una persona, e nel caso in cui questo amore non sia integro...é giusto che anche la persona amata non sia integra. Se non si possiede tutto l’amore, non si deve possedere neanche la persona amata nella sua “totalità”. Questa la semplice logica di Asami...racchiusa in un sacco di tela immobile sul pavimento di casa sua!
Sogno, realtà, incubo, ancora realtà...ben peggiore dell’incubo.
Una tecnica sopraffina, attori in stato di grazia, una fotografia che imprime alle immagini una forza surreale. Ho già voglia di rivederlo, ma senza sottotitoli stavolta, per poter gustare solo la bellezza delle immagini. Un desiderio mi invade...recuperare la filmografia completa di questo regista: Takeshi Miike, il poeta del dolore! Miike lancia un messaggio...non può esistere amore...senza dolore. Come dargli torto!


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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 03-03-2003 18:03  
JUNK - Everybody fights (1999) di Atsushi Muroga

Se i trash-movie posseggono di per sé un loro innegabile fascino, pensate un attimo ad immaginare cosa possa essere un film che già in giappone é considerato un B-movie!
Questo film pur essendo del 1999, sembra essere stato girato 20 anni fa. Anche se la regia non é eccessivamente ingenua, il film risulta davvero di un livello qualitativo “imbarazzante”. Ma non lo dico in senso negativo. Mi spiego.
Junk é un film volutamente fatto male, un vero e proprio B-movie...uno di quelli che non se ne vedono più. Atsushi Muroga (il regista) imbastisce un soggetto basato esclusivamente sulle citazioni, un collage del cinema che ama, senza pretese stilistiche o morali (cosa che gli zombi facilmente ispirano), anzi proprio sforzandosi (evidentemente) di ricreare l’atmosfera dei film di un tempo. Citazioni, su citazioni...niente viene nascosto ad un attento spettatore, un vero e proprio omaggio per tutti gli amanti di un genere.
Le prime due citazioni sono nela trama: un gruppo di malviventi rapina una gioielleria, dopo il colpo (andato a buon fine) si dirigono verso una fabbrica abbandonata dove devono incontrare un boss della yakuza per vendere la refurtiva, ma il luogo era un vecchio laboratorio dell’esercito americano, in cui venivano intrapresi degli esperimenti sulla rianimazione dei cadaveri...scoppia l’orrore!
I film di riferimento sono più che evidenti: “Dal tramonto all’alba” di Rodriguez e “Il ritorno dei morti viventi” di O’Bannon. Il siero che effettua la rianimazione é un liquido verde fosforescente iniettato con una siringa...vi ricorda qualcosa?
Gli zombi sono quelli di Fulci, le scene di antropofagia riprese da Romero, gli effetti speciali (?) sembrano davvero venire dal passato...quasi a diventare ridicoli per un film di soli 4 anni fa.
Ma si assapora con gusto, perché ogni scena é una citazione...citazioni legate l’una all’altra da una regia discreta ed un montaggio accettabile. Se poi la sceneggiatura presenta delle evidenti lacune e se gli attori sono spesso caricature di sé stessi...poco importa.
Sangue, azione, sentimento, orrore, lieto fine “aperto”...gli ingredienti ci sono tutti.
Il tutto farcito da quel gusto per l’eccesso “ridicolo” proprio dei B-movie.
Un film divertente. Uno di quelli che si gusta tutto d’un fiato seduti sul divano con pop corn e birra gelata.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-03-2003 20:09  
Demon sei un grande...
ti giuro...
ah, sai perchè soprattutto il cinema giapponese è vivo perchè c'è gente che spende 230 euro per comprarsi i dvd...
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Natalie

Reg.: 24 Dic 2002
Messaggi: 464
Da: S.pietro (VR)
Inviato: 03-03-2003 20:35  
Bello!


Nn ho parole sei stato coinvolgente ed allucinate allo stesso tempo.


.......wow!

Natalie+Apocalypse



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BE OBSCENE!
BE, BE OBSCENE!
BE OBSCENE BABY
AND NOT HEARD!

Marilyn Manson

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 03-03-2003 20:36  
e aggiungo anche che il tuo stile impone ad ogni post la lettura completa e anche rapida...
quasi ti invidio...
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 03-03-2003 22:49  
ammetto la mia assoluta ignoranza sul cinema giapponese...a parte lievi accenni a lezione su ozu e mizoguci(?) mi hai fatto venire voglia di vedere questi film...e qui si vede il tuo essere "demon" visto che non li troverò da nessuna parte....
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 03-03-2003 22:56  
Fantastico ... non vedo l'ora di avere tra le mani questi film ...
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
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Inviato: 03-03-2003 23:09  
Speriamo che ci aiuti la distribuzione!
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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Zoe776


Reg.: 06 Dic 2001
Messaggi: 54
Da: Salerno (SA)
Inviato: 04-03-2003 12:38  
Complimenti davvero per il topic interessantissimo e per le tue considerazioni...
Prima di leggere i tuoi post Takeshi Miike non lo conoscevo nemmeno di nome, perchè sebbene mi piaccia tantissimo il cinema orientale (non solo giapponese), mi devo sempre accontentare delle "briciole" che passano su Fuori Orario o ultimamente su Telepiù. E' davvero un peccato che ci sia così scarsa attenzione verso questo modo così diverso ed affascinante di fare cinema, di raccontare storie e affrontare tematiche da un punto di vista che ci è quasi estraneo...
Io spero davvero che le cose cambino, perchè è scandaloso che l'unica via sia quella delle edizioni straniere...
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mengo13

Reg.: 07 Mag 2002
Messaggi: 978
Da: svizzara (es)
Inviato: 04-03-2003 19:06  
...ho faticato parecchio a "trovare"....uno di questi film....finalmente trovo...ICHI THE KILLER (2001) di Takeshi Miike...in inglese...premetto che sicuramente non si sono spremuti per il doppiaggio...ma tralasciando questo....non riesco a capire il tuo stupore per questa pellicola...io l'ho trovato un orrido miscuglio di stronzate giapponesi....tipo hero con jet lee...ma.....

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 04-03-2003 20:00  
Il doppiaggio é penoso, lo avevo specificato...molto meglio in lingua originale con i sottotitoli.
Hero con Jet Lee é cinese, non giapponese. Certo starai pensando “e allora? sempre gialli sono!”, ma la cultura e soprattutto il modo di fare cinema é leggermente diverso...
Caspita mengo hai fatto un commento davvero illuminante:”io l'ho trovato un orrido miscuglio di stronzate giapponesi”...che posso replicare a questo?
Sinceramente mi hai messo in difficoltà.
Prendo nota della tua critica e rivedrò Ichi per la terza volta, con molta più attenzione...in modo da evidenziare queste “stronzate giapponesi”.
Ma fammi capire, sono stronzate in senso universale...o sono stronzate perché legate alla cultura giapponese?
Ah mengo un consiglio da amico, lascia perdere gli altri titoli, anche quelli sono giapponesi.

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