E' un film bellissimo dove parlano le immagini e le espressioni della protagonista, davvero brava.
Insomma un film per chi apprezza il vero cinema.
Ottima la fotografia. Ti rimane dentro il ricordo di aver visto un bel film.
Forse era questo il titolo più rappresentativo per questo meraviglioso film del regista francese Frederic Fonteyne. E' la storia personale di una famiglia che abita in un villaggio francese negli anni Trenta. Gilles, il marito, è operaio in un altoforno, Elisa, la moglie, accudisce due gemelline e cura la casa. Un ritratto intimista del proletariato francese dell'epoca. Solo l'irrompere della sorella di Elisa altera l'equilibrio familiare, fatto di silenzi, di complicità e di gioie. Gilles si invaghisce della cognata e comincia a tradire Elisa. Ecco il nocciolo del film. Elisa, interpretata dalla splendida Emanuelle Devos, circa 32 film all'attivo e tanta passionalità e teatralità scenica ancora da regalarci . La riuscita del film è nella scelta dell'attrice Devos, già vincitrice nel 2002 del Cesar come migliore attrice. Nessuna scoperta dunque, nè per noi, nè per il sapiente regista Fonteye. Solo una riconferma della bravura istintiva di Emanuelle Devos. Nella narrazione filmica Elisa non caccia via il marito, non fa scenate, anzi consiglia il marito, Gilles, su come procedere e aspetta che tutto sia superato. Difatti la cognata s'innamora di un altro uomo che vuole sposare e dunque rivela a Gilles la superficialità delle loro unione. A Gilles non rimane che riappropriarsi del vecchio equilibrio familiare che Elisa ha sempre cercato di difendere. Ma è qui che si consuma la vendetta di Elisa: si suicida, lasciando al marito il carico dei figli, nel frattempo divenuti tre, e soprattutto il rimorso della propria morte. Rimorsi e risentimenti che lacerano nel tempo qualsiasi persona. Ecco l'apoteosi del film, la vendetta. Elisa si trasforma nel corso dello sviluppo filmico da donna prudente, accondiscendente, in femme irruente, vendicatica. E' il suo scatto d'orgoglio il suicidio. Il regista è straordinariamente bravo sia nei primi piani, che nei silenzi. E' un grande cinema quello a cui si assiste. Anche perchè uscendo dalla sala di proiezione si incontrano famiglie proletarie i cui visi narrano di vicende analoghe ancora oggi. Con figli aggrappati alle bracce, mogli casalinghe, case modeste, mariti operai e tradimenti malcelati ma sopportati.