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Autore La finestra sul cortile
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 14-04-2003 19:58  
Il fatto di essere impediti fisicamente dà un incontestabile vantaggio,che il protagonista di questo film sembra sfruttare appieno:essere forzatamente inattivi e di conseguenza dover trovare un hobby che riempia il tempo.C'è chi legge,chi scartabella sul PC...e chi guarda dalla finestra!
Dunque il mondo di L.B.Jeffries,detto Jeff,è giocoforza un mondo in miniatura,in scala,ma egualmente animato e in movimento come il mondo reale,perchè cambia soltanto la prospettiva,più distaccata,più asettica e di conseguenza più portata e connessa a una riflessione.Non c'è riflessione senza osservazione e l'osservazione è possibile solo dopo aver creato un ideale divario tra il soggetto e la cosa osservata.Proprio per questo ci troviamo di fronte a un film,calmo,pensato,minuzioso,ma anche molto intimista e in un certo qual modo rilassante.
Il suo maggior pregio sta sicuramente nella prima parte,nella quale noi osserviamo il mondo esterno dall'ottica distaccata e riflessiva di Jeff,quasi a scandagliare ogni minimo dettaglio della pur frenetica vita esterna,quasi a voler immortalare in istantaneei quadretti la vita di tutti i giorni.Il tutto,accompagnato da leggiadre e graziose melodie,assume il valore di un simil-documentario della tranquilla provincia americana dei '50.Ma lo scopo(purtroppo,aggiungo)non è certo questo.Infatti,procedendo,questa piacevole sensazione si disperde man mano,lasciando spazio a una pur efficace trama gialla,che tuuttavia sembra come intrappolata nella strettezza dello spazio d'azione,finendo per dover affidare tutto al solo senso della vista,evidentemente qui "menomato"anch'esso.
Comunque le finestre continuano a possedere quella valenza voyeuristica di buchi della serratura su tante intriganti mini storie,che non fibnniscono mai del tutto ai margini della vicenda,ma che finiscono per incastonarsi nella storia centrale(basti pensare allo sketch del cane nel cesto,veramente fantastico,ma che anch'esso avrà un ruolo importante nella vicenda).
Una volta conclusasi la storia centrale,ciclicamente si torna all'inizio con un tocco d'ironia in più.
Film che si perde in se stesso questo Rear Window:se avesse mantenuto lo stile da commedia della prima parte,sarebbe stato davvero geniale;invece si dilunga e sfiacca nello sviluppo di questa malgestita detective story,per porvi fine in modo scontato e un po'inverosimile.

Assolutamente non il capolavoro da tanti acclamato.
Il genio c'è,ma si vede poco.
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 14-04-2003 20:33  
Ma pensa... oggi ho affittato

La finestra sul cortile
Jules et Jim
M'ama non m'ama

domani parlerò di Jules et Jim e la finestra sul cortile
_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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MRSSTEELE

Reg.: 08 Nov 2002
Messaggi: 10730
Da: Venezia (VE)
Inviato: 14-04-2003 22:04  
io scartabello sul computer e ho una vista pessima anche co binoccolo.In compenso ho due gambe d'acciaio
_________________
Oggi è il mio ultimo giorno di vita.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 15-04-2003 10:35  
Seanma hai dimenticato alcuni dettagli molto importanti.
Il mondo che Jeff osserva è un piccolo quadretto della vita che stà al di la del cortile.
La vita veraè quella che stà oltre quel piccolissimo angolo di strada sulla sinistra.
Vediamo la vita interna delle persone,di alcune ne immaginaimo il carattere anche se non ne ascoltiamo neanche un dialogo.
La vita che stà al di là del cortile, su quell'angolo di strada da noi è solo immaginata.Il ritorante in cui viene mandato l'assassino ce lo troviamo vicinissimo, anche se in uan battuta precedente Jeff afferma che dista a circa 15 minuti.
Abbiamo un unico luogo relae che è il cortile, dove vengono rispettatati i tempi e gli spazi, usciti da quello tutto è dilatato o accorciato senza riferimenti precisi.
Pur di non privarci di un accompagnamento musicale, Hitchock ci dona un appartamento sempre frequentato da artisti.
I dialoghi della prima parte del film ,e cioà quelli intrattenuti coll'infermiera e poi con Gene kelly, toccano i cambiamenti fondamentali sociali che caratterizzarono l'epoca.
Il discorso sul matrimonio,sulla necessità di amare una persona che si vuole sposare, il dialogo sulla guerra e sulla nascita dei mass-media, più tante piccole inezie delle quali io ho avuto solo la percezione, ma che non saprei in grado di spiegare.
Certo il film non è grande in quanto thriller, ma per il modo di rappresentazione del mondo che viene fatta, inquadrando solo interni.

_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 15-04-2003 16:22  
Titolo: La finestra sul cortile (Rear Window)

Attori protagonisti: James Stewart, Grace Kelly

Regista: Alfred Hitchcock

Jeff (James Stewart) è un fotoreport con una gamba ingessata che trascorre la convalescenza su una sedia a rotelle nel suo appartamento ingannando il tempo curiosando, dalla sua finestra, tra gli atteggiamenti e la vita dei suoi vicini di casa.
Vite normali.
Una ballerina, un musicista che compone una melodia al pianoforte "trovando, ogni mese,l'ispirazione nel padrone di casa, quando chiede l'affitto" (come spiega Jeff), gli sposini che, cercando di difendere la loro privacy tengono sempre le tende abbassate, la donna "cuore solitario" che cena da sola emulando cenette a lume di candela, la coppia formata da un rappresentante di gioielli e la moglie invalida e la coppia sposata che, senza figli, riempie di attenzioni il cagnolino.
Le donne della vita di Jeff sono due: Stella, un'ironica infermiera dell'assicurazione ("Intelligenza... niente ha provocato alla razza umana più guai dell'intelligenza ), e Lisa (Grace Kelly), la sua bellissima e aristocratica fidanzata.
Ed è proprio con lei che Jeff inizia un simpatico dialogo: lei vuole che lui la sposi e si trovi un lavoro sedentario e "serio", lui afferma, al contrario, di amare il suo lavoro avventurioso in giro per il mondo, aggiungendo che lei non è fatta per quella vita (bellissima la frase di Lisa quando và via sbattendo la porta "Non mi rivedrai per molto tempo... comunque non prima di domani sera!").
Una notte piovosa Jeff osserva, per caso, il suo vicino di casa che esce portando con se la valigia, rientra dopo pochi minuti ed esce nuovamente con la stessa valigia.
Jeff però si addormenta prima dell'alba e... il giorno dopo, la moglie (l'invalida isterica) è misteriosamente sparita e lui si convince che il marito l'abbia uccisa, fatta a pezzi e portata via con la valigia.
Inizialmente Lisa e Stella non prendono sul serio le affermazioni di Jeff, successivamente però si convincono che l'uomo abbia ragione e iniziano, con lui, a cercare prove che diano loro ragione.
Il trio cerca di convincere l'amico di Jeff, un investigatore, dell'omicidio, ma questo, dopo superficiali indagini, decide che non c'è nulla di strano nella sparizione della donna che, stando al marito, è partita per la montagna (la stessa Lisa trova una cartolina della donna in cui afferma di essere arrivata e di stare bene).
Ma troppi particolari non sono ancora stati risolti... perchè una donna sarebbe partita senza fede nuziale, gioielli e borsetta preferita?

Il finale non lo dico


Il quartiere e` co-protagonista della vicenda. La storia principale e` sempre accompagnata dalla vita del quartiere. Tutta la lunga notte finale, in particolare, e` accompagnata dal party del pianista (la cui musica, oltretutto, ha un'evoluzione piuttosto simbolica... inizialmente è spezzettata, scollegata... pian piano che Jeff e le due donne costruiscono il delitto la musica diventa sempre più sciolta e le note unite tra loro).
Jeff, fotoreporter di mestiere e guardone di natura, rappresenta contemporaneamente il regista e lo spettatore: crea la vicenda (mostrandocela e raccontandocela) e la subisce. È impossibilitato a mescolarsi con i personaggi proprio come lo sono il regista (non potendo riprendere il palazzo di fronte dall'interno) e lo spettatore (che vede attraverso gli occhi di Jeff). Tutto comunque è portato davanti agli occhi dello spettatore secondo il punto di vista di Jeff e del suo binocolo/obiettivo... tutte le finestre danno l'impressione di essere piccoli schermi che mostrano diverse situazioni, da scegliere, quasi... come se il palazzo di fronte fosse uno specchio della vita, con le sue piccole realtà, riportate alla grandezza del cortile...

Ho trovato il film particolarmente ironico. Hitchcock sembra divertirsi a prendere in giro la polizia e l'investigatore privato (che non capiscono nulla di tutto ciò che accade!), prende in giro il personaggio stesso che non viene trattato da eroe (cade persino dalla finestra rompendosi anche l'altra gamba!), e lo stesso personaggio di Lisa è preso poco sul serio fino alla fine, in cui la si vede che riprende la sua bella rivista di moda...

Ironia e tecnica ridotta in uno spazio piccolo (come nel Delitto perfetto, quasi totalmente girato negli interni dell'appartamento) sono, infondo, la bellezza del film... insieme ai diversi simboli posti in versione "ridotta"... la ballerina che rappresenta la bellezza, la coppia di sposini che rappresenta il sesso, la signorina Cuore solitario che rappresenta la mancanza d'amore e lo stesso assassino che rappresenta un amore finito male...



Domanda: ma Hitchcock è quello che, nelle prime scene, stà vicino al pianista?

Affermazione mia: che bello il primo piano di Grace Kelly quando sveglia Stewart!!!


_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-04-2003 16:41  
quote:
In data 2003-04-15 16:22, denisuccia scrive:
Titolo: La finestra sul cortile (Rear Window)

Attori protagonisti: James Stewart, Grace Kelly

Regista: Alfred Hitchcock

Jeff (James Stewart) è un fotoreport con una gamba ingessata che trascorre la convalescenza su una sedia a rotelle nel suo appartamento ingannando il tempo curiosando, dalla sua finestra, tra gli atteggiamenti e la vita dei suoi vicini di casa.
Vite normali.
Una ballerina, un musicista che compone una melodia al pianoforte "trovando, ogni mese,l'ispirazione nel padrone di casa, quando chiede l'affitto" (come spiega Jeff), gli sposini che, cercando di difendere la loro privacy tengono sempre le tende abbassate, la donna "cuore solitario" che cena da sola emulando cenette a lume di candela, la coppia formata da un rappresentante di gioielli e la moglie invalida e la coppia sposata che, senza figli, riempie di attenzioni il cagnolino.
Le donne della vita di Jeff sono due: Stella, un'ironica infermiera dell'assicurazione ("Intelligenza... niente ha provocato alla razza umana più guai dell'intelligenza ), e Lisa (Grace Kelly), la sua bellissima e aristocratica fidanzata.
Ed è proprio con lei che Jeff inizia un simpatico dialogo: lei vuole che lui la sposi e si trovi un lavoro sedentario e "serio", lui afferma, al contrario, di amare il suo lavoro avventurioso in giro per il mondo, aggiungendo che lei non è fatta per quella vita (bellissima la frase di Lisa quando và via sbattendo la porta "Non mi rivedrai per molto tempo... comunque non prima di domani sera!").
Una notte piovosa Jeff osserva, per caso, il suo vicino di casa che esce portando con se la valigia, rientra dopo pochi minuti ed esce nuovamente con la stessa valigia.
Jeff però si addormenta prima dell'alba e... il giorno dopo, la moglie (l'invalida isterica) è misteriosamente sparita e lui si convince che il marito l'abbia uccisa, fatta a pezzi e portata via con la valigia.
Inizialmente Lisa e Stella non prendono sul serio le affermazioni di Jeff, successivamente però si convincono che l'uomo abbia ragione e iniziano, con lui, a cercare prove che diano loro ragione.
Il trio cerca di convincere l'amico di Jeff, un investigatore, dell'omicidio, ma questo, dopo superficiali indagini, decide che non c'è nulla di strano nella sparizione della donna che, stando al marito, è partita per la montagna (la stessa Lisa trova una cartolina della donna in cui afferma di essere arrivata e di stare bene).
Ma troppi particolari non sono ancora stati risolti... perchè una donna sarebbe partita senza fede nuziale, gioielli e borsetta preferita?

Il finale non lo dico


Il quartiere e` co-protagonista della vicenda. La storia principale e` sempre accompagnata dalla vita del quartiere. Tutta la lunga notte finale, in particolare, e` accompagnata dal party del pianista (la cui musica, oltretutto, ha un'evoluzione piuttosto simbolica... inizialmente è spezzettata, scollegata... pian piano che Jeff e le due donne costruiscono il delitto la musica diventa sempre più sciolta e le note unite tra loro).
Jeff, fotoreporter di mestiere e guardone di natura, rappresenta contemporaneamente il regista e lo spettatore: crea la vicenda (mostrandocela e raccontandocela) e la subisce. È impossibilitato a mescolarsi con i personaggi proprio come lo sono il regista (non potendo riprendere il palazzo di fronte dall'interno) e lo spettatore (che vede attraverso gli occhi di Jeff). Tutto comunque è portato davanti agli occhi dello spettatore secondo il punto di vista di Jeff e del suo binocolo/obiettivo... tutte le finestre danno l'impressione di essere piccoli schermi che mostrano diverse situazioni, da scegliere, quasi... come se il palazzo di fronte fosse uno specchio della vita, con le sue piccole realtà, riportate alla grandezza del cortile...

Ho trovato il film particolarmente ironico. Hitchcock sembra divertirsi a prendere in giro la polizia e l'investigatore privato (che non capiscono nulla di tutto ciò che accade!), prende in giro il personaggio stesso che non viene trattato da eroe (cade persino dalla finestra rompendosi anche l'altra gamba!), e lo stesso personaggio di Lisa è preso poco sul serio fino alla fine, in cui la si vede che riprende la sua bella rivista di moda...

Ironia e tecnica ridotta in uno spazio piccolo (come nel Delitto perfetto, quasi totalmente girato negli interni dell'appartamento) sono, infondo, la bellezza del film... insieme ai diversi simboli posti in versione "ridotta"... la ballerina che rappresenta la bellezza, la coppia di sposini che rappresenta il sesso, la signorina Cuore solitario che rappresenta la mancanza d'amore e lo stesso assassino che rappresenta un amore finito male...



Domanda: ma Hitchcock è quello che, nelle prime scene, stà vicino al pianista?

Affermazione mia: che bello il primo piano di Grace Kelly quando sveglia Stewart!!!




il fatto della musica in evoluzione non l'avevo notato,comunquei tuoi commenti sono davvero interessanbti....
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sono un bugiardo e un ipocrita

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 15-04-2003 16:43  
Sean hai per caso quotato?
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-04-2003 16:53  
quote:
In data 2003-04-15 16:43, denisuccia scrive:
Sean hai per caso quotato?


ah già tu presiedi il Comitato Anti Quote di FilmTown...me ne reo scordato!!!!!
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mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 15-04-2003 17:07  
non si fa, sean
_________________
What you fear in the night in the day comes to call anyway

Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in

(A.D.)

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 15-04-2003 17:30  
quote:
In data 2003-04-15 17:07, mulaky scrive:
non si fa, sean


ma scherzo!!!!!
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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 15-04-2003 17:46  
Quanto amo questo film...
Non come Il sipario strappato o Frenzy o Strangers on a train. E' un amore meno passionale, molto contenuto: l'amore per la forma teorica del cinema. A me "La finestra sul cortile" sembra un saggio sul cinema riuscitissimo, un capolavoro.
I temi sono sempre gli stessi, ricorrenti in Hitchcock: essere-apparire e il doppio, handicap motorio (all'incirca come uno spettatore al cinema), il voyeurismo "contagioso" e impedito e la visione con protesi visive come fonte certa di conoscenza ( almeno fino a "Blow up", 12 anni dopo...).
E la forma è innegabilmente "teorica": le panoramiche sul cortile che si rivelano non essere le soggettive che si credeva,i titoli di testa sulla finestra all'apertura delle tende, la ciclicità potenzialmente infinita non solo della storia, ma anche di alcuni movimenti di macchina, come quelli (assolutamente uguali) che ci presentano il protagonista all'inizio e alla fine (con due gambe rotte).
Mi pare che sia un film sul "farsi" di un film, sul suo linguaggio, sulla sua durata. Il titolo, infatti, è "Rear window", finestra sul retro.
Infine, lo spettatore è praticamene sempre inchiodato alla sedia con James Stewart, il che lo rende senz'altro complice ma pur sempre spettatore di quello che vede il protagonista. Entrambe le cose, assieme.

Perciò la domanda finale, in quel gioco di visioni reciproche e (spesso) occultate che è questo film (che è tutta l'invenzione Cinema), è: che immagine ha di sè, lo spettatore, quando sa di essere un voyeur?

Per questa sola domanda, al di là delle solite banali interpretazioni teoriche che ho sopra esposto, credo che questo film meriti una grande considerazione.
Poi, per me è anche godibilissimo. Per me.

_________________
Io sono tutti.

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 15-04-2003 17:53  
Tra l'altro, il mio avatar e questo argomento sono in perfetta concordanza.
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Io sono tutti.

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leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 15-04-2003 22:05  
L'ho visto solo domenica scorsa ed ero titubante dopo stroncature e lodi di amici che o lo odiano o lo amano. E io me ne sono innamorata... perdutamente... ho sofferto, pianto, riso e l'ho amato... mi sono sentita sperduta davanti alla perdita della memoria, smarrita dinnanzi alla vecchiaia, stordita dalle passioni sopite... e tutto questo me l'ha fatto solo amare alla follia... bellissimo!

1bix8
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I'm impossible to forget but hard to remember

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 15-04-2003 22:39  
Leonessa... penso tu abbia sbagliato film... forse volevi dire La finestra di fronte?

(pure io ho sbagliato il titolo nell'altro topic )
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 16-04-2003 14:41  
quote:
In data 2003-04-15 22:05, leonessa scrive:
L'ho visto solo domenica scorsa ed ero titubante dopo stroncature e lodi di amici che o lo odiano o lo amano. E io me ne sono innamorata... perdutamente... ho sofferto, pianto, riso e l'ho amato... mi sono sentita sperduta davanti alla perdita della memoria, smarrita dinnanzi alla vecchiaia, stordita dalle passioni sopite... e tutto questo me l'ha fatto solo amare alla follia... bellissimo!

1bix8


stare un po' più più attenti e magari leggere gli interventi altrui prima di postare,no...eh???

e cazzo.....
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