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room whit a wiew |
ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
|  Inviato: 11-03-2003 20:16 |
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E' un film di James Ivory del 1985,trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Forster del 1908,forse uno dei migliori esempi in cui romanzo e film non si discostano e non deludono,e forse data la sintonia tra Ivory e Forster che il regista ha deciso di riprendere molti dei romanzi dello scrittore(Casa Howard,Passaggio in India,Maurice).
La trama potrebbe sembrare banale,e forse lo è,racconta la storia d'amore tra due giovani inglesi,conosciutisi in Italia,che trionfa dopo alcuni "contrattempi",sullo sfondo della buona società inglese così piena di contraddizioni e ipocrisie.
I personaggi si dividono in due principali categorie:"benpensanti" e "originali",dipinti tramite dialoghi sottili e ironici.L'incontro tra queste due categorie,o l'oscillare in esse della protagonista,Lucy Honeychurc,porta allo sviluppo degli eventi,in una sorta di presa di coscienza di se stessa dei suoi desideri e bisogni.
Lucy è una timorata ragazza inglese,che nasconde un'anima passionale dietro una maschera di brava ragazza che la società pretende da lei,di fronte alle passioni,ai sentimenti si ritrova dapprima indifesa e inesperta,questo la porterà a fidanzarsi con uomo che è quanto di meno passionale e attraente possa esistere(un irriconoscibile ma bravissimo Daniel Day Lewis)per poi riconoscere,non senza timori e insicurezze,che la vita che vuole veramente è al di la delle convenzioni e degli obblighi quella con George Emerson (Julian Sand forse alla sua migliore prova);giovane stravagante ma timido,dall'animo romantico che si strugge sugli interrogativi universali.
Altro personaggio memorabile e quello della cugina ormai "matura"di Lucy,Charlotte(interpretata da Maggie Smith premiata con l'oscar per attrice non protagonista),che tenta di preservare la cuginetta,a lei affidata per il viaggio in Italia,dalle insidie,o meglio le avventure,sentimentali o meno che possono capitarle ,forse col dubbio (inespreso a voce ma che si intende in un patetico e pieno di significato piano finale)se non è meglio lasciar vivere la ragazza,per non farla finire come lei,sola.
Ivory,attenedosi scrupolosamente al romanzo di Forster,ricrea un'Italia di fine Ottocento,come dicevo prima un po' stereotipata,con gli italiani passionali,pronti a guadagnare denaro nei modi più disparati
ma assolutamente solare,idilliaca,calda,sia in città,Firenze,in cui l'Arno simboleggia il nascere e lo scorrere delle passioni nella vita quotidiana,che nelle campagne circostanti,dove immensi campi di grano risvegliano i sensi,i sentimentie per qualcuno i ricordi.
Anche l'Inghilterra è rappresentata in maniera idilliaca e critica allo stesso tempo con prati verdi e parchi in cui la buona società tiene "avvilenti tea-party",partite a tennis e passeggiate in carrozza.
La macchina da presa,aleggia intorno ai personaggi,rimane sempre distaccata da essi,infatti i primi piani sono pochissimi,forse proprio per rendere il formalismo che prevede l'etichetta,la freddezza del bon-ton,la rigidità dei personaggi quando si rapportano tra di loro.
Colonna sonora leggiadra, ritorna spesso l'aria "o mio babbino caro"dal Gianni Schicchi di Puccini,che apre il film.
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
| | Inviato: 11-03-2003 20:18 |
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questo film l'ho sempre amato,tutti mi hanno sempre detto che è lento e noioso,forse sono masochista,esiste qualcuno a cui è piaciuto?
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
| | Inviato: 12-03-2003 19:29 |
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evidentemente no 
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