05 Febbraio 2008 - Conferenza stampa
"Jumper"
Intervista al regista e al cast.
di Federico Raponi

Il film "Jumper" è stato presentato in conferenza stampa a Roma dal regista Doug Liman e dagli attori Hayden Christensen, Jamie Bell, Rachel Bilson.

E' facile cambiare posto a Roma?
Doug Liman: è facile trovare un taxi se conosci la parola "libero".

"Jumper" si potrebbe definire un apologo della libertà giovanile, dove ai ragazzi protagonisti si contrappongono gli attempati "Paladini" ?
Doug Liman: lo scarto d'età non è servito tanto per sottolineare la differenza tra gli uni e gli altri, ma per esercitare una pressione ulteriore sui personaggi dei "Paladini", cui non resta molto da vivere. Soprattutto negli ultimi film mi sono messo al servizio della trama, ma ho idee che possono venir colte dallo spettatore più colto, comunque senza distrarre un pubblico come quello americano, più interessato all'azione.

Gli effetti speciali?
Doug Liman: ho avuto quasi un rifiuto del genere di supereroi realizzati al computer. Come conseguenza, sul set gli attori si sono ritrovati sospesi, legati, spinti, hanno ancora i lividi. Dovevano immobilizzarsi al mio stop e poi tornare a muoversi da quel punto. Le sequenze al Colosseo e sulla Sfinge sono state girate prima in loco e dopo in studio.

Jumper è un capostipite?
Hayden Christensen: Doug è conosciuto per aver alzato la sbarra da saltare per ogni genere che ha affrontato, come "Bourne".
Jamie Bell: è un innovatore per vari aspetti. Innanzitutto nell'approccio e nelle richieste ai curatori degli effetti speciali, e poi in ogni livello. Il teletrasporto ad esempio non era mai stato affrontato prima dal cinema.

Come è stato lavorare dentro il Colosseo?
Jamie Bell: quando nella sceneggiatura ho letto dell'interno del Colosseo neanche ci pensavo che si sarebbe girato realmente lì. E' uno dei monumenti per me più sorprendenti e preferiti, quello che da sempre mi ha più ispirato. Respirare quanto vedevo è stata un'esperienza particolare.
Hayden Christensen: difficile descriverlo. Averlo tutto per me al mattino presto, col sole che filtra, è un ricordo indelebile, una delle chicche nella mia carriera.
Rachel Bilson: è stato fantastico averlo tutto per noi, soli. Un'esperienza bellissima, magica, la più "figa" che ho potuto fare.

Cosa conosce del cinema italiano?
Jamie Bell: mi piacerebbe vederne di più, ma purtroppo ne so molto poco, sul cinema estero sono poco istruito. E' vergognoso, lo so, ma comunque sono giovane.

Rispetto ai supereroi classici, i "jumper" usano i poteri per vendetta o tornaconto personale, avvicinandosi in questo più ai personaggi della serie televisiva "Heroes"…
Doug Liman: "Jumper" non segue gli archetipi. A cominciare dai protagonisti, che sono due invece che uno - come solitamente avviene nei film sul genere - e lascia intendere che ce ne siano altri.
Jamie Bell: questo rappresenta l'originalità e il punto di distacco da "Spider Man" o "Barman", che si battono per la giustizia e la libertà: una super responsabilità. "Jumper" ha un approccio schietto e sincero, che è quello che mi piace. Il mio personaggio ha appartamenti, fa viaggi ma non necessariamente è felice, perché privo di rapporti umani.

Il suo personaggio vede in TV l'uragano Katrina, ci pensa un attimo e poi si fa una birra…
Hayden Christensen: mi attraeva perché ha grosse potenzialità ma esita, mi ci rispecchio. E' onesto e vive un conflitto interiore. Sono un fan di questo genere di film, per me è stato eccitante prendervi parte.

Come fa una donna a sopportare due supereroi?
Rachel Bilson: sono due ragazzi in fondo abbastanza normali, entrano ed escono dalla mia vita come succede solitamente. Il super potere non li rende diversi, ma li puoi sfruttare per alcuni momenti romantici, come dentro al Colosseo…

Come è stato partecipare al remake de "l'ultimo bacio"?
Rachel Bilson: per me era necessario essere all'altezza di un film bellissimo.

Dopo gli esordi, via via sta scegliendo sempre più personaggi maledetti…
Jamie Bell: per me è predominante il regista. Ho fatto uno sforzo per allontanarmi dal genere "ballo" dell'inizio ("Billy Elliott" ndr), ed è stato duro. Dagli altri registi ho imparato per migliorarmi. Cerco l'innovazione, l'originalità. Come in questo film, che cambia il genere.

Ci saranno sequel?
Doug Liman: fin dall'inizio il film si ampliava. Mi arrivavano materiali e idee, e gran parte non li ho utilizzati perché avrebbero influenzato la storia. Ho roba per 4 sequel. A differenza di "Bourne" sarebbe più stimolante perché la storia si reinventa continuamente da sola.

Dove vorreste teletrasportarvi?
Rachel Bilson: al Colosseo.
Hayden Christensen: sono appena arrivato, ora mi farei un bel sonno.
Jamie Bell: dove è difficile andare, tipo muraglia cinese, Polo Nord. In questo senso il film teletrasporta il pubblico.
Doug Liman: mi hanno rubato le idee. Andrei alla NASA, ruberei una tuta spaziale, arriverei su uno dei satelliti di Giove e tra i ghiacci farei un incontro romantico. Questa è l'idea che ho degli incontri romantici, ecco perché sono ancora single.

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