The Hateful Eight: film in perfetto stile Tarantino. A me è piaciuto, nonostante o forse proprio per certi stereotipi western, nei dialoghi e negli atteggiamenti, grazie anche ad interpretazioni magistrali, come quella di Samuel L. Jackson. A distanza di un secolo e mezzo, se il film è specchio delle contraddizioni della nazione americana di oggi, e, a mio parere, lo è, la prova che il processo di unificazione degli States, post guerra di secessione, non si è affatto concluso. Meno che meno si è composto il dualismo razziale.
da grande fan di Quentin mi aspettavo qualcosa di più, per carità riesce a tenere alta la tensione anche nella prima parte che è la più "calma", i dialoghi non sono particolarmente banali e ti lascia con il dubbio di chi siano i "cattivi" per gran parte del film.
Credo sia esageratamente splatter la parte finale, inoltre credo che proprio l'epilogo sarebbe potuto essere migliore. Di sicuro non il suo miglior film
8 odiosi in una stanza, con dialoghi serrati e un ritmo incalzante, in crescendo fino al grand guignol finale. E per cosa poi.... per una banda che non si sa neanche se esiste, un mcguffin degno del maestro Hitchcock.
Grande cinema (le riprese in esterna - maestose, panoramiche, emozionanti, gelide della neve e calde del respiro dei cavalli, della tensione e del sangue) ma soprattutto GRANDE TEATRO (nella locanda di Minnie, dove il massimo di movimento che compie ogni personaggio è tre metri). Due film in uno. UN CAPOLAVORO!!!
La musica di Morricone è splendida, e bravissimi sono i doppiatori italiani. Forse meriterebbe di essere visto in lingua originale (magari sottotitolato) per apprezzare al meglio le performances dei protagonisti originali.
Dieci stelle!
Realizzazione sontuosa, fotografia superba, interpreti di alto livello, dialoghi coinvolgenti, scene e costumi spettacolari, musiche, bè Ennio Morricone già dice tutto. Alla fine tutto ciò che ci si aspetta da Tarantino, eppure.... eppure qualcosa manca nell'ottava opera del Maestro: un reale coinvolgimento emotivo dello spettatore, quasi che il ripetersi dei soliti cliché dell'infinita pantomima tarantiniana sia prevalso sulla fascinazione del racconto, relegando la tensione della suspense ad una prolungata attesa di uno scontato finale.
A dimostrazione che anche il film meglio realizzato ha bisogno alla base di una storia che sappia smuovere le emozioni.
Menzione speciale per Jennifer Jason Leigh: interpretazione ineccepibile del personaggio sicuramente più spiazzante del film.
E' incredibile, alla fine del primo tempo, in sala si sbadigliava. Tutti imprecavano contro questa pellicola. Io che invece mi sentivo come quel cane dei cartoni che mangiava il biscottino e volteggiava in aria, non vedevo l'ora che iniziasse la seconda parte, il Film era perfetto. Poi sono arrivate le grida di quelli che avevano sbagliato sala o che magari erano stati costretti dal proprio compagno, ad andare a vedere Tarantino... "Ahhh, che schifooo, Non si puo...".
Io non amo lo splatter, ma adoro questo grande regista, e quindi penso che le scene davvero forti dei suoi film, siano funzionali e correttamente inserite nelle sue trame. Non ho neanche il tempo di girarmi a silenziare questi fenomeni che il film decolla e mi entusiasma, sempre di piu'... fino al capolavoro finale. L'indimenticabile lettera di Abramo Lincoln.
Trailer italiano (it) per Diabolik - Chi sei? (2023), un film di Antonio Manetti, Marco Manetti con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea.