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Autore Tutto il cinema di Lars Von Trier
OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-11-2003 23:05  
A Venezia è stato proiettato The five obstruction, girato assieme al collega danese Jorgen Leth.

E' un vero e proprio gioco istruttivo sul metodo del dogma.
_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 04-11-2003 23:46  
quote:
In data 2003-11-04 23:05, OneDas scrive:
A Venezia è stato proiettato The five obstruction, girato assieme al collega danese Jorgen Leth.

E' un vero e proprio gioco istruttivo sul metodo del dogma.




Si avevo letto, e ai tempi morii di invidia...
Dev'essere un documentario interessante!

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-11-2003 00:20  
Per chi apprezza e trova interessante il Dogma, vi posto qui i film che hanno esposto il manifesto Dogma'95, se ne contano tutt'oggi 24:


Dogma # 1: FESTEN (id.) di Thomas Vintenberg, Danimarca

Dogma # 2: IDIOTERNE (Gli Idioti) di Lars Von Trier, Danimarca

Dogma # 3: MIFUNE SIDSTE SANG (Mifune) di Soren Kragh-Jacobsen, Danimarca

Dogma # 4: THE KING IS ALIVE di Kristian Levring, Danimarca

Dogma # 5: LOVERS (id.) di Jean-Marc Barr, Francia

Dogma # 6: JULIEN DONKEY-BOY di Harmony Korine, USA

Dogma # 7: INTERVIEW di Daniel H. Byun, Korea

Dogma # 8: FUCKLAND di Jose Luis Marques, Argentina

Dogma # 9 : BABYLON di Vladan Zdravkovic, Svezia

Dogma # 10: CHETZEMOKA’S CURSE di Rick Schmidt, Maya Berthoud, Morgan Schmidt-Feng, Dave Nold, Lawrence E. Pado, Marlon Schmidt e Chris Tow; USA

Dogma # 11: DIAPASON di Antonio Domenici, Italia

Dogma # 12: ITALIENSK FOE BEGYNDERE di Lone Scherfig, Danimarca

Dogma # 13: AMERIKANA di James Merendino, Usa

Dogma # 14: JOY RIDE di Martin Rengel, Svizzera

Dogma # 15: CAMERA di Rich Martini, USA

Dogma # 16: BAD ACTORS di Shaun Monson, USA

Dogma # 17: REUNION di Leif Tilden, USA

Dogma #18: ET RIGTIGT MENNESKE di Ake Sandgren, Danimarca

Dogma # 19: NAR NETTENE BLIR LANGE di Mona J. Hoel, Norvegia

Dogma # 20: STRASS di Vincent Lannoo, Belgio

Dogma # 21: EN KAERLIGHEDSHISTORIE di Ole Christian Madsen, Danimarca

Dogma # 22: ERA OUTRA VEZ di Juan Pinzàs, Spagna

Dogma # 23: RESIN di Steve Sobel, USA

Dogma # 24: SECURITY, COLORADO di Andrew Gillis, USA

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 05-11-2003 00:54  
Di "Diapason" ne sentii parlare tempo fa come la risposta italiana a Dogma '95.
Poi non ho più sentito altro.
Sapete dirmi di più?

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 27-11-2003 15:20  
quote:
In data 2003-11-02 18:23, mallory scrive:
La filmografia fino ad ora affrontata, è soggetta ad un dogma astratto che non tarderà ad essere stilato in un vero e proprio decalogo nel 1995.
E' evidente che, i film proprosti da Trier in quell'epoca che può essere definita predogma, non sono del tutto liberi da quegli assiomi che scaturiscono direttamente dall'approccio dell'autore al cinema, dalla personale concezione di esso e dagli scopi con i quali la materia viene "usata"; quindi da un forte desiderio di proprorre un cinema che perpetui la sua essenza nella mimesi, nell'imitazione della realtà, anche a condizione di rappresentarla attraverso una metafora, sfruttando il linguaggio del cinema più convenzionale (anche se intelligentemente personalizzato); quello che il dogma asserisce non è altro che la presa di coscienza di questa finalità, che d' ora in poi fungerà da promemoria a quell'autore che teme di perdere di vista le motivazioni che lo spingono a fare un film, senza porre effettivamente alcun limite alle intenzioni, bensì un freno alla completa decadenza del cinema, proponendosi come antitesi di questo.
Se per i film precedenti questa presa di posizione, Trier si limitava a piccole critiche formato film indipendenti, ora si trasforma in una vera e propria opposizione, un movimento definito dagli stessi accoliti, "azione di salvataggio".
Il Dogma 95, quindi, non nasce, ma si materializza sottoforma di documento nella primavera del 1995, firmato da Lars Von Trier e Thomas Vinterberg. Un documento che non propriamente stabilisce delle regole ferree da rispettare, ma che più che altro, stila una serie di suggerimenti in netta contrapposizione con quelli accorgimenti che, se in passato potevano essere impiegati come escamotages innovativi, significativi o necessari, con il trascorrere del tempo, sono diventati idiomi della retorica, luoghi comuni del linguaggio cinematografico, uccisori dello stile; per questo evitati, posti agli estremi della metodologia registica, come un recinto, per far si che ciò che viene prodotto all'interno di esso, si accosti il più possibile alla realtà piuttosto che alla versione stereotipata di questa.
Per questo stesso motivo, il cinema non viene riconosciuto come una disciplina individuale, e il Dogma in fondo preclude solo questa individualità, mettendo in discussione il concetto di "autore", perchè questo, attraverso la propria interpretazione (quindi lo stile), imprime al suo prodotto un valore che, se considerato nella realtà piuttosto che nel contesto artistico, non costituisce alcun significato.
Un esempio pratico può essere fatto citando Godard.
Godard ai tempi in cui girava i suoi film, non era certo considerato un autore, anzi, più probabilmente era considerato un regista di serie B; ma il tempo, lo studio, la comprensione, hanno fatto si che che il potenziale di questo regista venisse riconosciuto, catalogato e infine imitato. Il concetto di autore è un concetto che nasce a posteriori, ma che muore anche nello stesso momento, a causa della tendenza di alcuni studiosi dell'arte in genere, a stereotipare lo stile. Si dimentica troppo spesso l'innovazione apportata da alcune figure del cinema (Ford, Hitchcock, Godard...), che rimane il vero contributo alla settima arte; Lars Von Trier si batte proprio per questo, si batte per la ricerca dell'innovazione, per il propronimento di nuovi schemi; tutto ciò che viene riproposto, non è cinema, è riciclaggio. Estetica del riciclaggio. Ecco allora il Dogma, lo scudo che protegge i film da ogni tendenza e imitazione.
Il Dogma è quindi una forma di difesa, non una legge! proprio per questo, se alcuni accorgimenti, trasgredendo le regole del Dogma, vengono messi in atto, non significa che quel film non sia un film Dogma, o che chiunque lo faccia si contraddica, significa solamente che, in quel determinato caso, quell'accorgimento è sintomo di inevitabile realtà, e non un artificio di convenienza.
Il cinema contemporaneo è esattamente questo, un unico immenso assemblaggio di artifici di convenienza, il Dogma traccia i segnali per ovviarne l'utilizzo o meglio, per obbligare il regista a riflettere sulla scelta dell'utilizzo, che comunque non deve mai e poi mai essere presa in base al gusto personale o all'efficacia del suo impiego in sostituzione alla realtà.
Secondo questi semplici dettami, chiunque può girare un film, per questo l'osservanza non implica solo l' autodisciplina, ma asserisce anche il completo abbandono del concetto di "autore", la concreta democratizzazione del cinema, e l'allontanamento dal processo di affettazione e quindi dalla vacuità dell'estetica.


penso(credo,spero) di aver capito cosa intendi affermare,ma fra quanto dici(che parrebbe darti ragione,nella nostra vecchia diatriba)e il decalogo del Dogma si crea una discrepanza piuttosto evidente prima ancora che sul contenuto,sulla forma.D'accordo la mia obiezione non è delle più convincenti,ma almeno pazienta e leggi.
In sostanza tu sembri affermare che il Dogma è come una sorta di "traccia" metodologica per fare del buon cinema,sfrondandolo di tutti gli elementi che chiami superflui.E fin qui va bene.Ma subito sotto,ecco i 10 punti del Dogma,che recitano irrefutabilmente:"il regista DEVE,il regista NON DEVE..."
A me questa sembra una vera e propria dichiarazione programmatica di un manifesto ideologico,non 10 consigli al buon cineasta per evitare gli inciampi del cinema moderno,perchè è così che traspare dal tuo post.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 27-11-2003 18:43  
Seanma, proprio qui mi cadi...
E' già stato detto in post precedenti che il decalogo altro non è che una provocazione e non una "dichiarazione programmatica" come affermi.
Almeno questo penso di averlo capito...
Il resto è ancora buio....
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Rubare in Sardegna è il Male.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 27-11-2003 18:50  
quote:
In data 2003-11-27 18:43, 13Abyss scrive:
Seanma, proprio qui mi cadi...
E' già stato detto in post precedenti che il decalogo altro non è che una provocazione e non una "dichiarazione programmatica" come affermi.
Almeno questo penso di averlo capito...
Il resto è ancora buio....


appunto..così è come afferma mallory,ma la formulazione stessa del decalogo sembra negare questo fatto...l'imperativo è ineluttabile e irrefutabile certezza o perlomeno presunta tale...è una apparente contraddizioni in termini....
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sono un bugiardo e un ipocrita

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 27-11-2003 18:52  
Credo che anche l'imperativo sia volutamente provocatorio, mi pare di aver letto qualcosa su ciò pronunciato anche da Von Trier stesso.
Ma insisto, sono ignorante su Dogma...
Lascio a voi la disguida.
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Rubare in Sardegna è il Male.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 28-11-2003 12:00  
senza ombra di dubbio dogma è un decalogo. lo dichiara lo stesso von trier in un'intervista.
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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