11 Febbraio 2007 - Conferenza stampa
"The good shepherd - L'ombra del potere"
Intervista al regista e al cast.
di Mauro Corso


Alla conferenza sono presenti oltre a Robert De Niro e Matt Damon, anche Martina Gedeck, che l'anno scorso aveva partecipato al Festival di Berlino con "Le particelle elementari". Anche Matt Damon è ormai diventato un habitué visto che ritorna sempre a Berlino con un film molto politico (il 2006 era stato l'anno di Syriana).

Crede che The Good Shepherd sia un film sui limiti del potere della Cia?
Robert De Niro: No, non credo che il film parli di questo. Ho preso in mano la sceneggiatura perché mi piaceva anche in quanto cittadino americano e non avevo intenti di critica espliciti. Volevo semplicemente fare le cose come erano indicate nella sceneggiatura. Poi è ovvio che lo spettatore potrà fare paralleli con la realtà di oggi, ma credo che questo sia naturale.

Come mai ha scelto Martina Gedeck per la parte di Hanna?
Robert De Niro: L'ho incontrata a Londra qualche tempo fa e mi sono convinto che era ideale per quel ruolo e sono molto felice di averla a bordo.
Matt Damon: Ha avuto un'ottima influenza su di me, mi ricordo che quando abbiamo girato la prima scena ho dato uno sguardo a John Turturro e ho capito che si era creata una bella atmosfera, molto produttiva. Quando lavori con qualcuno che ama quello che fa invariabilmente migliora la performance di tutti.

Il festival di Berlino è noto per avere poche feste...
Matt Damon: Ve lo assicuro, a noi va bene così...! Amo molto questa città, la sua energia, le sue opportunità culturali e sono sempre contento di tornarci.

Secondo lei la CIA ha fallito nell'11 settembre?
Robert De Niro: Innegabilmente. C'erano una serie di indicazioni precise che non sono state colte, e poi le cose sono andate come tutti sappiamo.

Com'è stato essere regista e interprete allo stesso tempo?
Robert De Niro: Non mi fa impazzire l'idea di dirigere me stesso. Però quando abbiamo fatto il casting mi sono reso conto di andare benissimo per quel tipo di parte, per cui mi sono adattato contro voglia.

Ci sono dei richiami alla realtà di oggi?
Robert De Niro: In realtà la sceneggiatura ha avuto una notevole quantità di aggiunte e correzioni nel corso di circa venti-trent'anni, è stata valutata anche da Francis Ford Coppola, per cui ha subito molte trasformazioni. Il film arriva fin quasi alla fine della guerra fredda. Mi piacerebbe far un seguito su quello che è successo dopo l'89. Poi quando la guerra è finita a molti è venuto da chiedersi: 'va bene, ma quando cadrà l'altra scarpa'? Pensare a come le armi nucleari possano essere portatili e accessibili è una cosa che adesso fa paura.

Come mai la storia è girata dal punto di vista di un solo uomo?
Robert De Niro: Perché era scritta così e l'abbiamo realizzata così com'era concepita. Avevamo preso in considerazione John Turturro per una voce narrante che attraversava tutto il film, abbiamo anche fatto una prova, ma ci siamo resi conto che semplicemente non funzionava.

Torna quest'anno con un altro ruolo di agente segreto, dopo Syriana. Ama quel tipo di parte?
Matt Damon: Syriana e The Good Shepherd sono due film differenti e anche i ruoli sono molto diversi. In questo film mi ha fatto particolarmente piacere lavorare con Robert, anche perché è un attore a ha una cura particolare verso le persone che dirige. Quando mi ha proposto la parte io ero scettico e avevo paura di non avere tempo per prepararmi, ma lui mi ha rassicurato dicendo che lui aveva preparato il ruolo nei minimi dettagli e che potevo venire per le riprese anche il giorno dopo. Meglio di così...!

Come mai un Festival a Tribeca?
Robert De Niro: Dopo l'undici settembre la periferia di New York era molto degradata, quindi ho scelto quella località anche per riqualificare l'area con un festival del cinema.

Che aspettative ha riguardo alla sua partecipazione in concorso al Festival di Berlino?
Robert De Niro: Sono semplicemente onorato di essere qui, poi qualunque cosa venga in più è benvenuta, ovviamente.

Ci sono delle similitudini tra il personaggio che interpreta in questo film e i mafiosi di tanti altre pellicole...
Robert De Niro: E' vero, ci sono sicuramente delle similitudini in fondo in entrambi i casi si tratta di organizzazioni segrete. La famiglia di Wilson è però più "disfunzionale" rispetto alla classica famiglia mafiosa, ad esempio quella del "Padrino".

FilmUP
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.


I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.

Il video del momento
Impossibile collegarsi al Database